RASSEGNA STAMPA 03.01.2003

 

MESSAGGERO
Moruzzi (Verdi): «Basta con le carrette del mare a Falconara». Api ed Enel: «Sicurezza garantita»

Assalto alla petroliera pericolosa

Commando di ambientalisti contesta la Moskovski Festival

Sono cominciate intorno alle 12.30 di ieri le operazioni di scarico delle 8 mila tonnellate di olio combustibile Btz dalla nave Moskovski Festival, attraccata intorno alle 9.30 all'isola terminal dell’Api a Falconara Marittima. Pochi istanti dopo alcuni ambientalisti, guidati dal capogruppo dei Verdi in Regione Marco Moruzzi, si sono materializzati su un’imbarcazione inscenando una dura protesta in stile “Greenpeace". La delegazione ambientalista, partita da Senigallia a bordo di una barca a vela, ha raggiunto la petroliera all'ormeggio. Due giri attorno alla Moskovski a distanza ravvicinata sotto lo sguardo attonito dei marinai russi in coperta e poi rientro al porto di Ancona intorno alle 13.

Ambientalisti all’assalto della petroliera

Protesta in stile Greenpeace ieri davanti alla piattaforma di Falconara. Enel e raffineria rassicurano: «Massima sicurezza»

La Moskovski Festival ha scaricato all’Api circondata da un mini “commando”

FALCONARA - Sono cominciate intorno alle 12.30 di ieri le operazioni di scarico delle 8 mila tonnellate di olio combustibile Btz dalla nave Moskovski Festival, attraccata intorno alle 9.30 all'isola terminal dell’Api a Falconara Marittima. Pochi istanti dopo alcuni ambientalisti, guidati dal capogruppo dei Verdi in Regione Marco Moruzzi, si sono materializzati su un’imbarcazione inscenando una dura protesta in stile “Greenpeace". La delegazione ambientalista, partita da Senigallia a bordo di una barca a vela, ha raggiunto la petroliera all'ormeggio. Due giri attorno alla Moskovski a distanza ravvicinata sotto lo sguardo attonito dei marinai russi in coperta - con uno striscione recante Stop alla marea nera - e poi rientro al porto di Ancona intorno alle 13. Del gruppetto di sette persone faceva parte anche il presidente del Wwf Marche Andrea Dignani. «Si è trattato di un'azione simbolica - spiega Moruzzi - al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica sui continui rischi dovuti al transito di navi poco sicure, vere e proprie carrette del mare, che ogni giorno mettono a repentaglio le acque dell'Adriatico. L'attuale regolamentazione dei controlli navali non è sufficiente. Lo dimostra il disastro della Prestige, avvenuto nonostante la petroliera avesse superato senza rilievi le verifiche di routine. E' necessario adottare prescrizioni più restrittive, aderendo all'accordo franco-spagnolo». Quest'ultimo, siglato dopo la catastrofe ecologica in Galizia, vieta l'ingresso nella zona economica esclusiva (200 miglia) a navi monoscafo con oltre quindici anni di vita che trasportino carichi potenzialmente pericolosi. E la Moskovski, varata nel 1984, rientra in tale categoria tanto che, salpata dal porto di Rotterdam alla volta di Ancona, è stata allontanata grazie al deciso intervento della marina militare dalla costa iberica cui si era avvicinata per attraversare lo stretto di Gibilterra, tuttora possedimento inglese. Le polemiche di questi giorni, che hanno investito l'arrivo della Moskovski a Falconara, sono state incentrate in particolare sull'assenza del doppio scafo, che costituirebbe un grave fattore di rischio. L'Enel sostiene che «la Moskovski Festival è dotata di doppio fondo». la conferma viene anche dall'ingegner Vincenzo Cleri dell'Api, che ieri mattina ha effettuato ulteriori controlli sulla petroliera per verificarne definitivamente l'idoneità all'ormeggio: «Si tratta di un'imbarcazione monoscafo che possiede tuttavia un doppio fondo e doppie pareti sulle tanche di carico. Si è giocato molto sull'equivoco doppio scafo-doppio fondo, senza tener conto comunque che la Moskovski ha superato tutte le verifiche. Abbiamo svolto un'ispezione accurata che ha investito le condizioni sia esterne che interne dello scafo, l'idoneità delle apparecchiature di bordo, nonché la certificazione di idoneità rilasciata dal Lloyd's Register, i piani di carico e il livello di addestramento dell'equipaggio. Se la nave fosse risultata in cattivo stato di manutenzione, l'avremmo allontanata indipendentemente dalla presenza o meno del doppio scafo». Se tranquillità assoluta traspare dalle dichiarazioni dell'Enel e dell'ingegner Cleri, Moruzzi sembra essere di diverso avviso: «Le rassicurazioni dell'Api non ci tranquillizzano. La presenza del doppio scafo è fondamentale per scongiurare qualsiasi rischio. Gli addetti ai lavori sanno perfettamente che il doppio fondo non è un dispositivo di sicurezza, ma un elemento strutturale di tutte le navi da trasporto merci. La realtà è che navi obsolete con oltre quindici anni di vita, come la Moskovski, vengono noleggiate adottando una bandiera di comodo (pur dovendo rispettare le norme internazionali) per eludere le norme più restrittive dei paesi europei di destinazione. Il 40% delle navi italiane non batte il tricolore per subire meno controlli». Le operazioni di scarico sono terminate alle 22; subito dopo la petroliera è salpata per Monfalcone con il resto del carico: altre 16.800 tonnellate.

 
RESTO DEL CARLINO
Assalto alla petroliera «Stop alla marea nera»

ANCONA — La petroliera maltese Moskosvkij Festival, contenente otto mila tonnellate di olio combustibile, è ormeggiata da ieri nell'isola artificiale della raffineria Api di Falconara Marittima. La nave, respinta dalla Spagna perché ritenuta pericolosa dopo la catastrofe ecologica della Prestige, si trova in acque marchigiane dal pomeriggio dell'ultimo giorno dell'anno. L'arrivo della petroliera nelle Marche è stato anticipato da preoccupazioni e polemiche, che hanno mobilitato associazioni ambientaliste e amministratori pubblici. Giallo tecnico L'imbarcazione ha dato il via alle operazioni di scarico dell'olio combustibile grezzo ordinato dall'Enel, e solo in parte destinato all'Api, attorno alle 12. Prima dell'ormeggio sono stati effettuati i controlli operativi per accertare la sicurezza della nave e il rispetto dei dettami internazionali, comunitari e nazionali in materia marittima: Capitaneria di porto, Guardia di finanza e tecnici dell'Api hanno controllato lo stato di manutenzione della nave, varata nel 1985. E verificato che le dichiarazioni del comandante, risultanti dalla documentazione, corrispondessero a verità. Versioni contrastanti si sono accavallate, invece, sulla genesi tecnica della Moskovkij, tanto da far nascere un vero giallo. Le caratteristiche doppio scafo e doppio fondo sono state spesso confuse, tanto da accrescere le polemiche. L'Enel ha infatti confermato ieri, con una nota ufficiale, che si tratta di una «nave a doppio scafo giudicata conforme agli standard internazionali di sicurezza, che ha sempre superato con esito positivo i Port State control effettuati da alcuni Paesi europei». La Capitaneria, al contrario, fin dall'inizio ha dichiarato che la Moskosvkij è un'imbarcazione monoscafo dotata di doppio fondo. Dal canto suo, la raffineria Api ha prima affermato che si trattava di un natante a doppio scafo, per poi specificare che lo scafo era uno solo mentre aveva un doppio fondo. Solo in questo modo, infatti, si poteva giustificare il blocco che poche settimane prima le autorità spagnole avevano applicato. Una vicenda intricata, quindi, che ha alimentato le polemiche poi sfociate nella manifestazione di un gruppo di ecologisti. Con una imbarcazione da diporto, la delegazione guidata dal capogruppo dei Verdi in Consiglio regionale, Marco Moruzzi, ha raggiunto la petroliera vicino al punto di attracco nei pressi dell'industria petrolifera Api. Tra questi anche un rappresentante del quartiere di Villanova, uno dei rioni antistanti la raffineria Api da sempre in prima linea per contestare la presenza dell'impianto nel territorio falconarese. L'equivoco Per Moruzzi «servono nuove regole che prevengano i disastri ecologici e che impediscano la navigazione di merci pericolose su navi vecchie di oltre 15 anni nel Mediterraneo». E proprio il capogruppo dei Verdi ha criticato l'atteggiamento della dirigenza Api, ritenendola responsabile di aver «giocato sull' equivoco della presenza nella nave di un doppio fondo» caratteristica che contraddistingue le imbarcazioni che trasportano merci. Le operazioni di scarico sono terminate attorno alle 22. E stamattina la Moskovskij proseguirà il suo contestatissimo viaggio per Montaflcone.

«La Moskovskij è a doppio scafo»

ANCONA — La 'Moskovskij Festival' è una imbarcazione a doppio o a singolo scafo? Questo è l'interrogativo, rimasto irrisolto e a cui i diretti interessati (Capitaneria di porto, raffineria Api ed Enel) hanno dato risposte contrastanti. Ed è proprio il soggetto richiedente, l'Enel, che si discosta dagli altri due dichiarando ufficialmente che si tratta di una nave a doppio scafo (double bottom e double side), costruita nel 1985. Lo afferma aggiungendo, inoltre, che «nel giugno scorso la nave è stata controllata da ispettori della Rinaindustry ed è stata giudicata conforme agli standard internazionali di sicurezza della 'Oil company international marittime forum'». L'azienda erogatrice di energia elettrica sottolinea come la 'Moskovskij Festival' abbia sempre superato con esito positivo il 'Port state control' effettuati dai Paesi europei (Regno Unito, Spagna, Italia, Germania e Olanda) e dalla Russia. «Tutto ciò — mette in risalto l'Enel nella nota — è stato inoltre confermato dall'accurata ispezione condotta il 31 dicembre dalla Guardia costiera di Ancona, che ha anche verificato l'ottimo livello di preparazione dell'equipaggio, e dai tecnici dell'Api». A lavori ultimati, quindi, sono ancora contraddittorie le dichiarazioni sulla genesi tecnica della petroliera maltese con equipaggio russo. Il gioco di parole che induce in errore è proprio quello tra doppio scafo e doppio fondo. In un primo momento era stato confermato che si trattava di una imbarcazione a doppio scafo, poi smentita sia da Api che da Capiteneria, l'unica ad aver sostenuto fin dall'inizio la stessa tesi.

L'Api e la Capitaneria: la nave è monoscafo

ANCONA — Sicurezza dell'imbarcazione e professionalità dell'equipaggio sono i presupposti ineludibili secondo i quali vengono rilasciati i nullaosta per la navigazione delle acque. Doppio o singolo scafo fa differenza. E sono state le affermazioni fatte prima dell'arrivo della nave a destare sospetti e quindi dubbi, soprattutto dopo che alla petroliera è stata negata la percorrenza delle acque spagnole. La Capitaneria di porto fin dall'inizio è stata chiara sulle sue caratteristiche tecniche mentre l'Api aveva inizialmente sostenuto che si trattava di una nave a doppio scafo. Solo successivamente precisò «a doppio fondo». «La Moskovkij — spiega il comandante in seconda della Capitaneria di porto, Edoardo Orrea — è un'imbarcazione monoscafo a doppio fondo e lo abbiamo sempre sostenuto». Due giorni fa la sagoma della petroliera maltese era appena percepibile: ieri quello scafo rosso su cui sono piovuti interventi di amministratori e polemiche degli ambientalisti ha ormeggiato nell'isola della raffineria Api. L'avvicinamento è cominciato verso le 9 ed è durato per un'ora e mezzo. «Siamo saliti a bordo — dice — l'ingenger Vincenzo Cleri dirigente Api — per effettuare i controlli operativi. Nel frattempo è giunta una delegazione della Capitaneria di porto e la Guardia di finanza. Abbiamo controllato i dispositivi della nave e i sistemi di sicurezza. Anche se si tratta di una imbarcazione monoscafo — sottolinea — quello che conta è che siano stati effettuati controlli periodici e che a bordo ci sia personale professionalmente competente. Sicuramente il doppio scafo fornisce delle maggiori garanzie che però devono andare di pari passo alle condizioni che ho appena spiegato». Dopo mezzogiorno sono cominciate le operazioni di scarico terminate verso le 22.

Girotondo in mare degli ambientalisti

ANCONA — Una doppia circumnavigazione attorno alla petroliera della discordia di fronte agli occhi attoniti dei marinai russi che probabilmente hanno capito solo in parte quanto stava accadendo. Il gruppo del blitz verde è partito da Senigallia intorno alle 9 raggiungendo la 'Moskovskij Festival' intorno alle 12. Un viaggio simbolico, una contestazione vivace e sentita contro quelle carrette troppo rischiose ma soprattutto per un mare, e quindi un ambiente, più sicuro. I guastatori si sono fermati ad un miglio dalla nave russa battente bandiera maltese — ma diciamo anche un poco più vicino — e da lì è partita la contestazione, mentre la piccola imbarcazione barricadera faceva i suoi giri intorno alla petroliera. Verdi, Wwf, comitati di quartiere Vallesino e Villanova, l'Associazione naturalistica Senigalliese hanno sventolato le loro bandiere e levato al vento il proprio drappo, colorato di uno slogan tra i più classici: «stop alla marea nera». Otto i componenti della contestazione che si è svolta comunque tranquillamente: la partenza, il doppio giro, gli slogan, dalla nave qualche risposta in russo probabilmente colorita e magari non proprio riferibile, poi il ritorno verso il porto in tutta calma. La nave, hanno raccontato i protagonisti del viaggio al loro ritorno, aveva già iniziato a scaricare il proprio materiale nelle strutture della raffineria. L'efficacia dimostrativa del gesto, aiutata da una splendida giornata di sole, ha soddisfatto tutta la «flotta» anche perché l'idea di portare la contestazione sotto la nave l'altro ieri aveva rischiato di saltare per via delle condizioni del tempo e del mare. Ieri invece la decisione di salpare per questa piccola «greenpeace» adriatica che ha avuto lo scopo di dare «maggiore visibilità a quella lotta per l'ambiente che continua ad essere sempre meno rispettato» ha sottolineato una volta sceso dalla propria imbarcazione Marco Moruzzi, capogruppo dei Verdi in Consiglio comunale.

«Regole più severe per prevenire i disastri»

ANCONA — «Le regole per la sicurezza del mare vanno assolutamente riviste in senso più restrittivo». Così Wwf e Verdi spiegano il bliz effettuato ieri contro la Moskovskij. Un atto dimostrativo per una presa di coscienza a difesa del mare e per ricordare a tutti come la sicurezza dell'ambiente non possa prescindere da una serie di misure cautelative e preventive di ampio respiro. «Puntiamo sulla richiesta di una legislazione nuova con cui si impedisca la navigazione di merci pericolose su navi vecchie di 15 anni. Bisogna allacciarsi al più presto ai recenti accordi presi dai governi spagnolo e francese che negano il passaggio a navi di questo genere prive del doppio scafo». Ed è su questo punto che le associazioni ambientaliste vogliono chiarezza. «Troppo spesso si confonde doppio fondo e doppio scafo. Chi dice che la Moskovskij possegga il doppio fondo scopre l'acqua calda poiché tutte le navi lo posseggono. Bisogna invece vedere se hanno il doppio scafo che rappresenta invece una misura di sicurezza molto importante ed è cosa ben diversa dal doppio fondo. Questa nave il doppio scafo non ce l'ha» dice Moruzzi. Altro punto in questione la punibilità reale ed effettiva dei responsabili dei disastri ambientali. «Non si può pretendere che i possessori delle navi e proprietari dei carichi siano spinti ad assumere le necessarie misure di sicurezza quando la legge li induce a coprire solo una parte dei danni ambientali causati. Essi devono rispondere interamente delle loro responsabilità — sostiene Andrea Dignani, presidente Wwf Marche —. Ci sono ambiguità sulla proprietà del carico, non capisce se sia interamente dell'Enel, se una parte sia ascrivibile all'Api, in quale misura. Non crediamo sia casuale questa confusione, e di confusione l'Adriatico che è un mare fragile non ha bisogno, non può correre i rischi come quello portato dalla Moskovskij».

LE CIFRE

250 ALL’ANNO

Circa 250 petroliere approdano ogni anno alla piattaforma Api di Falconara. La Moskovski Festival, giunta a Falconara carica di 25.000 tonnellate di olio denso combustibile, ne ha scaricate 8.000.

LA NAVE

È un’imbarcazione a scafo unico, con doppio fondo e doppie pareti sulle tanche di carico, lunga 179 metri. Ha una stazza di 18.526 tonnellate, batte bandiera maltese, è stata varata nel 1984 e ha un equipaggio di 22 uomini, tutti russi. Il comandante è il capitano Aleksandr Rolesnikov. La Spagna ne ha di recente ordinato l'allontanamento dalle proprie acque.

I CONTROLLI

L'ultimo disastro lungo le coste italiane risale al 1991, quando la petroliera Haven affondò nel mar Ligure riversando 50.000 tonnellate di greggio. Nel 2001 le Capitanerie di porto hanno controllato il 42,44% delle navi in transito.

 
IL PICCOLO - giornale di Trieste
È attesa oggi ma entrerà in porto solo domani la «Moskovskiy Festival» allontanata dalla Spagna e contestata a Falconara

In rada la petroliera della paura

Versioni contrastanti: secondo l’agenzia Cattaruzza non è una carretta del mare

È diventata il simbolo della protesta contro le carrette del mare, dopo il disastro ambientale causato dalla «Prestige» sulle coste spagnole. E ora, costretta al largo delle coste spagnole, circondata da ambientalisti inferociti davanti a Falconara, la petroliera «Moskovskiy Festival» si appresta ad ormeggiare a Monfalcone. Il suo arrivo in rada è previsto già per questa mattina. Ma la nave non potrà entrare in porto fino a domani a causa della marea sfavorevole. La «Moskovskiy», 22 uomini d’equipaggio, 24 mila tonnellate di stazza, 178 metri di lunghezza, varata nell’84, trasporta olio combustibile a basso tenore di zolfo di proprietà Enel che deve sbarcare alla banchina della centrale Endesa. La nave è arrivata ad Ancona il 31 dicembre accompagnata dalle polemiche dopo che il governo spagnolo, scottato dal disastro della «Prestige», ne aveva impedito l’avvicinamento alle coste per il suo carico pericoloso. Trasporta quasi 18 mila tonnellate di olio Btz, ottomila destinate a una raffineria di Falconara, 16.800 alla centrale di Monfalcone che dovrebbero essere scaricate in giornata. La vicenda si tinge però di giallo: ci sono dei punti oscuri da chiarire. Il primo e più importante riguarda lo scafo. È singolo o doppio? Secondo gli ambientalisti si tratterebbe di una vera carretta del mare priva di doppio scafo e quindi assai simile alla «Prestige», petroliera affondata qualche mese fa al largo della Galizia. Diverse le versioni ufficiali, a cominciare dal ministero dei Trasporti e della Capitaneria di Ancona che hanno garantito sulla sicurezza dell’imbarcazione che avrebbe tutte le caratteristiche per ormeggiare nei porti italiani. La Capitaneria di Monfalcone conferma che controlli saranno effettuati all’arrivo della nave in rada. E nel caso che gli esperti segnalassero irregolarità, alla petroliera sarà negato l’accesso al porto. Dal canto suo, l’agenzia marittima Cattaruzza descrive la «Moskovskiy» come una nave moderna, a doppio scafo, che ha più volte fatto scalo a Monfalcone. Come peraltro avvenuto nel luglio e nel settembre scorsi. Quindi, come mai è nata una simile tensione con tanto di dimostrazione ambientalista nel porto di Ancona attorno a una nave che risulta essere un’habituée dei nostri mari? Resta il fatto che la «Moskovskiy» risulta essere stata allontanata da Spagna e Francia, che le avrebbero impedito di avvicinarsi alle loro coste, facendo anche intervenire la marina militare per evitare ogni pericolo. Versione però rettificata dal comandate della nave, il russo Aleksandr Kolesnikov. La «Moskovskiy», secondo il comandante, una volta partita da Rotterdam non è mai stata diretta in Spagna ma ha dovuto navigare 12 miglia al largo dalla costa spagnola, come previsto per le navi che trasportino materiali pericolosi.

 
MANIFESTO
La Moskovski nel porto di Ancona

Nuove regole per garantire la sicurezza ambientale del trasporto via mare di merci pericolose e inquinanti: è la battaglia delle associazioni ambientaliste dopo l'arrivo in Italia della petroliera «Moskovski Festival», noleggiata dall' Enel per trasportare un carico di olio combustibile Btz e bandita dalle coste iberiche dopo la catastrofe della «Prestige. Partita da Rotterdam ai primi di dicembre e giunta nel porto di Ancona il 31 tra un mare di polemiche, la nave ha completato ieri la sua prima tappa italiana, versando 8.000 tonnellate di combustibile a basso tenore di zolfo negli impianti dell' isola-boa dell' Api, che le aveva acquistate. La petroliera salperà per Monfalcone con il resto del carico: altre 16.800 tonnellate. Ma prima ha subìto un blitz da parte degli ambientalisti: una barca a vela pavesata da bandiere di Verdi, Wwf e altre associazioni e dallo striscione «Stop alle marea nera» ha girato due volte intorno alla nave, con gli occupanti che gridavano slogan contro l' Api e contro l' Enel, che ha diffuso una nota in cui ricorda che la petroliera è a doppio fondo e «double side» nelle tanche di carico.

 
MESSAGGERO VENETO
Rifiutata dai porti della Spagna Arriva oggi la petroliera Moskovski

MONFALCONE. Arriverà probabilmente stamattina al porto di Monfalcone la “Moskovski Festival”, la petroliera delle polemiche, nave rifiutata dai porti della Spagna perché ritenuta una “carretta dei mari” e troppo pericolosa anche alla luce del recente catastrofe ecologica provocata dalla “Prestige”, nave di simili caratteristiche (con scafo unico e costruita più di 15 anni fa). La Moskovski è stata invece accettata dai porti italiani ed è approdata ieri alla piattaforma Api di Falconara, dove ha scaricato 8.000 tonnellate di olio combustibile. A Monfalcone la Moskovski lascerà altre 16 mila 800 tonnellate di combustibile. La nave, 24 mila tonnellate di stazza, varata nel 1984, trasporta olio combustibile a basso tenore di zolfo di proprietà Enel e dopo Monfalcone dovrebbe tornare verso la Spagna. Se a Falconara l’arrivo della nave ha provocato malumori e polemiche, tanto che i Verdi hanno organizzato della manifestazioni di protesta che peraltro non hanno intralciato le operazioni di scarico del combustibile, a Monfalcone i rappresentanti degli ambientalisti raccomandano soprattutto di non creare inutili allarmismi. «Se è stata accettata nei porti italiani – afferma Michele Tonzar di Legambiente – significa che sarà stata sottoposta a tutti i controlli necessari e che chi di dovere avrà vigilato e controllato che la documentazione tecnica corrisponda al vero e offra garanzie». Simile l’atteggiamento del Wwf. D’altra parte una verifica condotta dal ministero dei Trasporti italiano e dalla Guardia costiera anconetana hanno garantito che la petroliera è in regola con gli standard internazionali.

 
LIBERTA' - giornale di Piacenza
Gli ambientalisti dichiarano guerra alla petroliera “Moskovsky”

Ancona - Nuove regole per garantire la sicurezza ambientale del trasporto via mare di merci pericolose e inquinanti, «perchè i soli controlli non bastano più». E' la battaglia delle associazioni ambientaliste dopo l' arrivo in Italia della petroliera “Moskovski Festival”, noleggiata dall' Enel per trasportare un carico di olio combustibile Btz e bandita dalle coste iberiche dopo la catastrofe della “Prestige” in base ad un accordo franco-spagnolo che vieta il transito nelle acque nazionali fino a 12 miglia dalla costa a natanti monoscafo e con oltre 15 anni di vita. Partita da Rotterdam ai primi di dicembre e giunta nel porto di Ancona il 31 tra un mare di polemiche.

 
inizio pagina   rassegna stampa