Per la
bonifica 20 milioni di euro
I fondi contro l'inquinamento
accreditati dal ministero dell'Ambiente
L'accredito di 20 milioni di
euro nelle casse regionali, per progetti di bonifica del
«sito Priolo», e la convocazione delle organizzazioni
sindacali nazionali, regionali e locali per martedì alle 12,
presso il ministero dell'Ambiente, con all'ordine del giorno
il caso dell'Enichem Priolo, è quanto disposto, ieri, dal
ministro Altero Matteoli. Il terremoto giudiziario che ha
investito i vertici dell'Enichem, sta avendo come
conseguenza positiva l'accelerazione da parte del ministro
dell'Ambiente di tutti gli interventi che serviranno a
tamponare, per il momento, una situazione ambientale
disastrosa, che necessita però di interventi radicali, e ad
intavolare, prima di tutto con i sindacati, un patto che
possa portare ad un'industria che si deve rinnovare per
essere compatibile con l'ambiente. Ed un invito alle
industrie a rinnovarsi, è arrivato dal direttore generale
del ministero dell'Ambiente Gianfranco Mascazzini, nel corso
di un convegno che si è tenuto venerdì a Priolo. Il
convegno, che è stato organizzato dalla Sinistra giovanile e
da Legambiente e che aveva come tema «Ambiente, Lavoro,
Industria, Salute», ha visto la partecipazione, oltre che
del direttore generale del ministero dell'Ambiente, di Fabio
Ricupero, responsabile provinciale per l'Ambiente della
Sinistra giovanile; di Enzo Parisi, responsabile provinciale
di Legambiente; di Matteo Micati, responsabile nazionale per
l'Ambiente della Sinistra giovanile; del senatore diessino
Antonio Rotondo; del deputato regionale dei Ds Roberto De
Benedictis; di Pippo Zappulla, segretario provinciale della
Cgil; di Giacinto Franco, pediatra ed incaricato del
registro delle malformazioni neonatali; di Massimo Toppi,
sindaco di Priolo; di Walter Bellomo, del Dipartimento
nazionale ambiente dei Ds. Gli interventi volevano essere
uno sprone per a superare questo momento di grande crisi
ambientale. Gianfranco Mascazzini ha avuto modo di criticare
le aziende industriali che non hanno cercato di togliersi
dai guai ambientali, autodenunciando i danni i procurati al
territorio. «Le industrie non hanno accettato - ha affermato
Mascazzini - nemmeno quel «condono» che con la legge 471
permetteva a tutti di evitare strascichi giudiziari. Non
hanno voluto dire dove hanno sepolto i loro «veleni», però,
è ora di finirla di imbrogliare». Inoltre, Mascazzini ha
fatto rilevare, che in questo momento, prima che sia troppo
tardi, in quanto nel 2007 scatterà un adeguamento alle norme
europee, il ministero dell'Ambiente è in grado di finanziare
le industrie, per il 30%, gli investimenti in nuove
tecnologie, bonifica e risanamento. Insomma, se si vogliono
ammodernare gli impianti anche a Priolo, non occorre perdere
altro tempo.
«Il governo si assuma le
sue responsabilità»
Conferenza ds su enichem e
ias
Eni e Ias: due grandi temi,
sui quali finora è gravata una politica di disinteresse, e
per i quali urge trovare immediati provvedimenti, che devono
passare attraverso un impegno serio da parte di tutti i
diretti interessati, dai parlamentari agli industriali, ai
sindacati, alle forze sociali. Questo il senso, in estrema
sintesi, della conferenza stampa di ieri mattina, nei locali
della sede dei Ds, del sen. Antonio Rotondo, dell'on.
Roberto De Benedictis, dell'on. Nino Consiglio e del prof.
Mario Blancato. Antonio Rotondo ha accusato gli esponenti
della maggioranza al governo di assumere atteggiamenti
diversi, a Siracusa e a Roma, controproducenti per una reale
inversione di tendenza. Per Rotondo, il governo deve
assumersi responsabilità ben precise, con un atto pubblico,
e garantire la continuità dell'impianto Eni. "Non è
accettabile una soluzione differente dalla bonifica dei siti
legata alla riattivazione degli impianti, dato che il
governo ne è comproprietario". Certamente, per il
rappresentante di Ds al Senato, occorre un impegno da parte
dell'azienda, a riavviare le attività produttive con
adeguati sistemi che garantiscano la tutela dell'ambiente e
soprattutto della salute pubblica. In merito al depuratore
consortile, il sen. Rotondo ha commentato: "E' troppo
importante perché sia un mero terreno di scontro politico.
Per il suo vero funzionamento, necessita che si mettano da
parte gli interessi privati, affidandone la guida ad un
tecnico". Per il parlamentare regionale Roberto De
Benedictis. Se è vero che il governo deve porre il polo
industriale tra le priorità di intervento, è altrettanto
vero che la regione ha un ruolo nodale nella vicenda. "La
regione è lo snodo fondamentale per l'attuazione di un
progetto complessivo in cui gli accordi di programma devono
essere il binario portante". I due parlamentari hanno
ovviamente criticato il governo isolano, ritenuto
responsabile del ritardo nell'avvio del piano di risanamento
ambientale, nonostante gli ingenti finanziamenti da tempo
trasferiti dallo Stato alla Regione, e ribadito come anche
dalla bonifica possano scaturire migliaia di posti di
lavoro. Non sono mancate parole di critica anche da parte
dell'on. Nino Consiglio, secondo cui è palese l'intenzione
dell'Eni di abbandonare il sito siracusano, e per
contrastare tale linea politica occorre aprire una vera
vertenzialità. Nel suo intervento, Mario Blancato, ha
parlato della vicenda Ias, asserendo che "al momento
funziona solo per la professionalità del personale
operante". Secondo Blancato, ciò che più grava sul
malfunzionamento del depuratore, è il problema dello
smaltimento dei fanghi, rimasto irrisolto perché la Regione
non ha ancora provveduto ad individuare un'area dove
realizzare una discarica ad hoc.
La costa e il mare sotto
esame
Priolo. Incontro tra il
sindaco di Priolo Massimo Toppi ed il presidente del
Consorzio Cerica (Centro ricerca ambientale) Antonino Di
Pietro per verificare la possibilità di avviare un'indagine
ambientale sul litorale e sulle acque di Marina di Priolo.
L'indagine, che dovrebbe essere affidata ai tecnici del
Cerica, avrà il compito di accertare, alla luce del «caso
mercurio», che ha riguardato l'Enichem, se nella prossima
stagione estiva, le acque del litorale di Marina di Priolo
saranno balneabili. Lo scorso anno, già si ebbero dei guai
per una zona di mare di questo litorale che risultò
contaminato da coli batteri fecali, per cui arrivò, a
stagione inoltrata, il «divieto di balneazione». Ora, al
pericolo di fogne che sboccano a mare, si è aggiunto il
pericolo di una presenza di mercurio, per cui il sindaco
Toppi vuole che venga accertato, eseguendo una meticolosa
procedura chimico-fisica e tutte le analisi possibili, se i
lidi potranno riaprire, o se invece tutto il litorale dovrà
essere dichiarato off-limits. Da circa 10 anni, questo
litorale, che prima dell'insediamento industriale, era il
più bello della provincia, lo scorso Ferragosto, sulla riva
delle ciminiere, ha contato più di ventimila bagnanti;
questo significa che avere a disposizione un «mare pulito» è
una valida alternativa occupazionale a quell'industria che
mette a rischio ciò che si era riconquistato negli anni
scorsi, grazie anche all'entrata in funzione del depuratore
Ias. |