MESSAGGERO |
Arretramento Fs: «Ok, ora si
vada avanti» La
proposta Giancarli piace a Confartigianato. Uscita a ovest,
gli industriali lavorano al progetto. Lucarelli: «Pronto in
pochi mesi»
di CLAUDIA PASQUINI
Sul nodo infrastrutture nel
capoluogo e nei dintorni la storia infinita prosegue a colpi
di lettere, progetti, ipotesi e proteste. L’ultimo in ordine
di tempo è il progetto per l’arretramento della ferrovia e
la realizzazione della metropolitana di superficie proposto
l’altro ieri dal presidente della Provincia Giancarli che
incassa il primo sì dalla Confartigianato. «Sarebbe una
scelta strategica – commenta in una nota il presidente
Giorgio Castaldi – che coinvolgerebbe potenzialmente oltre
300mila persone. I binari lasciati liberi sulla costa
utilizzati per la metropolitana sarebbero una ottima
soluzione per i 25mila pendolari che ogni giorno raggiungono
il capoluogo dorico per lavoro. Questa soluzione
permetterebbe di decongestionare il traffico».
Confartigianato non si limita al plauso ma lancia anche un
appello alle forze politiche «affinché venga valutata
attentamente l’ipotesi di Giancarli e non si ricrei il
bailamme suscitato dalla scelta sull’uscita a nord o a sud
del porto». Cataldi coglie l’occasione per sottolineare
ancora una volta la necessità impellente di mettere mano
alle infrastrutture. «Se restiamo indietro – dice –
rischiamo di perdere competitività con ripercussioni pesanti
anche per l’internalizzazione delle imprese marchigiane.
Accogliamo anche il suggerimento di Giancarli sul
coinvolgimento del project financing. In questo contesto
sono indispensabili il completamento delle opere del porto
di Ancona, la realizzazione dell’interporto, la promozione
dell’aeroporto e la costruzione della terza corsia della A
14». A proposito di project financing per il collegamento
porto-autostrada proseguono a ritmo serrato i lavori dei
tecnici di Confindustria. Il progetto dal costo di circa 200
milioni di euro (tutto a pedaggio), suggerisce la via
diretta, ma con uno svincolo vicino a Taglio di Torrette e
non al Pinocchio come prevede invece l’ipotesi a due
bretelle degli uffici del Comune. «Nel giro di qualche mese
- afferma il presidente degli industriali marchigiani Carlo
Lucarelli – dovremmo essere pronti. Non escludiamo comunque
l’uscita a ovest. Rileviamo con piacere che il consiglio
comunale ha deciso da che parte vuole andare. Ora non c’è
tempo per le polemiche. Alla fine valuteremo la soluzione
migliore». Intanto due giorni fa la lettera che presenta il
progetto dell’uscita a ovest è stata inviata a Roma al
ministero delle infrastrutture dal sindaco Sturani.
L’amministrazione comunale attende una risposta a breve. Nel
frattempo un’altra lettera, sempre sull’uscita a ovest, è
partita da Ancona per Roma. E’ quella del consigliere
comunale di An Marco Gnocchini che ha scritto l’on.
Gianfranco Fini protestando senza peli sulla lingua contro
l’atteggiamento tenuto dal sindaco nel corso della vicenda e
chiedendo un intervento del governo. «Di fronte alla logica
e naturale soluzione di un collegamento a nord – scrive
Gnocchini – l’amministrazione di sinistra impaurita dalla
minaccia di un commissario per la grande viabilità, ha
inventato una soluzione di uscita da Ancona ad ovest
improntandone uno studio di fattibilità. Un’idea che se mai
dovesse essere realizzata andrebbe ad inficiare la stabilità
del pendio limitrofo alla grande frana di Ancona con il
conseguente allargamento di questa». Gnocchini continua
facendo riferimento alla nascita dei comitati cittadini di
Torrette e del Pinocchio e adombra la possibilità di un
progetto che invece di perseguire il bene della città
risponde ad altre logiche. Tutto ciò senza neanche contare
su una maggioranza compatta. «L’opposizione di centro-destra
– conclude il consigliere – tra minacce e querele è
costretta al silenzio. La situazione è ormai intollerabile».
«Prg da approvare nella
seduta del 10»
FALCONARA - Sul prg è tempo
di stringere. Lo sa bene il sindaco Carletti che sul nuovo
strumento urbanistico punta molto per dare una svolta alla
politica del territorio. Una politica che vede al centro del
sistema il dilemma del rinnovo o meno della concessione alla
raffineria Api. Il tempo in questo senso stringe perché la
Regione dovrà esprimersi a giugno sul futuro della
raffineria e Carletti, la sua carta, se la deve giocare
subito. L’altro giorno il sindaco si era recato in
Provincia, l’ente deputato ad approvare il prg falconarese,
accompagnato dal suo assessore all’ambiente Giancarlo
Scortichini. Scopo della visita chiedere al presidente
Giancarli di procedere alla discussione immediata del prg
nella seduta del 10 marzo dopo l’esame ormmai completato in
commissione. Missione compiuta: il punto dovrebbe risalire
dalle ultime posizioni dell’ordine del giorno addirittura
alla pole position. Sarebbe, in pratica, un’inversione dell'odg,
Questo, almeno, è quanto proporrà il presidente del
Consiglio provinciale Antonio Righi alla conferenza dei
capigruppo fissata per domani. Fino a quel momento - precisa
lo stesso Righi - non vi sarà nulla di definitivo per quanto
riguarda l’odg. Se l’inversione si farà Carletti avrà
raggiunto il suo scopo. Ieri il professore, anche sull’onda
del pesante attacco ricevuto da Assindustria che non ha
gradito la sua ultima esternazione sulle imprese che
ferirebbero il territorio, ha reso noto l’esito
dell’incontro di maggioranza di venerdì. Un esito che
configura una sorta di fiducia richiesta, e ottenuta, in una
fase tanto cruciale per il futuro della città. Le forze
della coalizione (Ds, Margherita, Sdi, Re) che sostengono la
giunta hanno ribadito che il Piano Regolatore di Falconara
Marittima, già adottato dal 1999 da parte del consiglio
comunale, deve avere l’immediata approvazione dell’organo
competente con gli stessi contenuti con i quali è stato
adottato e controdedotto. Infatti - si legge ancora nella
nota - il Piano Regolatore, punto fondamentale del programma
elettorale del 2001 dell’attuale maggioranza, programma
confermato con grande consenso fin dal primo turno dai
cittadini falconaresi è diventato il documento politico ed
amministrativo fondamentale dell’amministrazione. Questa
città, attraverso l’amministrazione, intende svolgere -
prosegue la nota - un ruolo di programmazione e sviluppo sul
proprio territorio con gli strumenti urbanistici già
adottati, in sintonia e in coordinamento con le altre
istituzioni del territorio. Di conseguenza le aspettative
dei cittadini, delle imprese e di tutti coloro che vedono
nell’approvazione di questo importante strumento l’occasione
per rilanciare il recupero e lo sviluppo equilibrato della
città, non può essere ulteriormente disatteso. Le forze
politiche, espressione democratica delle aspettative e degli
interessi generali della città - conclude la nota - chiedono
che tale strumento venga approvato, senza ulteriori indugi,
così come è stato adottato e controdedotto, nel rispetto
delle norme vigenti». Si capisce che a Carletti e compagni
non basta da parte del Consiglio provinciale un esame
sollecito, che oramai pare garantito, ma occorre un via
libera immediato. Il che presupporrebbe che tutto nella
seduta del 10 marzo scorrerà liscio come l’olio. |
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IL RESTO DEL
CARLINO |
I cittadini
chiedono un incontro con Carletti
FALCONARA — I comitati di
Villanova e Fiumesino hanno ottenuto le planimetrie che
compongono il “puzzle Bohigas”. Carte alla mano, molti
residenti si sono dati appuntamento sulla spiaggia di
Villanova (foto) e, confrontando i disegni con lo scenario
che si stendeva sotto i loro occhi, hanno evidenziato come
la realizzazione del progetto renderebbe inaccessibile il
mare per tutto il tratto che va dalla raffineria alla
stazione ferroviaria. Niente più spiaggia, niente più
balneazione, niente più spazi per le imbarcazioni di tanti
pescatori del luogo e, come contropartita, una zona
commerciale per la quale non si riescono ad intravedere
investitori. A causa dei bassi fondali dell'insenatura è
previsto l'interramento di un vasto specchio d'acqua, per
far sì che l'approdo arrivi oltre l'attuale scogliera,
allontanando sempre di più il mare dalle abitazioni. Massimo
De Paolis ha sottolineato la congestione derivante dal porto
turistico; Marco Baldassini, giovane ufficiale residente a
Villanova, ha considerato le ripercussioni ambientali, quali
inquinamento da gasolio delle acque e rischio erosione;
Lamberto Strazzi ha evidenziato la mancanza di benefici per
gli abitanti, che vedrebbero decrescere sempre più il valore
residenziale dell'area. «Gli aspetti ambientali, economici e
strutturali sono tanti e rilevanti – ha concluso Loris
Calcina – e coinvolgono una serie di soggetti, tra i quali i
bagnini di Falconara e gli ambientalisti. Ritengo opportuno
contattare le categorie interessate e chiedere insieme un
incontro con il sindaco».
La nuova città in un piano
ciclopico
di Alessandra Pascucci
FALCONARA — Un progetto
ciclopico, quello di Oriol Bohigas, che non passa solo per
il mare. Qualora venissero realizzati, gli interventi
delineati cambierebbero letteralmente i connotati al tessuto
urbano, ridisegnandone non solo la planimetria, ma anche la
vocazione. Il prospetto presentato dall'architetto spagnolo
evidenzia con colori sgargianti alcune aree, che saranno
soggette a vere e proprie rivoluzioni: oltre al porto, cui
sono legati radicali mutamenti, figurano il trasferimento
della stazione ferroviaria, lo sviluppo di un enorme polo
fieristico, il completamento del parco fluviale
intercomunale dell'Esino, la realizzazione del by-pass
ferroviario e la creazione di una “porta d'ingresso” alla
città. Il tutto completato da un lungomare qualificato e da
un dedalo di nuovi percorsi viari e pedonali in grado di
collegare la zona ovest di Falconara, dove si concentrano le
trasformazioni, con il centro. Il disegno era stato
presentato durante l'infuocato consiglio comunale del 30
gennaio, ma solo gli addetti ai lavori sono riusciti a
coglierne in pieno le implicazioni, che riguardano tanto i
presupposti di realizzazione quanto i risvolti sulla
morfologia urbana. Tra gli esperti che, quella sera, hanno
assistito alla relazione di Bohigas c'era il geometra
Bramucci: memoria storica di Falconara, Bramucci conosce la
città da oltre 70 anni, è stato dipendente comunale durante
tutto il periodo della ricostruzione e, successivamente,
consigliere. Il geometra è rimasto colpito dal progetto. «Si
tratta di un planning plurimo, – ha commentato dopo aver
avuto modo di studiare le planimetrie che compongono il
lavoro sin qui eseguito dall'architetto iberico – ma la
parte più rilevante è senza dubbio quella relativa al porto.
Per realizzarlo si prevede l'interramento di 13000 metri
quadrati di mare: la struttura si svilupperà lungo un
chilometro di costa, che avanzerà di circa 130 metri
rispetto a quella attuale. Parte dell'area così ricavata
verrà destinata alla costruzione di un nuovo quartiere
residenziale, supponendo l'eliminazione dei binari che
compongono lo scalo merci. Sempre riguardo alla linea
ferroviaria, viene contemplato il famoso by-pass: il disegno
tiene conto di un ampio raggio di curvatura, assecondando
l'ipotesi dell'alta velocità dei convogli. Legato a questo e
al porto, sulla pianta è prefigurata la deviazione del
tratto di Flaminia che passa per Villanova: ciò implica la
demolizione delle abitazioni che sorgono ai lati della
strada. Anche lo spostamento della stazione è un lavoro
imponente, fatto di tanti altri lavori secondari: lo scalo
ferroviario verrebbe infatti a trovarsi al centro di un
triangolo di binari e per renderlo accessibile sarà
necessario realizzare una serie di sottopassi o cavalcavia».
Un progetto quasi fantascientifico, quindi, per il quale è
difficile definire costi e tempi di realizzazione.
«Il Prg deve essere
approvato senza indugi»
FALCONARA — Le forze
politiche che sostengono la maggioranza dell'amministrazione
ribadiscono che il piano regolatore di Falconara, già
adottato dal 1999 da parte del Consiglio Comunale, deve
avere l'immediata approvazione dell'organo competente con
gli stessi contenuti con i quali è stato adottato e
controdedotto. Infatti il Prg punto fondamentale del
programma elettorale del 2001 dell'attuale maggioranza,
programma confermato con grande consenso è diventato il
documento politico ed amministrativo fondamentale del
Comune. «Questa città — scrive la coalizione — attraverso
l'amministrazione, intende svolgere un ruolo di
programmazione e sviluppo sul proprio territorio con gli
strumenti urbanistici già adottati, in sintonia e in
coordinamento con le altre istituzioni del territorio. Di
conseguenza — aggiunge — le aspettative dei cittadini, delle
imprese e di tutti coloro che vedono nell'approvazione di
questo importante strumento l'occasione per rilanciare il
recupero e lo sviluppo equilibrato della città, non può
essere ulteriormente disatteso. Le forze politiche,
espressione democratica delle aspettative e degli interessi
generali della città — conclude — chiedono che questo
strumento venga approvato, senza ulteriori indugi, così come
è stato adottato e controdedotto, nel rispetto delle norme
vigenti».
«Il metrò di superficie
favorirà lo sviluppo»
ANCONA — La proposta avanzata
dal presidente della Provincia Giancarli per l'arretramento
della ferrovia, allontandandola dalla costa, e la
metropolitana di superficie incassa un primo sì dalle
categorie economiche. È quello di Giorgio Cataldi,
segretario della Confartigianato provinciale, che lo
definisce «un progetto ambizioso, ma fattibile».
Confartigianato «plaude» alla proposta, ora «condivisa anche
da diversi parlamentari. Sarebbe una scelta strategica che
coinvolgerebbe potenzialmente oltre 300.000 persone; i
binari lasciati liberi sulla costa dai treni a lunga
percorrenza potrebbero dunque essere utilizzati per la
metropolitana di superficie, la soluzione al problema dei
25.000 pendolari che ogni giorno raggiungono Ancona. Così si
decongestionerebbe il traffico». Confartigianato lancia un
appello «affinchè venga valutata attentamente l'ipotesi di
Giancarli e non si ricrei il bailamme dell'uscita a nord o a
sud». Oltre a velocizzare i treni di grande percorrenza,
«che eviteranno una serie di stazioni e soprattutto il
tratto tortuoso della zona in frana e dell'attraversamento
di Ancona, con l'arretramento si risolverebbero i problemi
della raffineria Api e Falconara, e si potrebbe «realizzare
la metropolitana di superficie, collegando tutti i
principali centri con Ancona. Il nuovo tracciato favorirà un
migliore collegamento ferroviario tra porto, aeroporto e
interporto». Confartigianato auspica il completamento della
76 tra Serra San Quirico e Fabriano, per collegare anche il
costruendo centro intermodale di Jesi all'Umbria. Cataldi
raccoglie anche il suggerimento di Giancarli sul
coinvolgimento del project financing, riducendo la
partecipazione pubblica a costi di opere importanti o
qualificanti. «Ma occorre anche completare le opere del
porto di Ancona, realizzare l'interporto, promuovere
l'aeroporto e costruire la terza corsia della A14». |
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CORRIERE ADRIATICO |
“Prg,
subito il dibattito”
Il
presidente del consiglio provinciale”
La
discussione del piano regolatore di Falconara al primo posto
della discussione de consiglio provinciale. E' la proposta
che Antonio Righi, presidente del consiglio provinciale,
farà ai capogruppo in occasione della riunione dei
capigruppo di domani in cui sarà preparato l'ordine del
giorno. Una proposta tesa a dare una risposta alle
preoccupazioni emerse in seno alle forze politiche
falconaresi sul rischio di uno slittamento della
discussione. Intanto le forze politiche che sostengono la
maggioranza (Ds, Margherita, Sdi, Rc), in una nota,
“ribadiscono che il piano regolatore, già adottato dal 1999
da parte del Consiglio Comunale, deve avere l'immediata
approvazione dell'organo competente con gli stessi contenuti
con i quali è stato adottato e controdedotto. Questa città -
prosegue la nota - attraverso l'amministrazione, intende
svolgere un ruolo di programmazione e sviluppo sul proprio
territorio con gli strumenti urbanistici già adottati, in
sintonia e in coordinamento con le altre istituzioni dei
territorio. “Le forze politiche – termina la nota -
espressione democratica delle aspettative e degli interessi
generali della città, chiedono che tale strumento venga
approvato, senza ulteriori indugi, così come è stato
adottato e controdedotto, nel rispetto delle norme vigenti". |
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