RASSEGNA STAMPA 24.12.2002

 

MESSAGGERO
«Dalla Provincia subito sì al Prg»

E' un regalo tutto particolare quello che il sindaco Carletti si aspetta dalla Befana: un accorciamento dell'iter per la definitiva approvazione di quel Prg del '99 licenziato dal Comune di Falconara, in cui si parla di incompatibilità fra la raffineria Api e la città. Il messaggio l'ha lanciato venerdì mattina nel corso del suo discorso alla città al cinema Sport. Destinatario, il consiglio provinciale, «che al massimo entro i primi giorni dell'anno prossimo dovrà approvare il Prg». Il che, tradotto, significa che dovrà avallare le scelte urbanistiche di Falconara già nel corso della sua prima riunione, e che andrà convocato prima dell'Epifania, «in modo che vengano tagliate le gambe a chi corre in senso contrario». Contrario a cosa? Alla piena formalizzazione del Prg entro il 15 gennaio. Quel giorno, infatti - ed ecco l'ansia di Carletti - scade il termine per il pronunciamento della Regione sulla richiesta di rinnovo della concessione da parte dell'Api ed un Prg pienamente vigente e contrario a quella struttura potrebbe pesare come vincolo decisionale, verso un no, per la Regione. E gli impegni che l'azienda Api sarà in grado di assumere nei confronti del territorio e della comunità? «Importantissimi per gli esiti di questa vicenda» aveva detto giorni fa il neoassessore regionale all'Ambiente Amagliani (riferendosi ai costi ambientali, sociali ed economici che la presenza della raffineria comporta) dopo un incontro col presidente della Provincia Giancarli e Carletti. Ma Carletti, proprio riguardo ai costi e agli impegni da sobbarcarsi per la bonifica e la salvaguardia del territorio, aveva accusato il direttore Api Bellucci di incapacità di fornire «un quadro realistico sull'inquinamento» e di «aver reso meramente celebrativo il suo discorso sulle certificazioni di sicurezza» tenuto il 24 novembre scorso al convengo sulla “Pianificazione territoriale e bonifica dei siti inquinati".

Cargo della discordia

«La petroliera che arriva all’Api non è una carretta»

Arriverà fra il 29 e il 31 dicembre all'isola della Raffineria Api di Falconara, la petroliera “Moskovski Festival", che la Marina militare della Spagna ha l'incarico di non far entrare nelle acque della penisola iberica (destinazione finale del natante) in base a un accordo franco-spagnolo firmato dopo la catastrofe galiziana della “Prestige". Un caso che è stato portato all’attenzione del Parlamento attraverso un’interrogazione dei deputati Verdi, il cui primo firmatario è Marco Lion, mentre la Capitaneria di porto di Ancona invita a non creare allarmismi: «La Moskovski non è una carretta del mare. E’ classificata nel Lloyd's Register di Londra, uno dei registri più rigorosi del mondo, ed ha tutti i requisiti per poter navigare in sicurezza. L'imbarcazione inoltre è stata ispezionata il 4 dicembre scorso a Gibilterra, senza alcuna prescrizione». La «Moskovski» scaricherà all’Api 8 mila delle 24 mila tonnellate del combustibile a basso tenore di zolfo. L’ultimo attracco di questo cargo a Falconara risale al 12 aprile. «L’armatore e l’Enel, la quale ha noleggiato la nave, garantiscono - afferma l’Api - che la Moskovski è dotata di doppio fondo/doppio scafo, sistema di gas inerte, zavorra permanente segregata e provvista di tutti i certificati richiesti dalla normativa vigente nazionale ed internazionale». Verosimilmente, all'ingresso nelle acque territoriali italiane (nel mare di Sicilia o anche ad Ancona) la nave verrà controllata dalla Guardia costiera, e se la documentazione relativa al suo stato e al carico sarà in regola proseguirà fino a Falconara. Sarà poi l' armatore a decidere dove rispedirla, visto lo stop imposto dal governo spagnolo.

 
RESTO DEL CARLINO
Petroliera, un mare di mistero

Arriverà a giorni. Tra il 29 e il 31 dicembre. O almeno così ha annunciato la Capitaneria di porto di Ancona. E' diretta all'Api, la petroliera con bandiera maltese «Moskovski Festival». La catastrofe galiziana della «Prestige» ha creato un caso. Tanto che la Marina militare iberica ha già ricevuto l'ordine di non far entrare la nave nelle proprie acque territoriali. Un accordo franco-spagnolo infatti vieta l'ingresso nella zona economica esclusiva dei due paesi (200 miglia) a tutte le navi a scafo singolo che abbiano più di quindici anni. Ed è proprio sullo scafo della petroliera che si è creato una specie di «giallo». Secondo la Capitaneria di porto di Ancona la nave avrebbe uno scafo singolo. Non è così per la raffineria Api di Falconara, secondo la quale la nave sarebbe invece dotata di doppio scafo e quindi perfettamente a norma. Intanto si scatena la polemica. I Verdi lanciano l'allarme: «Chiudiamo tutte le porte alle carrette del mare». Il deputato verde Marco Lion ha presentato un'interrogazione in parlamento.

L'Api, rassicura

FALCONARA — L'Api, chiamata direttamente in causa, dopo l'annunciato arrivo dell'imbarcazione rassicura: «Si tratta di una nave a doppio scafo — riferisce Gemma Dughiero responsabile dei rapporti con il territorio —. E' stata costruita nel 1985 ed ha quindi 17 anni. Presumibilmente il suo arrivo è previsto nei primi giorni del nuovo anno e trasporta olio combustibile a basso tenore di zolfo di proprietà Enel di circa 24 mila tonnellate, solo in parte destinato alla nostra raffineria. Il restante carico sarà diretto a Monfalcone». L'Api, dunque, puntualizza sulla genesi dell'imbarcazione sostenendo che l'armatore e l'Enel garantiscono che si tratta di una nave a doppio scafo. «Le navi utilizzate dall'Api — dice la Dughiero — sono certificate secondo le normative internazionali, hanno tutte un'età inferiore ai 20 anni e sono costantemente revisionate dagli enti competenti. Rispondono quindi ai requisiti della legge Marpol e sono sottoposte all'ente di controllo per la verifica degli standard di costruzione e sicurezza.

Un mare di misteri.

ANCONA — Un mare di misteri. L'Api insiste: Moskovsky ha un doppio scafo. La Capitaneria ribatte: nossignori, ne ha uno solo. Un singolo scafo. Che non significa allarme: «No, vuol dire — spiegano i comandanti della Capitaneria — che non è altro che una delle tante, tantissime petroliere in circolazione con questa conformazione. E' dotata di scafo singolo, ma non la consideriamo più pericolosa di altre in circolazione. Anzi, si può dire che, considerata la data di fabbricazione, l'84, non c'è nulla da temere». Ancora: «Non si può bollarla come carretta del mare. E' classificata nel Lloyd's Register di Londra, uno dei registri pi severi che esista». Ergo: ha tutti i crismi per viaggiare sicura. Ridotto pure il fattore di rischio «pari a dieci su una scala che può raggiungere valori massimi di 130-140». E infine: «Quella petroliera è già transitata qui in aprile. La conosciamo. E non la riteniamo un rischio». Parola di Capitaneria.

 
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