MESSAGGERO |
L’UDIENZA PER
IL ROGO DEL 25 AGOSTO
L’orfano di Gandolfi
contro l’Api
Anche un orfano a causa del
rogo contro l’Api. L’ennesima richiesta di costituzione di
parte civile è stata presentata ieri al gup Sante Bascuccu
nell’udienza preliminare che vede otto persone, tra cui l'ex
direttore Giovanni Saronne, funzionari, tecnici ed operai,
accusati di omicidio colposo plurimo e incendio colposo per
l' incidente del 25 agosto '99 alla raffineria, che costò la
vita a due dipendenti. L'istanza è stata presentata dall'
avvocato Francesco Nucera per conto del figlio di 13 anni di
Mario Gandolfi, deceduto a causa dell’incendio insieme al
collega Ettore Giulian. Salgono così a quindici le richieste
di costituzione di parte civile dopo quella del Comune di
Falconara (che ha quantificato i danni in venti milioni di
euro), dei comitati cittadini "Villanova" e "Fiumesino" e di
altre 11 persone che hanno fatto istanza a titolo personale,
come proprietari che hanno subito un danno dalla
svalutazione delle proprie case. La costituzione del figlio
di Mario Gandolfi ha polarizzato la discussione, in quanto
l’Api (direttamente e tramite l’assicurazione) ha già
risarcito con 800 milioni di ex lire la vedova Elsa Mattioni.
L’avvocato Francesco Nucera ha spiegato che si tratta di
un’iniziativa contro gli indagati, e non contro la
raffineria che è parte offesa contro i dipendenti
eventualmente responsabili con le loro condotte
dell’incidente. Lo stesso legale ha spiegato che, per
volontà della vedova, l’eventuale risarcimento verrà
interamente devoluto alla costituzione di un pronto soccorso
nell’area dello stabilimento petrolchimico o
all’allestimento di un’ambulanza. Il gup Bascucci si è
riservato di decidere dopo la raffica di eccezioni
presentate dal collegio di difesa. Il giudice comunicherà il
provvedimento all’udienza del 10 marzo, dalla quale quindi
potrebbero essere estromessi, in caso di non ammissione,
alcuni dei richiedenti. In quell' occasione tutti gli
avvocati illustreranno le loro conclusioni con le eventuali
richieste di rito alternativo. Ieri intanto c’è stato un
vertice Ds e sindacale sull’eventuale rinnovo della
concessione Api, presenti il segretario regionale diessino
Vannucci, gli onorevoli Abbondanzieri, Duca e Giacco, il
presidente della Provincia Giancarli e il segretario
provinciale Amati. Nella sua relazione, il sindaco di
Falconara Carletti ha invitato a non considerare l’eventuale
rinnovo come "un semplice fatto burocratico". |
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RESTO DEL
CARLINO |
«Il figlio
di Gandolfi parte civile»
FALCONARA — Un'ennesima
richiesta di costituzione di parte civile è stata avanzata
ieri mattina al gup, Sante Bascucci, nell'udienza
preliminare che vede otto persone, tra cui l'ex direttore
dello stabilimento Api di Falconara Giovanni Saronne,
imputate di omicidio colposo plurimo e incendio colposo per
l'incidente del 25 agosto '99 alla raffineria, che costò la
vita a due operai. L'istanza è stata presentata
dall'avvocato Francesco Nucera per conto del figlio di Mario
Gandolfi, l'operaio deceduto a causa dell'incendio insieme
al collega Ettore Giulian. Salgono così a 15 le richieste di
costituzione di parte civile dopo quella del Comune di
Falconara (che ha quantificato i danni in venti milioni di
euro), dei comitati cittadini «Villanova» e «Fiumesino» e di
altre 11 persone che hanno fatto istanza a titolo personale.
Il giudice dell'udienza preliminare Bascucci si è riservato
di decidere in merito dopo la raffica di eccezioni
presentate ieri dal collegio di difesa. Il giudice
comunicherà il provvedimento all'udienza del 10 marzo, dalla
quale quindi potrebbero essere estromessi, in caso di non
ammissione, alcuni dei richiedenti. In quell'occasione tutti
gli avvocati illustreranno le loro conclusioni con le
eventuali richieste di rito alternativo. Per la decisione
definitiva del gup sul rinvio a giudizio, l'archiviazione
delle accuse o l'ammissione ai riti alternativi verrà poi
fissata un'ulteriore udienza.
«La politica energetica
tenga conto dei bisogni dei cittadini»
FALCONARA — I Ds delle Marche
si sono riuniti ad Ancona per parlare di politica
energetica. Presenti, tra gli altri, il segretario regionale
Vannucci, gli onorevoli Abbondanzieri e Duca, il presidente
provinciale Giancarli, i consiglieri regionali Franceschetti,
Amati e Avenali, i sindaci Carletti e Cingolani, Barchiesi e
Zoppi della Cgil, Piccinini e Scortichini. Si è discusso
della richiesta di rinnovo della concessione avanzata
dall'Api. Carletti ha evidenziato come «l'eventuale rinnovo
non è un semplice fatto burocratico, ma dovrà essere
affrontato tenendo conto delle giuste esigenze del
territorio e delle aspettative dei cittadini». Si tratta di
ipotizzare progetti che conducano a uno sviluppo compatibile
diverso da quello attuale. In una dimensione di area vasta
si possono creare svariate soluzioni congeniali al
territorio e coerenti con i piani di programmazione
territoriale. |
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CORRIERE ADRIATICO |
Carletti:
“Servono scelte diverse”. Vannucci: “Parliamone”
Api ed energia, Ds a
confronto
I massimi esponenti dei mondo
politico e sindacale diessino si sono riuniti al comitato
regionale del partito per affrontare il delicato tema del
rinnovo della concessione Api e della politica energetica
regionale. Presenti il segretario regionale Vannucci gli
onorevoli Abbondanzieri Duca e Giacco oltre al presidente
della provincia Giancarli, la segretaria provinciale Amati,
diversi consiglieri regionali e la massime cariche del
sindacato CGIL regionale e provinciale. La relazione è stata
svolta dal sindaco di Falconara Carletti che ha evidenziato
come “l’eventuale rinnovo non è un semplice fatto
burocratico ma dovrà essere affrontato tenendo conto delle
esigenze del territorio e delle aspettative della
cittadinanza e merita scelte ragionate e meditate”. Se da
una parte si prende atto della necessità di una politica
energetica regionale, è inevitabile considerare scelte
diverse. Si tratta di ipotizzare la realizzazione di
progetti che possano condurre ad uno sviluppo compatibile
diverso dall'attuale. Soluzioni congeniali al territorio e
coerenti con i piani di programmazione territoriale
provinciale e regionale. Il dibattito è servito per
confrontare le diverse posizioni e ha consentito di rilevare
la comune volontà di giungere a soluzioni che possano
permettere di armonizzare future scelte in merito. Si è
convenuto che non si potrà prescindere dal realizzarsi di
puntuali condizioni e dall’esistenza di precisi vincoli.
Tutto questo si trasformerà a breve, in un documento di
"indirizzi di dettaglio", una indispensabile piattaforma
operativa per il prossimo incontro. Nella sua conclusione il
segretario regionale Vannucci ha ribadito che “pur in
presenza di valutazioni articolate si potrà giungere ad una
posizione capace di interpretare l'esatta aspettativa delle
parti”. Api,
battaglia sui risarcimenti
Chiede di costituirsi parte
civile anche il figlio di uno dei tecnici morti nel rogo del
‘99
Non solo il comune di
Falconara, non solo i comitati di cittadini anti-raffineria.
Anche un bambino di tredici anni chiede un risarcimento per
il rogo all'Api dell'agosto '99. E' il figlio di Mario
Gandolfi, il tecnico morto per le ustioni subite dallo
scoppio di una nube di vapori di benzina insieme al collega
Ettore Giulian. Ieri, nell'udienza preliminare davanti al
gup Sante Bascucci, l'avvocato Francesco Nucera ha chiesto
di costituirsi parte civile per conto dell'adolescente;
rappresentato dalla mamma Elsa Mattioni, nei confronti degli
otto imputati di duplice omicidio colposo e incendio
colposo. Una mossa inattesa, visto che i familiari delle due
vittime erano già stati risarciti dall'Api con circa 700
milioni di lire a famiglia. "Ma i destinatari della
richiesta di risarcimento, sono diversi - spiega il legale
della famiglia Gandolfi – L’azienda ha risarcito per sé,
questa costituzione mira ad avere una presenza nel processo
e l'eventuale risarcimento sarà destinata a costruire una
struttura di pronto soccorso all'interno della raffineria
per scongiurare altre morti". Le difese hanno fatto quadrato
contro l'ingresso di questa parte civile e ne è nata una
lunga schermaglia tra avvocati, al termine della quale il
gup s'è preso tempo fino al 10 marzo per decidere quali
parti ammettere al processo. Chiedono di entrarvi, per
ottenere un risarcimento, anche l'amministrazione civica
falconarese, che tramite l'avvocato Rino Pirani ha
quantificato in venti milioni di euro il colossale danno
alla collettività e all'immagine: di cittadina balneare, e i
cittadini di Villanova e Fiumesino, i quartieri più a
ridosso della raffineria, che vogliono costituirsi per il
fumo respirato quella mattina e la tranquillità perduta. I
portavoce dei due comitati, Loris Calcina per Villanova e
Massimo De Paolis per Fiumesino, hanno incaricato l'avvocato
Stefano Crispiani di costituirsi in giudizio e lo stesso
hanno fatto a titolo personale undici residenti. Contro
queste pretese di risarcimento hanno alzato ieri un fitto
fuoco di sbarramento gli avvocati degli otto fra dirigenti,
tecnici e operai della raffineria ritenuti responsabili
dell'incidente, per i quali il pm Cristina Tedeschini ha
chiesto un processo. Rinviata a marzo anche la decisione
sulla richiesta di giudizio abbreviato (rito alternativo che
decide il processo allo stato degli atti e concede sconti di
pena) presentata dall'avvocato Giacomo Vettori per conto dei
quattro dirigenti dell'Api sott'accusa, Saronne, Bellucci,
Brunelli e Conti. La richiesta è subordinata all'audizione
del consulente di parte per dimostrare che i periti del gip
hanno confuso causa ed effetto. La pompa trovata rotta, per
la difesa, fu danneggiata dallo scoppio e non collassò
prima. |
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