MESSAGGERO |
Università, a lezione nella raffineria
Api
Stage anti-inquinamento
Si chiama dottorato in «Affidabilità, sicurezza e
sostenibilità ambientale nell' esercizio degli impianti
industriali» ed è il primo corso del genere in Italia,
varato presso la Facoltà di ingegneria di Ancona grazie ad
un accordo tra l'Università Politecnica delle Marche e la
Raffineria Api di Falconara, che sostiene l’iniziativa con
tre borse di studio. A presentare il dottorato, cominciato
il mese scorso, c’erano ieri ad Ancona il rettore dell’
ateneo dorico Marco Pacetti, il direttore della raffineria
Api Franco Bellucci e il coordinatore del corso Giancarlo
Giacchetta. Tutti hanno sottolineato la novità dell'
iniziativa, che vede impegnati due organismi così diversi
nel mettere in comune conoscenze, ricerche ed esperienze per
migliorare la sicurezza del prodotto e delle condizioni di
lavoro dei dipendenti. Dei quattro laureati in ingegneria
(due ragazzi e due ragazze), tutti a pieni voti, ammessi a
seguire il corso triennale, tre potranno usufruire di una
borsa di studio pari a 25 milioni di vecchie lire annuali,
mentre un quarto verrà sostenuto dall' Api con una borsa di
studio di durata più breve (il progetto di finanziamento
originario della raffineria prevedeva per questo specifico
dottorato solo tre borse di studio). In sostanza, i quattro
laureati (due sono di Falconara) vengono guidati,
trascorrendo metà del loro tempo di studio all' interno
della raffineria, nel monitorare, quantificare e ridurre in
ogni singola fase della produzione l' impatto ambientale di
ciascun prodotto, per il conferimento di una dichiarazione
ambientale. I corsisti devono concentrare la loro
preparazione sui rischi connessi all' esercizio degli
impianti industriali, imparando a individuare e
neutralizzare tutte le componenti che concorrono alla
riproposizione o formazione di un guasto. In terzo luogo,
tenendo conto degli aspetti economici, ambientali e della
sicurezza, devono imparare a prescrivere quelle
apparecchiature preventive e quei sistemi di manutenzione
che garantiscano e affidabilità agli impianti industriali.
«L' iniziativa - ha sottolineato Pacetti - non si limita
solo allo stabilimento Api, ma offre ai giovani laureati
conoscenze specifiche sul funzionamento dei processi
industriali, presenti anche in altre aziende».
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IL RESTO DEL
CARLINO |
La raffineria ha un nuovo
consulente alla comunicazione
FALCONARA— Ieri durante
l'ufficializzazione del dottorato di ricerca relativo
all'affidabilità e alla sostenibilità ambientale degli
impianti finanziato dall'Api, è stato presentato anche il
nuovo consulente per la comunicazione della raffineria
Giancarlo Fre, il quale intrattenendosi con i cronisti dopo
la conferenza stampa ha avuto modo di sottolineare il valore
che l'azienda falconarese vuole attribuire ai rapporti con
la stampa, in particolare a quella locale, e più in generale
alle relazioni esterne. Fre arriva appositamente da Roma:
«contattateci senza problemi quando ne avrete bisogno - ha
detto - cercheremo di essere a vostra disposizione, anche
nel recapitarvi puntualmente notizie sulle nostre
iniziative».
L'Api inaugura il suo
dottorato
FALCONARA — Api e Università
Politecnica delle Marche sono in stretto connubio per
affrontare la questione della sostenibilità e della
sicurezza degli impianti industriali. L'ateneo dorico
infatti ha inaugurato un dottorato di ricerca su questi temi
grazie ad un finanziamento della raffineria falconarese,
partito a gennaio e i cui risultati saranno resi noti nel
gennaio del 2006. «Il problema della produzione deve essere
affiancato necessariamente dall'attenzione verso il
territorio che ci ospita — ha sostenuto il direttore della
raffineria Franco Bellucci —. Abbiamo deciso quindi di
consolidare il nostro rapporto con l'università che va
avanti da tempo, grazie a stage e e tesi di laurea. Puntiamo
soprattutto a verificare l'affidabilità del macchinario
relativamente alla sicurezza dei lavoratori ed insieme del
territorio a noi circostante». Maggiori puntualizzazioni
tecniche sono poi giunte dal coordinatore della ricerca
Giancarlo Giacchetta: «Con questo studio vorremmo
quantificare gli impatti della produzione attraverso
l'individuazione di possibili ecoindicatori in grado di
stabilire l'impatto sulla salute umana, valutare le
conseguenze che la stessa produzione ha sull'ambiente ed
infine un ulteriore approfondimento dell'impatto dei
prodotti sulle risorse del territorio. Ma la ricerca servirà
anche a monitorare la cadenza dei guasti agli impianti». Il
dottorato, aperto a quattro neolaureati (Barbara Bolognini,
Francesco Corvaro, Davide Formica che usufruiranno di Borse
di Studio finanziate dall'Api ed Elena Bonacci che partecipa
al progetto grazie ad altri finaziamenti sempre derivanti
dalla raffineria), rappresenta «una occasione pressoché
unica in Italia - ha spiegato il rettore dell'università
Marco Pacetti: - ma al tempo stesso è un'ottima occasione
per i ragazzi che avranno modo di lavorare a questo
progetto. La loro esperienza sarà spendibile su un mercato
internazionale e questo è motivo di soddisfazione per tutto
l'Ateneo che vuole portare i giovani ad un livello
lavorativo importante». Ed infatti sostiene Bellucci: «i
nostri impianti tecnologici sono assai avanzati per cui
abbiamo bisogno di personale in grado di assumersi
responsabilità e prendere decisioni in autonomia in quanto
vista la complessità del parco macchinari non è più
possibile applicare controlli capillari e piramidali».
«Chiari e coerenti»: un
incontro per la convivenza con l'Api
FALCONARA — «Dare la
possibilità alla città di ottenere dal rinnovo della
concessione alla raffineria quei benefici che la comunità
attende da cinquant'anni». La lista Chiari e Coerenti ha
indetto un incontro dibattito venerdì alle 17.30 all'hotel
Touring di Falconara. interverranno il senatore Alessandro
Forlani, i consiglieri regionali Luigi Viventi e Francesco
Massi, il consigliere comunale Nunzio Proto, e ancora Ettore
Bianchi, Maria Grazia Berdini e Cesare Giannoni. Saranno
illustrate le iniziative da intraprendere a beneficio della
città e proporranno iniziative volte alla difesa dei livelli
occupazionali. Previsti, infine, una serie di interventi
tesi alla rimozione degli attriti tra Comune e raffineria
Api. |
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CORRIERE ADRIATICO |
“Patto di
convivenza con la raffineria”
Presentato
il convegno di “Chiari e coerenti
"Noi diamo
per scontato il rinnovo della concessione soprattutto in
considerazione della funzione della raffineria per la
produzione di energia elettrica, ma questo deve essere un
punto di partenza e non di arrivo per cominciare a
progettare un patto di convivenza con la città. Nunzio
Proto, consigliere comunale e leader della movimento "Chiari
e coerenti" a fronte del silenzio degli altri partiti ha
deciso di aprire una "discussione propositiva" per capire
quali sono le prospettive, i problemi e le possibilità per
il territorio. Questi i temi del convegno sulle "Iniziative
politiche per un patto di convivenza territoriale tra la
comunità e l'industria Api" organizzato domani pomeriggio (a
partire dalle 17.30 all'Hotel Touring) e al quale
prenderanno parte anche il senatore dell'Udc Alessandro
Forlani, che parlerà delle iniziativa legislative a favore
dei Comuni sedi di impianti di raffinazione, ed i
consiglieri regionali Luigi Viventi e Francesco Massi i
quali entreranno nel merito dei problemi connessi alle
prospettive occupazionali legate al rinnovo della
concessione ed ai benefici economici derivanti dalla
presenza dell'impianto. In programma anche interventi di
Ettore Bianchi (Lista Chiari e Coerenti), Maria Grazia
Berdini (Pri) e Cesare Giannoni (Nuovo Psi). "Sicurezza,
sanità e occupazione - afferma Proto - sono le nostre parole
d'ordine, ma d'ora in poi bisogna cominciare a parlare anche
di investimenti a favore della città, di opere di natura
sociale e di una fondazione, tra in nodo concreto e non come
fatto fino ad ora fra continue dispute e litigi". Una
transazione, fa notare l'avvocato Proto, significa
"incontrarsi a metà strada". "Dal convegno - prosegue Nunzio
Proto - dovrà uscire una piattaforma e speriamo che sia la
prima occasione di dibattito costruttivo perché questa città
sta lentamente, ma inesorabilmente andando alla deriva e
perdere i 200 miliardi all'anno in vecchie lire portati
dalla presenza dell'Api e del suo indotto sarebbe davvero la
rovina totale
La
sicurezza ora si studia all’università
Tre borse
di ricerca finanziate dall’Api con 110 mila euro
La
raffineria Api, che da tempo collabora con università e
centri di ricerca con l'obiettivo di migliorare le sue
tecnologie produttive, finanzierà tre borse di studio
nell'ambito del dottorato di ricerca in "Affidabilità,
Sicurezza e Sostenibilità Ambientale nell'esercizio degli
impianti industriali" istituito dall'Università Politecnica
delle Marche. Il dottorato, coordinato dal professor
Giancarlo Giacchetta, ha lo scopo di perfezionare la
formazione di manager e tecnici in grado di gestire
complessi industriali in considerazione sia delle finalità
produttive che dei risvolti ambientali e di sicurezza, è
stato presentato ieri mattina al Rettorato, presenti docenti
e azienda. Il dottorato rappresenta, secondo il rettore
Marco Pacetti, un ulteriore passo avanti nella direzione
della cooperazione tra ricerca e impresa per lo sviluppo e
la qualità della vita". "E' un iniziativa unica nel suo
genere - ha precisato - avviata grazie alla collaborazione
con Api raffineria e rappresenta un'opportunità importante
per i giovani laureati che si vogliono perfezionare su temi
per i quali c'è un sempre maggiore interesse da parte delle
aziende". Tre anni di approfondimento post laurea (i quattro
selezionati provengono tutti dalla facoltà di Ingegneria
dell'ateneo dorico) che serviranno a formare "specialisti di
altissimo livello". "Insomma - ha proseguito Pacetti -
figure molto appetibili sul mercato del lavoro".
Soddisfazione è stata espressa anche dal direttore
dell'impianto di Falconara il quale ha voluto ribadire nel
suo intervento “l'approccio responsabile nei confronti del
territorio che ci ospita". "Stiamo facendo investimenti
ingenti non solo economici - ha ricordato Franco Bellucci –
ma soprattutto in termini di risorse umane, tecnologie e
knowhow, consapevoli della molteplicità delle leve utili
allo sviluppo della collettività". Affidabilità, sicurezza e
sostenibilità ambientale, i punti cardine intorno ai quali
si snoderà il dottorato di ricerca, sono "elementi di cui
un'azienda deve tenere conto" ha proseguito Bellucci,
parlando del rapporto positivo con scuole ed università e
della fattiva collaborazione con il Politecnico.
"L'investimento in formazione - ha sottolineato il direttore
della raffineria - è una leva strategica per lo sviluppo non
solo della stessa azienda, ma dell'intero territorio in cui
essa opera. E il fatto che il territorio possa avvalersi di
figure dotate di grande professionalità e capacità
gestionali favorisce la crescita dello stesso dal punto di
vista intellettuale, conoscitivo, economico. Da questa
convinzione e consapevolezza è nato da tempo il nostro
impegno verso il mondo accademico ed in particolare verso
l'università di Ancona. Vogliamo contribuire a rendere i
giovani competitivi, in grado di confrontarsi con successo
con i loro coetanei di tutto il mondo". In quest'ottica ai
partecipanti al dottorato verrà data la possibilità di
partecipare anche a seminari e convegni di portata
internazionale, a cominciare dall'incontro che si svolgerà a
Roma alla metà di marzo durante il quale verranno delineati
gli scenari del futuro per quanto riguarda il mondo
dell'energia e del petrolio in particolare. Le tre borse di
studio per questo dottorato triennale saranno finanziate per
intero dall'Api che si è impegnata per oltre 110 mila euro.
E non si tratta di una erogazione una tantum. |
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IL PICCOLO -
giornale di Trieste |
Un «mostro»
nella baia di Kostrena
Si annunciano dure azioni di
protesta degli abitanti del piccolo comune per il bacino di
carenaggio
FIUME - Si annunciano dure
azioni di protesta da parte degli abitanti di Kostrena, il
piccolo comune a est di Fiume dove si trova il cantiere
Viktor Lenac. La cittadina si è svegliata, ieri l'altro, con
un bacino di carenaggio ormeggiato fuori dalla baia, un
autentico pugno nell'occhio, lungo 261 e largo 53 metri. Le
autorità comunali protestano perché la struttura è stata
sistemata senza avvertimento e in un clima definito
«cospirativo» e con l'intento di aggirare i documenti di
pianificazione territoriale e le posizioni del Comune.
Dall’altra parte la dirigenza del cantiere sostiene che
tutto sia avvenuto nel pieno rispetto delle leggi e con
tutte le licenze necessarie. Nell'affrontare la rabbia delle
autorità comunali i responsabili del Viktor Lenac parlano
dei 1.400 lavoratori e delle grandi prospettive che offre il
bacino, in grado di accogliere navi fino a 170 mila
tonnellate, cioè le piu grandi che entrano nell'Adriatico.
Con i suoi 18 metri d'altezza, piu le torri e le gru, il
bacino rappresenta un esempio di devastazione del territorio
e l'assessore comunale all'Ecologia Vojislav Arnautov
assicura che ci saranno azioni massicce contro «l'ennesimo
scempio». Il piccolo centro ospita oggi, oltre al cantiere,
la più grande raffineria croata e una centrale
termoelettrica che ne fanno una delle zone più a rischio del
paese, con livelli di inquinamento spesso superiori alle
norme consentite. Il servizio di pubbliche relazioni
dell'arsenale sottolineano che il bacino è stato progettato
e costruito rispettando le più severe norme di tutela
ambientale, ma questo conta poco visto che è «stato usurpato
in modo irreversibile un altro prezioso pezzo di costa». |
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Econews
(Verdi) |
"Esso" perde
causa contro Greenpeace in Francia
Vittoria per la libertà
d'espressione su Internet, vittoria per il clima. Un
tribunale francese ha stabilito oggi che Greenpeace puo'
continuare ad usare il logo StopEsso con le due "S"
sostituite dal segno del dollaro ($$). Per il giudice di
Parigi, Justice Lacabarats, l'uso del logo e' ammissibile in
considerazione del diritto di libera espressione. Stop Esso
e' una campagna internazionale promossa da più associazioni,
tra cui Greenpeace, il cui scopo e' impedire alla Esso di
sabotare gli sforzi internazionali per combattere il
cambiamento climatico. L'azione legale era stata intentata
nel luglio 2002 da Esso Francia, che sosteneva che il doppio
segno del dollaro associasse la multinazionale alle SS
naziste. Questa tesi era stata rigettata dal tribunale in
un'udienza preliminare, insieme a quella di una multa di
80.000 euro al giorno per danni alla reputazione e del
ritiro del termine "Stop Esso". Il tribunale aveva però
parzialmente dato ragione alla Esso, chiedendo il ritiro del
logo, ma Greenpeace aveva fatto ricorso in appello. "Abbiamo
vinto. Non e', infatti, una questione di logo, e' il
comportamento della Esso nei confronti del Protocollo di
Kyoto che danneggia la sua reputazione- spiega Domitilla
Senni, direttore di Greenpeace Italia e' stato inutile
mostrare i muscoli e pagare gli avvocati per censurare chi
critica questo comportamento irresponsabile nei confronti
del pianeta. La Esso continua ad usare il denaro, come ha
già fatto per fare lobby su Bush anche per bloccare le voci
dissenzienti con la sua politica" In Italia, Greenpeace ha
lanciato nei giorni scorsi insieme ad altre associazioni (I
Bilanci di Giustizia, Il Centro Nuovo Modello di Sviluppo)
la campagna "StopEssowar" (
www.stopessowar.org
) invitando i consumatori a non rifornirsi più alla Esso.
Sarà proprio la multinazionale americana, infatti, a fornire
il carburante all'esercito americano. La Esso sarà la
compagnia che più di altre trarrà profitti dalla conquista
dell'Iraq e dei suoi pozzi petroliferi, il 25% dei quali era
di sua proprietà prima del conflitto del 1991. Intanto il
sito che la Esso Francia aveva cercato di censurare,
http://greenpeace.fr/stopesso/ , e' tornato oggi
attivo. |
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