Il sindaco
aveva chiamato a raccolta la città per spiegare il suo
impegno per lo sviluppo
Tessere elettorali
restituite
Carletti parla al cinema
Sport: gesto-protesta di Fiumesino
Il passato, il presente e
l'enigmatico futuro di Falconara possono essere sintetizzati
- nella sua cronica e irrisolta problematica centrale,
quella ambientale - nell'amaro “regalo natalizio" depositato
ieri sul banco del sindaco Carletti dagli “abbandonati e
turlupinati" (così si sono definiti) cittadini di Fiumesino:
una scatola con dentro una ottantina di tessere elettorali.
Il gesto, estremo e quasi disperato, preceduto da un breve e
accorato discorso-denuncia fuori programma dei
rappresentanti del comitato del quartiere da anni in
ginocchio per quanto riguarda la vivibilità, è servito se
non altro a “mettere i piedi nel piatto" in apertura
dell'incontro al cinema Sport fra il primo cittadino e la
sua città. La minaccia della realizzazione del by-pass
ferroviario è solo l'ultimo atto di una politica che ci ha
visti «oggetto di promesse e programmi migliorativi in
tantissimi anni mai attuati, ed invece destinatari di atti
ed azioni dannose per la qualità della nostra vita» hanno
scritto in un documento protestando cartelli alla mano
contro tutti gli amministratori eletti a tutti i livelli,
dal Comune allo Stato, i residenti del rione oscurato
dall'inquietante e invasiva presenza della raffineria. Già,
la raffineria. Carletti, nella prolusione di circa un'ora
con cui ha tenuto viva l'attenzione del foltissimo pubblico
(presenti molti politici e amministratori), non ha mai
pronunciato il nome “Api", preferendo la locuzione “quella
struttura". Quasi a voler sottolineare la voglia di distacco
e l'insofferenza con cui la sua amministrazione, e gran
parte dei cittadini, vivono il rapporto con il grande
stabilimento petrolifero e di cogenerazione elettrica
(centrale Igc Turbogass). Un rapporto, ha sottolineato il
sindaco, che il nuovo Prg di Falconara appena approvato dal
Comune spezza di netto senza molti complimenti. E' una città
senza Api, dunque, quella che sogna il sindaco,
«riconvertita verso il turismo e il terziario, consapevole
della sua collocazione strategica per quanto riguarda i
centri e le infrastrutture di comunicazione (aeroporto,
porto di Ancona, ndr.) e, in linea con il riconoscimento in
tal senso del Pit regionale, delle sue grandi potenzialità
in termini di sviluppo quale nodo intermodale». «Quella
struttura» però «assieme a vecchie scelte politiche basate
su un uso industriale del territorio rovinoso», secondo il
primo cittadino «hanno gravato 100 ettari del nostro Comune
da pesantissimio vincoli»: separazione dal mare e dalle sue
opportunità economiche; inquinamento cronico dei 70 ettari
su cui insiste l'Api e limiti alla vita normale dell'area di
sicurezza attigua; collocazione inadatta delle
infrastrutture («necessari lo spostamento della ferrovia e
della statale 16»). E, padre di tutti i condizionamenti, il
costo sopportati dalla città, quantificabile in 3-4 miliardi
di vecchie lire annue per reggere, tra spese in termini di
sicurezza, politiche sanitarie, sociali e ambientali,
l'enorme impatto sull'ambiente e sulla comunità della
raffineria e di ciò che le ruota intorno. Costi, ha detto
chiaro Carletti, che «Falconara non può più sopportare, e di
cui si deve far carico quella struttura». L'istituzione
dell’Ufficio Ambiente, con la sua continua opera di studio e
monitoraggio dell'inquinamento (spesa 1 miliardo di vecchie
lire all'anno); l'avvio di una politica di gestione in rete
del territorio, in collaborazione con i Comuni della bassa
Vallesina, col Comune di Ancona, le Ferrovie, l'Autorità
portuale, l'Anas, la Zipa, l'interporto e le altre
istituzioni amministrative ed economiche: queste, per il
sindaco, le chiavi di volta per invertire la rotta verso uno
sviluppo che «recuperi aree a nord della città (ex
Montedison, ndr.), bonifichi i 100 ettari inquinati, preveda
la realizzazione di un polo fieristico e di un porto
turistico e un nuovo disegno della viabilità». Infine, un
grido d'allarme: accorciare l'iter per la definitiva
approvazione del Prg, perché vengano tagliate le gambe a chi
corre in direzione contraria.
Attentato a un gommone
FALCONARA - Ottomila euro in
fumo. A tanto ammontano i danni della barca di Massimo
Fanelli del tutto distrutta mercoledì notte. Stranamente la
sua è l’unica imbarcazione danneggiata tra le tante presenti
al rimessaggio del circolo marinaro dell’Adriatico. Il
nostro giornale si è occupato di Massimo Fanelli poiché si
era fatto promotore di una nuova associazione, “Il Falco
Azzurro", a tutela dell’ambiente, dell’infanzia e per la
solidarietà e la protezione civile. In particolare Fanelli
aveva denunciato il malfunzionamento dell’impianto fognario
lungo l’arenile. Per questo Fanelli parla di troppo evidenti
«coincidenze col passato», lasciando chiaramente intendere
di essere vittima di una ritorsione. Lo stesso Fanelli ha
denunciato il danneggiamento del suo gommone ai Carabinieri
e, in una lettera inviata al sindaco Carletti, chiede
precise risposte su quanto accaduto e se «a Falconara esiste
ancora la possibilità di esprimere liberamente le proprie
opinioni». |
Fiumesino
getta via la tessera
FALCONARA — Il sindaco
Carletti conta i giorni che lo dividono tra l'approvazione
della Provincia al piano regolatore generale (il nullaosta
dovrebbe arrivare nei primi giorni del prossimo anno) e il
rinnovo della concessione Api (15 gennaio 2003). Questo ciò
che il primo cittadino ha ribadito ieri, in quello che è
stato l'unico discorso, in sette anni, aperto alla
cittadinanza. Un faccia a faccia che ha messo in luce una
volta per tutte la posizione ufficiale del Comune nei
confronti dell'impianto petrolifero e che si è tradotto in
un do ut des: uno scambio equo tra raffineria e Comune per
gli svantaggi che l'azienda Api provoca al territorio.
Carletti si è rivolto ad un cinema Sport dalla platea
gremita di gente. Tanti ma non troppi, molti amministratori,
molti politici sia di maggioranza che di opposizione. Un'ora
nella quale non sono mancate le polemiche. Ottanta cittadini
del quartiere di Fiumesino hanno consegnato al sindaco
Carletti le proprie tessere elettorali. Il perché è presto
detto, si sentono abbandonati dall'amministrazione comunale.
«Illusi da promesse mai rispettate». «Nella difesa di tutti
i nostri legittimi diritti — scrivono nel volantino
distribuito ai presenti — non abbiamo trovato, ad eccezione
di poche voci, alcun riscontro oggettivo e concreto dalla
maggior parte delle forze politiche, soprattutto quelle di
governo. Ed ora la minaccia della realizzazione del by pass
ferroviario a ridosso delle nostre abitazioni sarà la
mazzata conclusiva alla vita sociale ed economica di tutto
il quartiere, compromettendo anche i futuri sviluppi del
territorio per l'intera provincia». Franco Budini e Massimo
De Paolis, solo per citarne alcuni dei residenti di
Fiumesino presenti, hanno compiuto dunque il gesto clamoroso
quanto incisivo nel corso dell'incontro pubblico del
sindaco. «Non vedendoci protetti e tutelati dallo Stato —
dicono — disconosciamo a tutti gli amministratori la
qualifica di rappresentanti di questo nucleo di cittadini».
Dopo l'inizio burrascoso Carletti ha proseguito
nell'elencare le priorità dell'amministrazione, gli
obiettivi e i 'paletti' entro i quali incentrerà la sua
azione di governo. Carletti, ha spiegato il perché del
recupero di certe aree e l'importanza dei servizi sociali
per la città. Ha parlato di piano regolatore generale e di
come questo preveda la riconversione del territorio Api. Ha
concretizzato, in cifre, i costi sostenuti durante i dodici
mesi per salvaguardare il territorio e i cittadini e quelli
sostenuti dall'ufficio ambiente di Falconara, il tutto
stimato nell'ordine di qualche milione di euro all'anno:
«soldi che vengono di conseguenza sottratti alla città».
«Non si può negare — ha detto il sindaco — che 70 ettari di
quella parte di Falconara sono diffusamente inquinati. Non
vorrei quindi che l'approvazione del prg giungesse troppo
tardi. Si potrebbero innestare iter procedurali pericolosi».
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