RASSEGNA STAMPA 16.02.2003

 

MESSAGGERO
Ambiente, Falconara si fa lo screening

Entro 6 mesi lo studio epidemiologico. Sarà analizzata l’incidenza delle leucemie sul territorio

Presentata l’iniziativa dei medici democratici. L’assessore provinciale Binci (Verdi) critica la Regione. Moruzzi nella giunta Carletti? «Non credo proprio»

FALCONARA - Anche Falconara avrà il suo studio epidemiologico. Si chiederà alla Regione di finanziarlo con tempi di consegna entro sei mesi. Oggetto dello studio: l’incidenza di leucemie infantili e negli adulti nel territorio di Falconara. E’ l’obiettivo con cui i Comitati di Falconara (25 Agosto, Villanova e Fiumesino) hanno deciso di aderire a Medicina Democratica, movimento di lotta per la salute, nato negli anni 70 da una collaborazione tra operai, cittadini e ricercatori scientifici. Tra le loro battaglie più famose quella di Porto Marghera. Referente per la sezione di Falconara sarà la dottoressa Rita Palloni. A spiegare ieri i motivi di questa sinergia c’erano i comitati di Falconara, rappresentati da Loris Calcina, e Fulvio Aurora, segretario nazionale del movimento. «L’associazione – ha spiegato Aurora – ha alle sue spalle battaglie complesse, sempre partite da operai che operavano all’interno di strutture a rischio, colpiti da gravi malattie contratte sul lavoro. Realizzando indagini epidemiologiche, analizzate, poi, da noti oncologici si è riusciti a stabilire la connessione causa-effetto. Ora vogliamo valutare la situazione a Falconara. Chiederemo la costituzione del registro sui mesoteliomi che, nelle Marche, nonostante la legge 277/91 lo imponga, non esiste. Poi domanderemo finanziamenti per uno studio epidemiologico sulle leucemie infantili e negli adulti. L’obiettivo è capire se, rispetto alle medie nazionali e di altre città della regione, a Falconara esiste un’incidenza eccessiva e nel caso risalire alla causa. Tempo necessario per lo studio: sei mesi». A breve i comitati di Falconara assicurano di organizzare anche un incontro con l’epidemiologo che seguirà lo studio. «Lo stesso Amagliani, assessore regionale all’ambiente – ha ricordato Calcina – ha sottolineato l’importanza di una simile analisi. Per noi lo è anche alla luce del dibattito sul rinnovo della concessione Api che opera nel territorio.» E sempre in ambito di tematiche ambientali, sebbene spostate sull’asse politico, c’è la dichiarazione di Massimo Binci, assessore provinciale dei Verdi, sulle voci di un probabile passaggio di Moruzzi nella giunta comunale di Falconara. «Non c’è stato nessun contatto sulla possibilità di un rimpasto della giunta comunale, a Falconara, con Moruzzi all’ambiente» dice Binci. In realtà, qualche contatto c’era stato, ma mesi fa. E’ una storia datata, risale a novembre, quando il Comune aveva cercato di coinvolgere la raffineria nella creazione di una Fondazione per sostenere lo sviluppo della città. Ma il tentativo era fallito: l’incontro si era interrotto per la freddezza dell’Api, mentre i Verdi non ne avevano proprio voluto sentir parlare. Secondo Massimo Binci, poi, l’ingresso di Moruzzi, in questo momento, sarebbe impensabile per due motivi. Il primo è la posizione del partito: in Comune fa parte della minoranza, mentre in Provincia e Regione della maggioranza. E c’è il nodo raffineria. «Siamo per la dismissione – ricorda Binci – ma anche aperti sui tempi e i modi della riqualificazione». La complessa vicenda sul rinnovo della concessione ha però ancora dei lati da chiarire. «Mi stupisce - continua Binci - che l’assessore regionale all’ambiente Amagliani abbia affermato che la decisione sul futuro dell’Api, prevista a giugno, sarà indipendente dai risultati del piano di risanamento, in programma invece ad agosto. Anche se si tratta di procedimenti legati a delibere separate, non significa che siano disgiunti. Quali saranno, allora, i criteri per decidere, le valutazioni del Ctr e del Ctu. Il percorso sulla decisione del rinnovo non può prescindere dallo studio di risanamento. Quindi o lo si anticipa a giugno oppure si fa slittare la decisione della Regione a settembre, quando lo studio sarà concluso».

La linea ferroviaria dovrà essere arretrata (di Enzo Giancarli *)

Nella pianificazione dei trasporti, alle Ferrovie dovrebbe essere sempre attribuito un ruolo fondamentale e strategico rispetto agli altri modi di trasporto, sulla base del bisogno di sviluppo di una mobilità "sostenibile". I progetti per l'infrastruttura, ferroviaria dovrebbero essere sempre comparati ed integrati con le altre modalità. Questo approccio metodologico deve valere sia nel caso di mobilità delle merci che delle persone. Partendo da questi concetti, la pianificazione e la programmazione della Provincia di Ancona, sia nel Piano Provinciale dei Trasporti, sia nel Piano Territoriale di Coordinamento, prevede l'arretramento della linea ferroviaria da Aspio-Varano a Marotta. Questo non soltanto per elevare la qualità del servizio ferroviario nell'ambito delle Marche, ma anche per ottimizzare il raccordo del Sistema Regionale con quello nazionale ed europeo di collegamenti veloci con il progetto di Alta Velocità. Su queste nostre scelte mi sento sempre ripetere, in tutte le sedi istituzionali, dalle Marche al Parlamento, che sono valide, serie, lungimiranti, ma che purtroppo, non ci sono le risorse.Finanziarie per realizzarle. Credo sia giunto il momento invece di uscire da logiche miopi, di interventi a pioggia, di corto respiro, e soprattutto di utilizzare al meglio, e quindi di ottimizzare, l'uso delle risorse pubbliche. Allora, se è vero che l'arretramento della linea ferroviaria è un'esigenza che risponde a sani criteri di sviluppo, socialmente, economicamente ed ambientalmente sostenibile, ed è un progetto che ci da pensare tutti in grande, dobbiamo far sì che vi sia anche un'attribuzione delle risorse necessarie. Su questo tema andrò ad un confronto con Rete Ferroviaria Italiana non prima di aver incontrato i Parlamentari della nostra provincia. Credo che da una risposta positiva a questa scelta verrà sicuramente un contributo al territorio e all'infrastrutturazione, anche. viaria (compreso anche il nodo Ancora e Falconara), di questa nostra regione.

*Presidente della Provincia

 
IL RESTO DEL CARLINO
Medicina Democratica studierà l'incidenza degli impianti sulla salute dei cittadini

FALCONARA — Un'indagine epidemiologica per stabilire se e quanto la presenza di infrastrutture e strutture industriali abbia compromesso la salute degli abitanti di Falconara. E' questo l'obiettivo della locale sezione di Medicina Democratica, la cui costituzione è stata ufficializzata ieri. L'idea di aderire alla cooperativa che, a livello nazionale, porta avanti un movimento di lotta per la salute, era nata un anno fa, su proposta dei comitati cittadini di Villanova, Fiumesino e 25 agosto. La presenza di raffineria, aeroporto e ferrovia, coagulatesi nello spazio di pochi chilometri quadrati, rende ormai improrogabile l'avvio di studi specialistici sulle condizioni di salute dei cittadini. Loris Calcina, rappresentante del Comitato di Villanova, ha sottolineato come all'incremento esponenziale di inquinamento acustico, concentratosi nella metà degli anni '90 (scalo merci, attività aeroportuale, centrale IGCC), non abbia corrisposto «una programmazione e una valutazione di impatto complessivo». Secondo Fulvio Aurora, segretario nazionale di Medicina Democratica, la responsabilità più grande ricade sulla Regione, alla quale, in base alla L.277/91, spetta il compito di istituire un “Registro mesoteliomi”, con lo scopo di evidenziare l'incidenza di malattie tumorali sulla popolazione. «In questo campo le Marche mostrano un grave ritardo – ha affermato Aurora – e il nostro primo passo sarà chiedere la costituzione del registro. In secondo luogo, inviteremo le istituzioni a definire se ci siano eccessi di malattia da siti inquinati». Verrà studiata la diffusione delle leucemie infantili (6 mesi di lavoro). Seguirà l'esame degli aspetti legati all'inquinamento acustico. La locale sezione di Medicina Democratica, il cui referente scientifico è la prof. Rita Palloni, intende collaborare anche con i sindacati, chiarendo che l'attività di indagine, lungi dal perseguire la chiusura di industrie e infrastrutture, mira a raggiungere migliori condizioni di vivibilità e di lavoro. A livello nazionale, la cooperativa è attiva dagli anni '70 ed è stata protagonista di importanti battaglie. Tra i casi seguiti, i più eclatanti sono stati il petrolchimico di Marghera e l'Enichem di Manfredonia.

 
LA SICILIA
A giorni le verifiche dei fondali

L'Icram dovrà accertare la presenza di mercurio, zinco e idrocarburi

Priolo. Partirà a giorni la caratterizzazione dei fondali marini antistanti il polo petrolchimico. Per effettuare i lavori di caratterizzazione è stato confermato l'incarico all'Icram (Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica appartenente al mare), già interessato il 13 marzo dello scorso anno per questo progetto predisposto dal ministero dell'Ambiente, in applicazione della legge 426/98. Questa legge, infatti, prevede che per i primi interventi di bonifica nei siti di interesse nazionale, ed il «sito Priolo» è uno di questi, si dovrà intervenire nel perimetro individuato dai Comuni interessati. Il perimetro che interessa il «sito Priolo» va da capo Plemmirio (Siracusa) a capo Xifonio (Augusta), comprendendo anche i Comuni di Priolo e Melilli. Nel corso della conferenza dei servizi, che si è svolta lo scorso lunedì alla Prefettura, presente anche il responsabile dell'Icram, il direttore generale del ministero dell'Ambiente Gianfranco Mascazzini ha chiesto, ed ottenuto, dall'Icram di preparare un progetto stralcio a quello complessivo, e procedere, viste anche le recenti vicende giudiziarie del caso Enichem, per l'avvio, con urgenza, della caratterizzazione dei fondali marini di fronte alla zona industriale, che va dallo sbocco a mare del Vallone della Neve alla penisola di Magnisi, ed inoltre di estendere la caratterizzazione dei fondali anche nella zona di mare antistante al litorale di Marina di Priolo, che nella stagione estiva è frequentata da bagnanti. Da parte sua, il sindaco di Priolo Massimo Toppi, in vista della stagione balneare ha incaricato l'Arpa (Agenzia regionale protezione ambiente) per avviare accertamenti sui fondali marini del litorale interessato alla balneazione. C'è il sospetto che i fondali, oltre ad una certa quantità di mercurio, possano contenere anche altre sostanze inquinanti, fra cui zinco e idrocarburi vari. Nei prossimi giorni, pertanto, il sindaco riceverà la bozza approntata dall'Arpa per l'esecuzione di questi interventi. Intanto, una volta che l'Icram caratterizzerà i fondali, riscontrando casi d'inquinamento, avvierà le procedure di messa in sicurezza, bonifica, ripristino ambientale e monitoraggio. Inoltre, nel corso di questi lavori si potranno eseguire delle modifiche nel perimetro individuato, qualora dovessero emergere altre aree con una possibile situazione di inquinamento. Dopo tutti questi interventi sarà possibile ritornare a pescare in questa zona di mare, in quanto al momento la stessa pesca per motivi precauzionali, è stata sospesa.

 
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