MESSAGGERO |
Ambiente,
Falconara si fa lo screening
Entro 6 mesi lo studio
epidemiologico. Sarà analizzata l’incidenza delle leucemie
sul territorio
Presentata l’iniziativa dei
medici democratici. L’assessore provinciale Binci (Verdi)
critica la Regione. Moruzzi nella giunta Carletti? «Non
credo proprio»
FALCONARA - Anche Falconara
avrà il suo studio epidemiologico. Si chiederà alla Regione
di finanziarlo con tempi di consegna entro sei mesi. Oggetto
dello studio: l’incidenza di leucemie infantili e negli
adulti nel territorio di Falconara. E’ l’obiettivo con cui i
Comitati di Falconara (25 Agosto, Villanova e Fiumesino)
hanno deciso di aderire a Medicina Democratica, movimento di
lotta per la salute, nato negli anni 70 da una
collaborazione tra operai, cittadini e ricercatori
scientifici. Tra le loro battaglie più famose quella di
Porto Marghera. Referente per la sezione di Falconara sarà
la dottoressa Rita Palloni. A spiegare ieri i motivi di
questa sinergia c’erano i comitati di Falconara,
rappresentati da Loris Calcina, e Fulvio Aurora, segretario
nazionale del movimento. «L’associazione – ha spiegato
Aurora – ha alle sue spalle battaglie complesse, sempre
partite da operai che operavano all’interno di strutture a
rischio, colpiti da gravi malattie contratte sul lavoro.
Realizzando indagini epidemiologiche, analizzate, poi, da
noti oncologici si è riusciti a stabilire la connessione
causa-effetto. Ora vogliamo valutare la situazione a
Falconara. Chiederemo la costituzione del registro sui
mesoteliomi che, nelle Marche, nonostante la legge 277/91 lo
imponga, non esiste. Poi domanderemo finanziamenti per uno
studio epidemiologico sulle leucemie infantili e negli
adulti. L’obiettivo è capire se, rispetto alle medie
nazionali e di altre città della regione, a Falconara esiste
un’incidenza eccessiva e nel caso risalire alla causa. Tempo
necessario per lo studio: sei mesi». A breve i comitati di
Falconara assicurano di organizzare anche un incontro con l’epidemiologo
che seguirà lo studio. «Lo stesso Amagliani, assessore
regionale all’ambiente – ha ricordato Calcina – ha
sottolineato l’importanza di una simile analisi. Per noi lo
è anche alla luce del dibattito sul rinnovo della
concessione Api che opera nel territorio.» E sempre in
ambito di tematiche ambientali, sebbene spostate sull’asse
politico, c’è la dichiarazione di Massimo Binci, assessore
provinciale dei Verdi, sulle voci di un probabile passaggio
di Moruzzi nella giunta comunale di Falconara. «Non c’è
stato nessun contatto sulla possibilità di un rimpasto della
giunta comunale, a Falconara, con Moruzzi all’ambiente» dice
Binci. In realtà, qualche contatto c’era stato, ma mesi fa.
E’ una storia datata, risale a novembre, quando il Comune
aveva cercato di coinvolgere la raffineria nella creazione
di una Fondazione per sostenere lo sviluppo della città. Ma
il tentativo era fallito: l’incontro si era interrotto per
la freddezza dell’Api, mentre i Verdi non ne avevano proprio
voluto sentir parlare. Secondo Massimo Binci, poi,
l’ingresso di Moruzzi, in questo momento, sarebbe
impensabile per due motivi. Il primo è la posizione del
partito: in Comune fa parte della minoranza, mentre in
Provincia e Regione della maggioranza. E c’è il nodo
raffineria. «Siamo per la dismissione – ricorda Binci – ma
anche aperti sui tempi e i modi della riqualificazione». La
complessa vicenda sul rinnovo della concessione ha però
ancora dei lati da chiarire. «Mi stupisce - continua Binci -
che l’assessore regionale all’ambiente Amagliani abbia
affermato che la decisione sul futuro dell’Api, prevista a
giugno, sarà indipendente dai risultati del piano di
risanamento, in programma invece ad agosto. Anche se si
tratta di procedimenti legati a delibere separate, non
significa che siano disgiunti. Quali saranno, allora, i
criteri per decidere, le valutazioni del Ctr e del Ctu. Il
percorso sulla decisione del rinnovo non può prescindere
dallo studio di risanamento. Quindi o lo si anticipa a
giugno oppure si fa slittare la decisione della Regione a
settembre, quando lo studio sarà concluso».
La linea ferroviaria dovrà
essere arretrata (di Enzo Giancarli *)
Nella pianificazione dei
trasporti, alle Ferrovie dovrebbe essere sempre attribuito
un ruolo fondamentale e strategico rispetto agli altri modi
di trasporto, sulla base del bisogno di sviluppo di una
mobilità "sostenibile". I progetti per l'infrastruttura,
ferroviaria dovrebbero essere sempre comparati ed integrati
con le altre modalità. Questo approccio metodologico deve
valere sia nel caso di mobilità delle merci che delle
persone. Partendo da questi concetti, la pianificazione e la
programmazione della Provincia di Ancona, sia nel Piano
Provinciale dei Trasporti, sia nel Piano Territoriale di
Coordinamento, prevede l'arretramento della linea
ferroviaria da Aspio-Varano a Marotta. Questo non soltanto
per elevare la qualità del servizio ferroviario nell'ambito
delle Marche, ma anche per ottimizzare il raccordo del
Sistema Regionale con quello nazionale ed europeo di
collegamenti veloci con il progetto di Alta Velocità. Su
queste nostre scelte mi sento sempre ripetere, in tutte le
sedi istituzionali, dalle Marche al Parlamento, che sono
valide, serie, lungimiranti, ma che purtroppo, non ci sono
le risorse.Finanziarie per realizzarle. Credo sia giunto il
momento invece di uscire da logiche miopi, di interventi a
pioggia, di corto respiro, e soprattutto di utilizzare al
meglio, e quindi di ottimizzare, l'uso delle risorse
pubbliche. Allora, se è vero che l'arretramento della linea
ferroviaria è un'esigenza che risponde a sani criteri di
sviluppo, socialmente, economicamente ed ambientalmente
sostenibile, ed è un progetto che ci da pensare tutti in
grande, dobbiamo far sì che vi sia anche un'attribuzione
delle risorse necessarie. Su questo tema andrò ad un
confronto con Rete Ferroviaria Italiana non prima di aver
incontrato i Parlamentari della nostra provincia. Credo che
da una risposta positiva a questa scelta verrà sicuramente
un contributo al territorio e all'infrastrutturazione,
anche. viaria (compreso anche il nodo Ancora e Falconara),
di questa nostra regione.
*Presidente della Provincia |
|
IL RESTO DEL
CARLINO |
Medicina
Democratica studierà l'incidenza degli impianti sulla salute
dei cittadini
FALCONARA — Un'indagine
epidemiologica per stabilire se e quanto la presenza di
infrastrutture e strutture industriali abbia compromesso la
salute degli abitanti di Falconara. E' questo l'obiettivo
della locale sezione di Medicina Democratica, la cui
costituzione è stata ufficializzata ieri. L'idea di aderire
alla cooperativa che, a livello nazionale, porta avanti un
movimento di lotta per la salute, era nata un anno fa, su
proposta dei comitati cittadini di Villanova, Fiumesino e 25
agosto. La presenza di raffineria, aeroporto e ferrovia,
coagulatesi nello spazio di pochi chilometri quadrati, rende
ormai improrogabile l'avvio di studi specialistici sulle
condizioni di salute dei cittadini. Loris Calcina,
rappresentante del Comitato di Villanova, ha sottolineato
come all'incremento esponenziale di inquinamento acustico,
concentratosi nella metà degli anni '90 (scalo merci,
attività aeroportuale, centrale IGCC), non abbia corrisposto
«una programmazione e una valutazione di impatto
complessivo». Secondo Fulvio Aurora, segretario nazionale di
Medicina Democratica, la responsabilità più grande ricade
sulla Regione, alla quale, in base alla L.277/91, spetta il
compito di istituire un “Registro mesoteliomi”, con lo scopo
di evidenziare l'incidenza di malattie tumorali sulla
popolazione. «In questo campo le Marche mostrano un grave
ritardo – ha affermato Aurora – e il nostro primo passo sarà
chiedere la costituzione del registro. In secondo luogo,
inviteremo le istituzioni a definire se ci siano eccessi di
malattia da siti inquinati». Verrà studiata la diffusione
delle leucemie infantili (6 mesi di lavoro). Seguirà l'esame
degli aspetti legati all'inquinamento acustico. La locale
sezione di Medicina Democratica, il cui referente
scientifico è la prof. Rita Palloni, intende collaborare
anche con i sindacati, chiarendo che l'attività di indagine,
lungi dal perseguire la chiusura di industrie e
infrastrutture, mira a raggiungere migliori condizioni di
vivibilità e di lavoro. A livello nazionale, la cooperativa
è attiva dagli anni '70 ed è stata protagonista di
importanti battaglie. Tra i casi seguiti, i più eclatanti
sono stati il petrolchimico di Marghera e l'Enichem di
Manfredonia. |
|
LA SICILIA |
A giorni le
verifiche dei fondali
L'Icram dovrà accertare la
presenza di mercurio, zinco e idrocarburi
Priolo. Partirà a giorni la
caratterizzazione dei fondali marini antistanti il polo
petrolchimico. Per effettuare i lavori di caratterizzazione
è stato confermato l'incarico all'Icram (Istituto centrale
per la ricerca scientifica e tecnologica appartenente al
mare), già interessato il 13 marzo dello scorso anno per
questo progetto predisposto dal ministero dell'Ambiente, in
applicazione della legge 426/98. Questa legge, infatti,
prevede che per i primi interventi di bonifica nei siti di
interesse nazionale, ed il «sito Priolo» è uno di questi, si
dovrà intervenire nel perimetro individuato dai Comuni
interessati. Il perimetro che interessa il «sito Priolo» va
da capo Plemmirio (Siracusa) a capo Xifonio (Augusta),
comprendendo anche i Comuni di Priolo e Melilli. Nel corso
della conferenza dei servizi, che si è svolta lo scorso
lunedì alla Prefettura, presente anche il responsabile dell'Icram,
il direttore generale del ministero dell'Ambiente Gianfranco
Mascazzini ha chiesto, ed ottenuto, dall'Icram di preparare
un progetto stralcio a quello complessivo, e procedere,
viste anche le recenti vicende giudiziarie del caso Enichem,
per l'avvio, con urgenza, della caratterizzazione dei
fondali marini di fronte alla zona industriale, che va dallo
sbocco a mare del Vallone della Neve alla penisola di
Magnisi, ed inoltre di estendere la caratterizzazione dei
fondali anche nella zona di mare antistante al litorale di
Marina di Priolo, che nella stagione estiva è frequentata da
bagnanti. Da parte sua, il sindaco di Priolo Massimo Toppi,
in vista della stagione balneare ha incaricato l'Arpa
(Agenzia regionale protezione ambiente) per avviare
accertamenti sui fondali marini del litorale interessato
alla balneazione. C'è il sospetto che i fondali, oltre ad
una certa quantità di mercurio, possano contenere anche
altre sostanze inquinanti, fra cui zinco e idrocarburi vari.
Nei prossimi giorni, pertanto, il sindaco riceverà la bozza
approntata dall'Arpa per l'esecuzione di questi interventi.
Intanto, una volta che l'Icram caratterizzerà i fondali,
riscontrando casi d'inquinamento, avvierà le procedure di
messa in sicurezza, bonifica, ripristino ambientale e
monitoraggio. Inoltre, nel corso di questi lavori si
potranno eseguire delle modifiche nel perimetro individuato,
qualora dovessero emergere altre aree con una possibile
situazione di inquinamento. Dopo tutti questi interventi
sarà possibile ritornare a pescare in questa zona di mare,
in quanto al momento la stessa pesca per motivi
precauzionali, è stata sospesa. |
|
|