MESSAGGERO |
L’assessore
regionale Rocchi: «Dobbiamo essere sicuri al 100%
dell’affidabilità di questo natante a scafo unico. Un
incidente sarebbe la fine del turismo»
La petroliera non scarica
per il maltempo
La Moskovski Festival,
“sorella” della Prestige, ferma in rada davanti all’isola
Api di Falconara
ANCONA - La petroliera
Moskovski Festival ha fatto il suo ingresso nelle acque
marchigiane il 31 pomeriggio intorno alle 15. Al momento è
ancorata in rada a un miglio e mezzo dall'isola della
raffineria di Falconara, pronta a scaricare 8000 tonnellate
di olio combustibile che l'Api ha acquistato dall'Enel.
Quest'ultima, committente iniziale dell'intero carico, circa
25000 tonnellate, ne ha infatti ceduto una parte all'Api,
mentre il restante quantitativo risulta destinato alla
centrale Enel di Monfalcone. La Moskovski Festival, ultimate
le operazioni di scarico a Falconara, è destinata pertanto a
restare in Adriatico per tutto il tempo necessario a
raggiungere la sua destinazione finale allo scopo di
consegnare la parte più consistente del proprio carico all'Enel.
A causa delle condizioni meteorologiche, lo scarico previsto
a Falconara per questa mattina, slitterà presumibilmente a
domani, per cui la Moscovski Festival continuerà a
stazionare in rada tra l'isola della raffineria e il porto
di Ancona, da cui dista circa sette miglia. Nonostante le
polemiche dei giorni scorsi, è appurato che la Capitaneria
del porto di Ancona ha concesso le autorizzazioni necessarie
per l'attracco all'isola di Falconara. Tutto è stato
preceduto da un'ispezione di circa due ore, durante la quale
un ufficiale perito della Capitaneria, affiancato da
personale della Guardia di Finanza e da un comandante
designato dall'Api, ha sottoposto la petroliera a un
approfondito controllo che ha investito le condizioni
esterne dello scafo, l'idoneità delle apparecchiature di
bordo nonché la certificazione di idoneità rilasciata dal
Lloyd's Register e i piani di carico. Successivamente è
stato verificato anche il livello di addestramento
dell'equipaggio, composto da 22 marinai tutti di nazionalità
russa, agli ordini del comandante Aleksandr Kolesnikov, con
risultati eccellenti. Dunque, tutte le cautele possibili
sono state adottate per scongiurare qualsiasi rischio.
Tranquillità assoluta traspare dalle dichiarazioni
dell'ingegner Vincenzo Cleri dell'Api: «Nonostante
l'imbarcazione sia monoscafo, possiede tuttavia un doppio
fondo e doppie pareti sulle tanche di carico. La Moskovski è
in ottimo stato di manutenzione e rispetta rigorosamente
tutte le prescrizioni di sicurezza per prevenire possibili
incidenti e situazioni di allarme ambientale. Non è
inopportuno segnalare che il 4 dicembre scorso la nave ha
superato a Gibilterra senza rilievi una verifica completa
secondo le prescrizioni del Memorandum di Parigi
sottoscritto tra enti di controllo ed armatori». Un dato
interessante è comunque emerso dalla documentazione fornita
dal comandante Kolesnikov. Al momento di essere intercettata
dalla marina militare iberica, la Moskovski Festival non
aveva assolutamente come destinazione un porto spagnolo,
essendo salpata da Rotterdam alla volta di Ancona. Si è
trattato quindi di un intervento cautelativo in attuazione
del nuovo accordo franco-spagnolo che vieta a qualsiasi
natante con carico potenzialmente pericoloso di entrare
nelle acque territoriali dei due paesi. La petroliera si è
quindi limitata a proseguire nella sua rotta originaria,
verso i porti di Ancona e Monfalcone. Preoccupazioni sono
state espresse dall'assessore regionale al turismo Lidio
Rocchi: «La grave catastrofe della Prestige ha segnato per
molti anni le sorti della Galizia, forse con esiti
irrimediabili. La situazione di un mare sostanzialmente
chiuso come l'Adriatico, potrebbe degenerare in caso di
incidente ambientale anche di lieve entità, con danni
esiziali per il turismo».
Maltempo, la petroliera
non scarica
Verifiche della Capitaneria
di porto: la nave potrà scaricare all’Api le 8 mila
tonnellate di olio combustibile
Sempre allarme per la
Moskovski Festival, “sorella” della Prestige, ferma davanti
a Falconara L’assessore regionale Rocchi: «Dobbiamo essere
sicuri al 100% dello scafo» La petroliera Moskovski Festival
ha fatto il suo ingresso nelle acque marchigiane il 31
pomeriggio intorno alle 15. Al momento è ancorata in rada a
un miglio e mezzo dall'isola della raffineria di Falconara,
pronta a scaricare 8000 tonnellate di olio combustibile che
l'Api ha acquistato dall'Enel. A causa delle condizioni
meteorologiche, lo scarico previsto a Falconara per questa
mattina, slitterà presumibilmente a domani, per cui la
Moscovski Festival continuerà a stazionare in rada tra
l'isola della raffineria e il porto di Ancona, da cui dista
circa sette miglia. E’ preoccupato l’assessore regionale al
Turismo, Lidio Rocchi; ma l’Api rassicura: «E’ una nave in
ottimo stato».
La petroliera scarica,
restano i timori
E’ stata giudicata in regola
con le norme di sicurezza. Controlli severi
ANCONA — La “Moskovski
Festival" (Moskovsky secondo la traslitterazione dal
cirillico) è in perfetta efficienza e in regola con le norme
previste dal sistema internazionale di sicurezza Sirenac,
dunque può restare in rada - 7 miglia a largo del porto di
Ancona e 1,5 dall' isola dell' Api - fino a quando
scaricherà presso il terminale Api di Falconara marittima
8.000 tonnellate di olio combustibile per conto dell' Enel.
Viste le cattive condizioni meteomarine, non prima di
venerdì 3 gennaio. L' ok è stato dato poco fa dalla
Capitaneria di porto anconetana, al termine di un' ispezione
condotta per oltre due ore da un ufficiale.
Imbarcazione a scafo unico
già vietata da alcuni Paesi
Il pericolo che viene dal
mare
FALCONARA - La petroliera
Moskovski Festival è una imbarcazione a scafo unico, proprio
come la Prestige, recentemente affondata davanti alle coste
della Galizia. La nave diretta ad Ancona è però più piccola
ed è carica di 8000 tonnellate di olio denso combustibile.
Dopo la catastrofe ecologica del “Prestige" un accordo
franco-spagnolo vieta l'ingresso nella zona economica
esclusiva (200 miglia circa) a navi monoscafo più vecchie di
quindici anni che trasportino carichi pericolosi per
l'ambiente marino. E la Moskovski è stata varata nel 1984.
In Italia (il Paese del Mediterraneo più interessato dal
traffico del petrolio) invece non vigono limitazioni. Ogni
anno viaggiano intorno alle nostre coste circa 170 milioni
di tonnellate tra greggio e prodotti della raffinazione. Nel
2001 le capitanerie di porto hanno controllato il 42,44%
delle navi in transito. La Capitaneria di Ancona è impegnata
a tenere sotto controllo il traffico di petroliere che
interessa la raffineria Api. In caso di incidente,
sottolineano gli esperti, ad essere interessati al problema
non sarebbero naturalmente solo ancona e Falconara ma, a
seconda della quantità di petrolio, si parla di una fascia
costiera che va da Pesaro e San Benedetto del Tronto. |
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RESTO DEL
CARLINO |
Arrivata la
nave delle polemiche
FALCONARA — La «Moskovski
Festival» è in perfetta efficienza e in regola con le norme
previste dal sistema internazionale di sicurezza Sirenac,
dunque può restare in rada - 7 miglia a largo del porto di
Ancona e 1,5 dall' isola dell'Api - fino a quando scaricherà
presso il terminale Api 8.000 tonnellate di olio
combustibile per conto dell' Enel. Viste le cattive
condizioni meteomarine, non prima di domani. L'ok è stato
dato martedì dalla Capitaneria di porto anconetana, al
termine di un' ispezione condotta per oltre due ore da un
ufficiale perito prima attorno allo scafo, rosso e ben
visibile anche da terra, e poi a bordo del natante, entrato
in acque marchigiane alle 13.20 del 31 dicembre. La Guardia
costiera ha trasmesso un rapporto ai ministeri dell'
ambiente e dei trasporti sulle condizioni della nave e
l'«ottimo livello» di addestramento dell'equipaggio per
quanto riguarda in particolare le procedure di sicurezza
legate alla natura pericolosa del carico. L'ispezione
(affiancata da un controllo della Guardia di finanza sulla
documentazione, mentre un capitano dell'Api si è fatto
consegnare i verbali tecnici relativi al carico) è
cominciata con una perlustrazione esterna dello scafo,
risultato, ha fatto sapere la Guardia costiera, «in ottimo
stato e senza tracce di corrosione». Ed è proseguita poi a
bordo con una verifica delle apparecchiature, della
documentazione del Lloyd's Register e dei piani di carico.
Successivamente è stata la volta dei 22 uomini dell'
equipaggio (tutti russi) al comando del capitano Aleksandr
Kolesnikov: hanno dovuto dimostrare il loro livello di
addestramento in caso di emergenza. Esame superato
brillantemente. Con la legislazione attuale insomma la
Moskovski ha le caratteristiche per ormeggiare in rada nei
porti italiani. Venerdì o dopo raggiungerà l'isola dell'Api.
Qui la raffineria chiederà al comandante un'ulteriore
dichiarazione attestante l'efficienza dei dispositivi di
sicurezza ed eseguirà due controlli operativi a bordo, prima
di avviare la nave a discarica. Dopo aver scaricato le prime
8.000 tonnellate, la petroliera proseguirà per Monfalcone,
dove l'Enel ha destinato le 16.800 tonnellate rimanenti,
acquistate dall' ente elettrico. L'azienda Api intanto ha
confermato che l' imbarcazione ha un doppio fondo e doppie
pareti sulle tanche di carico, mentre gli slop thanks sono
vuoti. Secondo il comandante Kolesnikov - così ha riferito
l'ing. Vincenzo Cleri dell'Api - la Moskovski non è mai
stata diretta in Spagna. Semplicemente, in forza delle norme
introdotte dal governo spagnolo dopo l'incidente della
Prestige, una volta salpata da Rotterdam alla volta di
Ancona ha dovuto navigare oltre le 12 miglia dalla costa
spagnola, senza potersi avvicinare di più, come qualsiasi
imbarcazione che trasporti materiali pericolosi per l'
ambiente. Questa almeno è la versione dell'equipaggio.
A Gibilterra ha superato
una verifica completa
FALCONARA — E' stata
noleggiata dall' Enel (lo ha reso noto l' Api) e dovrà
scaricare nell' isola della raffineria di Falconara 8.000
tonnellate di olio combustibile denso Btz destinato all'
ente elettrico, la petroliera maltese Moskovski Festival
arrivata fra mille polemiche per la sicurezza del suo
monoscafo, costruito 17 anni fa e ritenuto non idoneo al
trasporto di materiale pericoloso in base ai parametri di un
recente trattato franco-spagnolo. Ultimo in ordine di tempo
a chiedere alla Capitaneria di porto di Ancona e all' Api
«una tempestiva e totale verifica della nave, che garantisca
al 100% la sua affidabilità», è l' assessore al turismo
delle Marche Lidio Rocchi, che non vuole nemmeno pensare
alla catastrofe ecologica della «Prestige», e a «quali danni
potrebbe portare all'ambiente e al turismo della regione
anche una pur piccola esondazione del carico» della
Moskovski. La nave, da 18.526 tonnellate di stazza lorda per
179 metri di lunghezza, scaricherà solo una parte del
combustibile, le 8.000 tonnellate acquistate dall' Enel. E
la parte restante del carico? Probabilmente bisognerà
attendere ancora per conoscere la destinazione finale di
quella che i Verdi, il Prc e gli ambientalisti di casa
nostra continuano a chiamare «una carretta del mare», e che
ha potuto attraversare lo stretto di Gibilterra solo perché
gli stati che vi si affacciano, Spagna compresa, non possono
esercitare limitazioni alla libera circolazione navale in
base a una convenzione Onu. Nonostante le proteste (l'
assessore all' ambiente delle Marche aveva chiesto perfino
l' intervento del prefetto e del comandante del Dipartimento
militare marittimo) la Guardia costiera e l' Api ripetono
che la «Moskovski Festival» è un' imbarcazione decisamente
più sicura di gran parte delle petroliere che incrociano in
Adriatico. È iscritta al Lloyd' s Register di Londra, noto
per essere sinonimo di estrema rigorosità, ed è dotata -
ricorda l' ing. Vincenzo Cleri, responsabile delle
operazioni all' Api - di una doppia parete di fondo e in
corrispondenza delle tanche. Il 4 dicembre scorso ha
superato senza rilievi, a Gibilterra, una verifica completa
secondo il modello del Memorandum di Parigi sottoscritto fra
enti di controllo e armatori.
'Il no del Comune alla
proroga apre scenari preoccupanti'
FALCONARA — «La decisione
dell'amministrazione comunale di esprimere un parere
negativo in merito alla proroga della concessione chiesta
dalla raffineria Api e la pressante richiesta avanzata alla
Regione di non concedere la proroga, aprono scenari nuovi e
preoccupanti». Lo scrivono - in una nota - i segretari
provinciali di Cgil, Cisl e Uil provinciali, Zoppi,
Mastrovincenzo e Perticaroli. Nella nota Cgil, Cisl e Uil
ribadiscono «viceversa la necessità di definire con la
direzione e la proprietà della raffineria un piano preciso e
particolareggiato di interventi tesi al risanamento
ambientale del sito, sulla base dei monitoraggi e degli
studi effettuati dall' Arpam, dall' Enea e, tra breve, dalla
SviM». «Riteniamo - proseguono - che ciò debba essere fatto
entro i prossimi cinque mesi, il tempo cioè che la Regione
Marche ha chiesto per esprimere definitivamente il proprio
parere sulla proroga della concessione». Questo percorso,
proseguono i sindacati, deve scaturire «da un confronto da
attuarsi in un tavolo di concertazione, come peraltro
indicato dalla giunta regionale e previsto da intese
recentemente sottoscritte, che metta insieme azienda,
Comune, Provincia, Regione e sindacati». |
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CORRIERE
ADRIATICO |
“Troppi
rischi, via la petroliera”
Allarme della Regione, ma per
la capitaneria di porto non c’è pericolo
Da terra la sua sagoma si
scorge a stento, uno scafo rosso perso nella foschia
lattiginosa. Aspetta in rada di poter scaricare ne terminai
dell’Api ottomila tonnellate di olio combustibile denso Btz
la "Moskovski Festival”, petroliera maltese con equipaggio
russo che ha riscaldato gli animi ambientalisti e messo in
allarme anche gli amministratori regionali. E' arrivata nel
pomeriggio di San Silvestro e anche se ha superato in
scioltezza l'esame della capitaneria di porto la “Moskoski”
continua ad alimentare timori e iniziative politiche, tanto
che ieri solo il mare grosso ha impedito a un gruppo di
ecologisti capeggiati dal Verde Marco Moruzzi un'azione
dimostrativa sul genere Greenpeace. Il giorno prima, mentre
ancora la petroliera risaliva l'Adriatico diretta a
Falconara scortata dalle motovedette della Guardia costiera,
l'assessore regionale al turismo Lidio Rocchi aveva diffuso
un bollettino allarmato. "Non a caso - si legge - il governo
spagnolo ha respinto il cargo appellandosi alle norme
internazionali sulla vetustà della nave”. Troppo fresca è la
ferita inferta all’ambiente dalla catastrofe della Prestige,
"che ha segnato per molti anni - ricorda l'assessore - le
sorti della Galizia, addirittura in modo forse
irrimediabile. Se la situazione è grave in un oceano,
pensate quanto lo potrebbe essere in un piccolo mare come il
nostro Adriatico". All'assessore Rocchi pertanto “non
bastano le assicurazioni che vengono dai diretti
interessati. La Moskovski è già nelle nostre zone acque ed è
tardi per impedirne il passaggio, ma non è tardi per una
totale verifica che anticipi i tempi delle operazioni che il
cargo deve fare: Capitancria di Porto e Api devono garantire
al 100% la loro affidabilità. Non bastano i controlli
precedenti pur senza ipotizzare tragedie - conclude
l'assessore - le norme internazionali ci autorizzano a
chiedere la massima sicurezza in ordine al carico che la
nave trasporta. Non voglio nemmeno pensare, infatti, a quali
danni potrebbe portare all'ambiente e al turismo anche una
pur piccola esondazione di olio denso combustibile". Prima
di Rocchi era stato il suo collega Amagliani, assessore
regionale all’Ambiente, a mettere in guardia dai pericoli
per l’Adriatico con una lettera ai ministeri dell'Ambiente e
dei Trasporti in cui si chiede di aderire all'accordo
franco-spagnolo che ha messo al bando le petroliere con più
di quindici anni sprovviste di doppio scafo. La Capitaneria
di porto ha raccolto al volo l'appello degli assessori
regionali con un'ispezione molto accurata della petroliera,
entrata nelle acque marchigiane poco dopo l'una di martedì
pomeriggio. Per due ore un ufficiale perito ha controllato
la “Moskovski Festival” prima girando attorno allo scafo,
risultato, secondo la Guardia costiera, "in ottimo stato e
senza tracce di corrosione”, e poi salendo a bordo per una
verifica delle apparecchiature tecniche, della
documentazione del Lloyd's Register e dei piani di carico,
mentre la Guardia di finanza controllava altri documenti.
Poi è toccato ai ventidue uomini dell'equipaggio comandati
dal capitano Aleksandr Kolesnikov dar prova del proprio
addestramento in caso d'emergenza. Il rapporto trasmesso
ieri l'altro dalla Guardia costiera ai ministeri
dell'Ambiente e dei Trasporti sulle condizioni della nave
attestava un "ottimo livello di addestramento
dell'equipaggio per quanto riguarda in particolare le
procedure di sicurezza legate alla natura pericolosa del
carico e dunque l'esame può dirsi superato brillantemente.
Dall'ispezione della Capitaneria dì porto la "Moskovski”
risulta dunque efficiente, non certo quella “carretta dei
mare" di cui si paventa l'affondamento. Una petroliera che
rispetta le norme previste dal sistema internazionale di
sicurezza Sirenac e dunque può restare in rada, sette miglia
a largo del porto di Ancona e una e mezzo dall’isola boa
dell'Api - fino a quando scaricherà al terminale Api
ottomila tonnellate di olio combustibile per conto dell'Enel.
Quando? A vedere il mare agitato, non prima di domani, anche
se stando ad alcune indiscrezioni non è escluso che
l'aggancio all'isola boa possa avvenire oggi prima
dell'alba. L'Api comunque chiederà al comandante
un'ulteriore dichiarazione sull'efficienza dei dispositivi
di sicurezza ed eseguirà due controlli operativi a bordo
prima di dare il via libera per lo scarico delle prime 8.000
tonnellate di olio denso. Poi la petroliera proseguirà per
Monfalcone, dove l'Enel ha destinato le 16.800 tonnellate
rimanenti.
Confronto
sulla raffineria
Sindacati preoccupati per il
“no” di Falconara alla proroga della concessione
Occhio a liquidare la
raffineria senza prima approfondire tutti i temi, compreso
quello legato all'occupazione. Il monito arriva da una nota
congiunta dei segretari provinciali di Cgil, CísI e Uil
provinciali, Zoppi, Mastrovincenzo e Perticaroli. "La
decisione dell'amministrazione comunale di Falconara di
esprimere un parere negativo in merito alla proroga della
concessione chiesta dalla Raffineria Api e la pressante
richiesta avanzata alla Regione di non concedere la proroga
- scrivono i tre sindacati - aprono scenari nuovi e
preoccupanti”. Sabato scorso l'amministrazione civica
falconarese aveva reso nota la sua posizione
sull'opportunità di allungare o meno fino al 2020 il nulla
osta all'Api per la raffineria. Si tratta di un "no" secco
motivato col fatto che nel nuovo Piano regolatore la zona
attualmente occupata dalla raffineria non è più destinata ad
insediamenti industriali. E il parere del Comune è destinato
ad incidere sulla decisione finale che la Regione Marche
prenderà entro il 15 giugno prossimo, come ha anticipato lo
stesso assessore regionale all’ambiente Marco Amagliani: "Si
tratta di un parere pesante, del quale si dovrà tenere
conto, anche se non c'è ancora nulla di scontato".
L'irrigidimento del Comune e' espresso anche dall'invito del
sindaco Carletti alla Regione affinché non rinnovi la
concessione, preoccupa adesso i sindacati. Nella nota
diffusa l'altro ieri Cgil, CisI e Uil ribadiscono “viceversa
la necessità di definire con la direzione e la proprietà
della raffineria un piano preciso e particolareggiato di
interventi tesi al risanamento ambientale del sito, sulla
base dei monitoraggi e degli studi effettuati dall'Arpam,
dall'Enea e, tra breve, dalla SviM". "Riteniamo - proseguono
- che ciò debba essere fatto entro i prossimi cinque mesi,
il tempo cioè che la Regione Marche ha chiesto per esprimere
definitivamente il proprio parere sulla proroga della
concessione". Questo percorso, proseguono i sindacati, deve
scaturire "da un confronto da attuarsi in un tavolo di
concertazione, come peraltro indicato dalla giunta regionale
e previsto da intese recentemente sottoscritte, che metta
insieme azienda, Comune, Provincia, Regione e sindacati".
Richieste di incontri sono già state avanzate dai sindacati.
“Priorità imprescindibili", si sottolinea nella nota, sono
la sicurezza degli impianti, a tutela della salute dei
lavoratori e dei cittadini di Falconara e il pieno e totale
recupero sul versante del risanamento ambientale e
territoriale del sito produttivo, che persiste su un'area a
elevato rischio ambientale". E' soltanto sulla base di un
confronto su questi aspetti - chiudono i sindacati - che
“gli organismi competenti potranno esprimere il giusto
parere sulla proroga, o meno, della concessione”.
La Carta d'Identità della Moskovski
Festival
Lunghezza
: |
179 m |
Stazza : |
18.526
tonnellate |
Età : |
è stata
varata nel 1984 |
Carico :
|
28mila
tonnellate di olio combustibile Btz, ottomila da
scaricare all'isola boa dell'Api, il resto destinato
all'impianto Enel di Monfalcone |
Equipaggio
: |
22 uomini
(tutti russi) |
Comandante
: |
capitano
Aleksandr Rolesnikov |
|
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CORRIERE DELLA
SERA |
Una nave con 70
mila tonnellate di cherosene si è incagliata nel relitto
semisommerso di un cargo
Scontro nella Manica,
allarme ecologico
Allerta anche in Italia: ad
Ancona la vecchia petroliera russa bandita dalla Spagna
E’ di nuovo allarme per il
pericolo di inquinamento nei mari europei. Ieri sera una
petroliera con 70 mila tonnellate di cherosene altamente
infiammabile ha urtato nel canale della Manica lo scafo di
una gigantesca nave cargo, la Tricolor, che giace
semisommersa da settimane in uno dei passaggi obbligati
della navigazione mondiale. La Vicky si è incagliata nel
relitto galleggiante verso le sette di sera. Immediatamente
le autorità francesi e britanniche hanno fatto scattare
l’emergenza: la petroliera, registrata in Turchia, è stata
costruita ventidue anni fa e non dispone di scafo doppio.
«Il capitano sta controllando se ci sono danni - ha
dichiarato il portavoce della guardia costiera di Dover -.
Nell’aria c’è odore di nafta, ma non sappiamo se viene dalla
petroliera o dal relitto della Tricolor». La Vicky è
riuscita a disincagliarsi poco prima di mezzanotte: con la
scorta di un rimorchiatore si è diretta verso «un ormeggio
sicuro» per proseguire l’ispezione dei serbatoi in cerca di
eventuali falle. La Vicky è la terza nave a scontrarsi con
la Tricolor, un grande cargo norvegese che si è rovesciato
su un fianco in acque internazionali il 14 dicembre mentre
trasportava 2.862 auto di lusso: Volvo, Saab e Bmw per un
valore di 50 milioni di euro. La prima a farne le spese era
stata una portacontainer francese, poi il 16 dicembre un
mercantile tedesco si era incagliato sul relitto, facendo
temere il peggio. Ma, finora, non è stato trovata una
soluzione al problema della Tricolor, che continua a
minacciare la navigazione in uno dei tratti più trafficati
del pianeta. Ed anche in Italia in queste ore c’è molta
tensione per l’arrivo di una petroliera che le associazioni
ecologiste hanno definito «una carretta del mare». Si tratta
di una vecchia nave russa di quasi vent’anni, senza doppio
scafo e con un carico di ben 28.000 di olio combustile. In
pratica, viene considerata molto simile alla Prestige,
protagonista del drammatico naufragio che sta devastando le
coste della Galizia. La «Moskovski Festival» è arrivata nel
porto di Ancona mentre Francia e Spagna le hanno impedito di
avvicinarsi alle coste, facendo intervenire anche la marina
militare per evitare ogni pericolo. Invece l’Italia è stata
obbligata ad accoglierla. La vecchia petroliera, salpata da
Rotterdam, si è materializzata fra la pioggia e la nebbia
nella rada di Ancona proprio il giorno della festa di San
Silvestro, cioè in anticipo, forse strategico, rispetto al
previsto. La sua missione: scaricare a Falconara Marittima
8.000 tonnellate di combustibile destinato all’Enel.
Dopodiché ripartire per Monfalcone dove scaricherà le altre
20.000 tonnellate acquistate dall’ente energetico. Una
motovedetta della Capitaneria di porto di Ancona ha
ispezionato al largo la petroliera. «Tutto regolare», è
stata la sentenza. Il rapporto trasmesso dalla Guardia
costiera ai ministeri dell'Ambiente e dei Trasporti parla
anche dell'«ottimo livello» di addestramento dell'equipaggio
- 22 uomini tutti di nazionalità russa al comando del
capitano Aleksandr Kolesnikov - sulle procedure di sicurezza
legate alla natura pericolosa del carico. E anche lo scafo,
dopo un esame esterno, è apparso, «in ottimo stato e senza
tracce di corrosione». A bordo sono state controllate le
apparecchiature, la documentazione del Lloyd's Register e i
piani di carico. Alla fine ha avuto il permesso di
ormeggiare nella rada a sette miglia da Ancona. Ma
l’ispezione non ha placato le polemiche. Gli ambientalisti
infatti contestano proprio i regolamenti, che non
metterebbero al riparo da catastrofi ecologiche come quella
della Prestige. Proteste anche dall’assessore regionale al
Turismo Lidio Rocchi, che teme gli effetti di un incidente
in un bacino piccolo come l’Adriatico. |
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IL PICCOLO -
giornale di Trieste |
In arrivo
petroliera «bocciata» dalla Spagna
Allarme degli ambientalisti
per l’arrivo di una petroliera carica di olio combustibile
sulle coste italiane. Un allarme che per ora riguarda il
porto di Falconara, ma che nei prossimi giorni potrebbe
coinvolgere anche Monfalcone. Al centro delle polemiche è la
petroliera «Moskovski Festival», diretta verso la
piattaforma Api situata a quattro chilometri di distanza
dalla costa marchigiana. L’unità, che stazza 24 mila
tonnellate ed è stata varata nell’84, trasporta olio
combustibile a basso tenore di zolfo, di proprietà Enel,
destinato alla raffineria falconarese. Ma solo in parte:
dopo la sosta a Falconara, infatti, ripartirà con meta
proprio Monfalcone. Qui verrà scaricato l’olio restante,
destinato alla centrale termoelettrica Endesa. L’allarme
lanciato dalle associazioni ambientaliste non deriva solo
dal possibile impatto ambientale del materiale trasportato.
Ha una ragione precisa: la nave è stata già respinta dalla
Spagna, méta finale, a causa delle sue caratteristiche. Sono
ancora vive infatti le immagini dell’ultima catastrofe
ecologica causata dalla petroliera «Prestige» che, affondata
al largo della Galizia, ha lasciato uscire dalle sue stive
un’onda nera che ha messo in ginocchio fauna e flora locali.
Rassicurazioni sulla «Moskovski» sono già state fornite
dalla Capitaneria di Falconara e anche dalla raffineria
locale. L’imbarcazione sarebbe dotata di doppio scafo,
garanzia di sicurezza indispensabile dopo la tragedia della
«Prestige». Se a Falconara tutto andrà liscio, fra qualche
giorno la nave farà rotta verso Monfalcone dove dovrebbe
arrivare dopo il 5 gennaio. E la presenza della petroliera
potrebbe provocare i malumori già espressi nelle Marche,
dove forze politiche e ambientalisti si sono scagliati
contro i rischi cui la circolazione di vecchie navi espone
l’ambiente, Prima dell’ormeggio la «Moskovski Festival»
dovrà comunque passare l’esame della Capitaneria, competente
per la sicurezza in mare che, in mancanza dei requisiti
previsti, potrebbe anche negare il nullaosta. A parte la
sorte della nave, l’episodio inasprisce il braccio di ferro
sulla metanizzazione della centrale, ipotesi tutt’ora
remota. |
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