RASSEGNA STAMPA 19.12.2002

 

MESSAGGERO
Scalo merci, i divieti salva-timpani

FALCONARA - Diminuiti i rumori provocati dallo scalo merci di via Castellaraccia. La fa sapere il Comune che tempo fa aveva inviato una diffida alle Fs. L’Ufficio Ambiente si era incontrato nei giorni scorsi con Trenitalia che ha accettato di attuare una serie di prescrizioni. tra l’altro si eviterà l’arresto di convogli sul binario 1 ovest, lato via Aspromonte, si inibirà l’uso di altoparlanti anche per comunicazioni di lavoro. Vietate anche le manovre a spinta sul piazzale “riordino" e sul binario 1 ovest causa di urti violenti tra respingenti e divieto categorico di ogni sosta anche temporanea di materiali da carico con motori refrigeranti attivi e di carri con traversine impregnate. Divieto infine di tenere il motore acceso durante le fasi di rifornimento di gasolio ai mezzi in manovra.

 
RESTO DEL CARLINO
Scalo-merci meno rumoroso

FALCONARA — Diminuiscono i rumori in via della Castellaraccia. A comunicarlo è l'ufficio ambiente comunale, che aveva diffidato Trenitalia in seguito alle numerose segnalazioni di cittadini che protestavano contro i rumori provocato dallo scalo- merci. Nei giorni scorsi la problematica dell'inquinamento acustico provocato dai carri impegnati nella movimentazione delle merci all'interno dello scalo ferroviario di via Castellaraccia è stata affrontata e discussa nel corso dell'incontro svoltosi tra il dirigente dell'ufficio ambiente Angeloni e il responsabile dello scalo-merci di Falconara Desiderio. A seguito dell'incontro Trenitalia ha individuato alcune prescrizioni alla cui osservanza sono tenuti gli operatori dello scalo. Si tratta di «evitare in maniera assoluta l'arresto di convogli sul binario 1° ovest lato via Aspromonte» e di «inibire per qualsiasi comunicazione, anche di lavoro, l'uso degli altoparlanti nelle ore notturne». Vi sono poi altri provvedimenti assunti da Trenitalia, con lo scopo preciso di evitare il più possibile rumori molesti ai cittadini residenti nei pressi dello scalo-merci sia dal lato di via Castellaraccia, sia da quello di via Aspromonte. Innanzitutto c'è il «divieto assoluto delle manovre a spinta sul piazzale riordino e sul binario 1° ovest, evitando urti violenti tra i respingenti in fase di accostamento». Poi è stato deciso «il divieto categorico di ogni sosta anche temporanea di materiali da carico con motori refrigeranti attivi e di carri con traversine impregnate». Infine, c'è «il divieto di tenere il motore acceso durante la fase di rifornimento di gasolio ai mezzi in manovra».

Ambiente Entro 6 mesi piano di risanamento

FALCONARA — Entro sei mesi saranno pronti gli strumenti per la realizzazione del Piano di risanamento dell'area Ancona, Falconara, Bassa Valle dell'Esino. Il preliminare al Piano prenderà presto il via grazie alla decisione della Giunta regionale di affidare l'incarico a uno staff regionale multidisciplinare, i cui componenti saranno individuati all'interno del Dipartimento territorio e ambiente. «Un atto che metterà in condizione il Governo regionale di misurarsi correttamente con le previsioni della "Dichiarazione di Area ad alto rischio" - ha detto l'assessore all'ambiente Amagliani - e passare alla fase di pianificazione e, poi, a quella operativa, avendo le giuste coordinate per un uso ambientalmente compatibile di quel territorio in funzione della sua auspicabile riconversione». I tempi previsti per la definizione del preliminare sono stati fissati in sei mesi e gli oneri finanziari, a carico in gran parte della Regione, sono di circa 380 mila euro.

Api Vertice tra D'Ambrosio Giancarli e il sindaco Carletti

FALCONARA — La triade è tornata ad incontrarsi. Il sindaco Carletti, il presidente della Regione Vito D'Ambrosio e quello della Provincia Enzo Giancarli, ieri, hanno effettuato una prima verifica di quelle che sono le azioni conseguenti il protocollo d'intesa stilato lo scorso 5 novembre. Si è parlato ancora di raffineria Api e del rinnovo della concessione. E' stato ribadito che il problema non potrà essere esaminato solo sotto un profilo esclusivamente burocratico. L'argomento, infatti, dovrà essere affrontato tenendo conto delle scelte urbanistiche compiute dal Comune e del bilancio dei costi ambientali, sociali ed economici che la presenza della grande industria comporta per il territorio. Gli Enti hanno sottolineato che di grande importanza sarà l'atteggiamento e gli impegni che l'azienda sarà in grado di assumere nei confronti del territorio e della comunità locale. Intanto la Giunta comunale ha preparato un documento sulle problematiche legate all'Api.

Fiumi e terremoti, zona a rischio

ANCONA — Un territorio ad alto rischio idrogeologico, nonché sismico. E' quanto emerge dal nuovo piano provinciale di emergenza della Protezione Civile, realizzato in questi mesi grazie alla collaborazione istituzionale della prefettura e della Provincia e con l'ausilio dei vigili del fuoco e della Regione. A livello nazionale si tratta del primo piano di emergenza unico che offra un quadro completo circa le calamità naturali ed i loro possibili effetti sul territorio provinciale ed è stato presentato ieri mattina alla presenza del presidente della provincia Enzo Giancarli, del prefetto Giulio Maninchedda, dell'assessore provinciale alla Protezione Civile Stefano Gatto, del dirigente del servizio Protezione Civile della Regione Roberto Oreficini e del comandante provinciale dei vigili del fuoco Leonardo Denaro. Sono ben trenta le località della provincia a rischio idrogeologico, alcune delle quali in una situazione già preoccupante. Mentre un po' tutte le zone potrebbero essere coinvolte in eventi sismici di vaste proporzioni. A determinare la gravità della situazione è la presenza più o meno cospicua di persone o infrastrutture in prossimità dei terreni a rischio. Circa i dissesti idrogeologici il piano distingue due sotto-categorie: una relativa all'esondazione dei fiumi e un'altra ai movimenti franosi. Tra i trenta comuni eventualmente soggetti a inondazioni, da tenere sott'occhio senz'altro Senigallia, dove nei pressi del fiume Misa oltre settemila persone potrebbero venire travolte da un possibile smottamento. A seguire c'è Montemarciano, in cui è l'Esino a destare perplessità: qui in ballo c'è l'incolumità di quasi quattromila cittadini. E poi tutte le altre località, tra cui Falconara e Chiaravalle con quasi duemila persone coinvolte. Per quanto riguarda invece le frane, sono trenta i comuni interessati da eventuali fenomeni e cinque le zone in cui sono presenti più di 500 residenti: Falconara con 1200, Osimo e Camerano con circa mille, Ancona con oltre settecento e Senigallia con quasi seicento. Il piano espone le modalità di intervento per fronteggiare l'emergenza. Tra le novità, c'è la prossima apertura di una sala operativa unica provinciale che dalla prefettura si sposterà nella sede dei vigili del fuoco. Da qui, rimanendo in stand by in attesa di ordini, collaborerà con la sala regionale della Protezione Civile attiva ventiquattro ore su ventiquattro.

 
CORRIERE ADRIATICO
Prima verifica del protocollo tra Regione, Provincia e Comune

Patto di ferro, avanti così

FALCONARA - Saranno intensificati i rapporti e gli incontri tra Regione Provincia e Comune di Falconara al fine di garantire una puntuale e tempestiva attuazione di tutti gli obiettivi contenuti nel protocollo d'intesa siglato all’inizio di novembre per creare un tavolo istituzionale permanente con funzione di coordinamento. Lo hanno ribadito i diretti interessati nel corso di una riunione svoltasi ieri mattina a cui hanno partecipato Vito D'Ambrosio, presidente della giunta regionale, Enzo Giancarli, presidente della giunta provinciale e Giancarlo Carletti, sindaco di Falconara. Si è trattato di una prima verifica dopo la firma del protocollo per valutare le azioni intraprese e quelle da realizzare. "Dopo aver positivamente valutato il progresso compiuto nella definizione in particolare delle problematiche infrastrutturali - riferisce una nota diffusa al termine dell'incontro - D'Ambrosio, Giancarli e Carletti hanno convenuto di intensificare i rapporti e gli incontri al fine di garantire una puntuale e tempestiva attuazione di tutti gli obiettivi contenuti nel protocollo. Sul merito della questione inerente la richiesta della Raffineria Api per il rinnovo della concessione - prosegue la nota - è stato ribadito che il problema non potrà essere esaminato solo sotto un profilo squisitamente burocratico. L’argomento infatti dovrà essere trattato tenendo conto delle scelte urbanistiche compiute dal Comune di Falconara Marittima e del bilancio dei costi ambientali, sociali ed economici che la presenza della grande industria comporta per il territorio. Per gli esiti di questa vicenda, nel momento in cui l'argomento di un possibile rinnovo della concessione alla Raffineria diventerà attuale - è scritto ancora nella nota - i vertici istituzionali di Regione, Provincia e Comune convengono che di grande importanza saranno l'atteggiamento e gli impegni che l'azienda sarà in grado di assumere nei confronti del territorio e della comunità locale". Nel frattempo la Giunta Comunale di Falconara Marittima sta predisponendo un documento sulle problematiche della raffineria con il territorio che sarà reso pubblico quanto prima. Una settimana intensa quindi per il professor Carletti che sabato, alle 12 terrà il “discorso alla città" presso il Cinema Sport.

 
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