MESSAGGERO |
Api, i
sindacati bacchettano Carletti
FALCONARA - I sindacati
contestano il Comune. Il no al rinnovo della concessione
all’Api non è piaciuto dai segretari provinciali di Cgil,
Cisl e Uil che, insieme ai responsabili di categoria e una
delegazione della Rsu, hanno espressa le loro critiche a
questa posizione durante un incontro con il sindaco
Giancarlo Carletti. Il parere dell' amministrazione comunale
era stato chiesto a suo tempo dall'Api, in considerazione
del fatto che la Regione ha invece deciso di attendere fino
a giugno, in attesa di compiere tutte le verifiche del caso.
«Inopportuna», poi - a giudizio dei sindacati - e «non
condivisibile nel merito e nel metodo» la lettera aperta che
il primo cittadino falconarese ha indirizzato attraverso la
stampa ai lavoratori della raffineria. I segretari di
Cgil-Cisl-Uil ritengono invece «decisivo» costituire «un
tavolo di confronto negoziale e concertativo» con Comune di
Falconara, Provincia, Regione, azienda e sindacato. Un
confronto da realizzare «nel più breve tempo possibile». I
sindacati ribadiscono che possono «sussistere i presupposti
per il parere favorevole alla richiesta del rinnovo della
concessione, se, a partire dal tavolo di concertazione si
determineranno le seguenti condizioni: pieno coinvolgimento
dell' amministrazione comunale per il monitoraggio e il
controllo delle azioni e degli interventi necessari per la
bonifica del sito produttivo e per la tutela e l'integrità
del territorio; attuazione degli interventi di modifica
della viabilità ferrovia e stradale, per altro previsto nel
protocollo Governo-Regione; monitoraggio, controllo ed
attuazione permanente in ordine agli interventi che
continuamente si rendono necessari ad elevare gli standard
di sicurezza ed integrità fisica dei lavoratori e dei
cittadini; attenuazione dei costi per la comunità di
Falconara sul versante dello sviluppo sociale e quello
urbanistico e contestualmente la individuazione ed il
recepimento delle risorse necessarie. Per Cgil-Cisl-Uil «è
evidente che, soprattutto per quanto concerne i costi sul
piano sociale e sul versante della bonifica del suolo
aziendale e del territorio, la società utilizzatrice del
contesto territoriale deve assumersi gli oneri e le
responsabilità». Per i sindacati i prossimi appuntamenti in
agenda sono un incontro l'assessore regionale all' ambiente
già fissato per il 20 gennaio. Il 20 e il 21 gennaio si
terranno invece la riunione delle Rsu dell'Api e l'assemblea
generale delle maestranze. Sulla questione concessione
interviene anche Nunzio Proto, il candidato a sindaco del
partito Chiari e coerenti, che nel suo programma elettorale
puntava sulla permanenza della raffineria a condizione di
certe garanzie e sul trasferimento degli abitanti di
Villanova e Fiumesino a spese dello Stato. Proposte però che
avevano riscontrato poco interesse tanto che il partito
conquistò un solo seggio. «La concessione va rinnovata in
mancanza di alternative concrete - afferma Proto - ma
creando da subito un patto di convivenza e un tavolo di
concertazioni. Io non amo l’Api, ma sono razionale: oggi non
ci sono alternative a quei 2000 posti di lavoro».
Cronaca di Roma
Rifiuti, parte il treno
per Malagrotta
Regione, approvata la
delibera. Finito il periodo di sperimentazione, si passa
alla realizzazione del raccordo ferroviario
Speciali contenitori ne
trasporteranno su rotaia 300 tonnellate al giorno
Roma sarà la prima città
italiana ad utilizzare un sistema su rotaia per il trasporto
dei rifiuti. Il via libera è arrivato ieri dalla giunta
regionale che ha approvato il raccordo ferroviario di
Malagrotta. La Capitale si allinea così alle altre grandi
città europee introducendo un sistema all’avanguardia per
smaltire le circa 5000 tonnellate prodotte ogni giorno. La
giunta, su proposta dell'assessore all'Ambiente Marco
Verzaschi, ha approvato l'integrazione dell'Accordo di
programma sul trasporto dei rifiuti su ferrovia. Un
perfezionamento dell'intesa raggiunta nel marzo del 2000 fra
la Regione e l'Ama, che prevedeva il trasporto su ferro di
una parte dei rifiuti di Roma, circa 300 tonnellate al
giorno, con «casse scarrabili chiuse» installate sugli
automezzi di raccolta. «La sperimentazione - ha commentato
Verzaschi - è stata positiva. Ora è possibile completare la
costruzione del raccordo ferroviario che permetterà, una
volta a regime, un decisivo abbattimento delle emissioni
gassose nel perimetro urbano». Si risparmieranno in questo
modo 40 viaggi, tra andata e ritorno, dei mezzi su gomma,
che diventeranno 70 quando sarà possibile utilizzare i
binari anche per trasportare i rifiuti della raffineria.
Progetto, quest’ultimo, portato avanti dall’assessore
capitolino all’Ambiente, Dario Esposito. «La collaborazione
tra i due enti locali - ha sottolineato Verzaschi - è una
risposta a chi vuole sollevare polemiche inutili e
inesistenti tra Regione e Comune. Ed è la dimostrazione che
quando si lavora intorno a progetti intelligenti e concreti
si trovano punti di incontro». Per la costruzione del primo
lotto del raccordo ferroviario è previsto un investimento
per il 2003 di oltre 3 milioni e 873mila euro: 1 milione e
807mila saranno stanziati dalla Regione, la rimanente quota
da Ama e Comune. I lavori verranno completati nel giro di un
anno e mezzo, i finanziamenti saranno disponibili da subito.
Le fermate saranno 3: Stazione Ostiense, Salario, Salone.
Soddisfatto il presidente dell’Ama, Massimo Tabacchiera: «Il
raccordo di collegamento tra Ponte Galeria a Malagrotta è il
tasello finale che mancava alla piena attuazione del
progetto ideato dall’Ama un anno e mezzo fa. Consentirà di
conseguire innumerevoli benefici ambientali e di gestione.
Grazie alla delibera della giunta regionale e all’impegno
dell’assessore regionale all’Ambiente sarà possibile dare
ulteriore impulso al processo di razionalizzazione e
miglioramento degli standard di qualità del servizio». La
Regione Lazio sta valutando con occhio benevolo anche altri
progetti presentati dall’Ama: le “isole a scomparsa" e le
“spazzatrici elettriche". Le prime sono destinate a
sostituire i cassonetti e verranno sperimentate nei
quartieri di nuova costruzione. Le seconde, un nuovo
prototipo di spazzatrici, potrebbero abbattere inquinamento
acustico e limitare lo smog nella zona del centro storico.
|
|
RESTO DEL
CARLINO |
I sindacati
chiedono un tavolo di confronto
FALCONARA — I sindacati
criticano il «no» del Comune di Falconara alla proroga della
concessione alla raffineria Api. La posizione dei segretari
generali provinciali di Cgil, Cisl e Uil, insieme ai
responsabili di categoria e una delegazione della Rsu, è
stata espressa — riferisce un comunicato sindacale — durante
un incontro con il sindaco Giancarlo Carletti. Il parere
dell'amministrazione comunale era stato chiesto a suo tempo
dall' Api, in considerazione del fatto che la Regione ha
invece deciso di attendere fino a giugno, in attesa di
compiere tutte le verifiche del caso. «Inopportuna», poi — a
giudizio dei sindacati — e «non condivisibile nel merito e
nel metodo» la lettera aperta che il primo cittadino
falconarese ha indirizzato ai lavoratori della raffineria. I
segretari di Cgil-Cisl-Uil ritengono invece «decisivo»
costituire «un tavolo di confronto negoziale e concertativo»
con Comune di Falconara, Provincia di Ancona, Regione
Marche, azienda e sindacato. Un confronto da realizzare «nel
più breve tempo possibile». I sindacati ribadiscono che
possono «sussistere i presupposti per il parere favorevole
alla richiesta del rinnovo della concessione, se, a partire
dal tavolo di concertazione si determineranno le seguenti
condizioni: pieno coinvolgimento dell' amministrazione
comunale per il monitoraggio e il controllo delle azioni e
degli interventi necessari per la bonifica del sito
produttivo e per la tutela e l'integrità del territorio;
attuazione degli interventi di modifica della viabilità
ferroviaria e stradale, per altro previsto nel protocollo
Governo-Regione; monitoraggio, controllo ed attuazione
permanente in ordine agli interventi che continuamente si
rendono necessari ad elevare gli standard di sicurezza ed
integrità fisica dei lavoratori e dei cittadini;
attenuazione dei costi per la comunità di Falconara sul
versante dello sviluppo sociale e quello urbanistico e
contestualmente la individuazione ed il recepimento delle
risorse necessarie. Per Cgil-Cisl-Uil «è evidente che,
soprattutto per quanto concerne i costi sul piano sociale e
sul versante della bonifica del suolo aziendale e del
territorio, la società utilizzatrice del contesto
territoriale deve assumersi gli oneri e le responsabilità».
Per i sindacati i prossimi appuntamenti in agenda sono un
incontro l' assessore regionale all' Ambiente già fissato
per il 20 gennaio. Il 20 e il 21 gennaio si terranno invece
la riunione delle Rsu dell' Api e l' assemblea generale
delle maestranze.
«Spostate quelle case»
FALCONARA — «Darò il mio
contributo alla maggioranza per lo spostamento delle
abitazioni del quartiere di villanova e Fiumesino». Così,
nell aconferenza stampa di ieri, il consigliere Nunzio Proto
della lista Chiari e Coerenti ha ribadito la necessità della
permanenza della raffineria Api sul territorio e allo stesso
tempo la necessità di 'liberare' i cittadini dei quartieri
limitrofi all'industria petrolifera. Proto esce dunque dal
silenzio affermando che «senza nessun dubbio la concessione
all'Api deve essere rinnovata per garantire lo sviluppo
economico della città». «Ci deve essere un inversione di
rotta — ha detto l'avvocato — soprattutto dopo gli effetti
deleteri provocati dalla chiusura della caserma Saracini, la
crisi delle attività commerciali e l'aumento dei prezzi
degli immobili. Dobbiamo stipulare un patto di convivenza
territoriale tra il Comune e l'Api, una transazione per il
soddisfacimento delle reciproche esigenze». Brunori (Udc) e
Proto si impegneranno per l'assegnazione dei tributi
speciali.
Sosta a pagamento
dappertutto
FALCONARA — Dodici mesi di
lavoro, quelli che attendono il sindaco Giancarlo Carletti
(nella foto) e la Giunta in cui verranno messe a frutto le
idee, i progetti e più in generale gli obiettivi che la
città intende perseguire e raggiungere. Non una
dichiarazione di intenti quella che fa Carletti, ma la messa
in atto di tutto quello che fino ad oggi è stato solamente
scritto. Tutti quei miliardi che ha investito nell'acquisto
di immobili come verranno impiegati? Quali soluzioni ha
trovato il primo cittadino per risolvere i problemi che
assillano la città? Viabilità Entro marzo la progettazione
del piano urbano del traffico (Put) verrà ultimata, poi si
passerà alla fase esecutiva e quindi di attuazione. Nel
frattempo il sindaco ha già predisposto il cammino da
perseguire nel progetto di rivoluzione viaria. Innanzitutto
risolvere il problema parcheggi: «Garantiremo — ha detto
Carletti — i parcheggi ai residenti con degli apposti 'pass'
per parcheggiare senza limiti di tempo nella zona dove
risiedono, per il resto le righe blu verranno istituite e
rese attive in tutto il centro città e in quelle zone dove
la densità viaria è maggiore». A Falconara dopo i parkimetri
verranno attivati anche i cartoncini per delimitare il tempo
di sosta, meglio conosciuti come 'grattini' o 'Acipark'.
«Una rivoluzione fondamentale per garantire una migliore
mobilità all'interno della città» ha spiegato il sindaco.
Abitazioni Per contrastare l'impoverimento di richieste in
campo immobiliare, i lavori per la creazione del nuovo
quartiere di via del Tesoro avranno inizio: 250 abitazioni
con annesse, piazza, marciapiedi e piccoli insediamenti
commerciali. Per il resto il Comune prevede il recupero e la
ristrutturazione dell'esistente. Il primo cittadino ha anche
in mente di attivare 'Agenzia Casa': un progetto nel quale
il Comune si proporrà come fidejussore e quindi garante
nell'affitto di immobili a persone in difficoltà economiche
o comunque non in grado di dare sufficienti garanzie. In
questo caso verrà creato un vero e proprio organismo per
gestire in modo oculato le garanzie per la soddisfazione dei
crediti. «Stiamo cercando — ha sottolineato il sindaco —
delle formule per agevolare l'acquisto di immobili da parte
delle giovani coppie evitando così che emigrino verso aree
meno costose come è accaduto, spesso in questi ultimi anni».
Università Tante le novità dopo il successo del Master in
Scienze ambientali: dai pochi iscritti iniziali si è passati
a 60 nel primo anno di corso. «E' proprio questo successo —
ha affermato Carletti — che ci ha spinto ad instaurare nuove
sinergie con le altre facoltà dopo l'ottimo sodalizio con
quella di Ancona. Abbiamo preso i primi contatti con le
Università di Urbino e Camerino per inserire, dal prossimo
anno, nuove discipline nella nostra facoltà. Quindi nuovi
Master per garantire una maggiore scelta, diversificata e
non strettamente correllata alla presenza della raffineria
Api». Servizi E' proprio il caso di dirlo: il Cam si farà in
quattro. La società portabandiera dei servizi locali si
suddividerà in quattro grandi settori: Cam Rete per la
gestione della rete del gas, Cam Energia per la vendita del
gas, Cam Bonifiche per le pulizie di siti inquinati e Cam
Multiservizi per la gestione del patrimonio comunale e
garantire l'igiene urbana. «E il 2003 — ha aggiunto il
sindaco — sarà l'anno degli accordi con Ancona e Osimo per
gestire al meglio i servizi ambientali, utilizzando le
strutture esistenti». A questo questo discorso si lega
quello dell'area vasta: i Comuni sottoscrittori della Bassa
Valle dell'Esino daranno corpo a nuove inziative per
l'amministrazione dell'ambiente e della polizia municipale,
tratteranno l'insediamento di industrie, imprese artigiane e
commerciali. Verrà costituito poi un organismo per
coordinare i rapporti con gli altri Comuni. Cultura e
Servizi sociali I locali di via Cavour in attesa della
costruzione del teatro Fanesi (tempi di realizzazione 2 anni
e mezzo) diventeranno il tempio culturale cittadino.
Un'azienda speciale nascerà invece per la gestione dei
servizi sociali: disagio, handicap e minori in stato di
abbandono. E la struttura di via Roma sarà la sede ufficiale
di Informagiovani, Informadonne e Informanimali. «Nel campo
del volontariato creeremo una Consulta permanente» — ha
ribadito Carletti. Sport L'Istituzione Jessie Owens si
occuperà anche dell'attività motoria di tutti i giovani fino
a 14 anni. Verranno presto insertite nuove attività
agonistiche come l'atletica ed è già pronto il calendario
delle manifestazioni sportive regionali e nazionali che si
terranno al Rocchegiani. Per quanto riguarda la pallavolo il
sindaco intende «custodire il patrimonio giovanile» e quindi
dilettantistico.
|
|
SECOLO XIX |
Area ex Ip,
partono le diffide
INCOMPIUTE A nove mesi
dall'intesa disinquinamento fermo al palo. Il Comune: lavori
al via entro la settimana o faremo noi e chiederemo i danni
Diktat di Pagano alla Grifil: bonificate. Gatti: operazione
ko
Era stata annunciata come una
delle più grandi operazioni ambientali mai realizzate in
Italia. A distanza di nove mesi dall'accordo tra Agip e
Grifil, la bonifica dell'area ex-Ip è ancora ferma al palo.
Al punto che l'amministrazione comunale ha deciso di
ricorrere alle maniere forti per tentare di sbloccare una
situazione di stallo che fino ad oggi ha impedito di far
decollare uno dei progetti più tribolati della storia di
questa città. Con una lettera dai toni perentori, il sindaco
Giorgio Pagano ha diffidato la società proprietaria a
riprendere i lavori che vanno al rallentatore. «Se entro la
prossima settimana non ci saranno segnali in tal senso, ci
prenderemo l'area e faremo la bonifica a nostra spese,
rivalendoci poi sul privato», è questo il messaggio partito
da palazzo civico all'indirizzo della società toscana. I
sopralluoghi effettuati dai tecnici del Comune nella
porzione dell'ex-raffineria di proprietà privata hanno
accertato che ci sono gravi ritardi sulla tabella di marcia.
L'operazione di bonifica, affidata ad Acam e Foster Wheeler,
non è ancora partita. Anzi, sarebbero ancora da completare i
lavori preliminari di scavo delle trincee drenanti. «La
proprietàè inadempiente - dice il sindaco - Perciò abbiamo
deciso di usare la mano pesante. Saremo inflessibili perchè
la bonifica dell'area si deve fare». La Grifil ammette che
ci sono dei ritardi, ma li imputa a inconvenienti tecnici:
una stagione molto piovosa, un paio di allagamenti provocati
dal torrente Cappelletto e la necessità di disporre di un
impianto per la depurazione delle acque che arriverà solo
tra un mese. Spiegazioni ufficiali, ma in realtà sembra che
i ritardi siano legati a problemi finanziari. Dagli ambienti
economici trapela che la Grifil è da tempo in cerca di
compratori. La società di Lucca, leader nella
commercializzazione della carta con il marchio Regina, è in
trattativa con alcuni imprenditori sia nazionali che locali
interessati a rilevare l'azienda. Chi subentrerà dovrà anche
garantire il pagamento della bonifica che costa 20 milioni
di euro suddivisi a metà tra Grifil e Agip. L'operazione di
vendita si sta rivelando più lunga del previsto anche perchè,
ovviamente, la società cerca di alzare il prezzo e di
vendersi al miglior offerente. Con la lettera di diffida,
l'amministrazione comunale spera di stringere i tempi. Un
risultato del genere lo aveva già ottenuto nell'aprile
scorso quando aveva avviato la stessa procedura per spingere
Agip e Grifil a fare l'accordo sulla bonifica. In quel caso
le pressioni del Comune avevano avuto effetto, ma stavolta
la situazione sembra ancora più delicata. Ne è convinto
l'assessore regionale alle Attività produttive Giacomo
Gatti, il quale invita il sindaco a riaprire il confronto
sulla destinazione dell'area ex-Ip. «Dietro questa
operazione ci sono problemi seri e reali che rischiano di
comprometterne la riuscita - sostiene Gatti - La cosa non
può reggere perchè non c'è equilibrio tra costi e ricavi, è
come infilarsi in un vicolo cieco. E' inutile che Pagano
continui a dire che l'operazione Ip si deve fare. Rischia di
andare a sbattere contro un muro, a meno che il suo
obiettivo non sia solo quello di far lavorare l'Acam. Perciò
lancio un appello perchè ci si sieda tutti attorno a un
tavolo per riconsiderare la situazione». L'assessore pensa a
una destinazione industriale dell'area e ribadisce la sua
contrarietà al centro commerciale Coop. «Sarebbe la morte
del centro storico - sostiene - Per questo come Regione
faremo tutto quanto è in nostro potere per bloccarlo. E
senza la Coop l'operazione Ip perderebbe l'unico elemento di
concretezza».
|
|
|