RASSEGNA STAMPA 05.01.2003

 

RESTO DEL CARLINO
Carletti si rivolge alla Procura

FALCONARA — Il sindaco Carletti informerà la Procura sugli ultimi risvolti emersi dal parere dei sette periti nominati dal Tar (tribunale amministrativo regionale). Questo «atto dovuto» — come lo definisce lo stesso sindaco — non è per ribadire la pericolosità derivante dalla presenza della raffineria Api, quanto per mettere in luce l'imminenza della pericolosità. Il primo cittadino, in più occasioni aveva dato risalto alla necessità che le misure di sicurezza, sarebbero dovute essere altamente cautelative nei confronti dell'intero territorio e quindi della popolazione. Oggi questa tempestività si è trasformata in imminente necessità. E le cose sono cambiate. «Quello del Ctu — ha detto Carletti — è un parere autorevole che deve essere tenuto in considerazione. Io parlo da sindaco e quindi da tutore del territorio falconarese. Quello verso la Procura è un atto dovuto perché ciò che è emerso da quel documento è l'imminenza dei problemi ed è indispensabile rafforzare quella documentazione». Il parere, infatti, suggerisce una serie di interventi per il raggiungimento di un grado di sicurezza elevato. Tra questi l'integrazione del deposito nazionale nel recinto della raffineria, riduzione dei volumi di stoccaggio attraverso l'eliminazione dei serbatoi di benzina. E ancora, recinzione del piazzale esterno dell'area e l'ammodernamento degli impianti di protezione del pontile con sistemi di tecnologicamente avanzati. Poi la manutenzione straordinaria dei serbatoi di stoccaggio grezzo, ovvero realizzare una impermeabilizzazione con la creazione di doppie tenute per ridurre le emissioni di odori. «Quella che è emersa dalla documentazione — ha spiegato Carletti — è una visione realistica e drammatica. Una testimonianza di quanto la situazione di quell'area sia vicino alla soglia di attenzione». E per quanto riguarda la Regione il sindaco ha dichiarato di confidare nell'operato dell'assessore Amagliani, verso cui esprime compiacimento. Sulla dichiarazione di area ad elevato rischio ambietnale il sindaco si pronuncia solo per quello che è di sua competenza e cioè il territorio falconarese e quindi la raffineria Api. «Ho già chiarito pubblicamente, a tutta la popolazione — ha concluso il sindaco — quelle che erano e sono le priorità per la cittadinanza. Adesso dovrò ponderare gli atti conseguenziali a questi ulteriori risvolti». Si apre dunque un nuovo capitolo dove comunque la raffineria e Confindustria ne sono uscite vincitori. Carletti non gira le spalle all'impianto petrolifero ma auspica che «si faccia un'indagine atta a chiarire l'attuale posizione». Un altro tassello si aggiunge alla vicenda Api che sicuramente supporta quanto fino ad oggi dichiarato dal primo cittadino.

Api, il «no» della giunta

FALCONARA — Nell'ultimo documento approvato dalla giunta comunale, nel quale senza ombra di dubbio viene espressa l'incompatibilità della raffineria Api con il territorio circostante, sono diversi i fattori negativi citati dal Comune. Dapprima che «l'impianto petrolifero rivela una profonda commistione con le reti della mobilità» ed in particolare con la rete ferroviaria Bologna-Ancona che passa all'interno dell'impianto e con la statale 16 che la costeggia integralmente. Questo il primo motivo che secondo il Comune determina una situazione a rischio e di incidente rilevante. Secondariamente il permanere della raffineria «contrasta con le previsioni urbanistiche più generali che comportano una riqualificazione turistica del tratto costiero del Comune». Rapporto critico quello che poi viene rilevato nel documento, dove si sottolinea come il rapporto tra l'industria e il restante tessuto urbano sia appunto critico. «L'area della raffineria — scrivono i responsabili dell'area assetto del territorio — è inquinata da idrocarburi in concentrazione superiore a quanto previsto». La bonifica del suolo occupato, per l'amministrazione, diventa quanto mai urgente per «la segnalata contaminazione della falda idrica, del fiume Esino e del mare, essendo la frazione solubile dell'agente inquinante libera di defluire verso l'esterno». Entro pochi giorni dovrebbe concludersi un altro capitolo fondamentale per il Comune: quello dell'approvazione definitiva da parte della Provincia del nuovo piano regolatore generale.

 
IL PICCOLO - giornale di Trieste
Si concluderanno stamane le operazioni di svuotamento della petroliera che trasportava 16.800 tonnellate di olio

«Moskovskiy», iniziato lo scarico

Gli ambientalisti ricevuti in Capitaneria: «Stop alle navi che non danno garanzie»

Non ci sono stati colpi di scena nella vicenda della «Moskovskiy Festival», la petroliera il cui arrivo ad Ancona e la successiva tappa a Monfalcone avevano causato un fiume di polemiche. La nave infatti è arrivata in rada alle 14 di venerdì pomeriggio. Alle 18 sono iniziati i controlli di rito della Capitaneria di porto, che sono proseguiti fin oltre le 22. I due ufficiali ispettori hanno verificato l’aderenza della nave alle norme comunitarie secondo la procedura del Memorandum di Parigi. La «Moskovskiy» è risultata assolutamente in regola con la normativa vigente e ha quindi potuto entrare nel porto di Monfalcone. Si è ormeggiata alla banchina dell’Enel e ha iniziato le procedure di scarico delle 16.800 tonnellate di olio destinate alla centrale Endesa. Le operazioni dovrebbero terminare questa mattina, dopodiché la petroliera riprenderà il suo viaggio. Con il sopralluogo della Capitaneria si risolve anche il giallo del doppio scafo. La «Moskovskiy» possiede infatti un doppio scafo che corre lungo tutta la nave, tranne che in un punto dove si trovano due cisterne destinate a contenere il residuo dei lavaggi delle cisterne di carico. Le due cisterne non vengono però mai utilizzate: tecnicamente la nave risulta a scafo unico, anche se in pratica è dotata di doppia protezione. Rassicurazioni sulle condizioni della nave sono inoltre state fornite ai rappresentanti delle associazioni ambientaliste che, accompagnati da esponenti delle forze politiche locali, si sono recati ieri mattina alla Capitaneria per approfondire le informazioni e presentare le proprie preoccupazioni. «Sull’intera parte legislativa ci si riserva di fare ulteriori passi per evitare che questo tipo di nave possa transitare nelle nostre acque — afferma un comunicato della delegazione —. Questa vicenda dimostra quanto sia importante procedere con la trasformazione a gas dei gruppi 3 e 4 della centrale, attualmente funzionanti a olio combustibile. Per quanto riguarda le dichiarazioni del direttore della centrale, si vuole far presente che la petroliera è attraccata su richiesta di Endesa, e non certo dei cittadini di Monfalcone. Si vuole poi rimarcare che approviggionamenti di olio combustibile usando questo tipo di navi costano sicuramente meno rispetto al trasporto con navi più moderne. È quindi l’ennesimo caso in cui Endesa antepone il puro profitto economico rispetto agli interessi della popolazione». È senz’altro possibile che la Moskovskiy rispetti le leggi vigenti in Italia, ma di fronte al rischio, anche remoto, di un incidente gli ambientalisti ritengono che l’unica legge da adottare debba essere quella del buon senso, per prevenire qualsiasi fattore di rischio.

 
IL GAZZETTINO
La"carretta" parte oggi

La nave russa ha scaricato il petrolio

MONFALCONE - Sono iniziate ieri, a Monfalcone (Gorizia), le operazioni di scarico dalla petroliera "Moskovski Festival" delle 16.800 tonnellate di combustibile denso destinato alla centrale Endesa (ex Enel). La nave, proveniente da Falconara (Ancona), dove nei giorni scorsi aveva scaricato una prima parte del combustibile, è arrivata nel pomeriggio di venerdì in rada a Monfalcone. Due ispettori della Capitaneria di porto sono saliti a bordo per i controlli normalmente previsti per questo genere di trasporti e - a quanto si è appreso - non hanno riscontrato alcuna irregolarità. «La petroliera - ha precisato il comandante in seconda della Capitaneria, Antonio Cuocci - è una nave a doppio fondo e doppio scafo, tranne che in un punto dove c'è un doppio fondo che può essere utilizzato per eventuali acque di lavaggio delle cisterne». Nella mattinata di ieri la petroliera ha attraccato alla banchina della centrale Endesa ed è stato dato avvio alle operazioni di scarico, che dovrebbero essere completate nella giornata di stamani. Ieri una delegazione composta da esponenti di Legambiente, Wwf, Cgil, Rifondazione comunista e da consiglieri del Comune e della Provincia di Gorizia, si è incontrata in Capitaneria di porto con i responsabili della sicurezza della navigazione chiedendo informazioni sulla normativa e sulle condizioni della nave. «Sull'intera parte legislativa la delegazione - rileva una nota - si riserva di fare ulteriori passi per evitare comunque che questo tipo di nave possa transitare nelle nostre acque, in quanto l'eventuale rilascio di combustibile in un mare chiuso come l'Adriatico (e specialmente il Golfo di Trieste) avrebbe conseguenze disastrose sia per l'ambiente che per l'economia». La partenza della nave da Monfalcone è in programma per oggi pomeriggio.

La petroliera pericolosa pronta a salpare

La "Moskovski Festival" concluderà oggi lo scarico del greggio per la centrale Endesa

Ha iniziato ieri (le operazioni si concluderanno oggi) a scaricare le 16.800 tonnellate di combustibile denso destinate alla centrale Endesa, ex Enel, di Monfalcone la petroliera "Moskovski festival", bandita dalle autorità francesi e spagnole dopo la catastrofe ecologica della "Prestige". La nave, proveniente da Falconara, dove nei giorni scorsi ha scaricato una prima parte del combustibile, ripartirà oggi pomeriggio da Monfalcone, con destinazione Nord Europa. Ieri una delegazione composta da esponenti di Legambiente, Wwf, Cgil e Rc e consiglieri del Comune e della Provincia di Gorizia si è incontrata in Capitaneria di porto con i responsabili della sicurezza della navigazione, ottenendo garanzie sulle condizioni della nave.

 
inizio pagina   rassegna stampa