RASSEGNA STAMPA 11.03.2003

 

MESSAGGERO
Carletti tiene tutti sulla corda

Questione Api. In sua vece andrebbe Graziosi. Intanto si apre la commissione Brandoni sul prg

Potrebbe snobbare il tavolo di oggi con Regione e Provincia

di ROBERTA MACCAGNANI e GIAMPAOLO MILZI

FALCONARA - La partita a tre. Scatta oggi pomeriggio alle 16, in Regione, il tavolo istituzionale, riservato solo ai tre enti deputati alla programmazione condivisa sull’area ad alto rischio. Come a dire sulla questione Api. Questo come stabilito dalla convenzione firmata il 5 novembre tra Enzo Giancarli, presidente della Provincia, Giancarlo Carletti e D’Ambrosio al Comune di Falconara. E’ stato lo stesso D’Ambrosio ad invitare personalmente gli altri protagonisti della vicenda. Giancarli ha assicurato la sua presenza, tanto più che si parlerà anche del by pass ferroviario e la sua proposta di queste ultime settimane sull’arretramento della linea da Marotta a Varano diventa anche più importante da affrontare. Senza contare che il presidente della Provincia all’inizio dell’anno aveva dato segni di insofferenza per la lentezza nell’avvio dei lavori del tavolo. Giancarlo Carletti, infine, dal canto suo, fino ieri a tarda sera, non era in grado di confermare la sua partecipazione in prima persona all’incontro. Tutt’altro che sbollita la rabbia per lo slittamento del voto sul prg falconarese in Provincia. «Di sicuro il Comune sarà presente. Se il sindaco non potrà intervenire - fanno sapere diplomaticamente dal Municipio - ci sarà Antonio Graziosi, vicesindaco». I punti, comunque, all’ordine del giorno sono tre: il rinnovo della concessione Api, il by pass ferroviario e la variante alla statale 16 nell’ambito dell’intesa quadro sottoscritta dalla Regione al Ministero delle Infrastrutture che contempla anche il raddoppio. Si tratterà, quindi, di un’occasione per fare il punto “politico" sullo stato delle attività riferite a questi settori, senza escludere uno scambio di idee tra le diverse posizioni.

Il caso-Prg. Certo che senza poter sfoderare il prg del Comune già approvato, il peso nel dibattito da parte dell’ente locale diminuisce. Tuttavia Brandoni, presidente della commissione urbanistica, assicura che, per tutta la giornata di oggi proseguiranno a ritmo serrato, con tappe forzate ad oltranza, i lavori della commissione per la valutazione dello strumento urbanistico falconarese. Ancora valida, sembra, la conclusione prevista per domani. Quel che è certo è che il prg non potrà entrare nell’odg del Consiglio provinciale di oggi come avrebbe voluto Carletti. Al massimo se ne riparlerà con la prosecuzione del consiglio prevista per il 17

I comitati e il prg. Il prg nei giorni scorsi era stato anche oggetto di una polemica da parte dei comitati cittadini che lo accusano di non essere in regola con la legge Seveso 2. Sul tavolo istituzionale, quindi, che dovrebbe fissare i paletti della nuova politica di vivibilità di Falconara, anche l'ingombrante questione dell'applicazione di questa legge. La pongono con forza, perché a loro avviso ancora elusa proprio dalle istituzioni, i Comitati dei cittadini “Villanova", “Fiumesino" e “XXV Agosto" che rispondono ai chiarimenti snocciolati al nostro giornale dai tecnici comunali. «Poiché la raffineria Api, non per nostro piacere, rientra nei tristi parametri della legge, pretendiamo che questa venga scrupolosamente e tempestivamente applicata perché c'è in gioco la nostra vita» hanno scritto ieri in una nota inviata a Regione, Provincia e Comune le organizzazioni dei residenti tornando in modo estremamente critico nella polemica aperta coi progettisti del nuovo Prg di Falconara. «Le loro risposte hanno trasformato i dubbi in certezza: il Prg non è adeguato al Decreto ministeriale del 9/5/1 (quello che definisce i requisiti minimi di sicurezza in materia di pianificazione urbanistica e territoriale per le zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante, ndr)». «Paradossali» dunque e sintomi di una «minimizzazione del problema le affermazioni dell'architetto Picciafuoco e di Bolognini», quando si giustificano con «l'impossibilità di tener conto del Dm in quanto successivo all'adozione del Prg» e con il fatto che «il Comune ha giocato d'anticipo» rispetto alla Seveso 2. «Il Dm è in vigore da più di un anno (...) e non possono essere i progettisti ad autocertificare la conformità del Prg alla Seveso 2, ma la Regione». Il cui “silenzio", assieme a quello «della Provincia, sulla legittimità dell'approvazione del Prg non adeguato è grave», concludono i comitati. Per i comitati, quindi, non c’è storia: ci dicano Regione e Provincia come stanno le cose. L’occasione potrebbe appunto essere quella del tavolo di oggi.

la lettera integrale inviata dai comitati

 

Gli affari di Carletti

Falconara non vende immobili, compra: un milione di euro per Villa Montedomini

di Roberta Maccagnani

FALCONARA - Falconara, ancora in controtendenza. Questa volta, l’occasione è l’acquisto di immobili. Mentre altri enti pubblici si liberano del loro patrimonio immobiliare, (vedi caserma di Ancona), il Comune di Falconara acquista. Ben sette i punti approvati dalla giunta per interventi di acquisizione, spesa totale di 2.298.439, da inserire nel piano di investimenti 2003-2005 e finanziare attraverso mutui. «Questi investimenti non comportano per l’ente - precisa il Comune - oneri aggiuntivi nel periodo, eccetto la rata di ammortamento del mutuo». Deliberati, oltre all’acquisto, la destinazione d’uso e i relativi valori di stima. Si inizia da Palombina Vecchia con sei unità immobiliari di via Trentino, proprietà Coedi, per una superficie totale di 400 metri quadri. Diventeranno sedi di uffici e di associazioni culturali-sportive per un valore di stima di 309,600 euro. Per 340 mila euro, invece, si intende acquisire gli immobili di via Corridoni, sede degli uffici comunali, ora in affitto. Due immobili verranno inoltre utilizzati per emergenza abitativa, di cui esiste forte bisogno in città. Uno è in vicolo Fornaci: una casa di 50 metri quadri, al piano terra per un valore di stima di 61.974 euro. L’altro in via Caprera, dove ci sono tre unità immobiliari con relativi accessori per un valore di stima di 136.865 euro. Si continua, poi, con Castelferretti, dove è contemplata, finalmente, anche Villa Montedomini per il recupero del bene storico-monumentale e la realizzazione di un parco verde pubblico con attività ricettive, culturali e turistiche. «In base agli accordi con l’Inrca, attuale proprietario - rende noto il Comune - l’ente acquisirà il terreno, di 28 ettari, e le Case la Grotta, mentre la Villa, gli annessi e la scala saranno dati in comodato d’uso». Il valore della stima è di ben un milione di euro. Sempre a Castelferretti, nel castello, è previsto l’acquisto di un’unità immobiliare di cinque vani del valore di 100 mila euro da destinare ad emergenza abitativa, che rientra nell’obiettivo del Comune di acquistare un’importante quota della struttura. Infine, nelle aree interne all’isolato della città (ex Molino ed cinema Enal) è previsto, per la riqualificazione del sito, il recupero degli immobili da destinare ad edilizia residenziale pubblica e spazi ad uso pubblico. Per la realizzazione dell’intervento è previsto un accordo di programma tra il comune e lo Iacp (Istituto autonomo case popolari) per un valore di stima di 350 mila euro. Del cinema Enal si parlato anche nel consiglio comunale di ieri. In particolare, è stata approvata ala variante al prg sul progetto, respingendo le richieste dell’associazione del paese, ProCastelferretti, e del consigliere Alessandro Giacchetta che chiedevano di vincolare ad uso pubblico la riqualificazione dell’area. Se ne riparlerà, invece, in seguito. Notizia clou dell’assise, oltre all’ufficializzazione della nomina di Giancarlo Scortichini all’ambiente e l’ingresso in consiglio, al suo posto, di Aldemaro Pietrucci, ex assessore al bilancio, è stato il riconoscimento, dopo mesi, dello Sdi e del suo consigliere, Romeo Maiolini a gruppo della maggioranza, uscendo dall’anonimato del gruppo misto. Come conseguenza, sono state riviste le commissioni a tutto svantaggio della Margherita che ha dovuto rinunciare a tre consiglieri. Tra le interrogazioni, quella sulla necessità di informazioni più tempestive in caso di incidenti, sia in raffineria che allo scalo merci.

 
IL RESTO DEL CARLINO
Marcelli Flori: «Il sindaco detiene troppe cariche»

FALCONARA — AAA cercasi assessori per i settori: urbanistica, lavori pubblici e cultura. Il sindaco nella seduta del Consiglio, illustrando le diverse deleghe assegnate ai membri della giunta ha manifestato la volontà di voler presto trovare le persone giuste a cui affidare questi importanti, tanto quanto in fase di decollo, assessorati comunali. A contestare l'accentramento di cariche «che si protrae, nelle mani del primo cittadino ormai da troppo tempo» è stato il capogruppo di Rifondazione comunista, Massimo Marcelli Flori: «Mi sembra un accentramento eccessivo e che va contro ad ogni logica, soprattutto perché si tratta di tre assessorati di fondamentale importanza — ha spiegato — . Questo è un momento particolare, visto l'attraversamento della fase di approvazione del Prg — ha aggiunto — e c'è bisogno di qualcuno che occupi questo incarico a tempo pieno».

(Caserma Saracini)

di Maria Gloria Frattagli

FALCONARA — Il Comune è seriamente interessato ad acquistare la caserma Saracini. Tanto che ne ha già previsto l'utilizzo: in quell'area, per anni sede del centro addestramento reclute dell'Esercito, sorgeranno punti vendita e di assistenza nautica assieme ad altre attività produttive a servizio del nuovo porto. Questo ciò che è previsto nel progetto dell'architetto spagnolo Bohigas, ad aprile di nuovo a Falconara. Un intento previsto anche nel piano regolatore generale, di prossima approvazione, che ha vincolato quell'area sotto la dicitura "destinazione pubblica". «E' nostro interesse — ha detto il dirigente del settore urbanistica, Furio Durpetti — riconvertire quell'area destinandola ad attività a servizio del porto. Per questo presto incontreremo le categorie produttive per iniziare un confronto sulle possibilità di utilizzo di quella vasta zona». La caserma Saracini è stata messa in vendita dallo Stato per 16 miliardi di vecchie lire, una somma che l'amministrazione è pronta ad investire per dare continuità a quel progetto apparso ai più futuristico, ma nella cui realizzazione tanti sperano. Questa previsione di utilizzo potrebbe mettere d'accordo gli artigiani, ma degno di essere messo in risalto è anche l'interesse delle Ferrovie alla caserma, in stato d'abbandono da circa tre anni. Un interesse dettato dall'attraversamento di quel tratto dal by pass ferroviario di prossima attuazione. E intanto scampoli di idee e di intenzioni si avvicendano nel lungo cammino che porterà a stilare il piano particolareggiato del porto falconarese. La prossima settimana procederanno le verifiche tecniche per quanto riguarda l'impatto ambientale della struttura con il territorio circostante. Poi, anche in questo caso, prenderanno il via una serie di confronti con le categorie produttive, e non solo, a livello regionale. Sarà ufficializzata la forma societaria scelta dall'amministrazione e i soggetti economici che aderiranno al progetto. Insomma, caserma Saracini e porto sono collegate da una destinazione unitaria e sicuramente la somma da stanziare, prima per l'acquisizione poi per la ristrutturazione, non rappresenterà un problema visto l'interesse di molti imprenditori locali e non al progetto di Bohigas.

Villa Montedomini, il sindaco pronto all'acquisizione

FALCONARA — Due miliardi di vecchie lire per l'acquisto di villa Montedomini, 700 milioni per comperare gli immobili di via Trentino, 680 per quelli di via Corridoni. E ancora 260 milioni per acquisire gli appartamenti di via Caprera, duecento milioni per quello all'interno del castello di Castelferretti. Dopo aver progettato il piano di investimenti 2003-2005, l'amministrazione mette mano al portafogli e comincia a "sborsare" le somme necessarie per far suoi gli immobili appena elencati. La giunta ha approvato, infatti, l'inserimento della spesa (oltre 4 miliardi di vecchie lire) nel piano degli investimenti che verrà sostenuta attraverso l'accensione di mutui con istituti di credito privati. E così il patrimonio comunale si arricchirà delle aree interne all'isolato di Castelferretti, ex molino ed ex cinema, da destinare ad area di edilizia privata e spazi di uso pubblico; delle sei unità immobiliari che si trovano al piano terra della piazzetta Peep di Palombina vecchia, oltre 400 metri quadrati, destinati ad ospitare associazione culturali e sportive: valore, 600 milioni di lire. A questi, come dicevamo, vanno aggiunti gli immobili di via Corridoni 13 (680 milioni), quello di vicolo Fornaci (120 milioni di lire) e via Caprera (260 milioni di lire). Poi Villa Montedomini (28 ettari più edificio rurale) per due miliardi di lire. Ad incrementare il bottino del Comune anche l'immobile che si trova all'interno del castello di Castelferretti: si tratta di un'unità immobiliare di cinque vani e mezzo da destinare ad alloggio di emergenza abitativa, ma che in prospettiva rientra nell'obiettivo dell'amministrazione di acquisire un'importante quota della proprietà del castello, stimato in 200 milioni.

 
CORRIERE ADRIATICO

Rogo all'Api udienza rinviata

Gip malato

Slitta al 12 maggio l'udienza preliminare del processo per l'incidente accaduto il 25 agosto 1999 alla Raffineria Api di Falconara, in seguito al quale persero la vita, per le ustioni riportate, Mario Gandolfi ed Ettore Giulian due dipendenti intervenuti per fronteggiare una fuga di carburante dovuta alla rottura di una pompa. A causa dell'indisponibilità (per malattia) del giudice titolare, il capo dell'ufficio gip Sergio Cutrona, ha rinviato l'udienza che avrebbe dovuto dirimere anche alcuni aspetti dell'impostazione processuale. Fra questi. la richiesta di costituzione di parte civile dei figlio della vedova - peraltro già risarcita dall'azienda - di uno dei due dipendenti Api deceduti; e, inoltre, il pronunciamento sulle eccezioni presentate dai difensori dell'Api sulla costituzione di parte civile dei comitati di cittadini residenti nelle zone limitrofe alla Raffineria, Villanova e Fiumesino, che da tempo si battono contro la permanenza dell'Api a Falconara. Il Comune di Falconara chiede venti milioni di euro per il colossale danno alla collettività e all'immagine di cittadina balneare. Il gup deve decidere sulle richieste del pm Cristina Tedeschini, che al termine di una lunga inchiesta aveva chiesto il rinvio a giudizio di otto fra dirigenti, tecnici e operai della raffineria ritenuti responsabili dell'incidente.

 
inizio pagina   rassegna stampa