RASSEGNA STAMPA 12.01.2003

 

MESSAGGERO
Api, i sindacati bacchettano Carletti

FALCONARA - I sindacati contestano il Comune. Il no al rinnovo della concessione all’Api non è piaciuto dai segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil che, insieme ai responsabili di categoria e una delegazione della Rsu, hanno espressa le loro critiche a questa posizione durante un incontro con il sindaco Giancarlo Carletti. Il parere dell' amministrazione comunale era stato chiesto a suo tempo dall'Api, in considerazione del fatto che la Regione ha invece deciso di attendere fino a giugno, in attesa di compiere tutte le verifiche del caso. «Inopportuna», poi - a giudizio dei sindacati - e «non condivisibile nel merito e nel metodo» la lettera aperta che il primo cittadino falconarese ha indirizzato attraverso la stampa ai lavoratori della raffineria. I segretari di Cgil-Cisl-Uil ritengono invece «decisivo» costituire «un tavolo di confronto negoziale e concertativo» con Comune di Falconara, Provincia, Regione, azienda e sindacato. Un confronto da realizzare «nel più breve tempo possibile». I sindacati ribadiscono che possono «sussistere i presupposti per il parere favorevole alla richiesta del rinnovo della concessione, se, a partire dal tavolo di concertazione si determineranno le seguenti condizioni: pieno coinvolgimento dell' amministrazione comunale per il monitoraggio e il controllo delle azioni e degli interventi necessari per la bonifica del sito produttivo e per la tutela e l'integrità del territorio; attuazione degli interventi di modifica della viabilità ferrovia e stradale, per altro previsto nel protocollo Governo-Regione; monitoraggio, controllo ed attuazione permanente in ordine agli interventi che continuamente si rendono necessari ad elevare gli standard di sicurezza ed integrità fisica dei lavoratori e dei cittadini; attenuazione dei costi per la comunità di Falconara sul versante dello sviluppo sociale e quello urbanistico e contestualmente la individuazione ed il recepimento delle risorse necessarie. Per Cgil-Cisl-Uil «è evidente che, soprattutto per quanto concerne i costi sul piano sociale e sul versante della bonifica del suolo aziendale e del territorio, la società utilizzatrice del contesto territoriale deve assumersi gli oneri e le responsabilità». Per i sindacati i prossimi appuntamenti in agenda sono un incontro l'assessore regionale all' ambiente già fissato per il 20 gennaio. Il 20 e il 21 gennaio si terranno invece la riunione delle Rsu dell'Api e l'assemblea generale delle maestranze. Sulla questione concessione interviene anche Nunzio Proto, il candidato a sindaco del partito Chiari e coerenti, che nel suo programma elettorale puntava sulla permanenza della raffineria a condizione di certe garanzie e sul trasferimento degli abitanti di Villanova e Fiumesino a spese dello Stato. Proposte però che avevano riscontrato poco interesse tanto che il partito conquistò un solo seggio. «La concessione va rinnovata in mancanza di alternative concrete - afferma Proto - ma creando da subito un patto di convivenza e un tavolo di concertazioni. Io non amo l’Api, ma sono razionale: oggi non ci sono alternative a quei 2000 posti di lavoro».

Cronaca di Roma

Rifiuti, parte il treno per Malagrotta

Regione, approvata la delibera. Finito il periodo di sperimentazione, si passa alla realizzazione del raccordo ferroviario

Speciali contenitori ne trasporteranno su rotaia 300 tonnellate al giorno

Roma sarà la prima città italiana ad utilizzare un sistema su rotaia per il trasporto dei rifiuti. Il via libera è arrivato ieri dalla giunta regionale che ha approvato il raccordo ferroviario di Malagrotta. La Capitale si allinea così alle altre grandi città europee introducendo un sistema all’avanguardia per smaltire le circa 5000 tonnellate prodotte ogni giorno. La giunta, su proposta dell'assessore all'Ambiente Marco Verzaschi, ha approvato l'integrazione dell'Accordo di programma sul trasporto dei rifiuti su ferrovia. Un perfezionamento dell'intesa raggiunta nel marzo del 2000 fra la Regione e l'Ama, che prevedeva il trasporto su ferro di una parte dei rifiuti di Roma, circa 300 tonnellate al giorno, con «casse scarrabili chiuse» installate sugli automezzi di raccolta. «La sperimentazione - ha commentato Verzaschi - è stata positiva. Ora è possibile completare la costruzione del raccordo ferroviario che permetterà, una volta a regime, un decisivo abbattimento delle emissioni gassose nel perimetro urbano». Si risparmieranno in questo modo 40 viaggi, tra andata e ritorno, dei mezzi su gomma, che diventeranno 70 quando sarà possibile utilizzare i binari anche per trasportare i rifiuti della raffineria. Progetto, quest’ultimo, portato avanti dall’assessore capitolino all’Ambiente, Dario Esposito. «La collaborazione tra i due enti locali - ha sottolineato Verzaschi - è una risposta a chi vuole sollevare polemiche inutili e inesistenti tra Regione e Comune. Ed è la dimostrazione che quando si lavora intorno a progetti intelligenti e concreti si trovano punti di incontro». Per la costruzione del primo lotto del raccordo ferroviario è previsto un investimento per il 2003 di oltre 3 milioni e 873mila euro: 1 milione e 807mila saranno stanziati dalla Regione, la rimanente quota da Ama e Comune. I lavori verranno completati nel giro di un anno e mezzo, i finanziamenti saranno disponibili da subito. Le fermate saranno 3: Stazione Ostiense, Salario, Salone. Soddisfatto il presidente dell’Ama, Massimo Tabacchiera: «Il raccordo di collegamento tra Ponte Galeria a Malagrotta è il tasello finale che mancava alla piena attuazione del progetto ideato dall’Ama un anno e mezzo fa. Consentirà di conseguire innumerevoli benefici ambientali e di gestione. Grazie alla delibera della giunta regionale e all’impegno dell’assessore regionale all’Ambiente sarà possibile dare ulteriore impulso al processo di razionalizzazione e miglioramento degli standard di qualità del servizio». La Regione Lazio sta valutando con occhio benevolo anche altri progetti presentati dall’Ama: le “isole a scomparsa" e le “spazzatrici elettriche". Le prime sono destinate a sostituire i cassonetti e verranno sperimentate nei quartieri di nuova costruzione. Le seconde, un nuovo prototipo di spazzatrici, potrebbero abbattere inquinamento acustico e limitare lo smog nella zona del centro storico.

 

 
RESTO DEL CARLINO
I sindacati chiedono un tavolo di confronto

FALCONARA — I sindacati criticano il «no» del Comune di Falconara alla proroga della concessione alla raffineria Api. La posizione dei segretari generali provinciali di Cgil, Cisl e Uil, insieme ai responsabili di categoria e una delegazione della Rsu, è stata espressa — riferisce un comunicato sindacale — durante un incontro con il sindaco Giancarlo Carletti. Il parere dell'amministrazione comunale era stato chiesto a suo tempo dall' Api, in considerazione del fatto che la Regione ha invece deciso di attendere fino a giugno, in attesa di compiere tutte le verifiche del caso. «Inopportuna», poi — a giudizio dei sindacati — e «non condivisibile nel merito e nel metodo» la lettera aperta che il primo cittadino falconarese ha indirizzato ai lavoratori della raffineria. I segretari di Cgil-Cisl-Uil ritengono invece «decisivo» costituire «un tavolo di confronto negoziale e concertativo» con Comune di Falconara, Provincia di Ancona, Regione Marche, azienda e sindacato. Un confronto da realizzare «nel più breve tempo possibile». I sindacati ribadiscono che possono «sussistere i presupposti per il parere favorevole alla richiesta del rinnovo della concessione, se, a partire dal tavolo di concertazione si determineranno le seguenti condizioni: pieno coinvolgimento dell' amministrazione comunale per il monitoraggio e il controllo delle azioni e degli interventi necessari per la bonifica del sito produttivo e per la tutela e l'integrità del territorio; attuazione degli interventi di modifica della viabilità ferroviaria e stradale, per altro previsto nel protocollo Governo-Regione; monitoraggio, controllo ed attuazione permanente in ordine agli interventi che continuamente si rendono necessari ad elevare gli standard di sicurezza ed integrità fisica dei lavoratori e dei cittadini; attenuazione dei costi per la comunità di Falconara sul versante dello sviluppo sociale e quello urbanistico e contestualmente la individuazione ed il recepimento delle risorse necessarie. Per Cgil-Cisl-Uil «è evidente che, soprattutto per quanto concerne i costi sul piano sociale e sul versante della bonifica del suolo aziendale e del territorio, la società utilizzatrice del contesto territoriale deve assumersi gli oneri e le responsabilità». Per i sindacati i prossimi appuntamenti in agenda sono un incontro l' assessore regionale all' Ambiente già fissato per il 20 gennaio. Il 20 e il 21 gennaio si terranno invece la riunione delle Rsu dell' Api e l' assemblea generale delle maestranze.

«Spostate quelle case»

FALCONARA — «Darò il mio contributo alla maggioranza per lo spostamento delle abitazioni del quartiere di villanova e Fiumesino». Così, nell aconferenza stampa di ieri, il consigliere Nunzio Proto della lista Chiari e Coerenti ha ribadito la necessità della permanenza della raffineria Api sul territorio e allo stesso tempo la necessità di 'liberare' i cittadini dei quartieri limitrofi all'industria petrolifera. Proto esce dunque dal silenzio affermando che «senza nessun dubbio la concessione all'Api deve essere rinnovata per garantire lo sviluppo economico della città». «Ci deve essere un inversione di rotta — ha detto l'avvocato — soprattutto dopo gli effetti deleteri provocati dalla chiusura della caserma Saracini, la crisi delle attività commerciali e l'aumento dei prezzi degli immobili. Dobbiamo stipulare un patto di convivenza territoriale tra il Comune e l'Api, una transazione per il soddisfacimento delle reciproche esigenze». Brunori (Udc) e Proto si impegneranno per l'assegnazione dei tributi speciali.

Sosta a pagamento dappertutto

FALCONARA — Dodici mesi di lavoro, quelli che attendono il sindaco Giancarlo Carletti (nella foto) e la Giunta in cui verranno messe a frutto le idee, i progetti e più in generale gli obiettivi che la città intende perseguire e raggiungere. Non una dichiarazione di intenti quella che fa Carletti, ma la messa in atto di tutto quello che fino ad oggi è stato solamente scritto. Tutti quei miliardi che ha investito nell'acquisto di immobili come verranno impiegati? Quali soluzioni ha trovato il primo cittadino per risolvere i problemi che assillano la città? Viabilità Entro marzo la progettazione del piano urbano del traffico (Put) verrà ultimata, poi si passerà alla fase esecutiva e quindi di attuazione. Nel frattempo il sindaco ha già predisposto il cammino da perseguire nel progetto di rivoluzione viaria. Innanzitutto risolvere il problema parcheggi: «Garantiremo — ha detto Carletti — i parcheggi ai residenti con degli apposti 'pass' per parcheggiare senza limiti di tempo nella zona dove risiedono, per il resto le righe blu verranno istituite e rese attive in tutto il centro città e in quelle zone dove la densità viaria è maggiore». A Falconara dopo i parkimetri verranno attivati anche i cartoncini per delimitare il tempo di sosta, meglio conosciuti come 'grattini' o 'Acipark'. «Una rivoluzione fondamentale per garantire una migliore mobilità all'interno della città» ha spiegato il sindaco. Abitazioni Per contrastare l'impoverimento di richieste in campo immobiliare, i lavori per la creazione del nuovo quartiere di via del Tesoro avranno inizio: 250 abitazioni con annesse, piazza, marciapiedi e piccoli insediamenti commerciali. Per il resto il Comune prevede il recupero e la ristrutturazione dell'esistente. Il primo cittadino ha anche in mente di attivare 'Agenzia Casa': un progetto nel quale il Comune si proporrà come fidejussore e quindi garante nell'affitto di immobili a persone in difficoltà economiche o comunque non in grado di dare sufficienti garanzie. In questo caso verrà creato un vero e proprio organismo per gestire in modo oculato le garanzie per la soddisfazione dei crediti. «Stiamo cercando — ha sottolineato il sindaco — delle formule per agevolare l'acquisto di immobili da parte delle giovani coppie evitando così che emigrino verso aree meno costose come è accaduto, spesso in questi ultimi anni». Università Tante le novità dopo il successo del Master in Scienze ambientali: dai pochi iscritti iniziali si è passati a 60 nel primo anno di corso. «E' proprio questo successo — ha affermato Carletti — che ci ha spinto ad instaurare nuove sinergie con le altre facoltà dopo l'ottimo sodalizio con quella di Ancona. Abbiamo preso i primi contatti con le Università di Urbino e Camerino per inserire, dal prossimo anno, nuove discipline nella nostra facoltà. Quindi nuovi Master per garantire una maggiore scelta, diversificata e non strettamente correllata alla presenza della raffineria Api». Servizi E' proprio il caso di dirlo: il Cam si farà in quattro. La società portabandiera dei servizi locali si suddividerà in quattro grandi settori: Cam Rete per la gestione della rete del gas, Cam Energia per la vendita del gas, Cam Bonifiche per le pulizie di siti inquinati e Cam Multiservizi per la gestione del patrimonio comunale e garantire l'igiene urbana. «E il 2003 — ha aggiunto il sindaco — sarà l'anno degli accordi con Ancona e Osimo per gestire al meglio i servizi ambientali, utilizzando le strutture esistenti». A questo questo discorso si lega quello dell'area vasta: i Comuni sottoscrittori della Bassa Valle dell'Esino daranno corpo a nuove inziative per l'amministrazione dell'ambiente e della polizia municipale, tratteranno l'insediamento di industrie, imprese artigiane e commerciali. Verrà costituito poi un organismo per coordinare i rapporti con gli altri Comuni. Cultura e Servizi sociali I locali di via Cavour in attesa della costruzione del teatro Fanesi (tempi di realizzazione 2 anni e mezzo) diventeranno il tempio culturale cittadino. Un'azienda speciale nascerà invece per la gestione dei servizi sociali: disagio, handicap e minori in stato di abbandono. E la struttura di via Roma sarà la sede ufficiale di Informagiovani, Informadonne e Informanimali. «Nel campo del volontariato creeremo una Consulta permanente» — ha ribadito Carletti. Sport L'Istituzione Jessie Owens si occuperà anche dell'attività motoria di tutti i giovani fino a 14 anni. Verranno presto insertite nuove attività agonistiche come l'atletica ed è già pronto il calendario delle manifestazioni sportive regionali e nazionali che si terranno al Rocchegiani. Per quanto riguarda la pallavolo il sindaco intende «custodire il patrimonio giovanile» e quindi dilettantistico.

 
SECOLO XIX
Area ex Ip, partono le diffide

INCOMPIUTE A nove mesi dall'intesa disinquinamento fermo al palo. Il Comune: lavori al via entro la settimana o faremo noi e chiederemo i danni Diktat di Pagano alla Grifil: bonificate. Gatti: operazione ko

Era stata annunciata come una delle più grandi operazioni ambientali mai realizzate in Italia. A distanza di nove mesi dall'accordo tra Agip e Grifil, la bonifica dell'area ex-Ip è ancora ferma al palo. Al punto che l'amministrazione comunale ha deciso di ricorrere alle maniere forti per tentare di sbloccare una situazione di stallo che fino ad oggi ha impedito di far decollare uno dei progetti più tribolati della storia di questa città. Con una lettera dai toni perentori, il sindaco Giorgio Pagano ha diffidato la società proprietaria a riprendere i lavori che vanno al rallentatore. «Se entro la prossima settimana non ci saranno segnali in tal senso, ci prenderemo l'area e faremo la bonifica a nostra spese, rivalendoci poi sul privato», è questo il messaggio partito da palazzo civico all'indirizzo della società toscana. I sopralluoghi effettuati dai tecnici del Comune nella porzione dell'ex-raffineria di proprietà privata hanno accertato che ci sono gravi ritardi sulla tabella di marcia. L'operazione di bonifica, affidata ad Acam e Foster Wheeler, non è ancora partita. Anzi, sarebbero ancora da completare i lavori preliminari di scavo delle trincee drenanti. «La proprietàè inadempiente - dice il sindaco - Perciò abbiamo deciso di usare la mano pesante. Saremo inflessibili perchè la bonifica dell'area si deve fare». La Grifil ammette che ci sono dei ritardi, ma li imputa a inconvenienti tecnici: una stagione molto piovosa, un paio di allagamenti provocati dal torrente Cappelletto e la necessità di disporre di un impianto per la depurazione delle acque che arriverà solo tra un mese. Spiegazioni ufficiali, ma in realtà sembra che i ritardi siano legati a problemi finanziari. Dagli ambienti economici trapela che la Grifil è da tempo in cerca di compratori. La società di Lucca, leader nella commercializzazione della carta con il marchio Regina, è in trattativa con alcuni imprenditori sia nazionali che locali interessati a rilevare l'azienda. Chi subentrerà dovrà anche garantire il pagamento della bonifica che costa 20 milioni di euro suddivisi a metà tra Grifil e Agip. L'operazione di vendita si sta rivelando più lunga del previsto anche perchè, ovviamente, la società cerca di alzare il prezzo e di vendersi al miglior offerente. Con la lettera di diffida, l'amministrazione comunale spera di stringere i tempi. Un risultato del genere lo aveva già ottenuto nell'aprile scorso quando aveva avviato la stessa procedura per spingere Agip e Grifil a fare l'accordo sulla bonifica. In quel caso le pressioni del Comune avevano avuto effetto, ma stavolta la situazione sembra ancora più delicata. Ne è convinto l'assessore regionale alle Attività produttive Giacomo Gatti, il quale invita il sindaco a riaprire il confronto sulla destinazione dell'area ex-Ip. «Dietro questa operazione ci sono problemi seri e reali che rischiano di comprometterne la riuscita - sostiene Gatti - La cosa non può reggere perchè non c'è equilibrio tra costi e ricavi, è come infilarsi in un vicolo cieco. E' inutile che Pagano continui a dire che l'operazione Ip si deve fare. Rischia di andare a sbattere contro un muro, a meno che il suo obiettivo non sia solo quello di far lavorare l'Acam. Perciò lancio un appello perchè ci si sieda tutti attorno a un tavolo per riconsiderare la situazione». L'assessore pensa a una destinazione industriale dell'area e ribadisce la sua contrarietà al centro commerciale Coop. «Sarebbe la morte del centro storico - sostiene - Per questo come Regione faremo tutto quanto è in nostro potere per bloccarlo. E senza la Coop l'operazione Ip perderebbe l'unico elemento di concretezza».

 
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