RASSEGNA STAMPA 22.12.2002

 

MESSAGGERO
Il sindaco aveva chiamato a raccolta la città per spiegare il suo impegno per lo sviluppo

Tessere elettorali restituite

Carletti parla al cinema Sport: gesto-protesta di Fiumesino

Il passato, il presente e l'enigmatico futuro di Falconara possono essere sintetizzati - nella sua cronica e irrisolta problematica centrale, quella ambientale - nell'amaro “regalo natalizio" depositato ieri sul banco del sindaco Carletti dagli “abbandonati e turlupinati" (così si sono definiti) cittadini di Fiumesino: una scatola con dentro una ottantina di tessere elettorali. Il gesto, estremo e quasi disperato, preceduto da un breve e accorato discorso-denuncia fuori programma dei rappresentanti del comitato del quartiere da anni in ginocchio per quanto riguarda la vivibilità, è servito se non altro a “mettere i piedi nel piatto" in apertura dell'incontro al cinema Sport fra il primo cittadino e la sua città. La minaccia della realizzazione del by-pass ferroviario è solo l'ultimo atto di una politica che ci ha visti «oggetto di promesse e programmi migliorativi in tantissimi anni mai attuati, ed invece destinatari di atti ed azioni dannose per la qualità della nostra vita» hanno scritto in un documento protestando cartelli alla mano contro tutti gli amministratori eletti a tutti i livelli, dal Comune allo Stato, i residenti del rione oscurato dall'inquietante e invasiva presenza della raffineria. Già, la raffineria. Carletti, nella prolusione di circa un'ora con cui ha tenuto viva l'attenzione del foltissimo pubblico (presenti molti politici e amministratori), non ha mai pronunciato il nome “Api", preferendo la locuzione “quella struttura". Quasi a voler sottolineare la voglia di distacco e l'insofferenza con cui la sua amministrazione, e gran parte dei cittadini, vivono il rapporto con il grande stabilimento petrolifero e di cogenerazione elettrica (centrale Igc Turbogass). Un rapporto, ha sottolineato il sindaco, che il nuovo Prg di Falconara appena approvato dal Comune spezza di netto senza molti complimenti. E' una città senza Api, dunque, quella che sogna il sindaco, «riconvertita verso il turismo e il terziario, consapevole della sua collocazione strategica per quanto riguarda i centri e le infrastrutture di comunicazione (aeroporto, porto di Ancona, ndr.) e, in linea con il riconoscimento in tal senso del Pit regionale, delle sue grandi potenzialità in termini di sviluppo quale nodo intermodale». «Quella struttura» però «assieme a vecchie scelte politiche basate su un uso industriale del territorio rovinoso», secondo il primo cittadino «hanno gravato 100 ettari del nostro Comune da pesantissimio vincoli»: separazione dal mare e dalle sue opportunità economiche; inquinamento cronico dei 70 ettari su cui insiste l'Api e limiti alla vita normale dell'area di sicurezza attigua; collocazione inadatta delle infrastrutture («necessari lo spostamento della ferrovia e della statale 16»). E, padre di tutti i condizionamenti, il costo sopportati dalla città, quantificabile in 3-4 miliardi di vecchie lire annue per reggere, tra spese in termini di sicurezza, politiche sanitarie, sociali e ambientali, l'enorme impatto sull'ambiente e sulla comunità della raffineria e di ciò che le ruota intorno. Costi, ha detto chiaro Carletti, che «Falconara non può più sopportare, e di cui si deve far carico quella struttura». L'istituzione dell’Ufficio Ambiente, con la sua continua opera di studio e monitoraggio dell'inquinamento (spesa 1 miliardo di vecchie lire all'anno); l'avvio di una politica di gestione in rete del territorio, in collaborazione con i Comuni della bassa Vallesina, col Comune di Ancona, le Ferrovie, l'Autorità portuale, l'Anas, la Zipa, l'interporto e le altre istituzioni amministrative ed economiche: queste, per il sindaco, le chiavi di volta per invertire la rotta verso uno sviluppo che «recuperi aree a nord della città (ex Montedison, ndr.), bonifichi i 100 ettari inquinati, preveda la realizzazione di un polo fieristico e di un porto turistico e un nuovo disegno della viabilità». Infine, un grido d'allarme: accorciare l'iter per la definitiva approvazione del Prg, perché vengano tagliate le gambe a chi corre in direzione contraria.

Attentato a un gommone

FALCONARA - Ottomila euro in fumo. A tanto ammontano i danni della barca di Massimo Fanelli del tutto distrutta mercoledì notte. Stranamente la sua è l’unica imbarcazione danneggiata tra le tante presenti al rimessaggio del circolo marinaro dell’Adriatico. Il nostro giornale si è occupato di Massimo Fanelli poiché si era fatto promotore di una nuova associazione, “Il Falco Azzurro", a tutela dell’ambiente, dell’infanzia e per la solidarietà e la protezione civile. In particolare Fanelli aveva denunciato il malfunzionamento dell’impianto fognario lungo l’arenile. Per questo Fanelli parla di troppo evidenti «coincidenze col passato», lasciando chiaramente intendere di essere vittima di una ritorsione. Lo stesso Fanelli ha denunciato il danneggiamento del suo gommone ai Carabinieri e, in una lettera inviata al sindaco Carletti, chiede precise risposte su quanto accaduto e se «a Falconara esiste ancora la possibilità di esprimere liberamente le proprie opinioni».

 
RESTO DEL CARLINO
Fiumesino getta via la tessera

FALCONARA — Il sindaco Carletti conta i giorni che lo dividono tra l'approvazione della Provincia al piano regolatore generale (il nullaosta dovrebbe arrivare nei primi giorni del prossimo anno) e il rinnovo della concessione Api (15 gennaio 2003). Questo ciò che il primo cittadino ha ribadito ieri, in quello che è stato l'unico discorso, in sette anni, aperto alla cittadinanza. Un faccia a faccia che ha messo in luce una volta per tutte la posizione ufficiale del Comune nei confronti dell'impianto petrolifero e che si è tradotto in un do ut des: uno scambio equo tra raffineria e Comune per gli svantaggi che l'azienda Api provoca al territorio. Carletti si è rivolto ad un cinema Sport dalla platea gremita di gente. Tanti ma non troppi, molti amministratori, molti politici sia di maggioranza che di opposizione. Un'ora nella quale non sono mancate le polemiche. Ottanta cittadini del quartiere di Fiumesino hanno consegnato al sindaco Carletti le proprie tessere elettorali. Il perché è presto detto, si sentono abbandonati dall'amministrazione comunale. «Illusi da promesse mai rispettate». «Nella difesa di tutti i nostri legittimi diritti — scrivono nel volantino distribuito ai presenti — non abbiamo trovato, ad eccezione di poche voci, alcun riscontro oggettivo e concreto dalla maggior parte delle forze politiche, soprattutto quelle di governo. Ed ora la minaccia della realizzazione del by pass ferroviario a ridosso delle nostre abitazioni sarà la mazzata conclusiva alla vita sociale ed economica di tutto il quartiere, compromettendo anche i futuri sviluppi del territorio per l'intera provincia». Franco Budini e Massimo De Paolis, solo per citarne alcuni dei residenti di Fiumesino presenti, hanno compiuto dunque il gesto clamoroso quanto incisivo nel corso dell'incontro pubblico del sindaco. «Non vedendoci protetti e tutelati dallo Stato — dicono — disconosciamo a tutti gli amministratori la qualifica di rappresentanti di questo nucleo di cittadini». Dopo l'inizio burrascoso Carletti ha proseguito nell'elencare le priorità dell'amministrazione, gli obiettivi e i 'paletti' entro i quali incentrerà la sua azione di governo. Carletti, ha spiegato il perché del recupero di certe aree e l'importanza dei servizi sociali per la città. Ha parlato di piano regolatore generale e di come questo preveda la riconversione del territorio Api. Ha concretizzato, in cifre, i costi sostenuti durante i dodici mesi per salvaguardare il territorio e i cittadini e quelli sostenuti dall'ufficio ambiente di Falconara, il tutto stimato nell'ordine di qualche milione di euro all'anno: «soldi che vengono di conseguenza sottratti alla città». «Non si può negare — ha detto il sindaco — che 70 ettari di quella parte di Falconara sono diffusamente inquinati. Non vorrei quindi che l'approvazione del prg giungesse troppo tardi. Si potrebbero innestare iter procedurali pericolosi».

 
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