RASSEGNA STAMPA 15.02.2003

 

IL RESTO DEL CARLINO
«E' necessario un progetto reale per la città»

FALCONARA — «Negando il rinnovo della concessione all'Api-Igcc, diventa matura e doverosa una riflessione sull'opportunità che è offerta al nostro territorio». L'Area d'Iniziativa culturale per il rinnovamento della politica chiede una riflessione tale da coinvolgere i cittadini, le forze politiche, sindacali e sociali, la città di Ancona, la Regione, la Provincia e le organizzazioni imprenditoriali per le conseguenze positive in termini economici e occupazionali. «Non rinnovare la concessione all'Api e Igcc — dicono — significa confrontarsi su progetti di sviluppo. Porto, aeroporto e interporto non possono prescindere da questa prospettiva, così come deve avvenire per le aree libere, da liberare, da risanare come la Montedison e prossimamente quella dell'Api, qualora la concessione non dovesse essere rinnovata». Per questo i componenti dell'Area ritengono ormai necessario che non ci siano altri ritardi nell'approvazione del piano regolatore generale. «La Provincia — sottolineano — deve restituire quest'importante strumento al Comune e verificare lo stato delle prove di evacuazione per tutta la popolazione in caso di grave incidente. Infine, è importante che le forze politiche diano l'indispensabile sostegno per raggiungere questi obiettivi». L'Area , in assenza di una precisa iniziativa politica, si farà carico di organizzare incontri-dibattito per sensibilizzare l'opinione pubblica «sull'occasione che i falconaresi hanno di voltare pagina e costruire un futuro di ulteriore sviluppo».

Il quadrilatero del rischio tra raffineria e aeroporto

ANCONA — Quadrilatero esplosivo: raffineria, porto, aeroporto e ferrovia. Un potenziale da miliardi di danni. Economici, politici, energetici. Il «game over» di Saddam e di un (potenziale) attacco terroristico-bellico avrebbe l'imbarazzo della scelta nella fetta dorica delle Marche. Con un effetto distruttivo, a catena, a grappolo. Un incendio in potenza che comunque vede in atto solidissime misure di sicurezza, piani studiati di tutto punto. Stesi ai piani alti dei ministeri romani, comunicati poi alle singole province e prefetture. Task force antiattacco Ne esistono, chiaro, anche nella provincia d'Ancona. Dove una task force composta da forze di polizia, carabinieri, vigili del fuoco e mezzi di soccorso è pronto in ogni momento ad intervenire. Insomma: a obiettivo sensibile corrisponde misura sensibile. Quali siano le zone a rischio è facile immaginarlo. Anche se nella lista delle emergenze spicca il lembo di terra tra Falconara e Ancona. A cominciare dall'aeroporto Raffaello Sanzio, a poca distanza da una delle raffinerie più grandi della penisola. Un concentrato di risorse energetiche e di infrastrutture che stanno in cima alla lista degli obiettivi più sensibili al mirino di terroristi e non solo. Ai due punti cruciali s'aggiunge la ferrovia, un viavai di convogli e di persone, e, per estensione, le stazioni ferroviarie che sono sempre in vetta alle preoccupazioni che precedono la stesura di piani, misure e contromisure. Anche quella di Ancona, tra le più grandi e affollate dell'Italia centrale, è zona di viavai di passeggeri. Dunque è sicuramente considerata tra le zone a rischio. Idem l'aeroporto Raffaello Sanzio, sempre sotto gli occhi delle forze dell'ordine. Costantemente bersagliato da falsi allarmi bomba, è stato comunque teatro di precedenti poco confortanti: vedi quello del viado con pacco bomba e detonatore dello scorso dicembre. Altro punto incandescente: il porto. Quello dorico è uno scalo tra i più importanti dello Stivale. Traffico merci, passeggeri e piattaforme al largo sono un mix di potenziali tentazioni. Di danni economici e turistici. E di immensa portata. Ma non è solo lo scalo a far tremare. E' pure tutto quello che sta al largo. Come le piattaforme Barbara, a circa venticinque miglia dalla costa dorica. Un concentrato di metano che poi viene pompato a Falconara. Anche qui l'effetto a catena potrebbe essere notevole. Ritenuta a rischio dalle forze dell'ordine anche un'altra serie di obiettivi. Tra cui i luoghi sacri. In pole position la Santa Casa di Loreto con la basilica, di grande valore su tutti i fronti: culturale, religioso, artistico e turistico. L'incessante affluenza di pellegrini e fedeli potrebbe già essere una calamita per i propositi sanguinari di qualche commando terroristico. Nel mirino però c'è anche il simbolo stesso che costituisce la Santa Casa, quello della cristianità occidentale. Per questo viene ritenuta un obiettivo a forte rischio. La geografia del rischio Disposizioni anche in altri luoghi pubblici. Come nei teatri o luoghi di spettacolo. Allarme anche in prossimità di acquedotti: quello della Gola della Rossa e anche quelli delle altre città dell'anconetano. Emergenza in montagna e anche al mare. Meglio, sul promontorio del Conero, dove esistono le installazioni militari della Marina. «Esiste un piano — fanno sapere le forze dell'ordine che ruotano attorno alla prefettura — che riunisce tutte le forze di polizia. Un piano che viene aggiornato anche in base alle disposizioni che vengono fornite». Disposizioni comuni, ma interventi differenziati a seconda delle forze che scendono in campo. Tutte, secondo i piani della prefettura: dal 118 ai carabinieri, dalla polizia all'esercito. Al di là della geografia del rischio, esiste comunque anche una classificazione per intensità. Quindi maggiore è la concentrazione di individui in un luogo e tanto più alto è il rischio che questo costituisca un obiettivo sensibile, come stazioni ferroviarie, porti e aeroporti.

 
CORRIERE ADRIATICO

Carletti guarda ai verdi. Ma punta in Regione.

L’ipotesi Moruzzi assessore all’Ambiente

Rimpasto in vista per la giunta comunale. E, a quanto pare, nei giorni scorsi il sindaco Giancarlo Carletti fra i possibili nomi da inserire nel nuovo esecutivo avrebbe preso in considerazione anche quello del capogruppo dei Verdi in consiglio regionale Marco Moruzzi al quale affidare l'assessorato all'Ambíente. Una mossa che potrebbe essere letta come un'apertura a quelle forze pur di centrosinistra ma che dalla maggioranza di Carletti stanno fuori. Amagliani, ora assessore all'ambiente in Regione, sempre in contrasto con il sindaco Carletti almeno sull'Api sembra ora più vicino, Ma il suo partito, Rifondazione, resta all’opposizione. Come pure i Verdi, di cui sono noti gli scontri di Binci (ora assessore ai trasporti in Provincia). La "chiamata" a Moruzzi dimostrerebbe, a chi fosse scettico, l'abilità politica del sindaco, che ha rapporti tesi con Verdi e Rc di Falconara ma che sembra trovare punti di incontro invece con gli esponenti regionali. Sul contatto con Moruzzi comunque pesa l'incompatibilità. “I due incarichi sono incompatibili e poi va tenuto conto che ogni apertura del comune di Falconara nei confronti dei Verdi deve passare attraverso il gruppo locale e non per la strada di un rapporto individuale e personalistico" dice il consigliere regionale dei Verdi. “Noi però sulla questione Api siamo irremovibili - prosegue -. L'azienda se ne deve andare senza condizioni o possibili compromessi. Quindi i Verdi prima di impegnarsi con la giunta Carletti vogliono sapere in modo chiaro e definitivo qual è la posizione dell'amministrazione falconarese". Possibilista Moruzzi, meno il capogruppo faiconarese Sergio Badialetti. Non c'è stato nessun contatto in questi ultimi mesi afferma infatti Badialetti - in passato abbiamo avuto un paio di incontri con la Margherita ma è finito tutto lì. Quindi non è certo il caso di parlare di avvicinamento. Tra l'altro noi su certe scelte siamo molto critici e non abbiamo mai fatto mistero dei forti dubbi a proposito dello spostamento della linea ferroviaria e del progetto Bohigas” . “Per adesso non ci sono i termini per un avvicinamento con la giunta ribadisce Badialetti - anche se rispetto alla presa di posizione di qualche mese fa nella quale il sindaco affermava che l'Api poteva restare a patto di sottoscrivere una convenzione, l'amministrazione ha concluso l'anno con la dichiarazione di incompatibilità dell'Api con il territorio dimostrando di avere recepito le nostre istanze”.

 
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