RASSEGNA STAMPA 14.12.2002

 

MESSAGGERO
L’UDIENZA PER IL ROGO DEL 25 AGOSTO

L’orfano di Gandolfi contro l’Api

Anche un orfano a causa del rogo contro l’Api. L’ennesima richiesta di costituzione di parte civile è stata presentata ieri al gup Sante Bascuccu nell’udienza preliminare che vede otto persone, tra cui l'ex direttore Giovanni Saronne, funzionari, tecnici ed operai, accusati di omicidio colposo plurimo e incendio colposo per l' incidente del 25 agosto '99 alla raffineria, che costò la vita a due dipendenti. L'istanza è stata presentata dall' avvocato Francesco Nucera per conto del figlio di 13 anni di Mario Gandolfi, deceduto a causa dell’incendio insieme al collega Ettore Giulian. Salgono così a quindici le richieste di costituzione di parte civile dopo quella del Comune di Falconara (che ha quantificato i danni in venti milioni di euro), dei comitati cittadini "Villanova" e "Fiumesino" e di altre 11 persone che hanno fatto istanza a titolo personale, come proprietari che hanno subito un danno dalla svalutazione delle proprie case. La costituzione del figlio di Mario Gandolfi ha polarizzato la discussione, in quanto l’Api (direttamente e tramite l’assicurazione) ha già risarcito con 800 milioni di ex lire la vedova Elsa Mattioni. L’avvocato Francesco Nucera ha spiegato che si tratta di un’iniziativa contro gli indagati, e non contro la raffineria che è parte offesa contro i dipendenti eventualmente responsabili con le loro condotte dell’incidente. Lo stesso legale ha spiegato che, per volontà della vedova, l’eventuale risarcimento verrà interamente devoluto alla costituzione di un pronto soccorso nell’area dello stabilimento petrolchimico o all’allestimento di un’ambulanza. Il gup Bascucci si è riservato di decidere dopo la raffica di eccezioni presentate dal collegio di difesa. Il giudice comunicherà il provvedimento all’udienza del 10 marzo, dalla quale quindi potrebbero essere estromessi, in caso di non ammissione, alcuni dei richiedenti. In quell' occasione tutti gli avvocati illustreranno le loro conclusioni con le eventuali richieste di rito alternativo. Ieri intanto c’è stato un vertice Ds e sindacale sull’eventuale rinnovo della concessione Api, presenti il segretario regionale diessino Vannucci, gli onorevoli Abbondanzieri, Duca e Giacco, il presidente della Provincia Giancarli e il segretario provinciale Amati. Nella sua relazione, il sindaco di Falconara Carletti ha invitato a non considerare l’eventuale rinnovo come "un semplice fatto burocratico".

 
RESTO DEL CARLINO
«Il figlio di Gandolfi parte civile»

FALCONARA — Un'ennesima richiesta di costituzione di parte civile è stata avanzata ieri mattina al gup, Sante Bascucci, nell'udienza preliminare che vede otto persone, tra cui l'ex direttore dello stabilimento Api di Falconara Giovanni Saronne, imputate di omicidio colposo plurimo e incendio colposo per l'incidente del 25 agosto '99 alla raffineria, che costò la vita a due operai. L'istanza è stata presentata dall'avvocato Francesco Nucera per conto del figlio di Mario Gandolfi, l'operaio deceduto a causa dell'incendio insieme al collega Ettore Giulian. Salgono così a 15 le richieste di costituzione di parte civile dopo quella del Comune di Falconara (che ha quantificato i danni in venti milioni di euro), dei comitati cittadini «Villanova» e «Fiumesino» e di altre 11 persone che hanno fatto istanza a titolo personale. Il giudice dell'udienza preliminare Bascucci si è riservato di decidere in merito dopo la raffica di eccezioni presentate ieri dal collegio di difesa. Il giudice comunicherà il provvedimento all'udienza del 10 marzo, dalla quale quindi potrebbero essere estromessi, in caso di non ammissione, alcuni dei richiedenti. In quell'occasione tutti gli avvocati illustreranno le loro conclusioni con le eventuali richieste di rito alternativo. Per la decisione definitiva del gup sul rinvio a giudizio, l'archiviazione delle accuse o l'ammissione ai riti alternativi verrà poi fissata un'ulteriore udienza.

«La politica energetica tenga conto dei bisogni dei cittadini»

FALCONARA — I Ds delle Marche si sono riuniti ad Ancona per parlare di politica energetica. Presenti, tra gli altri, il segretario regionale Vannucci, gli onorevoli Abbondanzieri e Duca, il presidente provinciale Giancarli, i consiglieri regionali Franceschetti, Amati e Avenali, i sindaci Carletti e Cingolani, Barchiesi e Zoppi della Cgil, Piccinini e Scortichini. Si è discusso della richiesta di rinnovo della concessione avanzata dall'Api. Carletti ha evidenziato come «l'eventuale rinnovo non è un semplice fatto burocratico, ma dovrà essere affrontato tenendo conto delle giuste esigenze del territorio e delle aspettative dei cittadini». Si tratta di ipotizzare progetti che conducano a uno sviluppo compatibile diverso da quello attuale. In una dimensione di area vasta si possono creare svariate soluzioni congeniali al territorio e coerenti con i piani di programmazione territoriale.

 
CORRIERE ADRIATICO
Carletti: “Servono scelte diverse”. Vannucci: “Parliamone”

Api ed energia, Ds a confronto

I massimi esponenti dei mondo politico e sindacale diessino si sono riuniti al comitato regionale del partito per affrontare il delicato tema del rinnovo della concessione Api e della politica energetica regionale. Presenti il segretario regionale Vannucci gli onorevoli Abbondanzieri Duca e Giacco oltre al presidente della provincia Giancarli, la segretaria provinciale Amati, diversi consiglieri regionali e la massime cariche del sindacato CGIL regionale e provinciale. La relazione è stata svolta dal sindaco di Falconara Carletti che ha evidenziato come “l’eventuale rinnovo non è un semplice fatto burocratico ma dovrà essere affrontato tenendo conto delle esigenze del territorio e delle aspettative della cittadinanza e merita scelte ragionate e meditate”. Se da una parte si prende atto della necessità di una politica energetica regionale, è inevitabile considerare scelte diverse. Si tratta di ipotizzare la realizzazione di progetti che possano condurre ad uno sviluppo compatibile diverso dall'attuale. Soluzioni congeniali al territorio e coerenti con i piani di programmazione territoriale provinciale e regionale. Il dibattito è servito per confrontare le diverse posizioni e ha consentito di rilevare la comune volontà di giungere a soluzioni che possano permettere di armonizzare future scelte in merito. Si è convenuto che non si potrà prescindere dal realizzarsi di puntuali condizioni e dall’esistenza di precisi vincoli. Tutto questo si trasformerà a breve, in un documento di "indirizzi di dettaglio", una indispensabile piattaforma operativa per il prossimo incontro. Nella sua conclusione il segretario regionale Vannucci ha ribadito che “pur in presenza di valutazioni articolate si potrà giungere ad una posizione capace di interpretare l'esatta aspettativa delle parti”.

Api, battaglia sui risarcimenti

Chiede di costituirsi parte civile anche il figlio di uno dei tecnici morti nel rogo del ‘99

Non solo il comune di Falconara, non solo i comitati di cittadini anti-raffineria. Anche un bambino di tredici anni chiede un risarcimento per il rogo all'Api dell'agosto '99. E' il figlio di Mario Gandolfi, il tecnico morto per le ustioni subite dallo scoppio di una nube di vapori di benzina insieme al collega Ettore Giulian. Ieri, nell'udienza preliminare davanti al gup Sante Bascucci, l'avvocato Francesco Nucera ha chiesto di costituirsi parte civile per conto dell'adolescente; rappresentato dalla mamma Elsa Mattioni, nei confronti degli otto imputati di duplice omicidio colposo e incendio colposo. Una mossa inattesa, visto che i familiari delle due vittime erano già stati risarciti dall'Api con circa 700 milioni di lire a famiglia. "Ma i destinatari della richiesta di risarcimento, sono diversi - spiega il legale della famiglia Gandolfi – L’azienda ha risarcito per sé, questa costituzione mira ad avere una presenza nel processo e l'eventuale risarcimento sarà destinata a costruire una struttura di pronto soccorso all'interno della raffineria per scongiurare altre morti". Le difese hanno fatto quadrato contro l'ingresso di questa parte civile e ne è nata una lunga schermaglia tra avvocati, al termine della quale il gup s'è preso tempo fino al 10 marzo per decidere quali parti ammettere al processo. Chiedono di entrarvi, per ottenere un risarcimento, anche l'amministrazione civica falconarese, che tramite l'avvocato Rino Pirani ha quantificato in venti milioni di euro il colossale danno alla collettività e all'immagine: di cittadina balneare, e i cittadini di Villanova e Fiumesino, i quartieri più a ridosso della raffineria, che vogliono costituirsi per il fumo respirato quella mattina e la tranquillità perduta. I portavoce dei due comitati, Loris Calcina per Villanova e Massimo De Paolis per Fiumesino, hanno incaricato l'avvocato Stefano Crispiani di costituirsi in giudizio e lo stesso hanno fatto a titolo personale undici residenti. Contro queste pretese di risarcimento hanno alzato ieri un fitto fuoco di sbarramento gli avvocati degli otto fra dirigenti, tecnici e operai della raffineria ritenuti responsabili dell'incidente, per i quali il pm Cristina Tedeschini ha chiesto un processo. Rinviata a marzo anche la decisione sulla richiesta di giudizio abbreviato (rito alternativo che decide il processo allo stato degli atti e concede sconti di pena) presentata dall'avvocato Giacomo Vettori per conto dei quattro dirigenti dell'Api sott'accusa, Saronne, Bellucci, Brunelli e Conti. La richiesta è subordinata all'audizione del consulente di parte per dimostrare che i periti del gip hanno confuso causa ed effetto. La pompa trovata rotta, per la difesa, fu danneggiata dallo scoppio e non collassò prima.

 
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