RASSEGNA STAMPA 24.11.2002

 

RESTO DEL CARLINO
«Sottosuolo molto danneggiato»

FALCONARA — «Nella dichiarazione che il direttore dell'Api, Bellucci ha rilasciato in occasione del convegno sulla "Pianificazione territoriale e bonifica dei siti inquinati", vengono rappresentate situazioni ambientali non rispondenti all'effettiva consistenza del tasso di inquinamento prodotto dalla raffineria e poco pertinenti alla questione del fabbisogno dell'energia elettrica per la comunità». Ferme e decise le dichiarazioni del sindaco Carletti che controbatte quanto affermato dal direttore Bellucci "alleggerendo" il peso delle certificazioni riconosciute alla raffineria ponendo in primo piano oltreche il territorio e il suo rispetto ambientale anche la necessità di soddisfare il bisogno energetico. Inquinamento «Al di là delle elogiative certificazioni che sono state mostrate — dice Carletti — non sembra che il direttore abbia fatto riferimento, come sarebbe stato doveroso, al grave stato di inquinamento dei siti su cui la raffineria poggia e che necessitano di radicale bonifica per potersi rendere utili per qualunque attività. Al contempo, inoltre, risulta non essere stato fatto riferimento all'esigenza di abbassare i valori di ossido di azoto secondo intese da concordare con gli enti locali al fine di consentire la vivibilità dell'ambiente, né ci si è riferiti alla questione acustica che molto spesso turba la vita quotidiana dei cittadini che abitano in prossimità degli impianti». Il sindaco denuncia dunque «la mancanza di un effettivo quadro realistico che rende meramente celebrativo il discorso delle certificazioni di sicurezza che la raffineria ha proposto. Sarebbe stato interessante — sottolinea poi Carletti — che le certificazioni di benemerenza fossero state chieste alle società che le hanno rilasciate sulle condizioni dei suoli sottostanti la raffineria». Energia elettrica La questione dell'energia elettrica — continua il sindaco — è mal posta perché l'energia può essere ben prodotta anche con elementi alternativi rispetto alla procedura di produzione attuata dall'Api che produce energia elettrica attraverso l'uso del tar (olio a densa quantità di zolfo), particolarmente pericoloso ed inquinante». Il primo cittadino pone poi delle alternative e l'uso di gas non inquinanti, come il metano, attraverso cui si potrebbero soddisfare tutte le esigenze, aziendali e della cittadinanza. «La difficile posizione nel cuore di un Comune fortemente antropizzato — conclude — esige che le questioni più scottanti non siano lasciate sommerse, come il petrolio nei siti inquinati, ma che emergano e possano costituire motivo di indagine e di valutazione da parti di tutti, amministrazioni comprese, ed in particolare della cittadinanza che con la presenza della raffineria sta convivendo.

 
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