MESSAGGERO |
Fs arretrata, Sturani e
Regione: no a Giancarli
Legambiente attacca il
sindaco: «L’ex Gas non è un park scambiatore. Ad Ancona
servono scelte più coraggiose per decongestionare»
Da via Gentile da Fabriano
un’idea suggestiva: «Pensate ai tram al Viale e al Piano»
di Claudia Grandi
La Regione boccia
l'arretramento della ferrovia proposto dalla Provincia. No
anche dal Comune: il progetto avanzato da Giancarli,
progetto che prevede di togliere la ferrovia dalla costa
puntando all'utilizzo dei binari lasciati liberi per il
metrò di superficie, non piace né a Sturani, né al dirigente
del servizio trasporti della Regione, Paolo Pasquini. I tre
enti sono stati messi a confronto ieri sul Treno Verde.
Arretramento della ferrovia, finanziamenti regionali al
trasporto pubblico, galleria San Martino e parcheggio ex Gas
i motivi di scontro. L'arretramento, per iniziare. «La linea
ferroviaria - spiega Pasquini - pur potendo sopportare un
traffico di 300 treni al giorno, arriva a malapena a 100.
Assurdo pensare di investire cifre elevatissime su queste
infrastruttura, prevedendo l'arretramento dei binari. Senza
considerare che una linea ferroviaria in città, consente di
proporre forme di trasporto alternative alla gomma. I treni
negli ambiti urbani sono troppo rumorosi? Stiamo
predisponendo pannelli fonoassorbenti lungo i binari». Tanti
i motivi del no della Regione (che ha cassato il progetto
dal Piano territoriale di coordinamento sottopostole dalla
Provincia): tra gli altri il fatto che una linea ferroviaria
arretrata presuppone un numero eccessivo di rotture di
carico (ovvero cambi di mezzi - auto, treno, bus - per
arrivare a destinazione). «Oggi, al contrario - aggiunge
Pasquini - si tende a razionalizzare gli spostamenti: è per
questo che pensiamo a tram che possano passare direttamente
dalle rotaie della ferrovia a quelle su strada: per Ancona
si potrebbe sperimentarli al Viale e al Piano. No, quindi, a
nuove linee, come propone la Provincia, sì ad un migliore
sfruttamento delle esistenti». E' dello stesso parere
Sturani, che aggiunge: «Giancarli prevede di destinare a
metropolitana di superficie gli attuali binari grazie
all'arretramento. Io dico: già domani la linea ferroviaria
esistente può essere usata come metrò, gli spazi ci sono».
Sturani contro la Provincia, ma anche contro la Regione. Al
centro della querelle i tagli ai finanziamenti per il
trasporto locale. «La Regione - lamenta il sindaco - vuole
ridurre i fondi per la provincia del 13,4%. Senza
considerare che non ci vengono riconosciuti i servizi
pubblici a Montedago e Ponterosso. Ciò significa che il
ruolo di Ancona capoluogo è ancora sottovalutato».
Arrabbiato, Sturani, molto arrabbiato con la Regione, tanto
da accusarla di atteggiamenti anti-anconetani. «La Regione
non finanzia i progetti sulla mobilità del Comune - risponde
Pasquini - perché non li condivide». E dire che Sturani
punta molto sul trasporto pubblico. Il 2003, dice, sarà
l'anno della mobilità: entro l'estate verrà firmato il
relativo Piano. «Puntiamo a ridurre del 10% il trasporto
privato - spiega - il che significa 7.000 auto e 150 bus in
meno». Tanti i progetti in cantiere: un servizio di
trasporto a chiamata per i dipendenti dell'ospedale (già in
atto un monitoraggio della mobilità del personale, di
concerto con Conerobus), limitare gli orari del
carico-scarico in centro, impegnare una società di mezzi
elettrici per le consegne in centro, rendere operative, dopo
quella di Torrette che movimenta 500 persone al giorno, le
stazioni dell'Aspio, Passo Varano e rione Stadio di
Falconara (entro due anni). E ancora, "bloccare" nella nuova
autostazione all’ex Verrocchio (pronta tra due anni) i 300
pullman extraurbani che ogni mattina raggiungono piazza
Cavour (puntando poi ad eliminarli del tutto, privilegiando
i treni "pendolari" e facendo entrare nella società
Comune-Conerobus anche le ferrovie), sperimentare per sei
mesi lo scambiatore al Del Conero, incentivare l'uso del
parcheggio all'ex Gas (tra due settimane l'apertura delle
buste per l'appalto). Per finire: pedonalizzazione estiva
del centro, domeniche a piedi (forse già ad aprile) e
chiusura alle auto delle piazze San Francesco, Stracca e del
Senato. Ma Legambiente punta il dito. «Il parcheggio all'ex
Gas - dice il presidente regionale Quarchioni - non è un
vero scambiatore: è ancora troppo vicino al centro. E la
galleria San Martino va bene oggi, ma entro il 2010 va
chiusa, se non si vuole stringere Ancona nella morsa del
traffico. Chiedo a Sturani scelte più coraggiose». |
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IL RESTO DEL
CARLINO |
L'Api
presenta alla Regione le sue strategie
di Maria Gloria Frattagli
FALCONARA — Prosegue la fase
dell' "acquisizione delle prove" per verificare la
compatibilità tra l'impianto petrolifero Api e il territorio
circostante. Come è giusto dire in questo caso si stanno
valutando i pro e i contro per decidere se la raffineria
debba o meno rimanere a Falconara. L'incontro Per questo la
Regione ha chiesto alla dirigenza Api di fornire un
supplemento al materiale già fornito per comprendere gli
sviluppi che l'azienda ha prospettato per gli anni a venire.
All'incontro erano presenti l'assessore regionale
all'ambiente, Marco Amagliani, il direttore della
raffineria, Franco Bellucci e l'amministratore delegato
dell'Api Clemente Napolitano. La presentazione dei documenti
è anche servita ad avvalorare, e per l'Api in qualche modo
sfatare, la possibilità dell'ingresso come forma alternativa
energetica, e dal punto di vista ambientale più compatibile,
dell'idrogeno. Nel materiale messo a disposizione dall'Api
viene ricapitolata la domanda energetica della regione e i
vari incrementi prospettati fino al 2015. Le sfide dei
futuri regimi energetici saranno orientate ad un uso
razionale dell'energia, all'utilizzo di fonti rinnovabili
attraverso l'impiego di carburanti tradizionali e non. Gli
obiettivi Le strategie del gruppo Api hanno come presupposto
la necessità di «garantire lo sviluppo sostenibile di tutte
le attività, una pronta e adeguata risposta alle esigenze
della comunità, un'equa remunerazione dei capitali investiti
e il comportamento eticamente coerente di tutte le parti
coinvolte». Di conseguenza l'incremento dell'efficienza dei
processi produttivi e la riduzione dell'impatto ambientale
degli stessi. Tra gli altri obiettivi c'è anche lo sviluppo
di progetti di recupero energetico da biomasse e rifiuti e
l'adeguamento delle infrastrutture aziendali per lo sviluppo
di progetti sperimentali. Per quanto riguarda i rapporti con
il territorio la priorità è quella di sensibilizzare le
comunità sulle tematiche energetiche e ambientali (corsi per
studenti, operatori di pubblica utilità, cittadinanza);
collaborare con l'Università e i centri di ricerca (stage,
tesi, progetti di ricerca, master) e sullo sviluppo di
iniziative socio culturali per l'integrazione delle attività
produttive con il territorio.
Nuovi approdi per piccole
barche
Alessandra Pascucci
FALCONARA — L'associazione di
pescatori sportivi "Jolly sport" ha incontrato mercoledì
scorso il dirigente comunale, Furio Durpetti per discutere
del progetto relativo al porticciolo turistico. Sta infatti
proseguendo l'iter che porterà a stilare il disegno della
struttura che nascerà alle spalle del quartiere di
Villanova. E' stata dunque avviata la fase di consultazione
con le categorie per un confronto sulle possibilità di
sviluppo e di utilizzo del porto ed entro breve tempo sarà
anche stabilita la forma societaria più idonea per la
gestione della struttura. «Le imbarcazioni rappresentano il
nostro capitale — ha affermato il portavoce Giuseppe Artiaco
— e, nel caso in cui il porto venga realizzato, non sapremmo
dove sistemarle». Il dubbio è stato risolto da Durpetti, che
ha rassicurato gli intervenuti. «Anche le imbarcazioni più
piccole troveranno ospitalità — ha spiegato — . Nella
previsione di realizzazione, uno specchio d'acqua della
darsena sarà riservato a questo tipo di natanti, come accade
in genere in qualsiasi altro porto. Verranno inoltre create
apposite spiagge attrezzate per le barche più piccole (di
lunghezza inferiore ai 4 metri) in prossimità dello scalo».
Il dirigente all'urbanistica ha inoltre consigliato agli
associati di costituirsi in consorzio con gli altri
pescatori interessati. «In questo modo, — ha chiarito — sarà
molto più semplice per il Comune gestire i rapporti con
tutta la categoria». Una volta istituito, il consorzio dovrà
inoltrare un'apposita richiesta all'amministrazione,
indicando il numero di imbarcazioni coinvolte e le
rispettive dimensioni. Artiaco ha mostrato di apprezzare
l'indicazione di Durpetti: «L'idea del consorzio mi sembra
buona — ha commentato — e intendo proporla ai pescatori che
gravitano intorno alla spiaggia Villanova. Qualora il
progetto diventi definitivo, sappiamo già qual è l'iter da
seguire. Per ora, comunque, non vedo l'urgenza di passare ai
fatti: sono trent'anni che si parla di un porticciolo e,
allo stato attuale, mi bastano le rassicurazioni degli
amministratori».
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