«Dalla
Provincia subito sì al Prg»
E' un regalo tutto particolare
quello che il sindaco Carletti si aspetta dalla Befana: un
accorciamento dell'iter per la definitiva approvazione di
quel Prg del '99 licenziato dal Comune di Falconara, in cui
si parla di incompatibilità fra la raffineria Api e la
città. Il messaggio l'ha lanciato venerdì mattina nel corso
del suo discorso alla città al cinema Sport. Destinatario,
il consiglio provinciale, «che al massimo entro i primi
giorni dell'anno prossimo dovrà approvare il Prg». Il che,
tradotto, significa che dovrà avallare le scelte
urbanistiche di Falconara già nel corso della sua prima
riunione, e che andrà convocato prima dell'Epifania, «in
modo che vengano tagliate le gambe a chi corre in senso
contrario». Contrario a cosa? Alla piena formalizzazione del
Prg entro il 15 gennaio. Quel giorno, infatti - ed ecco
l'ansia di Carletti - scade il termine per il pronunciamento
della Regione sulla richiesta di rinnovo della concessione
da parte dell'Api ed un Prg pienamente vigente e contrario a
quella struttura potrebbe pesare come vincolo decisionale,
verso un no, per la Regione. E gli impegni che l'azienda Api
sarà in grado di assumere nei confronti del territorio e
della comunità? «Importantissimi per gli esiti di questa
vicenda» aveva detto giorni fa il neoassessore regionale
all'Ambiente Amagliani (riferendosi ai costi ambientali,
sociali ed economici che la presenza della raffineria
comporta) dopo un incontro col presidente della Provincia
Giancarli e Carletti. Ma Carletti, proprio riguardo ai costi
e agli impegni da sobbarcarsi per la bonifica e la
salvaguardia del territorio, aveva accusato il direttore Api
Bellucci di incapacità di fornire «un quadro realistico
sull'inquinamento» e di «aver reso meramente celebrativo il
suo discorso sulle certificazioni di sicurezza» tenuto il 24
novembre scorso al convengo sulla “Pianificazione
territoriale e bonifica dei siti inquinati".
Cargo della discordia
«La petroliera che arriva
all’Api non è una carretta»
Arriverà fra il 29 e il 31
dicembre all'isola della Raffineria Api di Falconara, la
petroliera “Moskovski Festival", che la Marina militare
della Spagna ha l'incarico di non far entrare nelle acque
della penisola iberica (destinazione finale del natante) in
base a un accordo franco-spagnolo firmato dopo la catastrofe
galiziana della “Prestige". Un caso che è stato portato
all’attenzione del Parlamento attraverso un’interrogazione
dei deputati Verdi, il cui primo firmatario è Marco Lion,
mentre la Capitaneria di porto di Ancona invita a non creare
allarmismi: «La Moskovski non è una carretta del mare. E’
classificata nel Lloyd's Register di Londra, uno dei
registri più rigorosi del mondo, ed ha tutti i requisiti per
poter navigare in sicurezza. L'imbarcazione inoltre è stata
ispezionata il 4 dicembre scorso a Gibilterra, senza alcuna
prescrizione». La «Moskovski» scaricherà all’Api 8 mila
delle 24 mila tonnellate del combustibile a basso tenore di
zolfo. L’ultimo attracco di questo cargo a Falconara risale
al 12 aprile. «L’armatore e l’Enel, la quale ha noleggiato
la nave, garantiscono - afferma l’Api - che la Moskovski è
dotata di doppio fondo/doppio scafo, sistema di gas inerte,
zavorra permanente segregata e provvista di tutti i
certificati richiesti dalla normativa vigente nazionale ed
internazionale». Verosimilmente, all'ingresso nelle acque
territoriali italiane (nel mare di Sicilia o anche ad
Ancona) la nave verrà controllata dalla Guardia costiera, e
se la documentazione relativa al suo stato e al carico sarà
in regola proseguirà fino a Falconara. Sarà poi l' armatore
a decidere dove rispedirla, visto lo stop imposto dal
governo spagnolo. |
Petroliera,
un mare di mistero
Arriverà a giorni. Tra il 29
e il 31 dicembre. O almeno così ha annunciato la Capitaneria
di porto di Ancona. E' diretta all'Api, la petroliera con
bandiera maltese «Moskovski Festival». La catastrofe
galiziana della «Prestige» ha creato un caso. Tanto che la
Marina militare iberica ha già ricevuto l'ordine di non far
entrare la nave nelle proprie acque territoriali. Un accordo
franco-spagnolo infatti vieta l'ingresso nella zona
economica esclusiva dei due paesi (200 miglia) a tutte le
navi a scafo singolo che abbiano più di quindici anni. Ed è
proprio sullo scafo della petroliera che si è creato una
specie di «giallo». Secondo la Capitaneria di porto di
Ancona la nave avrebbe uno scafo singolo. Non è così per la
raffineria Api di Falconara, secondo la quale la nave
sarebbe invece dotata di doppio scafo e quindi perfettamente
a norma. Intanto si scatena la polemica. I Verdi lanciano
l'allarme: «Chiudiamo tutte le porte alle carrette del
mare». Il deputato verde Marco Lion ha presentato
un'interrogazione in parlamento.
L'Api, rassicura
FALCONARA — L'Api, chiamata
direttamente in causa, dopo l'annunciato arrivo
dell'imbarcazione rassicura: «Si tratta di una nave a doppio
scafo — riferisce Gemma Dughiero responsabile dei rapporti
con il territorio —. E' stata costruita nel 1985 ed ha
quindi 17 anni. Presumibilmente il suo arrivo è previsto nei
primi giorni del nuovo anno e trasporta olio combustibile a
basso tenore di zolfo di proprietà Enel di circa 24 mila
tonnellate, solo in parte destinato alla nostra raffineria.
Il restante carico sarà diretto a Monfalcone». L'Api,
dunque, puntualizza sulla genesi dell'imbarcazione
sostenendo che l'armatore e l'Enel garantiscono che si
tratta di una nave a doppio scafo. «Le navi utilizzate
dall'Api — dice la Dughiero — sono certificate secondo le
normative internazionali, hanno tutte un'età inferiore ai 20
anni e sono costantemente revisionate dagli enti competenti.
Rispondono quindi ai requisiti della legge Marpol e sono
sottoposte all'ente di controllo per la verifica degli
standard di costruzione e sicurezza.
Un mare di misteri.
ANCONA — Un mare di misteri.
L'Api insiste: Moskovsky ha un doppio scafo. La Capitaneria
ribatte: nossignori, ne ha uno solo. Un singolo scafo. Che
non significa allarme: «No, vuol dire — spiegano i
comandanti della Capitaneria — che non è altro che una delle
tante, tantissime petroliere in circolazione con questa
conformazione. E' dotata di scafo singolo, ma non la
consideriamo più pericolosa di altre in circolazione. Anzi,
si può dire che, considerata la data di fabbricazione, l'84,
non c'è nulla da temere». Ancora: «Non si può bollarla come
carretta del mare. E' classificata nel Lloyd's Register di
Londra, uno dei registri pi severi che esista». Ergo: ha
tutti i crismi per viaggiare sicura. Ridotto pure il fattore
di rischio «pari a dieci su una scala che può raggiungere
valori massimi di 130-140». E infine: «Quella petroliera è
già transitata qui in aprile. La conosciamo. E non la
riteniamo un rischio». Parola di Capitaneria. |