RASSEGNA STAMPA 09.03.2003

 

MESSAGGERO
«Carletti, vai all’incontro»

Il sindaco non ha sbollito la rabbia per il rinvio del suo prg in Consiglio Provinciale. Ma in molti gli consigliano di non mollare

Al tavolo di concertazione sull’Api in bilico la sua presenza

di ROBERTA MACCAGNANI

FALCONARA - Carletti non ha ancora rimosso la riserva. Non ha deciso se l’11 marzo ci sarà al tavolo tra le parti sociali per discutere dell’Api. Il sindaco non ha ancora digerito lo slittamento della discussine del prg in Consiglio provinciale. Il suo prg non potrà essere approvato prima del 17 data in cui si svolgerà la prosecuzione del Consiglio provinciale convocato per domani. Ma Carletti fa bene o fa male a non andare al tavolo di concertazione sull’Api? Abbiamo girato il quesito agli attori direttamente coinvolti, alcune forze politiche e Assindustria. Glauco Alderisio è stato il rivale di Carletti per il centrodestra alle passate elezioni comunali: «Non ci deve andare - spiega - perché il tavolo non ha senso. Venticinque metri di sottosuolo inquinato sotto la raffineria già parlano da soli. A Falconara si dovrebbe vietare anche la balneazione. L’Api è arrivata al top della sua espansione, ma la città si sta spopolando e anche il commercio va male, dove ricade allora tutto l’indotto creato dalla raffineria? E poi mi sembra che la Regione avesse già preso la sua posizione con la dichiarazione di area ad alto rischio, che fa se lo rimangia adesso? Anche il sindaco di Falconara già si è espresso, anche nel prg. E chi decide in casa propria? Il Comune lo deve fare. Allora a che servono le tavole rotonde? Quello che bisogna fare da subito è lo studio del piano di riconversione e delle prospettive future». Per Sergio Badialetti, invece, (Verdi) l’avviamento del tavolo «è un fatto positivo. E’ importante che il sindaco partecipi anche perché l’ha cercato lui. E poi non si può continuare ad affrontare questa vicenda a colpi di comunicati e lettere aperte, serve il chiarimento diretto. Anche se l’iter del prg non è concluso non importa. Anche perché di argomenti da affrontare ce ne sono tanti, come ad esempio la proposta di Giancarli dell’arretramento della ferrovia da Marotta a Passo Varano, che noi Verdi sosteniamo. Nota dolente, però, l’assenza al tavolo allargato alle parti sociali dei cittadini. E’ vero, sono rappresentati dal sindaco, ma la delicatezza della questione richiedeva un maggior equilibrio tra le parti e, quindi, la presenza anche dei cittadini». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Rifondazione Comunista. Secondo il capogruppo comunale, Massimo Marcelli Flori, «non andare a quel tavolo sarebbe un atto di irresponsabilità. Le posizioni del Comune e le responsabilità che ne conseguono vanno chiarite di persona. E poi il tavolo è l’unico organo deputato a prendere decisioni sul futuro Api, non si può non andarci». «Ci deve andare e i contenuti vanno riferiti alla conferenza dei capigruppo» questo per Luigi Conte, capogruppo Fi, il da farsi. «Il sindaco deve partecipare al tavolo - dice - anche per una forma di rispetto istituzionale che va mantenuta con tutti i soggetti coinvolti. E d’ora in poi propongo di convocare nelle 24 ore successive a questi incontri la conferenza dei capigruppo, perché non è giusto essere aggiornati solo dalla stampa». Punta sulla rapida approvazione del prg e concorda coi malumori di Carletti, invece, Mario Bolzonetti, (Ds), esponente dell’Area. «Far slittare la discussione di questo strumento urbanistico - sottolinea - è una forma di pressione sulla giunta comunale per far pendere l’ago della bilancia da un lato. Il prg ha un ritardo spaventoso e la cosa crea incertezze, le forze sociali non riescono a muoversi così. Comunque, il sindaco deve andare al tavolo istituzionale e dire chiaramente cosa pensa sia dell’Api che del prg». Di atteggiamento ambiguo, parla, di nuovo, Paolo Leonardi, presidente Assindustria. «Nei rapporti istituzionali e con le categorie il primo cittadino deve seguire una linea di maggior coerenza. Riconosco che si trova in una posizione difficile, ma auspichiamo un comportamento coerente ai discorsi e agli impegni presi. Per questo non può mancare al tavolo, o di persona o tramite un suo rappresentante che abbia la delega».

L’IRA DI CARLETTI

L’APPELLO - Il sindaco Carletti a fine febbraio si incontra col presidente della Provincia Giancarli in vista della riunione del Consiglio provinciale del 10 marzo. Scopo della visita l’urgenza, secondo Carletti, di licenziare il prg di Falconara. Carletti, nel frattempo attaccato dagli industriali che aveva punzecchiato una settimana prima, esce con un documento di maggioranza e affonda il colpo: «Prg da approvare il 10». Il presidente del Consiglio provinciale, Righi, assicura che nella conferenza dei capigruppo del 3 marzo avrebbe chiesto l’inversione dell’odg per poter far discutere subito al Consiglio il prg falconarese.

L’INTOPPO - Alla conferenza dei capigruppo emerge subito che si erano fatti i conti senza l’oste. Il presidente della commissione urbanistica provinciale, Brandoni, evidenzia che lo strumento urbanistico è ancora all’esame del suo organismo. I capigruppo trovano la soluzione salomonica: Consiglio convocato in unica convocazione per il 10 ma prg di Falconara in scaletta nella eventuale prosecuzione del 17

LA RABBIA - Carletti, che l’11 ha in programma il tavolo di concertazione sull’Api, fa trapelare un messaggio: potrebbe disertare l’appuntamento per protesta contro l’insensibilità verso Falconara. Brandoni convoca la commissione per l’11 e dice di voler chiudere il 12.

 
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