I LAVORATORI
SCRIVONO AL SINDACO
«Dove troverà 2000 posti
di lavoro?»
FALCONARA — «Signor sindaco,
ci illustri all’assemblea dei lavoratori le sue idee sul
nostro futuro». Così alcuni dipendenti della raffineria
replicano alla lettera aperta del sindaco Giancarlo Carletti
apparsa sul Messaggero e a loro indirizzata. Il primo
cittadino nella missiva ha sottolineato che l’Api è una
questione morale. Per lui, inoltre, la difesa del posto di
lavoro non può costituire un argomento per rendere
disinvolta la scelta del rinnovo della concessione allo
stabilimento, in scadenza al 2008. Ricordiamo, infatti, che
il comune ha espresso parere negativo. E ora alcuni
lavoratori intervengono per dire la loro. «Egregio signor
sindaco Carletti – scrivono in una nota – la ringraziamo per
l’interessamento avuto nei nostri riguardi, ma ci spieghi
come risolvere la questione morale di convivenza civile
quando ci saranno 2000 persone senza occupazione.
Probabilmente ha già pronti dei nuovi posti di lavoro, ci
rassicuri su come continuare a portare a casa lo stipendio a
fine mese, visto che non ha saputo ricollocare 12 lavoratori
della Liquigas dopo la chiusura forzata. Ma i tempi cambiano
e Lei forse ha in serbo delle capacità a noi sconosciute per
risolvere questi seri problemi». Poi la questione più
spinosa: la sicurezza. «E’ sottinteso – spiegano - che per
noi lavoratori Api è di primaria importanza la salvaguardia
della sicurezza e dell’ambiente ed in tal senso ci
impegniamo tutti i giorni». Infine i dipendenti invitano il
sindaco in un’assemblea di cui promettono di comunicargli la
data per esporre loro chiaramente le sue idee sul loro
futuro. Non è l’unica presa di posizione dopo l’intervento
del sindaco. Anche il management dell’Api infatti risponde
alle dichiarazioni di Carletti con una lettera aperta ai
cittadini sulla falsariga di quanto fatto dal sindaco nei
confronti dei lavoratori Api. «Assicuriamo – scrive
l’azienda nella nota – di aver sempre operato in
considerazione, accanto alla realizzazione degli obiettivi
imprenditoriali, della nostra responsabilità sociale verso
la collettività, garantendo il pieno rispetto delle leggi e
impegnandoci anche in obiettivi più ambiziosi. Abbiamo
operato per sviluppare progetti importanti per il
miglioramento della convivenza col territorio. E’ in questo
modo, con l’etica, la professionalità e la responsabilità
civile e penale che offriamo le certezza di una gestione
attenta dell’attività della raffineria». Ed è per questi
motivi che la dirigenza Api intende impegnarsi per garantire
la permanenza del posto di lavoro. «Guardiamo – conclude la
nota – con fiducia al futuro della raffineria perché si
realizzi una politica volta a confermare un assetto che
contribuisca realmente allo sviluppo della città». |
«Rischiano
duemila lavoratori»
FALCONARA — Continua il botta
e risposta tra Api e Comune di Falconara. Una serie
interminabile di interventi, commenti, deduzioni, e opinioni
che tengono vivo il sempre verde dibattito sulla permanenza
della raffineria nel territorio. Se Carletti ha fatto il
primo passo per chiarire la posizione del Comune nei
confronti dell'ambiente circostante, della sicurezza, sempre
in stretta correlazione con la raffineria, loro, i
dipendenti, rispondono in tono gelido al primo cittadino:
«La ringraziamo per l'interessamento avuto nei nostri
riguardi — scrivono i lavoratori — ma ci spieghi come
risolvere la questione morale di convivenza civile quando ci
saranno 2000 persone senza lavoro. Ci rassicuri su come
continuare a portare a casa lo stipendio, visto che non è
stato capace di ricollocare i 12 lavoratori della Liquigas
dopo la chiusura forzata». Una lettera dai toni sostenuti e
che mette sicuramente in chiara luce le preoccupazioni di
coloro che lavorano all'interno della struttura Api e che,
soprattuto in questo prolifico periodo, si sentono sempre
più minacciati dalle dichiarazioni delle parti in causa,
soprattutto da quelle del Comune. «I tempi cambiano —
spiegano — e lei probabilmente ha delle capacità a noi
sconosciute per risolvere questi seri problemi; la
inviatiamo, quindi, a dare suggerimenti. Per noi lavoratori
dell'Api è di primaria importanza la salvaguardia
dell'ambiente e della sicurezza ed in tal senso ci impegnamo
tutti i giorni nel nostro lavoro». Carletti è stato infine
invitato a partecipare all'assemblea generale dei
lavoratori.
L'Api confida nel lavoro
del sindaco
FALCONARA — Interviene anche
il management della raffineria Api a sotegno dei lavoratori
della raffineria. «Condividiamo con il sindaco — scrivono —
il fatto che, parlando di scelte imprenditoriali e di
soggetti strategici come lo è la raffineria per lo sviluppo
tecnologico, economico e sociale di Falconara e della
regione Marche, si debba affrontare la questione con
serietà, responsabilità e ampiezza di vedute. Proprio su
questi principi l'azienda e, in primis, noi come suoi
gestori abbiamo intrapreso un progetto che ha ricevuto
l'avvallo delle istituzioni. In base a questa valutazione la
Proprietà ha operato un investimento fondamentale, l'Igcc.
Questo impianto — spiegano — giudicato attraverso oltre 70
pareri di autorità competenti, ha contribuito al
miglioramento della qualità dell'ambiente, come dimostrato
dai risultati di riduzione delle emissioni negli anni. Del
resto, l'impegno nei confronti della salvaguardia ambientale
e la capacità di garantire la sicurezza hanno sempre
rappresentato per la raffineria una parte integrante della
gestione delle proprie attività e la realizzazione di quello
sviluppo sostenibile nei confronti della collettività che
l'azienda sente proprio». A conferma di questo modo di agire
il management Api ricorda la storia dell'impianto dal punto
di vista dei risultati dall'ottenimento delle certificazioni
per la sicurezza e l'ambiente, le verifiche operate dagli
enti competenti, il parere dei periti nominati dal Tar
Marche che indicano oggi Api come raffineria
all'avanguardia. «Come management — aggiungono — possiamo
assicurare di aver sempre operato tenendo in considerazione,
accanto alla realizzazione degli obiettivi imprenditoriali,
la nostra responsabilità sociale nei confronti della
collettività, garantendo sempre il pieno rispetto delle
leggi ed anzi impegnandoci spesso in obiettivi anche più
ambiziosi. Abbiamo sempre operato per sviluppare progetti
importanti per il miglioramento della convivenza dello
stabilimento con il territorio. Abbiamo stimolato la
Proprietà a realizzarli e ad investirvi pesantemente. E' in
questo modo, che offriamo le certezze, comprovate dai fatti,
di una gestione attenta e consapevole dell'attività della
raffineria. E' per questi stessi motivi che riteniamo
assolutamente decoroso impegnarci affinché venga garantita
la permanenza del posto di lavoro ai nostri uomini e a
quanti collaborano con noi. Guardiamo, quindi, con fiducia
al futuro della raffineria all'interno di questa
collettività e confidiamo in quanti sono chiamati al governo
di questo territorio affinché realizzino una politica
lungimirante, volta a confermare un assetto che contribuisca
realmente e concretamente al suo sviluppo.
Comitato di Fiumesino:
«Pronti a traslocare ma a certe condizioni»
FALCONARA — «Se il
trasferimento ci deve essere, soluzione valutabile, non sarà
nè sulle nostre spalle nè a discapito della qualità
tecnico-urbanistica delle nostre abitazioni». Così il
delegato del Comitato del quartiere di Fiumesino per la
prima volta fa intravedere tra le righe uno spiraglio verso
il possibile trasferimento di quella parte della
cittadinanza. «Se mai qualcuno ci vorrà far spostare dal
nostro quartiere — aggiunge il rappresentante del rione
falconarese — sia ben chiara una cosa, considereremo i gravi
disagi ed i sostanziosi danni, anche economici, che abbiamo
dovuto subire nostro malgrado, noi non sborseremo un solo
centesimo neppure per il trasloco». Budini lo afferma dopo
aver fatto un escursus storico degli avvenimenti che hanno
preceduto l'insediamento sul territorio dell'Api. «Negli
anni '50 — sottolinea — mentre si stava costruendo l'allora
sconosciuta raffineria che ancora raffineria non era ma solo
un deposito costiero, alcune delle abitazioni espropriate
dalla zona di Fiumesino mare furono ricostruite accanto a
quelle già esistenti di Fiumesino vecchia. Da allora ad oggi
— spiega — il deposito è diventato raffineria e da 4-7
ettari iniziali si è allargata fino a 70 ettari inglobando
persino la ferrovia e arrivando, negli anni '70, sotto le
nostre case per la seconda volta. Falconara si è sviluppata
come pure la rivalutazione delle sue abitazioni, Fiumesino
invece ha subito, suo malgrado, degrado, vessazioni e
deprezzamento immobiliare». Paura mostrano, infine, gli
abitanti dei quartieri limitrofi all'impianto petrolifero
per la prossima creazione del by pass ferroviario.
Angeloni vuole certezze
dalla perizia «ozono»
FALCONARA — E' sul contenuto
della perizia in merito ai superamenti di ozono, resi noti
dall'Api, che il dirigente dell'ufficio Ambiente Paolo
Angeloni passa al contrattacco. Consulente tecnico di parte
del Comune il giorno dopo sostiene che la Ctu «appare
fondata su mere possibilità senza alcuna certezza». «Le
affermazioni che la Ctu fa nella premessa — sostiene
Angeloni — viene affermato senza i dovuti approfondimenti
tecnici, in particolare esistono in letteratura riferimenti
al maggior accumulo di ozono in ambiente costiero dovuto ad
emissioni locali ed esistono precedenti di blocco del
traffico veicolare per avvenuti superamenti dei limiti di
attenzione dell'ozono. Non si è tenuto conto — aggiunge —
del particolare ambiente costiero con la presenza di
caratteristiche meteo climatiche quali le brezze di terra e
di mare ed una orografia complessa». Angeloni ricorda quando
la raffineria, «a fronte delle ordinanze prefettizie di
chiusura dell'impianto, decise di abbassare le emissioni di
ossidi di azoto da 3,6 ton/giorn. a 2,2 ton/giorn.,
l'effetto immediato che si ottiene è quello del calo dei
valori di ozono che rientrano pienamente nella normalità».
«Proprio in assenza di un rapporto causale preciso nei
modelli di simulazione dell'ozono — conclude Angeloni —
questo dato sperimentale avvalora l'ipotesi che le emissioni
di ossidi di azoto contribuiscano in modo significativo alla
formazione dell'ozono nel territorio.
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