RASSEGNA STAMPA 16.03.2003

 

MESSAGGERO
Fs arretrata, Sturani e Regione: no a Giancarli

Legambiente attacca il sindaco: «L’ex Gas non è un park scambiatore. Ad Ancona servono scelte più coraggiose per decongestionare»

Da via Gentile da Fabriano un’idea suggestiva: «Pensate ai tram al Viale e al Piano»

di Claudia Grandi

La Regione boccia l'arretramento della ferrovia proposto dalla Provincia. No anche dal Comune: il progetto avanzato da Giancarli, progetto che prevede di togliere la ferrovia dalla costa puntando all'utilizzo dei binari lasciati liberi per il metrò di superficie, non piace né a Sturani, né al dirigente del servizio trasporti della Regione, Paolo Pasquini. I tre enti sono stati messi a confronto ieri sul Treno Verde. Arretramento della ferrovia, finanziamenti regionali al trasporto pubblico, galleria San Martino e parcheggio ex Gas i motivi di scontro. L'arretramento, per iniziare. «La linea ferroviaria - spiega Pasquini - pur potendo sopportare un traffico di 300 treni al giorno, arriva a malapena a 100. Assurdo pensare di investire cifre elevatissime su queste infrastruttura, prevedendo l'arretramento dei binari. Senza considerare che una linea ferroviaria in città, consente di proporre forme di trasporto alternative alla gomma. I treni negli ambiti urbani sono troppo rumorosi? Stiamo predisponendo pannelli fonoassorbenti lungo i binari». Tanti i motivi del no della Regione (che ha cassato il progetto dal Piano territoriale di coordinamento sottopostole dalla Provincia): tra gli altri il fatto che una linea ferroviaria arretrata presuppone un numero eccessivo di rotture di carico (ovvero cambi di mezzi - auto, treno, bus - per arrivare a destinazione). «Oggi, al contrario - aggiunge Pasquini - si tende a razionalizzare gli spostamenti: è per questo che pensiamo a tram che possano passare direttamente dalle rotaie della ferrovia a quelle su strada: per Ancona si potrebbe sperimentarli al Viale e al Piano. No, quindi, a nuove linee, come propone la Provincia, sì ad un migliore sfruttamento delle esistenti». E' dello stesso parere Sturani, che aggiunge: «Giancarli prevede di destinare a metropolitana di superficie gli attuali binari grazie all'arretramento. Io dico: già domani la linea ferroviaria esistente può essere usata come metrò, gli spazi ci sono». Sturani contro la Provincia, ma anche contro la Regione. Al centro della querelle i tagli ai finanziamenti per il trasporto locale. «La Regione - lamenta il sindaco - vuole ridurre i fondi per la provincia del 13,4%. Senza considerare che non ci vengono riconosciuti i servizi pubblici a Montedago e Ponterosso. Ciò significa che il ruolo di Ancona capoluogo è ancora sottovalutato». Arrabbiato, Sturani, molto arrabbiato con la Regione, tanto da accusarla di atteggiamenti anti-anconetani. «La Regione non finanzia i progetti sulla mobilità del Comune - risponde Pasquini - perché non li condivide». E dire che Sturani punta molto sul trasporto pubblico. Il 2003, dice, sarà l'anno della mobilità: entro l'estate verrà firmato il relativo Piano. «Puntiamo a ridurre del 10% il trasporto privato - spiega - il che significa 7.000 auto e 150 bus in meno». Tanti i progetti in cantiere: un servizio di trasporto a chiamata per i dipendenti dell'ospedale (già in atto un monitoraggio della mobilità del personale, di concerto con Conerobus), limitare gli orari del carico-scarico in centro, impegnare una società di mezzi elettrici per le consegne in centro, rendere operative, dopo quella di Torrette che movimenta 500 persone al giorno, le stazioni dell'Aspio, Passo Varano e rione Stadio di Falconara (entro due anni). E ancora, "bloccare" nella nuova autostazione all’ex Verrocchio (pronta tra due anni) i 300 pullman extraurbani che ogni mattina raggiungono piazza Cavour (puntando poi ad eliminarli del tutto, privilegiando i treni "pendolari" e facendo entrare nella società Comune-Conerobus anche le ferrovie), sperimentare per sei mesi lo scambiatore al Del Conero, incentivare l'uso del parcheggio all'ex Gas (tra due settimane l'apertura delle buste per l'appalto). Per finire: pedonalizzazione estiva del centro, domeniche a piedi (forse già ad aprile) e chiusura alle auto delle piazze San Francesco, Stracca e del Senato. Ma Legambiente punta il dito. «Il parcheggio all'ex Gas - dice il presidente regionale Quarchioni - non è un vero scambiatore: è ancora troppo vicino al centro. E la galleria San Martino va bene oggi, ma entro il 2010 va chiusa, se non si vuole stringere Ancona nella morsa del traffico. Chiedo a Sturani scelte più coraggiose».

 
IL RESTO DEL CARLINO
L'Api presenta alla Regione le sue strategie

di Maria Gloria Frattagli

FALCONARA — Prosegue la fase dell' "acquisizione delle prove" per verificare la compatibilità tra l'impianto petrolifero Api e il territorio circostante. Come è giusto dire in questo caso si stanno valutando i pro e i contro per decidere se la raffineria debba o meno rimanere a Falconara. L'incontro Per questo la Regione ha chiesto alla dirigenza Api di fornire un supplemento al materiale già fornito per comprendere gli sviluppi che l'azienda ha prospettato per gli anni a venire. All'incontro erano presenti l'assessore regionale all'ambiente, Marco Amagliani, il direttore della raffineria, Franco Bellucci e l'amministratore delegato dell'Api Clemente Napolitano. La presentazione dei documenti è anche servita ad avvalorare, e per l'Api in qualche modo sfatare, la possibilità dell'ingresso come forma alternativa energetica, e dal punto di vista ambientale più compatibile, dell'idrogeno. Nel materiale messo a disposizione dall'Api viene ricapitolata la domanda energetica della regione e i vari incrementi prospettati fino al 2015. Le sfide dei futuri regimi energetici saranno orientate ad un uso razionale dell'energia, all'utilizzo di fonti rinnovabili attraverso l'impiego di carburanti tradizionali e non. Gli obiettivi Le strategie del gruppo Api hanno come presupposto la necessità di «garantire lo sviluppo sostenibile di tutte le attività, una pronta e adeguata risposta alle esigenze della comunità, un'equa remunerazione dei capitali investiti e il comportamento eticamente coerente di tutte le parti coinvolte». Di conseguenza l'incremento dell'efficienza dei processi produttivi e la riduzione dell'impatto ambientale degli stessi. Tra gli altri obiettivi c'è anche lo sviluppo di progetti di recupero energetico da biomasse e rifiuti e l'adeguamento delle infrastrutture aziendali per lo sviluppo di progetti sperimentali. Per quanto riguarda i rapporti con il territorio la priorità è quella di sensibilizzare le comunità sulle tematiche energetiche e ambientali (corsi per studenti, operatori di pubblica utilità, cittadinanza); collaborare con l'Università e i centri di ricerca (stage, tesi, progetti di ricerca, master) e sullo sviluppo di iniziative socio culturali per l'integrazione delle attività produttive con il territorio.

Nuovi approdi per piccole barche

Alessandra Pascucci

FALCONARA — L'associazione di pescatori sportivi "Jolly sport" ha incontrato mercoledì scorso il dirigente comunale, Furio Durpetti per discutere del progetto relativo al porticciolo turistico. Sta infatti proseguendo l'iter che porterà a stilare il disegno della struttura che nascerà alle spalle del quartiere di Villanova. E' stata dunque avviata la fase di consultazione con le categorie per un confronto sulle possibilità di sviluppo e di utilizzo del porto ed entro breve tempo sarà anche stabilita la forma societaria più idonea per la gestione della struttura. «Le imbarcazioni rappresentano il nostro capitale — ha affermato il portavoce Giuseppe Artiaco — e, nel caso in cui il porto venga realizzato, non sapremmo dove sistemarle». Il dubbio è stato risolto da Durpetti, che ha rassicurato gli intervenuti. «Anche le imbarcazioni più piccole troveranno ospitalità — ha spiegato — . Nella previsione di realizzazione, uno specchio d'acqua della darsena sarà riservato a questo tipo di natanti, come accade in genere in qualsiasi altro porto. Verranno inoltre create apposite spiagge attrezzate per le barche più piccole (di lunghezza inferiore ai 4 metri) in prossimità dello scalo». Il dirigente all'urbanistica ha inoltre consigliato agli associati di costituirsi in consorzio con gli altri pescatori interessati. «In questo modo, — ha chiarito — sarà molto più semplice per il Comune gestire i rapporti con tutta la categoria». Una volta istituito, il consorzio dovrà inoltrare un'apposita richiesta all'amministrazione, indicando il numero di imbarcazioni coinvolte e le rispettive dimensioni. Artiaco ha mostrato di apprezzare l'indicazione di Durpetti: «L'idea del consorzio mi sembra buona — ha commentato — e intendo proporla ai pescatori che gravitano intorno alla spiaggia Villanova. Qualora il progetto diventi definitivo, sappiamo già qual è l'iter da seguire. Per ora, comunque, non vedo l'urgenza di passare ai fatti: sono trent'anni che si parla di un porticciolo e, allo stato attuale, mi bastano le rassicurazioni degli amministratori».

 
 
 
 
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