Carletti tiene tutti sulla
corda
Questione Api. In sua vece
andrebbe Graziosi. Intanto si apre la commissione Brandoni
sul prg
Potrebbe snobbare il tavolo
di oggi con Regione e Provincia
di ROBERTA MACCAGNANI e
GIAMPAOLO MILZI
FALCONARA - La partita
a tre. Scatta oggi pomeriggio alle 16, in Regione,
il tavolo istituzionale, riservato solo ai tre enti deputati
alla programmazione condivisa sull’area ad alto rischio.
Come a dire sulla questione Api. Questo come stabilito dalla
convenzione firmata il 5 novembre tra Enzo Giancarli,
presidente della Provincia, Giancarlo Carletti e D’Ambrosio
al Comune di Falconara. E’ stato lo stesso D’Ambrosio ad
invitare personalmente gli altri protagonisti della vicenda.
Giancarli ha assicurato la sua presenza, tanto più che si
parlerà anche del by pass ferroviario e la sua proposta di
queste ultime settimane sull’arretramento della linea da
Marotta a Varano diventa anche più importante da affrontare.
Senza contare che il presidente della Provincia all’inizio
dell’anno aveva dato segni di insofferenza per la lentezza
nell’avvio dei lavori del tavolo. Giancarlo Carletti,
infine, dal canto suo, fino ieri a tarda sera, non era in
grado di confermare la sua partecipazione in prima persona
all’incontro. Tutt’altro che sbollita la rabbia per lo
slittamento del voto sul prg falconarese in Provincia. «Di
sicuro il Comune sarà presente. Se il sindaco non potrà
intervenire - fanno sapere diplomaticamente dal Municipio -
ci sarà Antonio Graziosi, vicesindaco». I punti, comunque,
all’ordine del giorno sono tre: il rinnovo della concessione
Api, il by pass ferroviario e la variante alla statale 16
nell’ambito dell’intesa quadro sottoscritta dalla Regione al
Ministero delle Infrastrutture che contempla anche il
raddoppio. Si tratterà, quindi, di un’occasione per fare il
punto “politico" sullo stato delle attività riferite a
questi settori, senza escludere uno scambio di idee tra le
diverse posizioni.
Il caso-Prg.
Certo che senza poter sfoderare il prg del Comune già
approvato, il peso nel dibattito da parte dell’ente locale
diminuisce. Tuttavia Brandoni, presidente della commissione
urbanistica, assicura che, per tutta la giornata di oggi
proseguiranno a ritmo serrato, con tappe forzate ad
oltranza, i lavori della commissione per la valutazione
dello strumento urbanistico falconarese. Ancora valida,
sembra, la conclusione prevista per domani. Quel che è certo
è che il prg non potrà entrare nell’odg del Consiglio
provinciale di oggi come avrebbe voluto Carletti. Al massimo
se ne riparlerà con la prosecuzione del consiglio prevista
per il 17
I comitati e il prg.
Il prg nei giorni scorsi era stato anche oggetto di una
polemica da parte dei comitati cittadini che lo accusano di
non essere in regola con la legge Seveso 2. Sul tavolo
istituzionale, quindi, che dovrebbe fissare i paletti della
nuova politica di vivibilità di Falconara, anche
l'ingombrante questione dell'applicazione di questa legge.
La pongono con forza, perché a loro avviso ancora elusa
proprio dalle istituzioni, i Comitati dei cittadini
“Villanova", “Fiumesino" e “XXV Agosto" che rispondono ai
chiarimenti snocciolati al nostro giornale dai tecnici
comunali. «Poiché la raffineria Api, non per nostro piacere,
rientra nei tristi parametri della legge, pretendiamo che
questa venga scrupolosamente e tempestivamente applicata
perché c'è in gioco la nostra vita» hanno scritto ieri in
una nota inviata a Regione, Provincia e Comune le
organizzazioni dei residenti tornando in modo estremamente
critico nella polemica aperta coi progettisti del nuovo Prg
di Falconara. «Le loro risposte hanno trasformato i dubbi in
certezza: il Prg non è adeguato al Decreto ministeriale del
9/5/1 (quello che definisce i requisiti minimi di sicurezza
in materia di pianificazione urbanistica e territoriale per
le zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente
rilevante, ndr)». «Paradossali» dunque e sintomi di una
«minimizzazione del problema le affermazioni dell'architetto
Picciafuoco e di Bolognini», quando si giustificano con
«l'impossibilità di tener conto del Dm in quanto successivo
all'adozione del Prg» e con il fatto che «il Comune ha
giocato d'anticipo» rispetto alla Seveso 2. «Il Dm è in
vigore da più di un anno (...) e non possono essere i
progettisti ad autocertificare la conformità del Prg alla
Seveso 2, ma la Regione». Il cui “silenzio", assieme a
quello «della Provincia, sulla legittimità dell'approvazione
del Prg non adeguato è grave», concludono i comitati. Per i
comitati, quindi, non c’è storia: ci dicano Regione e
Provincia come stanno le cose. L’occasione potrebbe appunto
essere quella del tavolo di oggi.
la lettera
integrale inviata dai comitati
Gli affari di Carletti
Falconara non vende immobili,
compra: un milione di euro per Villa Montedomini
di Roberta Maccagnani
FALCONARA - Falconara, ancora
in controtendenza. Questa volta, l’occasione è l’acquisto di
immobili. Mentre altri enti pubblici si liberano del loro
patrimonio immobiliare, (vedi caserma di Ancona), il Comune
di Falconara acquista. Ben sette i punti approvati dalla
giunta per interventi di acquisizione, spesa totale di
2.298.439, da inserire nel piano di investimenti 2003-2005 e
finanziare attraverso mutui. «Questi investimenti non
comportano per l’ente - precisa il Comune - oneri aggiuntivi
nel periodo, eccetto la rata di ammortamento del mutuo».
Deliberati, oltre all’acquisto, la destinazione d’uso e i
relativi valori di stima. Si inizia da Palombina Vecchia con
sei unità immobiliari di via Trentino, proprietà Coedi, per
una superficie totale di 400 metri quadri. Diventeranno sedi
di uffici e di associazioni culturali-sportive per un valore
di stima di 309,600 euro. Per 340 mila euro, invece, si
intende acquisire gli immobili di via Corridoni, sede degli
uffici comunali, ora in affitto. Due immobili verranno
inoltre utilizzati per emergenza abitativa, di cui esiste
forte bisogno in città. Uno è in vicolo Fornaci: una casa di
50 metri quadri, al piano terra per un valore di stima di
61.974 euro. L’altro in via Caprera, dove ci sono tre unità
immobiliari con relativi accessori per un valore di stima di
136.865 euro. Si continua, poi, con Castelferretti, dove è
contemplata, finalmente, anche Villa Montedomini per il
recupero del bene storico-monumentale e la realizzazione di
un parco verde pubblico con attività ricettive, culturali e
turistiche. «In base agli accordi con l’Inrca, attuale
proprietario - rende noto il Comune - l’ente acquisirà il
terreno, di 28 ettari, e le Case la Grotta, mentre la Villa,
gli annessi e la scala saranno dati in comodato d’uso». Il
valore della stima è di ben un milione di euro. Sempre a
Castelferretti, nel castello, è previsto l’acquisto di
un’unità immobiliare di cinque vani del valore di 100 mila
euro da destinare ad emergenza abitativa, che rientra
nell’obiettivo del Comune di acquistare un’importante quota
della struttura. Infine, nelle aree interne all’isolato
della città (ex Molino ed cinema Enal) è previsto, per la
riqualificazione del sito, il recupero degli immobili da
destinare ad edilizia residenziale pubblica e spazi ad uso
pubblico. Per la realizzazione dell’intervento è previsto un
accordo di programma tra il comune e lo Iacp (Istituto
autonomo case popolari) per un valore di stima di 350 mila
euro. Del cinema Enal si parlato anche nel consiglio
comunale di ieri. In particolare, è stata approvata ala
variante al prg sul progetto, respingendo le richieste
dell’associazione del paese, ProCastelferretti, e del
consigliere Alessandro Giacchetta che chiedevano di
vincolare ad uso pubblico la riqualificazione dell’area. Se
ne riparlerà, invece, in seguito. Notizia clou dell’assise,
oltre all’ufficializzazione della nomina di Giancarlo
Scortichini all’ambiente e l’ingresso in consiglio, al suo
posto, di Aldemaro Pietrucci, ex assessore al bilancio, è
stato il riconoscimento, dopo mesi, dello Sdi e del suo
consigliere, Romeo Maiolini a gruppo della maggioranza,
uscendo dall’anonimato del gruppo misto. Come conseguenza,
sono state riviste le commissioni a tutto svantaggio della
Margherita che ha dovuto rinunciare a tre consiglieri. Tra
le interrogazioni, quella sulla necessità di informazioni
più tempestive in caso di incidenti, sia in raffineria che
allo scalo merci. |
Marcelli
Flori: «Il sindaco detiene troppe cariche»
FALCONARA — AAA cercasi
assessori per i settori: urbanistica, lavori pubblici e
cultura. Il sindaco nella seduta del Consiglio, illustrando
le diverse deleghe assegnate ai membri della giunta ha
manifestato la volontà di voler presto trovare le persone
giuste a cui affidare questi importanti, tanto quanto in
fase di decollo, assessorati comunali. A contestare
l'accentramento di cariche «che si protrae, nelle mani del
primo cittadino ormai da troppo tempo» è stato il capogruppo
di Rifondazione comunista, Massimo Marcelli Flori: «Mi
sembra un accentramento eccessivo e che va contro ad ogni
logica, soprattutto perché si tratta di tre assessorati di
fondamentale importanza — ha spiegato — . Questo è un
momento particolare, visto l'attraversamento della fase di
approvazione del Prg — ha aggiunto — e c'è bisogno di
qualcuno che occupi questo incarico a tempo pieno».
(Caserma Saracini)
di Maria Gloria Frattagli
FALCONARA — Il Comune è
seriamente interessato ad acquistare la caserma Saracini.
Tanto che ne ha già previsto l'utilizzo: in quell'area, per
anni sede del centro addestramento reclute dell'Esercito,
sorgeranno punti vendita e di assistenza nautica assieme ad
altre attività produttive a servizio del nuovo porto. Questo
ciò che è previsto nel progetto dell'architetto spagnolo
Bohigas, ad aprile di nuovo a Falconara. Un intento previsto
anche nel piano regolatore generale, di prossima
approvazione, che ha vincolato quell'area sotto la dicitura
"destinazione pubblica". «E' nostro interesse — ha detto il
dirigente del settore urbanistica, Furio Durpetti —
riconvertire quell'area destinandola ad attività a servizio
del porto. Per questo presto incontreremo le categorie
produttive per iniziare un confronto sulle possibilità di
utilizzo di quella vasta zona». La caserma Saracini è stata
messa in vendita dallo Stato per 16 miliardi di vecchie
lire, una somma che l'amministrazione è pronta ad investire
per dare continuità a quel progetto apparso ai più
futuristico, ma nella cui realizzazione tanti sperano.
Questa previsione di utilizzo potrebbe mettere d'accordo gli
artigiani, ma degno di essere messo in risalto è anche
l'interesse delle Ferrovie alla caserma, in stato
d'abbandono da circa tre anni. Un interesse dettato
dall'attraversamento di quel tratto dal by pass ferroviario
di prossima attuazione. E intanto scampoli di idee e di
intenzioni si avvicendano nel lungo cammino che porterà a
stilare il piano particolareggiato del porto falconarese. La
prossima settimana procederanno le verifiche tecniche per
quanto riguarda l'impatto ambientale della struttura con il
territorio circostante. Poi, anche in questo caso,
prenderanno il via una serie di confronti con le categorie
produttive, e non solo, a livello regionale. Sarà
ufficializzata la forma societaria scelta
dall'amministrazione e i soggetti economici che aderiranno
al progetto. Insomma, caserma Saracini e porto sono
collegate da una destinazione unitaria e sicuramente la
somma da stanziare, prima per l'acquisizione poi per la
ristrutturazione, non rappresenterà un problema visto
l'interesse di molti imprenditori locali e non al progetto
di Bohigas.
Villa Montedomini, il
sindaco pronto all'acquisizione
FALCONARA — Due miliardi di
vecchie lire per l'acquisto di villa Montedomini, 700
milioni per comperare gli immobili di via Trentino, 680 per
quelli di via Corridoni. E ancora 260 milioni per acquisire
gli appartamenti di via Caprera, duecento milioni per quello
all'interno del castello di Castelferretti. Dopo aver
progettato il piano di investimenti 2003-2005,
l'amministrazione mette mano al portafogli e comincia a
"sborsare" le somme necessarie per far suoi gli immobili
appena elencati. La giunta ha approvato, infatti,
l'inserimento della spesa (oltre 4 miliardi di vecchie lire)
nel piano degli investimenti che verrà sostenuta attraverso
l'accensione di mutui con istituti di credito privati. E
così il patrimonio comunale si arricchirà delle aree interne
all'isolato di Castelferretti, ex molino ed ex cinema, da
destinare ad area di edilizia privata e spazi di uso
pubblico; delle sei unità immobiliari che si trovano al
piano terra della piazzetta Peep di Palombina vecchia, oltre
400 metri quadrati, destinati ad ospitare associazione
culturali e sportive: valore, 600 milioni di lire. A questi,
come dicevamo, vanno aggiunti gli immobili di via Corridoni
13 (680 milioni), quello di vicolo Fornaci (120 milioni di
lire) e via Caprera (260 milioni di lire). Poi Villa
Montedomini (28 ettari più edificio rurale) per due miliardi
di lire. Ad incrementare il bottino del Comune anche
l'immobile che si trova all'interno del castello di
Castelferretti: si tratta di un'unità immobiliare di cinque
vani e mezzo da destinare ad alloggio di emergenza
abitativa, ma che in prospettiva rientra nell'obiettivo
dell'amministrazione di acquisire un'importante quota della
proprietà del castello, stimato in 200 milioni.
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