RASSEGNA STAMPA 07.03.2003

 

MESSAGGERO
«Il nostro prg è in regola con la Seveso»

I tecnici del Comune difendono lo strumento dalle accuse dei comitati dei cittadini: «Quella legge è arrivata dopo»

di Roberta Maccagnani

FALCONARA - «Il prg è in regola con la Seveso, anzi l’anticipa». Lo ribadisce il Comune di Falconara alla luce di un duro intervento dei comitati cittadini che accusano l’ente di aver licenziato uno strumento a rischio “ricorsi". A snocciolare le prerogative tecniche del prg i due consulenti del Comune che se ne sono occupati: Riccardo Picciafuoco, architetto, e Sandro Bolognini, membro del Ctr (Comitato tecnico regionale). «L’unica parte della Seveso II, sulla compatibilità di certi tipi di aziende dal punto di vista degli incidenti rilevanti, che incide sulla progettazione di un territorio è l’articolo 14, di cui i comitati hanno tralasciato alcune parti significative. Il prg è stato adottato nel ’99, mentre la Seveso II rimandava ad un decreto ministeriale per l’entrata in vigore emanato il 9/05/01. Era impossibile tenerne conto per una questione cronologica. Tuttavia, il Comune l’ha anticipato. Il decreto attuativo prevede adeguamenti sia del prg che del ptc (piano territoriale di coordinamento) in caso di modifiche esterne all’area d’insediamento per gli impianti esistenti. E questo grazie al prg che prevede attorno alla raffineria - dove è stata individuata un’area di 350 m. all’interno della quale potrebbero verificarsi in caso di incidenti rilevanti effetti però reversibili - l’abbattimento delle case esposte, il trasferimento di attività commerciali e il ridimensionamento nella raffineria di strutture vicine all’abitato». Queste soluzioni sono davvero in linea con la Seveso II? Interviene Bolognini. «La raffineria di Falconara ha prodotto un rapporto di sicurezza così come previsto dalla legge. Il Ctr ne ha concluso l’analisi nel 2002 e il 10 dicembre lo ha comunicato all’ente locale fornendo la documentazione necessaria per la verifica della compatibilità. Ora il Comune dovrà controllare l’urbanizzazione attorno all’Api». Allora è ancora in corsa l’adeguamento del prg alla Seveso II… «Tecnicamente sì, ma il Comune ha giocato d’anticipo». Come la mettiamo col mancato recepimento da parte della Regione del regolamento per applicare la Seveso II anche al prg? «Non è obbligatorio – risponde Picciafuoco – e la Regione l’ha intesa in modo più ampio, commissionando gli studi sull’area ad alto rischio ad Enea, Arpam e Svim, che confluiranno nella legge regionale per il risanamento di tutta l’area ad alto rischio». E se la Regione dicesse sì al rinnovo alla raffineria che succede al prg? «Ne prende atto, non c’è una data di dismissione, avremo più tempo per avviare il previsto studio di fattibilità per una riconversione eco-compatibile, dove non c’è la parola incompatibilità. Sono stati utilizzati altri termini, ma il senso è quello».

 
IL RESTO DEL CARLINO
Rifondazione contro Carletti: «Sono solo polemiche inutili»

FALCONARA — «Risultano incomprensibili le recenti gratuite polemiche sollevate dal sindaco di Falconara sull'iter procedurale che porterà all'approvazione del Prg». Massimo Marcelli Flori e Maurizio Amagliani di Rifondazione comunista intervengono in quella che tranquillamente può essere definita una kermesse di polemiche, una serie di botta e risposta che investono l'approvazione del piano regolatore generale. «Sosteniamo con forza - dicono i due esponenti di opposizione - il percorso iniziato dal presidente della commissione urbanistica di Ancona che sta svolgendo il proprio compito con la massima competenza e trasparenza. Gli chiediamo anzi - sottolineano - di evitare forzature illogiche e controproducenti per una serena analisi di uno strumento quanto mai delicato, che tenga conto delle osservazioni di tutti comprese quelle recentemente emerse da parte dei comitati cittadini. Affidarsi alla 'provvidenza' è del tutto lecito, noi preferiamo affidarci alla politica, al senso di responsabilità di chi si occupa della "cosa pubblica" al rispetto delle regole che piaccia o no, valgono, o dovrebbero valere ancora per tutti, sindaco di Falconara compreso».

(Caserma Saracini in vendita)

di Maria Gloria Frattagli

FALCONARA — La caserma Saracini è stata messa in vendita dallo Stato. La struttura militare che ha da sempre ospitato il centro addestramento reclute dell'Esercito, verrà offerta per 7.925.056 euro quasi 16 miliardi di vecchie lire. Una cifra tutto sommato minore di quella che un tempo era stato ipotizzata. La caserma chiuse i battenti tre anni fa e tutta l'attrezzatura rimase incustodita all'interno dello stabile. Ad interessarsi all'acquisto fu per primo il Comune, anche se allo stato attuale delle cose sembrano essere le Ferrovie ad essere allettate dall'acquisto. La chiusura della Saracini e la 'morte' dell'84esimo battaglione decretarono, in un certo senso, l'affievolimento di gran parte del commercio cittadino. Molte le attività commerciali il cui primario mezzo di sostentamento proveniva proprio dalle centinaia di militari che ogni pomeriggio frequentavano bar, pub, ristoranti e supermercati cittadini: caddero in una crisi profonda sollevando polemiche e richieste alla stessa amministrazione per porre fine al periodo 'buio' del commercio. Ma non solo. I militari, al tempo, animavano le piazze cittadine, rendendole affollate, vissute. L'uscita dal demanio arriva in un momento particolare della storia della città: quello dell'attesa dell'approvazione del piano regolatore generale volto a rivoluzionare e a dare un nuovo assetto a tutto il territorio. Lo spazio, dove sorge l'immensa caserma, dovrebbe essere interessato anche dall'attraversamento del by pass ferroviario che eliminerebbe i rischi attuali corsi con la percorrenza degli stessi binari all'interno della raffineria Api. Tornando ancora indietro con il tempo, si era paventata anche l'ipotesi di un tentato acquisto da parte della stessa raffineria, a cui fece seguito l'idea dell'amministrazione comunale di creare in quell'area un polo dei servizi sociali, attualmente realizzati nella sede di via Roma. Tra questa kermesse di progetti verbali emerse anche quello della possibilità di creare all'interno della caserma una serie di ambulatori, una sorta di struttura sanitaria che avrebbe dovuto servire non solo la zona di Falconara, ma anche le località limitrofe. Infine, in tempi più recenti, si è parlato della possibilità di ospitare, in quello spazio, l'Ente fiera regionale. Insomma, di progetti ne sono stati fatti tanti e su diversi fronti. Resta da vedere se il Comune sarà l'unico concorrente in grado di poter 'sborsare' quella somma e se sì, quali saranno i progetti che l'amministrazione metterà in cantiere.

 
CORRIERE ADRITICO
"Carletti non può fare e disfare"

Marcelli Flori e Amagliani (Rc) all'attacco sul Prg

"Risultano incomprensibili le recenti gratuite polemiche sollevate dal sindaco di Falconara". Sono ancora due rappresentanti di Rifondazione comunista, questa volta in Comune - Massimo Marcelli Flori e Maurizio Amagliani - ad sferzare il sindaco nel dibattito sul Prg. "Probabilmente - attaccano - l'abitudine di fare e disfare a piacimento incurante di tutto come avviene da anni a Falconara gli ha fatto pensare di poter decidere l'ordine dei lavori del consiglio provinciale e magari anche chi sarebbe potuto intervenire e chi no". Le regole della democrazia sono consapevolmente e sistematicamente calpestate - continuano - grazie alla benevola accondiscendenza di un presidente del consiglio comunale di parte". Marcelli Flori e Amagliani dicono di sostenere "con forza il percorso iniziato dal presidente della commissione urbanistica che sta svolgendo il proprio compito  con la massima competenza e trasparenza". A proposito Giuliano Brandoni precisa che non era sua intenzione lanciare sfide o scendere a ricatti nei confronti del sindaco Carletti, e assicura di fare il possibile perché nella prossima riunione di commissione in programma per l' 11 marzo possa essere portato a termine l'esame del piano regolatore di Falconara per farlo finalmente approdare in consiglio, per essere discusso, il 17.

 
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