MESSAGGERO |
Il Comune fa il
punto sui rinnovi delle concessioni Api, Prg e modelli di
sviluppo «L’azienda
paghi la bonifica»
FALCONARA - Rinnovo
concessioni Api, Prg, modelli di sviluppo. Se ne parlerà
domani alle 12 al cinema Sport in occasione del "Discorso
alla città" del sindaco Carletti. Ma su questi temi il
Comune di Falconara ha intanto riaffermato la propria
posizione in un documento ratificato dalla giunta. «Il Prg
’99 è fortemente improntato ad una riqualificazione generale
del territorio e allo sviluppo di attività e vocazioni
direzionali/terziarie/turistiche, abbandonando con ciò un
modello essenzialmente condizionato dalla presenza di una
grande industria come l’Api» afferma il documento. Fra gli
obiettivi primari indicati si sottolinea la «valorizzazione
delle funzioni di “gate internazionale" di Falconara;
configurazione di un luogo destinato agli scambi e agli
affari; apertura della città al mare attraverso
l’eliminazione degli scali ferroviari; la realizzazione di
un porto turistico/commerciale in corrispondenza del nuovo
centro della città; sviluppo turistico della zona nord
mediante la creazione di un nuovo polo del tempo libero
riutilizzando strutture dismesse(ex Montedison)». Il Comune
rileva inoltre la necessità di tutelare «l’integrità del
territorio» e per questo indica quali azioni irrinunciabili
la gestione diretta del «monitoraggio all’interno della
raffineria; del controllo, sorveglianza e messa a punto di
prescrizioni e interventi che rimuovano le condizioni di
rischio; della progettazione e realizzazione delle bonifiche
sull’intera area». Attività queste «necessarie per offrire
garanzie credibili alla comunità locale» il cui «relativo
costo sociale non può essere sopportato dalla comunità e va
pertanto finanziato dal soggetto che utilizza il territorio
per fini produttivi ed economici. Per gli esiti della
vicenda e nel momento in cui l’argomento di un possibile
rinnovo della concessione alla raffineria diventa attuale,
di grande importanza saranno l’atteggiamento e gli impegni
che l’azienda sarà in grado di assumere». |
|
RESTO DEL
CARLINO |
Ripensare il
territorio
FALCONARA — Ripensa il
territorio il Comune di Falconara e nei conti fatti più
volte a tavolino mettendo nero su bianco le condizioni per
la permanenza della raffineria Api sul territorio, è stato
stilato un lungo documento di posizione. «L'Api — è scritto
nel progetto — rappresenta un vincolo e un condizionamento
sociale, culturale, dell'attività istituzionale, per le
scelte urbanistiche, le attività economiche, portuali, di
assetto viario e infrastrutturale e una limitazione
nell'utilizzo di ampie zone limitrofe alla struttura».
Questi condizionamenti per il Comune si traducono in cifre,
ovvero costi per la comunità. «L'eventuale permanenza della
raffineria — continua — va subordinata all'eliminazione dei
vincoli all'azzeramento dei costi per la comunità e alla
tutela diretta dell'integrità del territorio». Il Comune
chiede insomma il monitoraggio all'interno della raffineria,
il controllo e la sorveglianza degli interventi che
rimuovano i rischi e la progettazione delle bonifiche.
Consiglio infuocato, in 12
abbandonano l'aula
FALCONARA — Burrasca in
Consiglio comunale tanto che 12 consiglieri di opposizione
hanno abbandonato l'aula per eludere la votazione della
variazione straordinaria inserita nell'ordine del giorno del
capitolo riguardante i finanziamenti ai quartieri di
Villanova e Fiumesino. Forza Italia, Rifondazione comunista,
Verdi, Alleanza nazionale e lista Chiari e Coerenti hanno
fortemente consestato la decisione del Comune perché
considerano l'inserimento tardivo in violazione di legge. L'aministrazione
ha sottolineato come si trattasse di una mera «decisione
contabile». All'inserimento tardivo in bilancio si era già
opposto il ragioniere del Comune, mentre i Revisori dei
conti avevano dato il nullosta proprio per il carattere
della straordinarietà.
Scalo merci: altre
proteste
FALCONARA — Dopo la diffida
del Comune, i cittadini dei Comitati residenti a Villanova
hanno segnalato, al sindaco, all'assessore all'ambiente
regionale, a quello della Provincia, al prefetto e al
responsabile del servizio Igiene e Sanità pubblica della
Ausl 7, l'«insostenibile situazione ambientale e igienica»
che stanno vivendo. Il documento firmato dai residenti del
condominio di via Bassi 7 denuncia la «difficile situazione
ambientale» a cui dicono di essere sottoposti dal mese di
novembre a causa dei lavori svolti nello scalo merci
ferroviario nella zona Castellaraccia. |
|
CORRIERE ADRIATICO |
In un documento
il modello di sviluppo ecocompatibile
Il comune traccia il
futuro
FALCONARA - Riqualificazione
generale dei territorio, sviluppo di attività e vocazioni
direzionali-terziarie-turistiche e soprattutto abbandono di
un modello essenzialmente condizionato dalla presenza di una
grande industria come l'Api. Ecco le linee base del nuovo
modello di sviluppo sostenibile del Comune, contenute nel
Prg adottato dal consiglio comunale nell'99. "In estrema
sintesi –spiega un documento della giunta presentato in
questi giorni - vanno ricercatele compatibilità tra le
funzioni esistenti consolidate e le altre previste dal
modello di sviluppo". Ciò "sostituendo le funzioni obsolete
con altre innovative e ripensando il territorio per
raggiungere obiettivi di grande rilevanza quali la
valorizzazione delle funzioni di gate internazionale di
Falconara nei confronti dell'Europa e del Mediterraneo,
(peraltro già riconosciute dal Pit), stante la presenza
dell'aeroporto in forte sviluppo, dell'autostrada A 14 e di
linee ferroviarie nazionali, e ciò in stretta connessione
con il porto di Ancona e l'Interporto di Jesi". Di
fondamentale importanza l'apertura della città al mare
attraverso la eliminazione degli scali ferroviari e la
realizzazione di un porto turistico-commerciale e passeggeri
in corrispondenza dei nuovo centro della città. Insomma
l'obiettivo finale del Prg del'99, sì può riassumere nella
definizione "Città compatibile", un processo da attuarsi
attraverso un processo di azioni condivise, coerenti e
convergenti e strumenti procedurali e risorse finanziarie
adeguate. “Il Prg - prosegue il documento - relativamente
all'Api, dichiara l'incompatibilità urbanistica delle
attività che questa svolge con il territorio e la città di
Falconara. Proprio per tale ragione il Prg si pone
l'obiettivo strategico di medio-lungo periodo, della
riconversione eco-compatibile delle attività esistenti per
conseguire il risanamento ambientale e la trasformazione
urbanistica dell'area che consentano la salvaguardia e la
crescita degli attuali livelli occupazionali e il deciso
miglioramento della qualità urbana". In ogni caso, in via
transitoria, fino alla scadenza delle concessioni
amministrative in atto ( oggi rispettivamente 2008 per la
raffineria e 2020 per l'Impianto Igcc), il Prg consente,
all'interno dell'area della raffineria Api, le sole
operazioni di miglioramento della sicurezza interna ed
esterna e gli interventi di manutenzione ordinaria degli
impianti. L'Api è ritenuta, sotto i profilo delle fonti
energetiche, un complesso industriale di rilievo regionale e
nazionale ed è pertanto ragionevole pensare che la sua
riconversione possa non essere di immediata attuazione.
Tuttavia - si legge ancora nel documento della giunta, che
pubblichiamo alla vigilia del discorso alla città del
sindaco Giancarlo Carletti al cinema Sport - è indubitabile
che essa, nel contesto urbano in cui è collocata,
rappresenta un vincolo ed un condizionamento sociale, un
condizionamento culturale, un detrattore ambientale e un
condizionamento per lo sviluppo delle attività economiche.
Questi condizionamenti costituiscono un costo per la
comunità locale che attualmente se ne fa carico attingendo
dalle proprie risorse, da qui discendono scelte anche le
fortemente condizionate per quanto riguarda il nuovo
tracciato della linea ferroviaria, il nuovo tracciato della
strada statale, una diversa collocazione del nuovo centro
urbano e una diversa impostazione dell'apertura della città
al mare. Per tutelare direttamente l'integrità del
territorio occorre che il Comune, si sostiene nel documento.
gestisca tutte le attività necessarie per offrire credibili
garanzie alla comunità locale, ma il relativo costo sociale
non può essere sopportato dalla comunità e va pertanto
finanziato da chi utilizza il territorio per fini produttivi
ed economici. |
|
|