RASSEGNA STAMPA 19.03.2003

 

MESSAGGERO
Falconara, il prg all’ultimo ostacolo

Sottintesa la questione-raffineria di cui si prevede il “contenimento". Minoranze pronte a sollevare il caso ex Montedison

Oggi in Consiglio provinciale dopo le tensioni con Carletti e l’ok sofferto in commissione

di GIAMPAOLO MILZI

Ore 15, conto alla rovescia per il "decollo" del Prg di Falconara. Nervi tesi e molti occhi puntati sulla seduta di oggi pomeriggio del Consiglio provinciale, a cominciare da quelli del sindaco Carletti, che ha tanto sofferto per lo slittamento di questo appuntamento inizialmente ipotizzato per il 10 marzo scorso. Un appuntamento dal quale, nell’ottica del sindaco, dipenderebbe l’inizio di una nuova era ecocompatibile, funzionale comunque alla crescita della qualità della vita della sua città. Sottintesa, naturalmente, la vicenda Api sulla quale la Regione si esprimerà a giugno. «Il rinnovo della concessione petrolifera alla raffineria va valutata su un piano diverso da quello del completamento dell'iter d'approvazione del nuovo strumento urbanistico falconarese». L'aveva detto in Provincia il numero uno della Giunta, Giancarli, intervenendo nelle polemiche (aperte nei giorni precedenti proprio da Carletti) che l'avevano chiamato a “giustificarsi", con il presidente del Consiglio Righi, sui tempi più lunghi del previsto richiesti dall'esame del Prg in commissione Urbanistica e sullo slittamento ad oggi della seduta conclusiva della massima assise. Ma, al di là della “forma istituzionale", è chiaro che un controverso nesso tra Api e Prg esiste eccome. Sia Giancarli, ma anche Giuliano Brandoni (Rifondazione comunista) - che aveva disertato la commissione da lui guidata nella seduta cruciale dell'11 marzo aprendo una crisi ancora non sanata nella maggioranza in Provincia - avevano chiesto a Carletti di spiegare le “ragioni della sua fretta". Carletti non l'ha mai detto “papale": ma poiché a proposito dei destini del complesso raffineria-centrale Turbogas il “suo" Prg parla a chiare lettere di forte “contenimento" verso il mare, se non esplicita l’incompatibilità, era chiaro da un pezzo che reclamava una sua definitiva approvazione in Provincia il più presto possibile per condizionare da subito la Regione, chiamata a giugno a decidere sul rinnovo della concessione richiesto dall'Api. C'è poi un dato di fatto evidenziato in ambienti industriali: è vero che il Prg falconarese ha superato (sebbene con forti critiche rispetto alla sua compatibilità col Piano territoriale di coordinamento (Ptc) e quindi con prescrizioni di revisione vincolanti per il Comune) prima l'esame del Comitato provinciale del territorio e poi della commissione Urbanistica; ma comunque andrà oggi (probabilmente il Prg supererà l'ultimo “screening" consiliare) il decreto del presidente della Regione del 12/2/3 subordina la conformità di Ptc e Prg, alle sovraordinate norme di Piano regionale e agli esiti dell'istruttoria in atto in Regione sulla questione della concessione; e quindi, in caso di rinnovo della stessa, Ptc e Prg di Falconara andrebbero comunque rivisti. Ed è prevedibile che nella seduta di oggi alcuni consigliere abbiano qualcosa da dire sul punto. Primi quelli di Forza Italia, che potrebbero chiedere una limatura del forte atteggiamento di chiusura del Prg rispetto alle aspettative di lunghissima e rivitalizzata attività produttiva della raffineria palesate dalla dirigenza Api. E Forza Italia potrebbe poi puntare il dito su quella che molti considerano un'altra “piaga" ancora aperta e dai possibili sviluppi inquietanti: quella dell'ex Montedison. Proprio Forza Italia si era opposta più di tutti al sofferto compromesso con cui la commissione urbanistica, in sede di esame del Prg, aveva di fatto avallato le mire di espansione turistico-edilizia, nella zona a monte e a mare del capannone chimico dismesso ma ancora inquinante, del tandem Comune di Falconara-aziende private proprietarie dei terreni. Costosissima, lunghissima e ambientalmente comunque rischiosa, secondo il perito giudiziario Biancani, una bonifica a fondo tale da consentire la realizzazione di residence e hotel a ridosso della spiaggia. Senza contare le incompatibilità con le norme di tutela ambientale regionale e con quelle che prevedono l'impossibilità di costruire entro 300 metri dal bagnasciuga (rilevate dallo stesso Comitato provinciale del territorio). E poi, nel menù odierno “Prg Falconara", altri “piatti caldi" per i consiglieri: la fumosa progettazione de nuovo casello autostradale in zona Poiole e i nuovi assetti viari; il trasferimento verso l'interno dello scalo ferroviario; e, eventualmente, la scarsa conformità alle norme regionali di quelle comunali che disegnano il futuro produttivo e di servizio dell'area alle spalle di Rocca Priora (capannoni industriali, attività di servizio) e la vocazione ad area verde attrezzata (con laghetti e camminamenti) delle sponde terminali del fiume Esino.

Fiumesino, approvato il contratto di quartiere

Alloggi, riqualificazione, verde. E anche un ponte. Oltre 3 milioni e mezzo di euro

di ROBERTA MACCAGNANI

FALCONARA - Approvato dalla giunta di Falconara il progetto definitivo degli interventi previsti nel contratto di quartiere per la zona di Fiumesino Nord. Dopo la notizia dell’arrivo dei finanziamenti governativi, i cambiamenti per il rione a ridosso dell’Api sembrano sempre più vicini. Voltare pagina è una necessità da tempo avvertita dagli stessi abitanti del quartiere che vogliono rimanere nelle loro case, a condizioni di convivenza, però, più accettabili. E per il Comune questo sarà possibile con l’attuazione di una serie di interventi studiati dall’ arch. Silvano Rossini e dai suoi collaboratori, gli architetti Roberto Angeloni e Giovanni Angelelli e gli ingegneri Omero Bassotti e Andrea Dall’Asta con la consulenza del Dipartimento di Energetica della Facoltà di Ingegneria-Politecnico delle Marche per gli aspetti riguardanti la sperimentazione edilizia. L’importo complessivo dei lavori è pari a 3.617.803,25 euro. I lavori, per un importo di 2.140.887,50 euro, prevedono un intervento per la realizzazione di alloggi Erp (euro 1.270.076,72) e opere di urbanizzazione per euro 870.810,78 che comprendono la costruzione ponte pedonale/ciclabile (euro 549.843,36), la sistemazione del circolo Arci (euro 50.632,21), l’arredo urbano ed aree verdi (euro 270.335,21). Con la somma a disposizione di 1.476.915,75 euro si intende realizzare la costruzione di un ponte pedonale/ciclabile (euro 198.436,05), sistemare il circolo ARCI (euro 18.835,18), arredare le aree urbane ed aree verdi euro 85.966,60. Così il Comune oggi risponde ai pessimisti che vedevano il contratto di quartiere come qualcosa di poco concreto e di difficilmente attuabile in tempi brevi. Per Furio Durpetti, dirigente settore urbanistica del Comune «oltre agli interventi sul patrimonio edilizio per un recupero abitativo, vanno sottolineati investimenti e riqualificazione di strutture di carattere sociale. Questo per quel che riguarda il circolo Arci, nonché la realizzazione di una serie di opere di urbanizzazione, prima delle quali, il ponte ciclabile che collegherà Fiumesino a Rocca Priora. Una scelta che farà recuperare un rapporto storico, favorendo al contempo nuove opportunità relazionali degli abitanti di Fiumesino col territorio. Interessante anche il recupero di tredici unità abitative che fanno capo ad immobili di proprietà comunale. Questo intervento realizzerà un caposaldo importante su cui poggeranno le linee-guida del progetto di riqualificazione più generale dell’intero quartiere di Fiumesino, così come previsto dal Prg ’99». Soddisfazione moderata da parte del comitato di Fiumesino. «Non c’è stato confronto coi cittadini - osserva il presidente Franco Budini - e quindi si tratta di un progetto preconfezionato, ma aspettiamo a valutare la proposta quando ne conosceremo tutti i dettagli».

 
IL RESTO DEL CARLINO
Api: «Perché tanta fretta per l'approvazione del Prg?»

ANCONA — L'amministrazione è in stand by fino a questo pomeriggio, giorno in cui si concluderà la fase istruttoria del piano regolatore cittadino fino a giungere all'approvazione. La raffineria Api, dal canto suo, tira fuori l'asso dalla manica: «il presidente della giunta regionale ha accertato la conformità del piano territoriale di coordinamento della Provincia subordinatamente l'adeguamento ad una serie di rilievi». Quali? Innanzitutto riconoscere la prevalenza degli aspetti di tutela e valorizzazione ambientale con riguardo alla sostenibilità socio-economica delle scelte. Verificarne l'indirizzo adeguando gli esiti del tavolo istituzionale, costituito per l'istruttoria relativa all'ipotesi di rinnovo della concessione petrolifera richiesta dall'Api, al decreto del 23 dicembre 2002. In sostanza l'Api si chiede «quale interesse abbia il Comune per sollecitare la richiesta di approvazione del Prg visto che in caso di rinnovo della concessione all'Api, il piano territoriale della Provincia e quindi il Prg dovranno ambedue essere rivisti». Intanto la giunta comunale, ha approvato il progetto definitivo degli interventi da compiere nel quartiere di Fiumesino previsto dal contratto di quartiere. «Nel contratto — spiega il dirigente del settore urbanistica Furio Durpetti — è prevista la rivalutazione del circolo Arci, nonché la realizzazione di una serie di opere di urbanizzazione, prima delle quali, il ponte ciclabile che collegherà Fiumesino a Rocca Priora. In programma, c'è poi il recupero di 13 unità abitative che fanno capo ad immobili di proprietà comunale. L'importo complessivo prevede un investimento pari a 3.617.803,25 euro, così suddiviso: lavori 2.140.887,50 euro; intervento realizzazione alloggi Erp 1.270.076,72 euro; opere di urbanizzazione 870.810,78 euro; costruzione ponte pedonale-ciclabile 549.843,36 euro; sistemazione circolo Arci 50.632,21 euro; arredo urbano ed aree verdi 270.335,21 euro. La somma a disposizione è 1.476.915,75 euro che coprirà gli interventi relativi alla realizzazione degli alloggi Erp 1.173.677,92 euro; opere di urbanizzazione 303.237,83 euro; costruzione ponte pedonale-ciclabile 198.436,05 euro; sistemazione circolo Arci 18.835,18 euro; arredo urbano ed aree verdi 85.966,60 euro.

 
ECONEWS (Verdi)
Acna di Cengio: Governo chiede risarcimento a Enichem

Chi ha inquinato per decenni la Val Bormida con veleni industriali dovrà pagare. Il commissario di governo dell'ex Acna di Cengio, industria chimica ligure ad alto rischio, ha deciso di chiedere il risarcimento per danni ambientali all'Enichem, proprietaria della fabbrica ormai chiusa. Ad annunciarlo è lo stesso commissario delegato per la bonifica dell'ex-Acna e della Valbormida, Stefano Leoni, che agirà in giudizio contro l'Enichem per il "risarcimento del danno ambientale" procurato dall'azienda nel corso dell'attività dell'ex-fabbrica chimica di Cengio (SV). Il sito industriale e' tra le aree da bonificare "di interesse nazionale", individuato dalla legge 426/1998. Con una lettera inviata all'avvocatura generale dello stato e allo stesso ministero dell'ambiente, Leoni spiega i motivi per cui, dopo aver avviato gli interventi di messa in sicurezza e bonifica del sito, ritiene doveroso agire nei confronti di Enichem. Nella decennale vicenda Acna - spiega - si è giunti allo stadio preliminare della bonifica della cosiddetta "parte pubblica", vale a dire il fiume Bormida e i terreni adiacenti, compromessi dall'attività della fabbrica: lo stato, come proprietario di questi beni immobili, tramite un'azione civile ora può e deve rivalersi del danno ambientale provocato, sulla base del noto principio comunitario "chi inquina paga". Le analisi condotte hanno evidenziato con certezza l'inquinamento provocato da acna in alcune zone del fiume Bormida e del suo alveo, con effetti che persistono tuttora, nonostante la fabbrica abbia chiuso le sue attività produttive nel gennaio 1999, e che fanno presumere ulteriori danni, più gravi, prodotti in passato.

 
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