«Sottosuolo
molto danneggiato»
FALCONARA — «Nella
dichiarazione che il direttore dell'Api, Bellucci ha
rilasciato in occasione del convegno sulla "Pianificazione
territoriale e bonifica dei siti inquinati", vengono
rappresentate situazioni ambientali non rispondenti
all'effettiva consistenza del tasso di inquinamento prodotto
dalla raffineria e poco pertinenti alla questione del
fabbisogno dell'energia elettrica per la comunità». Ferme e
decise le dichiarazioni del sindaco Carletti che controbatte
quanto affermato dal direttore Bellucci "alleggerendo" il
peso delle certificazioni riconosciute alla raffineria
ponendo in primo piano oltreche il territorio e il suo
rispetto ambientale anche la necessità di soddisfare il
bisogno energetico. Inquinamento «Al di là delle elogiative
certificazioni che sono state mostrate — dice Carletti — non
sembra che il direttore abbia fatto riferimento, come
sarebbe stato doveroso, al grave stato di inquinamento dei
siti su cui la raffineria poggia e che necessitano di
radicale bonifica per potersi rendere utili per qualunque
attività. Al contempo, inoltre, risulta non essere stato
fatto riferimento all'esigenza di abbassare i valori di
ossido di azoto secondo intese da concordare con gli enti
locali al fine di consentire la vivibilità dell'ambiente, né
ci si è riferiti alla questione acustica che molto spesso
turba la vita quotidiana dei cittadini che abitano in
prossimità degli impianti». Il sindaco denuncia dunque «la
mancanza di un effettivo quadro realistico che rende
meramente celebrativo il discorso delle certificazioni di
sicurezza che la raffineria ha proposto. Sarebbe stato
interessante — sottolinea poi Carletti — che le
certificazioni di benemerenza fossero state chieste alle
società che le hanno rilasciate sulle condizioni dei suoli
sottostanti la raffineria». Energia elettrica La questione
dell'energia elettrica — continua il sindaco — è mal posta
perché l'energia può essere ben prodotta anche con elementi
alternativi rispetto alla procedura di produzione attuata
dall'Api che produce energia elettrica attraverso l'uso del
tar (olio a densa quantità di zolfo), particolarmente
pericoloso ed inquinante». Il primo cittadino pone poi delle
alternative e l'uso di gas non inquinanti, come il metano,
attraverso cui si potrebbero soddisfare tutte le esigenze,
aziendali e della cittadinanza. «La difficile posizione nel
cuore di un Comune fortemente antropizzato — conclude —
esige che le questioni più scottanti non siano lasciate
sommerse, come il petrolio nei siti inquinati, ma che
emergano e possano costituire motivo di indagine e di
valutazione da parti di tutti, amministrazioni comprese, ed
in particolare della cittadinanza che con la presenza della
raffineria sta convivendo. |