MESSAGGERO |
Moruzzi
(Verdi): «Basta con le carrette del mare a Falconara». Api
ed Enel: «Sicurezza garantita»
Assalto alla petroliera
pericolosa
Commando di ambientalisti
contesta la Moskovski Festival
Sono cominciate intorno alle
12.30 di ieri le operazioni di scarico delle 8 mila
tonnellate di olio combustibile Btz dalla nave Moskovski
Festival, attraccata intorno alle 9.30 all'isola terminal
dell’Api a Falconara Marittima. Pochi istanti dopo alcuni
ambientalisti, guidati dal capogruppo dei Verdi in Regione
Marco Moruzzi, si sono materializzati su un’imbarcazione
inscenando una dura protesta in stile “Greenpeace". La
delegazione ambientalista, partita da Senigallia a bordo di
una barca a vela, ha raggiunto la petroliera all'ormeggio.
Due giri attorno alla Moskovski a distanza ravvicinata sotto
lo sguardo attonito dei marinai russi in coperta e poi
rientro al porto di Ancona intorno alle 13.
Ambientalisti all’assalto
della petroliera
Protesta in stile Greenpeace
ieri davanti alla piattaforma di Falconara. Enel e
raffineria rassicurano: «Massima sicurezza»
La Moskovski Festival ha
scaricato all’Api circondata da un mini “commando”
FALCONARA - Sono cominciate
intorno alle 12.30 di ieri le operazioni di scarico delle 8
mila tonnellate di olio combustibile Btz dalla nave
Moskovski Festival, attraccata intorno alle 9.30 all'isola
terminal dell’Api a Falconara Marittima. Pochi istanti dopo
alcuni ambientalisti, guidati dal capogruppo dei Verdi in
Regione Marco Moruzzi, si sono materializzati su
un’imbarcazione inscenando una dura protesta in stile “Greenpeace".
La delegazione ambientalista, partita da Senigallia a bordo
di una barca a vela, ha raggiunto la petroliera
all'ormeggio. Due giri attorno alla Moskovski a distanza
ravvicinata sotto lo sguardo attonito dei marinai russi in
coperta - con uno striscione recante Stop alla marea nera -
e poi rientro al porto di Ancona intorno alle 13. Del
gruppetto di sette persone faceva parte anche il presidente
del Wwf Marche Andrea Dignani. «Si è trattato di un'azione
simbolica - spiega Moruzzi - al fine di sensibilizzare
l'opinione pubblica sui continui rischi dovuti al transito
di navi poco sicure, vere e proprie carrette del mare, che
ogni giorno mettono a repentaglio le acque dell'Adriatico.
L'attuale regolamentazione dei controlli navali non è
sufficiente. Lo dimostra il disastro della Prestige,
avvenuto nonostante la petroliera avesse superato senza
rilievi le verifiche di routine. E' necessario adottare
prescrizioni più restrittive, aderendo all'accordo
franco-spagnolo». Quest'ultimo, siglato dopo la catastrofe
ecologica in Galizia, vieta l'ingresso nella zona economica
esclusiva (200 miglia) a navi monoscafo con oltre quindici
anni di vita che trasportino carichi potenzialmente
pericolosi. E la Moskovski, varata nel 1984, rientra in tale
categoria tanto che, salpata dal porto di Rotterdam alla
volta di Ancona, è stata allontanata grazie al deciso
intervento della marina militare dalla costa iberica cui si
era avvicinata per attraversare lo stretto di Gibilterra,
tuttora possedimento inglese. Le polemiche di questi giorni,
che hanno investito l'arrivo della Moskovski a Falconara,
sono state incentrate in particolare sull'assenza del doppio
scafo, che costituirebbe un grave fattore di rischio. L'Enel
sostiene che «la Moskovski Festival è dotata di doppio
fondo». la conferma viene anche dall'ingegner Vincenzo Cleri
dell'Api, che ieri mattina ha effettuato ulteriori controlli
sulla petroliera per verificarne definitivamente l'idoneità
all'ormeggio: «Si tratta di un'imbarcazione monoscafo che
possiede tuttavia un doppio fondo e doppie pareti sulle
tanche di carico. Si è giocato molto sull'equivoco doppio
scafo-doppio fondo, senza tener conto comunque che la
Moskovski ha superato tutte le verifiche. Abbiamo svolto
un'ispezione accurata che ha investito le condizioni sia
esterne che interne dello scafo, l'idoneità delle
apparecchiature di bordo, nonché la certificazione di
idoneità rilasciata dal Lloyd's Register, i piani di carico
e il livello di addestramento dell'equipaggio. Se la nave
fosse risultata in cattivo stato di manutenzione, l'avremmo
allontanata indipendentemente dalla presenza o meno del
doppio scafo». Se tranquillità assoluta traspare dalle
dichiarazioni dell'Enel e dell'ingegner Cleri, Moruzzi
sembra essere di diverso avviso: «Le rassicurazioni dell'Api
non ci tranquillizzano. La presenza del doppio scafo è
fondamentale per scongiurare qualsiasi rischio. Gli addetti
ai lavori sanno perfettamente che il doppio fondo non è un
dispositivo di sicurezza, ma un elemento strutturale di
tutte le navi da trasporto merci. La realtà è che navi
obsolete con oltre quindici anni di vita, come la Moskovski,
vengono noleggiate adottando una bandiera di comodo (pur
dovendo rispettare le norme internazionali) per eludere le
norme più restrittive dei paesi europei di destinazione. Il
40% delle navi italiane non batte il tricolore per subire
meno controlli». Le operazioni di scarico sono terminate
alle 22; subito dopo la petroliera è salpata per Monfalcone
con il resto del carico: altre 16.800 tonnellate. |
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RESTO DEL
CARLINO |
Assalto alla
petroliera «Stop alla marea nera»
ANCONA — La petroliera
maltese Moskosvkij Festival, contenente otto mila tonnellate
di olio combustibile, è ormeggiata da ieri nell'isola
artificiale della raffineria Api di Falconara Marittima. La
nave, respinta dalla Spagna perché ritenuta pericolosa dopo
la catastrofe ecologica della Prestige, si trova in acque
marchigiane dal pomeriggio dell'ultimo giorno dell'anno.
L'arrivo della petroliera nelle Marche è stato anticipato da
preoccupazioni e polemiche, che hanno mobilitato
associazioni ambientaliste e amministratori pubblici. Giallo
tecnico L'imbarcazione ha dato il via alle operazioni di
scarico dell'olio combustibile grezzo ordinato dall'Enel, e
solo in parte destinato all'Api, attorno alle 12. Prima
dell'ormeggio sono stati effettuati i controlli operativi
per accertare la sicurezza della nave e il rispetto dei
dettami internazionali, comunitari e nazionali in materia
marittima: Capitaneria di porto, Guardia di finanza e
tecnici dell'Api hanno controllato lo stato di manutenzione
della nave, varata nel 1985. E verificato che le
dichiarazioni del comandante, risultanti dalla
documentazione, corrispondessero a verità. Versioni
contrastanti si sono accavallate, invece, sulla genesi
tecnica della Moskovkij, tanto da far nascere un vero
giallo. Le caratteristiche doppio scafo e doppio fondo sono
state spesso confuse, tanto da accrescere le polemiche. L'Enel
ha infatti confermato ieri, con una nota ufficiale, che si
tratta di una «nave a doppio scafo giudicata conforme agli
standard internazionali di sicurezza, che ha sempre superato
con esito positivo i Port State control effettuati da alcuni
Paesi europei». La Capitaneria, al contrario, fin
dall'inizio ha dichiarato che la Moskosvkij è
un'imbarcazione monoscafo dotata di doppio fondo. Dal canto
suo, la raffineria Api ha prima affermato che si trattava di
un natante a doppio scafo, per poi specificare che lo scafo
era uno solo mentre aveva un doppio fondo. Solo in questo
modo, infatti, si poteva giustificare il blocco che poche
settimane prima le autorità spagnole avevano applicato. Una
vicenda intricata, quindi, che ha alimentato le polemiche
poi sfociate nella manifestazione di un gruppo di
ecologisti. Con una imbarcazione da diporto, la delegazione
guidata dal capogruppo dei Verdi in Consiglio regionale,
Marco Moruzzi, ha raggiunto la petroliera vicino al punto di
attracco nei pressi dell'industria petrolifera Api. Tra
questi anche un rappresentante del quartiere di Villanova,
uno dei rioni antistanti la raffineria Api da sempre in
prima linea per contestare la presenza dell'impianto nel
territorio falconarese. L'equivoco Per Moruzzi «servono
nuove regole che prevengano i disastri ecologici e che
impediscano la navigazione di merci pericolose su navi
vecchie di oltre 15 anni nel Mediterraneo». E proprio il
capogruppo dei Verdi ha criticato l'atteggiamento della
dirigenza Api, ritenendola responsabile di aver «giocato
sull' equivoco della presenza nella nave di un doppio fondo»
caratteristica che contraddistingue le imbarcazioni che
trasportano merci. Le operazioni di scarico sono terminate
attorno alle 22. E stamattina la Moskovskij proseguirà il
suo contestatissimo viaggio per Montaflcone.
«La Moskovskij è a doppio
scafo»
ANCONA — La 'Moskovskij
Festival' è una imbarcazione a doppio o a singolo scafo?
Questo è l'interrogativo, rimasto irrisolto e a cui i
diretti interessati (Capitaneria di porto, raffineria Api ed
Enel) hanno dato risposte contrastanti. Ed è proprio il
soggetto richiedente, l'Enel, che si discosta dagli altri
due dichiarando ufficialmente che si tratta di una nave a
doppio scafo (double bottom e double side), costruita nel
1985. Lo afferma aggiungendo, inoltre, che «nel giugno
scorso la nave è stata controllata da ispettori della
Rinaindustry ed è stata giudicata conforme agli standard
internazionali di sicurezza della 'Oil company international
marittime forum'». L'azienda erogatrice di energia elettrica
sottolinea come la 'Moskovskij Festival' abbia sempre
superato con esito positivo il 'Port state control'
effettuati dai Paesi europei (Regno Unito, Spagna, Italia,
Germania e Olanda) e dalla Russia. «Tutto ciò — mette in
risalto l'Enel nella nota — è stato inoltre confermato
dall'accurata ispezione condotta il 31 dicembre dalla
Guardia costiera di Ancona, che ha anche verificato l'ottimo
livello di preparazione dell'equipaggio, e dai tecnici
dell'Api». A lavori ultimati, quindi, sono ancora
contraddittorie le dichiarazioni sulla genesi tecnica della
petroliera maltese con equipaggio russo. Il gioco di parole
che induce in errore è proprio quello tra doppio scafo e
doppio fondo. In un primo momento era stato confermato che
si trattava di una imbarcazione a doppio scafo, poi smentita
sia da Api che da Capiteneria, l'unica ad aver sostenuto fin
dall'inizio la stessa tesi.
L'Api e la Capitaneria: la
nave è monoscafo
ANCONA — Sicurezza
dell'imbarcazione e professionalità dell'equipaggio sono i
presupposti ineludibili secondo i quali vengono rilasciati i
nullaosta per la navigazione delle acque. Doppio o singolo
scafo fa differenza. E sono state le affermazioni fatte
prima dell'arrivo della nave a destare sospetti e quindi
dubbi, soprattutto dopo che alla petroliera è stata negata
la percorrenza delle acque spagnole. La Capitaneria di porto
fin dall'inizio è stata chiara sulle sue caratteristiche
tecniche mentre l'Api aveva inizialmente sostenuto che si
trattava di una nave a doppio scafo. Solo successivamente
precisò «a doppio fondo». «La Moskovkij — spiega il
comandante in seconda della Capitaneria di porto, Edoardo
Orrea — è un'imbarcazione monoscafo a doppio fondo e lo
abbiamo sempre sostenuto». Due giorni fa la sagoma della
petroliera maltese era appena percepibile: ieri quello scafo
rosso su cui sono piovuti interventi di amministratori e
polemiche degli ambientalisti ha ormeggiato nell'isola della
raffineria Api. L'avvicinamento è cominciato verso le 9 ed è
durato per un'ora e mezzo. «Siamo saliti a bordo — dice — l'ingenger
Vincenzo Cleri dirigente Api — per effettuare i controlli
operativi. Nel frattempo è giunta una delegazione della
Capitaneria di porto e la Guardia di finanza. Abbiamo
controllato i dispositivi della nave e i sistemi di
sicurezza. Anche se si tratta di una imbarcazione monoscafo
— sottolinea — quello che conta è che siano stati effettuati
controlli periodici e che a bordo ci sia personale
professionalmente competente. Sicuramente il doppio scafo
fornisce delle maggiori garanzie che però devono andare di
pari passo alle condizioni che ho appena spiegato». Dopo
mezzogiorno sono cominciate le operazioni di scarico
terminate verso le 22.
Girotondo in mare degli
ambientalisti
ANCONA — Una doppia
circumnavigazione attorno alla petroliera della discordia di
fronte agli occhi attoniti dei marinai russi che
probabilmente hanno capito solo in parte quanto stava
accadendo. Il gruppo del blitz verde è partito da Senigallia
intorno alle 9 raggiungendo la 'Moskovskij Festival' intorno
alle 12. Un viaggio simbolico, una contestazione vivace e
sentita contro quelle carrette troppo rischiose ma
soprattutto per un mare, e quindi un ambiente, più sicuro. I
guastatori si sono fermati ad un miglio dalla nave russa
battente bandiera maltese — ma diciamo anche un poco più
vicino — e da lì è partita la contestazione, mentre la
piccola imbarcazione barricadera faceva i suoi giri intorno
alla petroliera. Verdi, Wwf, comitati di quartiere Vallesino
e Villanova, l'Associazione naturalistica Senigalliese hanno
sventolato le loro bandiere e levato al vento il proprio
drappo, colorato di uno slogan tra i più classici: «stop
alla marea nera». Otto i componenti della contestazione che
si è svolta comunque tranquillamente: la partenza, il doppio
giro, gli slogan, dalla nave qualche risposta in russo
probabilmente colorita e magari non proprio riferibile, poi
il ritorno verso il porto in tutta calma. La nave, hanno
raccontato i protagonisti del viaggio al loro ritorno, aveva
già iniziato a scaricare il proprio materiale nelle
strutture della raffineria. L'efficacia dimostrativa del
gesto, aiutata da una splendida giornata di sole, ha
soddisfatto tutta la «flotta» anche perché l'idea di portare
la contestazione sotto la nave l'altro ieri aveva rischiato
di saltare per via delle condizioni del tempo e del mare.
Ieri invece la decisione di salpare per questa piccola «greenpeace»
adriatica che ha avuto lo scopo di dare «maggiore visibilità
a quella lotta per l'ambiente che continua ad essere sempre
meno rispettato» ha sottolineato una volta sceso dalla
propria imbarcazione Marco Moruzzi, capogruppo dei Verdi in
Consiglio comunale.
«Regole più severe per
prevenire i disastri»
ANCONA — «Le regole per la
sicurezza del mare vanno assolutamente riviste in senso più
restrittivo». Così Wwf e Verdi spiegano il bliz effettuato
ieri contro la Moskovskij. Un atto dimostrativo per una
presa di coscienza a difesa del mare e per ricordare a tutti
come la sicurezza dell'ambiente non possa prescindere da una
serie di misure cautelative e preventive di ampio respiro.
«Puntiamo sulla richiesta di una legislazione nuova con cui
si impedisca la navigazione di merci pericolose su navi
vecchie di 15 anni. Bisogna allacciarsi al più presto ai
recenti accordi presi dai governi spagnolo e francese che
negano il passaggio a navi di questo genere prive del doppio
scafo». Ed è su questo punto che le associazioni
ambientaliste vogliono chiarezza. «Troppo spesso si confonde
doppio fondo e doppio scafo. Chi dice che la Moskovskij
possegga il doppio fondo scopre l'acqua calda poiché tutte
le navi lo posseggono. Bisogna invece vedere se hanno il
doppio scafo che rappresenta invece una misura di sicurezza
molto importante ed è cosa ben diversa dal doppio fondo.
Questa nave il doppio scafo non ce l'ha» dice Moruzzi. Altro
punto in questione la punibilità reale ed effettiva dei
responsabili dei disastri ambientali. «Non si può pretendere
che i possessori delle navi e proprietari dei carichi siano
spinti ad assumere le necessarie misure di sicurezza quando
la legge li induce a coprire solo una parte dei danni
ambientali causati. Essi devono rispondere interamente delle
loro responsabilità — sostiene Andrea Dignani, presidente
Wwf Marche —. Ci sono ambiguità sulla proprietà del carico,
non capisce se sia interamente dell'Enel, se una parte sia
ascrivibile all'Api, in quale misura. Non crediamo sia
casuale questa confusione, e di confusione l'Adriatico che è
un mare fragile non ha bisogno, non può correre i rischi
come quello portato dalla Moskovskij».
LE CIFRE
250 ALL’ANNO
Circa 250 petroliere
approdano ogni anno alla piattaforma Api di Falconara. La
Moskovski Festival, giunta a Falconara carica di 25.000
tonnellate di olio denso combustibile, ne ha scaricate
8.000.
LA NAVE
È un’imbarcazione a scafo
unico, con doppio fondo e doppie pareti sulle tanche di
carico, lunga 179 metri. Ha una stazza di 18.526 tonnellate,
batte bandiera maltese, è stata varata nel 1984 e ha un
equipaggio di 22 uomini, tutti russi. Il comandante è il
capitano Aleksandr Rolesnikov. La Spagna ne ha di recente
ordinato l'allontanamento dalle proprie acque.
I CONTROLLI
L'ultimo disastro lungo le
coste italiane risale al 1991, quando la petroliera Haven
affondò nel mar Ligure riversando 50.000 tonnellate di
greggio. Nel 2001 le Capitanerie di porto hanno controllato
il 42,44% delle navi in transito. |
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IL PICCOLO -
giornale di Trieste |
È attesa oggi
ma entrerà in porto solo domani la «Moskovskiy Festival»
allontanata dalla Spagna e contestata a Falconara
In rada la petroliera
della paura
Versioni contrastanti:
secondo l’agenzia Cattaruzza non è una carretta del mare
È diventata il simbolo della
protesta contro le carrette del mare, dopo il disastro
ambientale causato dalla «Prestige» sulle coste spagnole. E
ora, costretta al largo delle coste spagnole, circondata da
ambientalisti inferociti davanti a Falconara, la petroliera
«Moskovskiy Festival» si appresta ad ormeggiare a Monfalcone.
Il suo arrivo in rada è previsto già per questa mattina. Ma
la nave non potrà entrare in porto fino a domani a causa
della marea sfavorevole. La «Moskovskiy», 22 uomini
d’equipaggio, 24 mila tonnellate di stazza, 178 metri di
lunghezza, varata nell’84, trasporta olio combustibile a
basso tenore di zolfo di proprietà Enel che deve sbarcare
alla banchina della centrale Endesa. La nave è arrivata ad
Ancona il 31 dicembre accompagnata dalle polemiche dopo che
il governo spagnolo, scottato dal disastro della «Prestige»,
ne aveva impedito l’avvicinamento alle coste per il suo
carico pericoloso. Trasporta quasi 18 mila tonnellate di
olio Btz, ottomila destinate a una raffineria di Falconara,
16.800 alla centrale di Monfalcone che dovrebbero essere
scaricate in giornata. La vicenda si tinge però di giallo:
ci sono dei punti oscuri da chiarire. Il primo e più
importante riguarda lo scafo. È singolo o doppio? Secondo
gli ambientalisti si tratterebbe di una vera carretta del
mare priva di doppio scafo e quindi assai simile alla «Prestige»,
petroliera affondata qualche mese fa al largo della Galizia.
Diverse le versioni ufficiali, a cominciare dal ministero
dei Trasporti e della Capitaneria di Ancona che hanno
garantito sulla sicurezza dell’imbarcazione che avrebbe
tutte le caratteristiche per ormeggiare nei porti italiani.
La Capitaneria di Monfalcone conferma che controlli saranno
effettuati all’arrivo della nave in rada. E nel caso che gli
esperti segnalassero irregolarità, alla petroliera sarà
negato l’accesso al porto. Dal canto suo, l’agenzia
marittima Cattaruzza descrive la «Moskovskiy» come una nave
moderna, a doppio scafo, che ha più volte fatto scalo a
Monfalcone. Come peraltro avvenuto nel luglio e nel
settembre scorsi. Quindi, come mai è nata una simile
tensione con tanto di dimostrazione ambientalista nel porto
di Ancona attorno a una nave che risulta essere un’habituée
dei nostri mari? Resta il fatto che la «Moskovskiy» risulta
essere stata allontanata da Spagna e Francia, che le
avrebbero impedito di avvicinarsi alle loro coste, facendo
anche intervenire la marina militare per evitare ogni
pericolo. Versione però rettificata dal comandate della
nave, il russo Aleksandr Kolesnikov. La «Moskovskiy»,
secondo il comandante, una volta partita da Rotterdam non è
mai stata diretta in Spagna ma ha dovuto navigare 12 miglia
al largo dalla costa spagnola, come previsto per le navi che
trasportino materiali pericolosi. |
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MANIFESTO |
La Moskovski
nel porto di Ancona
Nuove regole per garantire la
sicurezza ambientale del trasporto via mare di merci
pericolose e inquinanti: è la battaglia delle associazioni
ambientaliste dopo l'arrivo in Italia della petroliera «Moskovski
Festival», noleggiata dall' Enel per trasportare un carico
di olio combustibile Btz e bandita dalle coste iberiche dopo
la catastrofe della «Prestige. Partita da Rotterdam ai primi
di dicembre e giunta nel porto di Ancona il 31 tra un mare
di polemiche, la nave ha completato ieri la sua prima tappa
italiana, versando 8.000 tonnellate di combustibile a basso
tenore di zolfo negli impianti dell' isola-boa dell' Api,
che le aveva acquistate. La petroliera salperà per
Monfalcone con il resto del carico: altre 16.800 tonnellate.
Ma prima ha subìto un blitz da parte degli ambientalisti:
una barca a vela pavesata da bandiere di Verdi, Wwf e altre
associazioni e dallo striscione «Stop alle marea nera» ha
girato due volte intorno alla nave, con gli occupanti che
gridavano slogan contro l' Api e contro l' Enel, che ha
diffuso una nota in cui ricorda che la petroliera è a doppio
fondo e «double side» nelle tanche di carico. |
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MESSAGGERO VENETO |
Rifiutata
dai porti della Spagna Arriva oggi la petroliera Moskovski
MONFALCONE. Arriverà
probabilmente stamattina al porto di Monfalcone la
“Moskovski Festival”, la petroliera delle polemiche, nave
rifiutata dai porti della Spagna perché ritenuta una
“carretta dei mari” e troppo pericolosa anche alla luce del
recente catastrofe ecologica provocata dalla “Prestige”,
nave di simili caratteristiche (con scafo unico e costruita
più di 15 anni fa). La Moskovski è stata invece accettata
dai porti italiani ed è approdata ieri alla piattaforma Api
di Falconara, dove ha scaricato 8.000 tonnellate di olio
combustibile. A Monfalcone la Moskovski lascerà altre 16
mila 800 tonnellate di combustibile. La nave, 24 mila
tonnellate di stazza, varata nel 1984, trasporta olio
combustibile a basso tenore di zolfo di proprietà Enel e
dopo Monfalcone dovrebbe tornare verso la Spagna. Se a
Falconara l’arrivo della nave ha provocato malumori e
polemiche, tanto che i Verdi hanno organizzato della
manifestazioni di protesta che peraltro non hanno
intralciato le operazioni di scarico del combustibile, a
Monfalcone i rappresentanti degli ambientalisti raccomandano
soprattutto di non creare inutili allarmismi. «Se è stata
accettata nei porti italiani – afferma Michele Tonzar di
Legambiente – significa che sarà stata sottoposta a tutti i
controlli necessari e che chi di dovere avrà vigilato e
controllato che la documentazione tecnica corrisponda al
vero e offra garanzie». Simile l’atteggiamento del Wwf.
D’altra parte una verifica condotta dal ministero dei
Trasporti italiano e dalla Guardia costiera anconetana hanno
garantito che la petroliera è in regola con gli standard
internazionali. |
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LIBERTA' -
giornale di Piacenza |
Gli
ambientalisti dichiarano guerra alla petroliera “Moskovsky”
Ancona - Nuove regole per
garantire la sicurezza ambientale del trasporto via mare di
merci pericolose e inquinanti, «perchè i soli controlli non
bastano più». E' la battaglia delle associazioni
ambientaliste dopo l' arrivo in Italia della petroliera
“Moskovski Festival”, noleggiata dall' Enel per trasportare
un carico di olio combustibile Btz e bandita dalle coste
iberiche dopo la catastrofe della “Prestige” in base ad un
accordo franco-spagnolo che vieta il transito nelle acque
nazionali fino a 12 miglia dalla costa a natanti monoscafo e
con oltre 15 anni di vita. Partita da Rotterdam ai primi di
dicembre e giunta nel porto di Ancona il 31 tra un mare di
polemiche. |
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