«Il nostro prg è in regola
con la Seveso»
I tecnici del Comune
difendono lo strumento dalle accuse dei comitati dei
cittadini: «Quella legge è arrivata dopo»
di Roberta Maccagnani
FALCONARA - «Il prg è in
regola con la Seveso, anzi l’anticipa». Lo ribadisce il
Comune di Falconara alla luce di un duro intervento dei
comitati cittadini che accusano l’ente di aver licenziato
uno strumento a rischio “ricorsi". A snocciolare le
prerogative tecniche del prg i due consulenti del Comune che
se ne sono occupati: Riccardo Picciafuoco, architetto, e
Sandro Bolognini, membro del Ctr (Comitato tecnico
regionale). «L’unica parte della Seveso II, sulla
compatibilità di certi tipi di aziende dal punto di vista
degli incidenti rilevanti, che incide sulla progettazione di
un territorio è l’articolo 14, di cui i comitati hanno
tralasciato alcune parti significative. Il prg è stato
adottato nel ’99, mentre la Seveso II rimandava ad un
decreto ministeriale per l’entrata in vigore emanato il
9/05/01. Era impossibile tenerne conto per una questione
cronologica. Tuttavia, il Comune l’ha anticipato. Il decreto
attuativo prevede adeguamenti sia del prg che del ptc (piano
territoriale di coordinamento) in caso di modifiche esterne
all’area d’insediamento per gli impianti esistenti. E questo
grazie al prg che prevede attorno alla raffineria - dove è
stata individuata un’area di 350 m. all’interno della quale
potrebbero verificarsi in caso di incidenti rilevanti
effetti però reversibili - l’abbattimento delle case
esposte, il trasferimento di attività commerciali e il
ridimensionamento nella raffineria di strutture vicine
all’abitato». Queste soluzioni sono davvero in linea con la
Seveso II? Interviene Bolognini. «La raffineria di Falconara
ha prodotto un rapporto di sicurezza così come previsto
dalla legge. Il Ctr ne ha concluso l’analisi nel 2002 e il
10 dicembre lo ha comunicato all’ente locale fornendo la
documentazione necessaria per la verifica della
compatibilità. Ora il Comune dovrà controllare
l’urbanizzazione attorno all’Api». Allora è ancora in corsa
l’adeguamento del prg alla Seveso II… «Tecnicamente sì, ma
il Comune ha giocato d’anticipo». Come la mettiamo col
mancato recepimento da parte della Regione del regolamento
per applicare la Seveso II anche al prg? «Non è obbligatorio
– risponde Picciafuoco – e la Regione l’ha intesa in modo
più ampio, commissionando gli studi sull’area ad alto
rischio ad Enea, Arpam e Svim, che confluiranno nella legge
regionale per il risanamento di tutta l’area ad alto
rischio». E se la Regione dicesse sì al rinnovo alla
raffineria che succede al prg? «Ne prende atto, non c’è una
data di dismissione, avremo più tempo per avviare il
previsto studio di fattibilità per una riconversione
eco-compatibile, dove non c’è la parola incompatibilità.
Sono stati utilizzati altri termini, ma il senso è quello».
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Rifondazione
contro Carletti: «Sono solo polemiche inutili»
FALCONARA — «Risultano
incomprensibili le recenti gratuite polemiche sollevate dal
sindaco di Falconara sull'iter procedurale che porterà
all'approvazione del Prg». Massimo Marcelli Flori e Maurizio
Amagliani di Rifondazione comunista intervengono in quella
che tranquillamente può essere definita una kermesse di
polemiche, una serie di botta e risposta che investono
l'approvazione del piano regolatore generale. «Sosteniamo
con forza - dicono i due esponenti di opposizione - il
percorso iniziato dal presidente della commissione
urbanistica di Ancona che sta svolgendo il proprio compito
con la massima competenza e trasparenza. Gli chiediamo anzi
- sottolineano - di evitare forzature illogiche e
controproducenti per una serena analisi di uno strumento
quanto mai delicato, che tenga conto delle osservazioni di
tutti comprese quelle recentemente emerse da parte dei
comitati cittadini. Affidarsi alla 'provvidenza' è del tutto
lecito, noi preferiamo affidarci alla politica, al senso di
responsabilità di chi si occupa della "cosa pubblica" al
rispetto delle regole che piaccia o no, valgono, o
dovrebbero valere ancora per tutti, sindaco di Falconara
compreso».
(Caserma Saracini in
vendita)
di Maria Gloria Frattagli
FALCONARA — La caserma
Saracini è stata messa in vendita dallo Stato. La struttura
militare che ha da sempre ospitato il centro addestramento
reclute dell'Esercito, verrà offerta per 7.925.056 euro
quasi 16 miliardi di vecchie lire. Una cifra tutto sommato
minore di quella che un tempo era stato ipotizzata. La
caserma chiuse i battenti tre anni fa e tutta l'attrezzatura
rimase incustodita all'interno dello stabile. Ad
interessarsi all'acquisto fu per primo il Comune, anche se
allo stato attuale delle cose sembrano essere le Ferrovie ad
essere allettate dall'acquisto. La chiusura della Saracini e
la 'morte' dell'84esimo battaglione decretarono, in un certo
senso, l'affievolimento di gran parte del commercio
cittadino. Molte le attività commerciali il cui primario
mezzo di sostentamento proveniva proprio dalle centinaia di
militari che ogni pomeriggio frequentavano bar, pub,
ristoranti e supermercati cittadini: caddero in una crisi
profonda sollevando polemiche e richieste alla stessa
amministrazione per porre fine al periodo 'buio' del
commercio. Ma non solo. I militari, al tempo, animavano le
piazze cittadine, rendendole affollate, vissute. L'uscita
dal demanio arriva in un momento particolare della storia
della città: quello dell'attesa dell'approvazione del piano
regolatore generale volto a rivoluzionare e a dare un nuovo
assetto a tutto il territorio. Lo spazio, dove sorge
l'immensa caserma, dovrebbe essere interessato anche
dall'attraversamento del by pass ferroviario che
eliminerebbe i rischi attuali corsi con la percorrenza degli
stessi binari all'interno della raffineria Api. Tornando
ancora indietro con il tempo, si era paventata anche
l'ipotesi di un tentato acquisto da parte della stessa
raffineria, a cui fece seguito l'idea dell'amministrazione
comunale di creare in quell'area un polo dei servizi
sociali, attualmente realizzati nella sede di via Roma. Tra
questa kermesse di progetti verbali emerse anche quello
della possibilità di creare all'interno della caserma una
serie di ambulatori, una sorta di struttura sanitaria che
avrebbe dovuto servire non solo la zona di Falconara, ma
anche le località limitrofe. Infine, in tempi più recenti,
si è parlato della possibilità di ospitare, in quello
spazio, l'Ente fiera regionale. Insomma, di progetti ne sono
stati fatti tanti e su diversi fronti. Resta da vedere se il
Comune sarà l'unico concorrente in grado di poter 'sborsare'
quella somma e se sì, quali saranno i progetti che
l'amministrazione metterà in cantiere.
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"Carletti non può fare e
disfare" Marcelli
Flori e Amagliani (Rc) all'attacco sul Prg
"Risultano incomprensibili le
recenti gratuite polemiche sollevate dal sindaco di
Falconara". Sono ancora due rappresentanti di Rifondazione
comunista, questa volta in Comune - Massimo Marcelli Flori e
Maurizio Amagliani - ad sferzare il sindaco nel dibattito
sul Prg. "Probabilmente - attaccano - l'abitudine di fare e
disfare a piacimento incurante di tutto come avviene da anni
a Falconara gli ha fatto pensare di poter decidere l'ordine
dei lavori del consiglio provinciale e magari anche chi
sarebbe potuto intervenire e chi no". Le regole della
democrazia sono consapevolmente e sistematicamente
calpestate - continuano - grazie alla benevola
accondiscendenza di un presidente del consiglio comunale di
parte". Marcelli Flori e Amagliani dicono di sostenere "con
forza il percorso iniziato dal presidente della commissione
urbanistica che sta svolgendo il proprio compito con
la massima competenza e trasparenza". A proposito Giuliano
Brandoni precisa che non era sua intenzione lanciare sfide o
scendere a ricatti nei confronti del sindaco Carletti, e
assicura di fare il possibile perché nella prossima riunione
di commissione in programma per l' 11 marzo possa essere
portato a termine l'esame del piano regolatore di Falconara
per farlo finalmente approdare in consiglio, per essere
discusso, il 17. |