RASSEGNA STAMPA 02.03.2003

 

MESSAGGERO
Arretramento Fs: «Ok, ora si vada avanti»

La proposta Giancarli piace a Confartigianato. Uscita a ovest, gli industriali lavorano al progetto. Lucarelli: «Pronto in pochi mesi»

di CLAUDIA PASQUINI

Sul nodo infrastrutture nel capoluogo e nei dintorni la storia infinita prosegue a colpi di lettere, progetti, ipotesi e proteste. L’ultimo in ordine di tempo è il progetto per l’arretramento della ferrovia e la realizzazione della metropolitana di superficie proposto l’altro ieri dal presidente della Provincia Giancarli che incassa il primo sì dalla Confartigianato. «Sarebbe una scelta strategica – commenta in una nota il presidente Giorgio Castaldi – che coinvolgerebbe potenzialmente oltre 300mila persone. I binari lasciati liberi sulla costa utilizzati per la metropolitana sarebbero una ottima soluzione per i 25mila pendolari che ogni giorno raggiungono il capoluogo dorico per lavoro. Questa soluzione permetterebbe di decongestionare il traffico». Confartigianato non si limita al plauso ma lancia anche un appello alle forze politiche «affinché venga valutata attentamente l’ipotesi di Giancarli e non si ricrei il bailamme suscitato dalla scelta sull’uscita a nord o a sud del porto». Cataldi coglie l’occasione per sottolineare ancora una volta la necessità impellente di mettere mano alle infrastrutture. «Se restiamo indietro – dice – rischiamo di perdere competitività con ripercussioni pesanti anche per l’internalizzazione delle imprese marchigiane. Accogliamo anche il suggerimento di Giancarli sul coinvolgimento del project financing. In questo contesto sono indispensabili il completamento delle opere del porto di Ancona, la realizzazione dell’interporto, la promozione dell’aeroporto e la costruzione della terza corsia della A 14». A proposito di project financing per il collegamento porto-autostrada proseguono a ritmo serrato i lavori dei tecnici di Confindustria. Il progetto dal costo di circa 200 milioni di euro (tutto a pedaggio), suggerisce la via diretta, ma con uno svincolo vicino a Taglio di Torrette e non al Pinocchio come prevede invece l’ipotesi a due bretelle degli uffici del Comune. «Nel giro di qualche mese - afferma il presidente degli industriali marchigiani Carlo Lucarelli – dovremmo essere pronti. Non escludiamo comunque l’uscita a ovest. Rileviamo con piacere che il consiglio comunale ha deciso da che parte vuole andare. Ora non c’è tempo per le polemiche. Alla fine valuteremo la soluzione migliore». Intanto due giorni fa la lettera che presenta il progetto dell’uscita a ovest è stata inviata a Roma al ministero delle infrastrutture dal sindaco Sturani. L’amministrazione comunale attende una risposta a breve. Nel frattempo un’altra lettera, sempre sull’uscita a ovest, è partita da Ancona per Roma. E’ quella del consigliere comunale di An Marco Gnocchini che ha scritto l’on. Gianfranco Fini protestando senza peli sulla lingua contro l’atteggiamento tenuto dal sindaco nel corso della vicenda e chiedendo un intervento del governo. «Di fronte alla logica e naturale soluzione di un collegamento a nord – scrive Gnocchini – l’amministrazione di sinistra impaurita dalla minaccia di un commissario per la grande viabilità, ha inventato una soluzione di uscita da Ancona ad ovest improntandone uno studio di fattibilità. Un’idea che se mai dovesse essere realizzata andrebbe ad inficiare la stabilità del pendio limitrofo alla grande frana di Ancona con il conseguente allargamento di questa». Gnocchini continua facendo riferimento alla nascita dei comitati cittadini di Torrette e del Pinocchio e adombra la possibilità di un progetto che invece di perseguire il bene della città risponde ad altre logiche. Tutto ciò senza neanche contare su una maggioranza compatta. «L’opposizione di centro-destra – conclude il consigliere – tra minacce e querele è costretta al silenzio. La situazione è ormai intollerabile».

«Prg da approvare nella seduta del 10»

FALCONARA - Sul prg è tempo di stringere. Lo sa bene il sindaco Carletti che sul nuovo strumento urbanistico punta molto per dare una svolta alla politica del territorio. Una politica che vede al centro del sistema il dilemma del rinnovo o meno della concessione alla raffineria Api. Il tempo in questo senso stringe perché la Regione dovrà esprimersi a giugno sul futuro della raffineria e Carletti, la sua carta, se la deve giocare subito. L’altro giorno il sindaco si era recato in Provincia, l’ente deputato ad approvare il prg falconarese, accompagnato dal suo assessore all’ambiente Giancarlo Scortichini. Scopo della visita chiedere al presidente Giancarli di procedere alla discussione immediata del prg nella seduta del 10 marzo dopo l’esame ormmai completato in commissione. Missione compiuta: il punto dovrebbe risalire dalle ultime posizioni dell’ordine del giorno addirittura alla pole position. Sarebbe, in pratica, un’inversione dell'odg, Questo, almeno, è quanto proporrà il presidente del Consiglio provinciale Antonio Righi alla conferenza dei capigruppo fissata per domani. Fino a quel momento - precisa lo stesso Righi - non vi sarà nulla di definitivo per quanto riguarda l’odg. Se l’inversione si farà Carletti avrà raggiunto il suo scopo. Ieri il professore, anche sull’onda del pesante attacco ricevuto da Assindustria che non ha gradito la sua ultima esternazione sulle imprese che ferirebbero il territorio, ha reso noto l’esito dell’incontro di maggioranza di venerdì. Un esito che configura una sorta di fiducia richiesta, e ottenuta, in una fase tanto cruciale per il futuro della città. Le forze della coalizione (Ds, Margherita, Sdi, Re) che sostengono la giunta hanno ribadito che il Piano Regolatore di Falconara Marittima, già adottato dal 1999 da parte del consiglio comunale, deve avere l’immediata approvazione dell’organo competente con gli stessi contenuti con i quali è stato adottato e controdedotto. Infatti - si legge ancora nella nota - il Piano Regolatore, punto fondamentale del programma elettorale del 2001 dell’attuale maggioranza, programma confermato con grande consenso fin dal primo turno dai cittadini falconaresi è diventato il documento politico ed amministrativo fondamentale dell’amministrazione. Questa città, attraverso l’amministrazione, intende svolgere - prosegue la nota - un ruolo di programmazione e sviluppo sul proprio territorio con gli strumenti urbanistici già adottati, in sintonia e in coordinamento con le altre istituzioni del territorio. Di conseguenza le aspettative dei cittadini, delle imprese e di tutti coloro che vedono nell’approvazione di questo importante strumento l’occasione per rilanciare il recupero e lo sviluppo equilibrato della città, non può essere ulteriormente disatteso. Le forze politiche, espressione democratica delle aspettative e degli interessi generali della città - conclude la nota - chiedono che tale strumento venga approvato, senza ulteriori indugi, così come è stato adottato e controdedotto, nel rispetto delle norme vigenti». Si capisce che a Carletti e compagni non basta da parte del Consiglio provinciale un esame sollecito, che oramai pare garantito, ma occorre un via libera immediato. Il che presupporrebbe che tutto nella seduta del 10 marzo scorrerà liscio come l’olio.

 
IL RESTO DEL CARLINO
I cittadini chiedono un incontro con Carletti

FALCONARA — I comitati di Villanova e Fiumesino hanno ottenuto le planimetrie che compongono il “puzzle Bohigas”. Carte alla mano, molti residenti si sono dati appuntamento sulla spiaggia di Villanova (foto) e, confrontando i disegni con lo scenario che si stendeva sotto i loro occhi, hanno evidenziato come la realizzazione del progetto renderebbe inaccessibile il mare per tutto il tratto che va dalla raffineria alla stazione ferroviaria. Niente più spiaggia, niente più balneazione, niente più spazi per le imbarcazioni di tanti pescatori del luogo e, come contropartita, una zona commerciale per la quale non si riescono ad intravedere investitori. A causa dei bassi fondali dell'insenatura è previsto l'interramento di un vasto specchio d'acqua, per far sì che l'approdo arrivi oltre l'attuale scogliera, allontanando sempre di più il mare dalle abitazioni. Massimo De Paolis ha sottolineato la congestione derivante dal porto turistico; Marco Baldassini, giovane ufficiale residente a Villanova, ha considerato le ripercussioni ambientali, quali inquinamento da gasolio delle acque e rischio erosione; Lamberto Strazzi ha evidenziato la mancanza di benefici per gli abitanti, che vedrebbero decrescere sempre più il valore residenziale dell'area. «Gli aspetti ambientali, economici e strutturali sono tanti e rilevanti – ha concluso Loris Calcina – e coinvolgono una serie di soggetti, tra i quali i bagnini di Falconara e gli ambientalisti. Ritengo opportuno contattare le categorie interessate e chiedere insieme un incontro con il sindaco».

La nuova città in un piano ciclopico

di Alessandra Pascucci

FALCONARA — Un progetto ciclopico, quello di Oriol Bohigas, che non passa solo per il mare. Qualora venissero realizzati, gli interventi delineati cambierebbero letteralmente i connotati al tessuto urbano, ridisegnandone non solo la planimetria, ma anche la vocazione. Il prospetto presentato dall'architetto spagnolo evidenzia con colori sgargianti alcune aree, che saranno soggette a vere e proprie rivoluzioni: oltre al porto, cui sono legati radicali mutamenti, figurano il trasferimento della stazione ferroviaria, lo sviluppo di un enorme polo fieristico, il completamento del parco fluviale intercomunale dell'Esino, la realizzazione del by-pass ferroviario e la creazione di una “porta d'ingresso” alla città. Il tutto completato da un lungomare qualificato e da un dedalo di nuovi percorsi viari e pedonali in grado di collegare la zona ovest di Falconara, dove si concentrano le trasformazioni, con il centro. Il disegno era stato presentato durante l'infuocato consiglio comunale del 30 gennaio, ma solo gli addetti ai lavori sono riusciti a coglierne in pieno le implicazioni, che riguardano tanto i presupposti di realizzazione quanto i risvolti sulla morfologia urbana. Tra gli esperti che, quella sera, hanno assistito alla relazione di Bohigas c'era il geometra Bramucci: memoria storica di Falconara, Bramucci conosce la città da oltre 70 anni, è stato dipendente comunale durante tutto il periodo della ricostruzione e, successivamente, consigliere. Il geometra è rimasto colpito dal progetto. «Si tratta di un planning plurimo, – ha commentato dopo aver avuto modo di studiare le planimetrie che compongono il lavoro sin qui eseguito dall'architetto iberico – ma la parte più rilevante è senza dubbio quella relativa al porto. Per realizzarlo si prevede l'interramento di 13000 metri quadrati di mare: la struttura si svilupperà lungo un chilometro di costa, che avanzerà di circa 130 metri rispetto a quella attuale. Parte dell'area così ricavata verrà destinata alla costruzione di un nuovo quartiere residenziale, supponendo l'eliminazione dei binari che compongono lo scalo merci. Sempre riguardo alla linea ferroviaria, viene contemplato il famoso by-pass: il disegno tiene conto di un ampio raggio di curvatura, assecondando l'ipotesi dell'alta velocità dei convogli. Legato a questo e al porto, sulla pianta è prefigurata la deviazione del tratto di Flaminia che passa per Villanova: ciò implica la demolizione delle abitazioni che sorgono ai lati della strada. Anche lo spostamento della stazione è un lavoro imponente, fatto di tanti altri lavori secondari: lo scalo ferroviario verrebbe infatti a trovarsi al centro di un triangolo di binari e per renderlo accessibile sarà necessario realizzare una serie di sottopassi o cavalcavia». Un progetto quasi fantascientifico, quindi, per il quale è difficile definire costi e tempi di realizzazione.

«Il Prg deve essere approvato senza indugi»

FALCONARA — Le forze politiche che sostengono la maggioranza dell'amministrazione ribadiscono che il piano regolatore di Falconara, già adottato dal 1999 da parte del Consiglio Comunale, deve avere l'immediata approvazione dell'organo competente con gli stessi contenuti con i quali è stato adottato e controdedotto. Infatti il Prg punto fondamentale del programma elettorale del 2001 dell'attuale maggioranza, programma confermato con grande consenso è diventato il documento politico ed amministrativo fondamentale del Comune. «Questa città — scrive la coalizione — attraverso l'amministrazione, intende svolgere un ruolo di programmazione e sviluppo sul proprio territorio con gli strumenti urbanistici già adottati, in sintonia e in coordinamento con le altre istituzioni del territorio. Di conseguenza — aggiunge — le aspettative dei cittadini, delle imprese e di tutti coloro che vedono nell'approvazione di questo importante strumento l'occasione per rilanciare il recupero e lo sviluppo equilibrato della città, non può essere ulteriormente disatteso. Le forze politiche, espressione democratica delle aspettative e degli interessi generali della città — conclude — chiedono che questo strumento venga approvato, senza ulteriori indugi, così come è stato adottato e controdedotto, nel rispetto delle norme vigenti».

«Il metrò di superficie favorirà lo sviluppo»

ANCONA — La proposta avanzata dal presidente della Provincia Giancarli per l'arretramento della ferrovia, allontandandola dalla costa, e la metropolitana di superficie incassa un primo sì dalle categorie economiche. È quello di Giorgio Cataldi, segretario della Confartigianato provinciale, che lo definisce «un progetto ambizioso, ma fattibile». Confartigianato «plaude» alla proposta, ora «condivisa anche da diversi parlamentari. Sarebbe una scelta strategica che coinvolgerebbe potenzialmente oltre 300.000 persone; i binari lasciati liberi sulla costa dai treni a lunga percorrenza potrebbero dunque essere utilizzati per la metropolitana di superficie, la soluzione al problema dei 25.000 pendolari che ogni giorno raggiungono Ancona. Così si decongestionerebbe il traffico». Confartigianato lancia un appello «affinchè venga valutata attentamente l'ipotesi di Giancarli e non si ricrei il bailamme dell'uscita a nord o a sud». Oltre a velocizzare i treni di grande percorrenza, «che eviteranno una serie di stazioni e soprattutto il tratto tortuoso della zona in frana e dell'attraversamento di Ancona, con l'arretramento si risolverebbero i problemi della raffineria Api e Falconara, e si potrebbe «realizzare la metropolitana di superficie, collegando tutti i principali centri con Ancona. Il nuovo tracciato favorirà un migliore collegamento ferroviario tra porto, aeroporto e interporto». Confartigianato auspica il completamento della 76 tra Serra San Quirico e Fabriano, per collegare anche il costruendo centro intermodale di Jesi all'Umbria. Cataldi raccoglie anche il suggerimento di Giancarli sul coinvolgimento del project financing, riducendo la partecipazione pubblica a costi di opere importanti o qualificanti. «Ma occorre anche completare le opere del porto di Ancona, realizzare l'interporto, promuovere l'aeroporto e costruire la terza corsia della A14».

 
CORRIERE ADRIATICO

“Prg, subito il dibattito”

Il presidente del consiglio provinciale”

La discussione del piano regolatore di Falconara al primo posto della discussione de consiglio provinciale. E' la proposta che Antonio Righi, presidente del consiglio provinciale, farà ai capogruppo in occasione della riunione dei capigruppo di domani in cui sarà preparato l'ordine del giorno. Una proposta tesa a dare una risposta alle preoccupazioni emerse in seno alle forze politiche falconaresi sul rischio di uno slittamento della discussione. Intanto le forze politiche che sostengono la maggioranza (Ds, Margherita, Sdi, Rc), in una nota, “ribadiscono che il piano regolatore, già adottato dal 1999 da parte del Consiglio Comunale, deve avere l'immediata approvazione dell'organo competente con gli stessi contenuti con i quali è stato adottato e controdedotto. Questa città - prosegue la nota - attraverso l'amministrazione, intende svolgere un ruolo di programmazione e sviluppo sul proprio territorio con gli strumenti urbanistici già adottati, in sintonia e in coordinamento con le altre istituzioni dei territorio. “Le forze politiche – termina la nota - espressione democratica delle aspettative e degli interessi generali della città, chiedono che tale strumento venga approvato, senza ulteriori indugi, così come è stato adottato e controdedotto, nel rispetto delle norme vigenti".

 
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