RASSEGNA STAMPA 27.02.2003

 

MESSAGGERO
Università, a lezione nella raffineria Api

Stage anti-inquinamento

Si chiama dottorato in «Affidabilità, sicurezza e sostenibilità ambientale nell' esercizio degli impianti industriali» ed è il primo corso del genere in Italia, varato presso la Facoltà di ingegneria di Ancona grazie ad un accordo tra l'Università Politecnica delle Marche e la Raffineria Api di Falconara, che sostiene l’iniziativa con tre borse di studio. A presentare il dottorato, cominciato il mese scorso, c’erano ieri ad Ancona il rettore dell’ ateneo dorico Marco Pacetti, il direttore della raffineria Api Franco Bellucci e il coordinatore del corso Giancarlo Giacchetta. Tutti hanno sottolineato la novità dell' iniziativa, che vede impegnati due organismi così diversi nel mettere in comune conoscenze, ricerche ed esperienze per migliorare la sicurezza del prodotto e delle condizioni di lavoro dei dipendenti. Dei quattro laureati in ingegneria (due ragazzi e due ragazze), tutti a pieni voti, ammessi a seguire il corso triennale, tre potranno usufruire di una borsa di studio pari a 25 milioni di vecchie lire annuali, mentre un quarto verrà sostenuto dall' Api con una borsa di studio di durata più breve (il progetto di finanziamento originario della raffineria prevedeva per questo specifico dottorato solo tre borse di studio). In sostanza, i quattro laureati (due sono di Falconara) vengono guidati, trascorrendo metà del loro tempo di studio all' interno della raffineria, nel monitorare, quantificare e ridurre in ogni singola fase della produzione l' impatto ambientale di ciascun prodotto, per il conferimento di una dichiarazione ambientale. I corsisti devono concentrare la loro preparazione sui rischi connessi all' esercizio degli impianti industriali, imparando a individuare e neutralizzare tutte le componenti che concorrono alla riproposizione o formazione di un guasto. In terzo luogo, tenendo conto degli aspetti economici, ambientali e della sicurezza, devono imparare a prescrivere quelle apparecchiature preventive e quei sistemi di manutenzione che garantiscano e affidabilità agli impianti industriali. «L' iniziativa - ha sottolineato Pacetti - non si limita solo allo stabilimento Api, ma offre ai giovani laureati conoscenze specifiche sul funzionamento dei processi industriali, presenti anche in altre aziende».

 
IL RESTO DEL CARLINO
La raffineria ha un nuovo consulente alla comunicazione

FALCONARA— Ieri durante l'ufficializzazione del dottorato di ricerca relativo all'affidabilità e alla sostenibilità ambientale degli impianti finanziato dall'Api, è stato presentato anche il nuovo consulente per la comunicazione della raffineria Giancarlo Fre, il quale intrattenendosi con i cronisti dopo la conferenza stampa ha avuto modo di sottolineare il valore che l'azienda falconarese vuole attribuire ai rapporti con la stampa, in particolare a quella locale, e più in generale alle relazioni esterne. Fre arriva appositamente da Roma: «contattateci senza problemi quando ne avrete bisogno - ha detto - cercheremo di essere a vostra disposizione, anche nel recapitarvi puntualmente notizie sulle nostre iniziative».

L'Api inaugura il suo dottorato

FALCONARA — Api e Università Politecnica delle Marche sono in stretto connubio per affrontare la questione della sostenibilità e della sicurezza degli impianti industriali. L'ateneo dorico infatti ha inaugurato un dottorato di ricerca su questi temi grazie ad un finanziamento della raffineria falconarese, partito a gennaio e i cui risultati saranno resi noti nel gennaio del 2006. «Il problema della produzione deve essere affiancato necessariamente dall'attenzione verso il territorio che ci ospita — ha sostenuto il direttore della raffineria Franco Bellucci —. Abbiamo deciso quindi di consolidare il nostro rapporto con l'università che va avanti da tempo, grazie a stage e e tesi di laurea. Puntiamo soprattutto a verificare l'affidabilità del macchinario relativamente alla sicurezza dei lavoratori ed insieme del territorio a noi circostante». Maggiori puntualizzazioni tecniche sono poi giunte dal coordinatore della ricerca Giancarlo Giacchetta: «Con questo studio vorremmo quantificare gli impatti della produzione attraverso l'individuazione di possibili ecoindicatori in grado di stabilire l'impatto sulla salute umana, valutare le conseguenze che la stessa produzione ha sull'ambiente ed infine un ulteriore approfondimento dell'impatto dei prodotti sulle risorse del territorio. Ma la ricerca servirà anche a monitorare la cadenza dei guasti agli impianti». Il dottorato, aperto a quattro neolaureati (Barbara Bolognini, Francesco Corvaro, Davide Formica che usufruiranno di Borse di Studio finanziate dall'Api ed Elena Bonacci che partecipa al progetto grazie ad altri finaziamenti sempre derivanti dalla raffineria), rappresenta «una occasione pressoché unica in Italia - ha spiegato il rettore dell'università Marco Pacetti: - ma al tempo stesso è un'ottima occasione per i ragazzi che avranno modo di lavorare a questo progetto. La loro esperienza sarà spendibile su un mercato internazionale e questo è motivo di soddisfazione per tutto l'Ateneo che vuole portare i giovani ad un livello lavorativo importante». Ed infatti sostiene Bellucci: «i nostri impianti tecnologici sono assai avanzati per cui abbiamo bisogno di personale in grado di assumersi responsabilità e prendere decisioni in autonomia in quanto vista la complessità del parco macchinari non è più possibile applicare controlli capillari e piramidali».

«Chiari e coerenti»: un incontro per la convivenza con l'Api

FALCONARA — «Dare la possibilità alla città di ottenere dal rinnovo della concessione alla raffineria quei benefici che la comunità attende da cinquant'anni». La lista Chiari e Coerenti ha indetto un incontro dibattito venerdì alle 17.30 all'hotel Touring di Falconara. interverranno il senatore Alessandro Forlani, i consiglieri regionali Luigi Viventi e Francesco Massi, il consigliere comunale Nunzio Proto, e ancora Ettore Bianchi, Maria Grazia Berdini e Cesare Giannoni. Saranno illustrate le iniziative da intraprendere a beneficio della città e proporranno iniziative volte alla difesa dei livelli occupazionali. Previsti, infine, una serie di interventi tesi alla rimozione degli attriti tra Comune e raffineria Api.

 
CORRIERE ADRIATICO

“Patto di convivenza con la raffineria”

Presentato il convegno di “Chiari e coerenti

"Noi diamo per scontato il rinnovo della concessione soprattutto in considerazione della funzione della raffineria per la produzione di energia elettrica, ma questo deve essere un punto di partenza e non di arrivo per cominciare a progettare un patto di convivenza con la città. Nunzio Proto, consigliere comunale e leader della movimento "Chiari e coerenti" a fronte del silenzio degli altri partiti ha deciso di aprire una "discussione propositiva" per capire quali sono le prospettive, i problemi e le possibilità per il territorio. Questi i temi del convegno sulle "Iniziative politiche per un patto di convivenza territoriale tra la comunità e l'industria Api" organizzato domani pomeriggio (a partire dalle 17.30 all'Hotel Touring) e al quale prenderanno parte anche il senatore dell'Udc Alessandro Forlani, che parlerà delle iniziativa legislative a favore dei Comuni sedi di impianti di raffinazione, ed i consiglieri regionali Luigi Viventi e Francesco Massi i quali entreranno nel merito dei problemi connessi alle prospettive occupazionali legate al rinnovo della concessione ed ai benefici economici derivanti dalla presenza dell'impianto. In programma anche interventi di Ettore Bianchi (Lista Chiari e Coerenti), Maria Grazia Berdini (Pri) e Cesare Giannoni (Nuovo Psi). "Sicurezza, sanità e occupazione - afferma Proto - sono le nostre parole d'ordine, ma d'ora in poi bisogna cominciare a parlare anche di investimenti a favore della città, di opere di natura sociale e di una fondazione, tra in nodo concreto e non come fatto fino ad ora fra continue dispute e litigi". Una transazione, fa notare l'avvocato Proto, significa "incontrarsi a metà strada". "Dal convegno - prosegue Nunzio Proto - dovrà uscire una piattaforma e speriamo che sia la prima occasione di dibattito costruttivo perché questa città sta lentamente, ma inesorabilmente andando alla deriva e perdere i 200 miliardi all'anno in vecchie lire portati dalla presenza dell'Api e del suo indotto sarebbe davvero la rovina totale

La sicurezza ora si studia all’università

Tre borse di ricerca finanziate dall’Api con 110 mila euro

La raffineria Api, che da tempo collabora con università e centri di ricerca con l'obiettivo di migliorare le sue tecnologie produttive, finanzierà tre borse di studio nell'ambito del dottorato di ricerca in "Affidabilità, Sicurezza e Sostenibilità Ambientale nell'esercizio degli impianti industriali" istituito dall'Università Politecnica delle Marche. Il dottorato, coordinato dal professor Giancarlo Giacchetta, ha lo scopo di perfezionare la formazione di manager e tecnici in grado di gestire complessi industriali in considerazione sia delle finalità produttive che dei risvolti ambientali e di sicurezza, è stato presentato ieri mattina al Rettorato, presenti docenti e azienda. Il dottorato rappresenta, secondo il rettore Marco Pacetti, un ulteriore passo avanti nella direzione della cooperazione tra ricerca e impresa per lo sviluppo e la qualità della vita". "E' un iniziativa unica nel suo genere - ha precisato - avviata grazie alla collaborazione con Api raffineria e rappresenta un'opportunità importante per i giovani laureati che si vogliono perfezionare su temi per i quali c'è un sempre maggiore interesse da parte delle aziende". Tre anni di approfondimento post laurea (i quattro selezionati provengono tutti dalla facoltà di Ingegneria dell'ateneo dorico) che serviranno a formare "specialisti di altissimo livello". "Insomma - ha proseguito Pacetti - figure molto appetibili sul mercato del lavoro". Soddisfazione è stata espressa anche dal direttore dell'impianto di Falconara il quale ha voluto ribadire nel suo intervento “l'approccio responsabile nei confronti del territorio che ci ospita". "Stiamo facendo investimenti ingenti non solo economici - ha ricordato Franco Bellucci – ma soprattutto in termini di risorse umane, tecnologie e knowhow, consapevoli della molteplicità delle leve utili allo sviluppo della collettività". Affidabilità, sicurezza e sostenibilità ambientale, i punti cardine intorno ai quali si snoderà il dottorato di ricerca, sono "elementi di cui un'azienda deve tenere conto" ha proseguito Bellucci, parlando del rapporto positivo con scuole ed università e della fattiva collaborazione con il Politecnico. "L'investimento in formazione - ha sottolineato il direttore della raffineria - è una leva strategica per lo sviluppo non solo della stessa azienda, ma dell'intero territorio in cui essa opera. E il fatto che il territorio possa avvalersi di figure dotate di grande professionalità e capacità gestionali favorisce la crescita dello stesso dal punto di vista intellettuale, conoscitivo, economico. Da questa convinzione e consapevolezza è nato da tempo il nostro impegno verso il mondo accademico ed in particolare verso l'università di Ancona. Vogliamo contribuire a rendere i giovani competitivi, in grado di confrontarsi con successo con i loro coetanei di tutto il mondo". In quest'ottica ai partecipanti al dottorato verrà data la possibilità di partecipare anche a seminari e convegni di portata internazionale, a cominciare dall'incontro che si svolgerà a Roma alla metà di marzo durante il quale verranno delineati gli scenari del futuro per quanto riguarda il mondo dell'energia e del petrolio in particolare. Le tre borse di studio per questo dottorato triennale saranno finanziate per intero dall'Api che si è impegnata per oltre 110 mila euro. E non si tratta di una erogazione una tantum.

 
IL PICCOLO - giornale di Trieste
Un «mostro» nella baia di Kostrena

Si annunciano dure azioni di protesta degli abitanti del piccolo comune per il bacino di carenaggio

FIUME - Si annunciano dure azioni di protesta da parte degli abitanti di Kostrena, il piccolo comune a est di Fiume dove si trova il cantiere Viktor Lenac. La cittadina si è svegliata, ieri l'altro, con un bacino di carenaggio ormeggiato fuori dalla baia, un autentico pugno nell'occhio, lungo 261 e largo 53 metri. Le autorità comunali protestano perché la struttura è stata sistemata senza avvertimento e in un clima definito «cospirativo» e con l'intento di aggirare i documenti di pianificazione territoriale e le posizioni del Comune. Dall’altra parte la dirigenza del cantiere sostiene che tutto sia avvenuto nel pieno rispetto delle leggi e con tutte le licenze necessarie. Nell'affrontare la rabbia delle autorità comunali i responsabili del Viktor Lenac parlano dei 1.400 lavoratori e delle grandi prospettive che offre il bacino, in grado di accogliere navi fino a 170 mila tonnellate, cioè le piu grandi che entrano nell'Adriatico. Con i suoi 18 metri d'altezza, piu le torri e le gru, il bacino rappresenta un esempio di devastazione del territorio e l'assessore comunale all'Ecologia Vojislav Arnautov assicura che ci saranno azioni massicce contro «l'ennesimo scempio». Il piccolo centro ospita oggi, oltre al cantiere, la più grande raffineria croata e una centrale termoelettrica che ne fanno una delle zone più a rischio del paese, con livelli di inquinamento spesso superiori alle norme consentite. Il servizio di pubbliche relazioni dell'arsenale sottolineano che il bacino è stato progettato e costruito rispettando le più severe norme di tutela ambientale, ma questo conta poco visto che è «stato usurpato in modo irreversibile un altro prezioso pezzo di costa».

 
Econews  (Verdi)
"Esso" perde causa contro Greenpeace in Francia

Vittoria per la libertà d'espressione su Internet, vittoria per il clima. Un tribunale francese ha stabilito oggi che Greenpeace puo' continuare ad usare il logo StopEsso con le due "S" sostituite dal segno del dollaro ($$). Per il giudice di Parigi, Justice Lacabarats, l'uso del logo e' ammissibile in considerazione del diritto di libera espressione. Stop Esso e' una campagna internazionale promossa da più associazioni, tra cui Greenpeace, il cui scopo e' impedire alla Esso di sabotare gli sforzi internazionali per combattere il cambiamento climatico. L'azione legale era stata intentata nel luglio 2002 da Esso Francia, che sosteneva che il doppio segno del dollaro associasse la multinazionale alle SS naziste. Questa tesi era stata rigettata dal tribunale in un'udienza preliminare, insieme a quella di una multa di 80.000 euro al giorno per danni alla reputazione e del ritiro del termine "Stop Esso". Il tribunale aveva però parzialmente dato ragione alla Esso, chiedendo il ritiro del logo, ma Greenpeace aveva fatto ricorso in appello. "Abbiamo vinto. Non e', infatti, una questione di logo, e' il comportamento della Esso nei confronti del Protocollo di Kyoto che danneggia la sua reputazione- spiega Domitilla Senni, direttore di Greenpeace Italia e' stato inutile mostrare i muscoli e pagare gli avvocati per censurare chi critica questo comportamento irresponsabile nei confronti del pianeta. La Esso continua ad usare il denaro, come ha già fatto per fare lobby su Bush anche per bloccare le voci dissenzienti con la sua politica" In Italia, Greenpeace ha lanciato nei giorni scorsi insieme ad altre associazioni (I Bilanci di Giustizia, Il Centro Nuovo Modello di Sviluppo) la campagna "StopEssowar" (  www.stopessowar.org  ) invitando i consumatori a non rifornirsi più alla Esso. Sarà proprio la multinazionale americana, infatti, a fornire il carburante all'esercito americano. La Esso sarà la compagnia che più di altre trarrà profitti dalla conquista dell'Iraq e dei suoi pozzi petroliferi, il 25% dei quali era di sua proprietà prima del conflitto del 1991. Intanto il sito che la Esso Francia aveva cercato di censurare,  http://greenpeace.fr/stopesso/  , e' tornato oggi attivo.

 
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