RASSEGNA STAMPA 23.11.2002

 

MESSAGGERO
Il convegno sull'ambiente

Il Comune ha presentato “Dusty” - La raffineria: «Siamo una risorsa»

FALCONARA - Presentato ieri ufficialmente il nuovo mezzo mobile per il rilevamento ambientale in dotazione al Comune di Falconara che ci piace chiamare Dusty, come il canguro ecologista di una vecchia campagna pubblicitaria. Oltre 70 i milioni di euro stanziati per l'acquisto del furgone, grazie ai finanziamenti stanziati dalla Regione per l'area ad alto rischio. Il laboratorio mobile è stato presentato ieri mattina prima dell'inizio dell'ultima giornata dei lavori nell'ambito del convegno sulla pianificazione territoriale e la bonifica dei siti contaminati di raffineria. E sempre a margine del convegno riportiamo un intervento dell’Api a proposito di alcune dichiarazioni di Riccardo Picciafuoco, consulente del Comune. «Falconara ha ricevuto e continuerà a ricevere dall’Api un forte stimolo e un altrettanto significativo contributo alla sua crescita e al suo sviluppo. Il polo energetico che la raffineria rappresenta è di importanza strategica per la regione Marche. Sono circa 2 miliardi i KWh/anno prodotti dall’impianto Igcc a copertura del 30% del deficit energetico della nostra regione. Sul rispetto dell’ambiente e le garanzie di sicurezza, il ruolo che la raffineria ha avuto e continuerà ad avere è svolto in maniera strategica in forte considerazione degli aspetti ambientali e di sicurezza. Le certificazioni Iso 14001 e Ohsas 18001 hanno ribadito la capacità dell’Api di gestire la compatibilità con il territorio, costituendo un’evidente smentita del presunto disinteresse nei confronti dell’ambiente e della sicurezza dei lavoratori».

 
RESTO DEL CARLINO
Api: «Noi trasmettiamo risorse»

FALCONARA - In riferimento a quanto apparso ieri sulla stampa in merito al fatto che Api raffineria rappresenterebbe un "vincolo per la città di Falconara", poiché ne impedirebbe lo sviluppo economico e sarebbe causa di un grave inquinamento, la stessa azienda petrolifera intende chiarire alcuni punti fondamentali. Sviluppo del territorio La città di Falconara ha ricevuto e continuerà a ricevere da parte di Api raffineria un forte stimolo e un altrettanto significativo contributo alla sua crescita e al suo sviluppo. Non si può, infatti, sottovalutare l'apporto sul territorio in termini di crescita e passaggio di know-how, che si concretizza in un continuo avanzamento tecnologico della raffineria stessa e in una crescita di competenze e professionalità di quanti con essa lavorano: a questo proposito, si ricorda che oltre il 70 % della aziende che collaborano con api sono certificate ISO (le altre sono in corso di certificazione) e hanno intrapreso questo importante iter proprio a fronte della collaborazione con la raffineria. Né si può dimenticare il flusso di risorse trasmesso dalla raffineria sul territorio, pari annualmente ad oltre 75 milioni di euro, e il suo ruolo in termini occupazionali: sono circa 2000, tra dipendenti diretti e indiretti, le famiglie che beneficiano della presenza della raffineria. Valore aggiunto «Il polo energetico che la raffineria rappresenta è di importanza strategica, come noto, per la regione Marche. Sono circa 2 miliardi i KWh/anno prodotti dall'impianto IGCC a copertura del 30% del deficit energetico delle nostra regione, che è tra quelle italiane più deficitarie di energia. E se, da un lato, forte è il contributo al soddisfacimento della domanda di energia elettrica attraverso una produzione che rappresenta sicuramente la fonte energetica regionale più significativa, un ruolo altrettanto strategico è svolto dalla raffineria in termini di disponibilità e distribuzione di prodotti petroliferi nella regione, che praticamente rifornisce nella totalità dei punti vendita. Ambiente e sicurezza Il ruolo che la raffineria ha avuto in passato, ha attualmente e continuerà ad avere in futuro, è svolto in maniera strategica in forte considerazione degli aspetti ambientali e di sicurezza. Le certificazioni ISO 14001 e OHSAS 18001 - recentemente rilasciate da uno dei massimi enti certificatori internazionali, DNV - hanno comprovato e ribadito la capacità della raffineria di gestire la compatibilità con il territorio, costituendo un'evidente smentita del presunto disinteresse nei confronti dell'ambiente e della sicurezza dei lavoratori e, quindi, dell'esterno. Garanzie che sono state ulteriormente confermate anche dai recenti studi dell'Enea sulla sicurezza in raffineria e da parte della stessa Arpam rispetto agli impatti ambientali. Da quanto esposto, dunque, emerge chiaramente come la filosofia dello sviluppo sostenibile rappresenti un percorso strategico che api ha avviato da tempo, ha dimostrato di saper perseguire e continuerà a percorrere nel futuro.

Alto rischio: ecco Dusty

FALCONARA - E' stato presentato ieri il nuovo laboratorio mobile (Dusty) progettato dall'ufficio Ambiente per le zone ad alto rischio di crisi ambientale finanziato dalla Regione. All'interno dei mezzi trovano posto gli analizzatori capaci di verificare i livelli di inquinamento nella loro diversa tipologia. Tutto funziona attraverso un sistema di campionamento. Il laboratorio consente anche di erogare servizi come la zonizzazione.

 
CORRIERE ADRIATICO
Il direttore della raffineria e il rapporto tra azienda e territorio

“Api, ambiente e sicurezza”

FALCONARA - Il know how e gli investimenti dell'Api in tema di sicurezza e di tutela dell'ambiente sono una garanzia per tutto il territorio in cui la raffineria opera. Lo afferma Franco Bellucci, direttore della raffineria, intervenendo nel dibattito apertosi in occasione dei convegno organizzato dalla amministrazione comunale. Un'occasione per ribadire che la filosofia dell'azienda è quella di coniugare lo sviluppo alla tutela dei territorio. Sulla terra e in mare. BELLUCCI afferma che i benefici della raffineria sul territorio non sono solo riferibili, e immediatamente quantificabili, con il valore aggiunto che ogni attività industriale produce ma che nel caso di specie, c'è anche da tenere in considerazione il know how e la tecnologia che questa attività così complessa porta sull'intero territorio. "Le attività industriali - dice il direttore della raffineria hanno sempre dato valore aggiunto al territorio. L'economia di queste attività resta, le bolle speculative passano ben presto”. Le cifre, per quanto riguarda la raffineria, parlano di circa 450 occupati, che diventano 2 mila se si conta indotto e che crescono ancora se si considerano tutti coloro che attorno a questo indotto gravitano. L'aspetto che Bellucci sottolinea è che per adeguarsi allo sforzo qualitativo che la raffineria ha intrapreso, attraverso gli investimenti per le certificazioni di qualità ambientali e di sicurezza sul lavoro, anche coloro che hanno relazioni con l'Api devono adeguarsi e migliorare l'impatto della loro attività sul territorio e l'ambiente. "Diventano necessari inoltre nuovi mestieri - prosegue Bellucci - lo stesso corso di laurea istituito a Falconara non avrebbe senso a Camerino. Ha senso qui perché c'è la disponibilità della parte tecnica e tecnologica”. C'è poi la necessità di allargare la visuale nel considerare il rapporto tra costi e benefici. "Sviluppo - afferma infatti Bellucci - non è solo per chi lavora e per chi ci sta attorno ma anche la ricaduta sul territorio. Viviamo in una regione in forte espansione dove il consumo di energia elettrica è doppio della media nazionale. Soddisfare questo bisogno significa contribuire a rendere competitivo l'intero sistema marchigiano. E ciò vale non solo per l’energia elettrica ma anche peri combustibili”. Lo sviluppo sostenibile impraticabile a causa della raffineria. "Sviluppo sostenibile -dice Bellucci - è per noi è la filosofia di fondo. Lo dimostra la certificazione della società norvegese Dnv, una delle più grosse in Europa. La preparazione alla certificazione è durata due anni ed è costata cospicui investimenti e ha condotto la raffineria di Falconara ad essere una delle prime in Europa ad avere un sistema di gestione integrato per l'ambiente e la sicurezza e ad essere la prima raffineria in Europa ad avere due certificazioni: Iso 14001 per l'ambiente e Ohsas 18001 per la sicurezza". Prossimo obiettivo la certificazione Emas II, anche perché - prosegue Bellucci – “il futuro è delle aziende che sono integrate nel territorio. La convivenza non solo è possibile ma è necessaria". Il discorso della tutela ambientale si estende non solo alla città di Falconara e al territorio ma anche al mare. E anche in questa direzione, Bellucci ha parole rassicuranti. "La filosofia di gestione del sito - dice Bellucci - si applica alla gestione del business in generale: pretendiamo da chi lavora per noi e con noi gli stessi standard che abbiamo in casa". Le petroliere che solcano l'Adriatico verso Falconara sono circa 300 all'anno: sono state 335 nel 2000, 344 nel 2001 e 294 fino a settembre di quest'anno. “Nella maggior parte dei casi - afferma dal canto suo Alessandro Pavlidi, presidente dell'Autorità portuale - sono navi non superiori a 5 mila tonnellate e di bandiera italiana”. Hanno perciò potuto godere dei benefici della legge "Duca” per essere riconvertite. Su quelle straniere, inoltre, la Capitaneria di porto effettua costanti controlli. Per tornare all'Api, dall'inizio del prossimo anno, entrerà in servizio una nuova nave, la Cosmo, da 5500 tonnellate che è stata costruita in anticipo, nel rispetto delle disposizioni comunitarie a tutela dell’ambiente, con il doppio scafo.

 

Nel mirino della strumentazione le polveri sottili e i rumori

Smog sotto controllo

Inaugurato il nuovo mezzo per il monitoraggio

FALCONARA - Presentazione ufficiale ieri mattina a pochi minuti dall'inizio della seconda giornata del convegno dedicato alla pianificazione territoriale e alla bonifica di siti contaminati di raffineria, del nuovissimo mezzo per il monitoraggio ambientale che sarà a disposizione dell'ufficio ambiente. Costato complessivamente circa 75 mila euro (furgone e attrezzature) il Renault Master è dotato di una serie di strumentazioni che consentiranno di tenere sotto controllo la situazione ambientale di tutta la zona di Falconara. All'interno dei furgone ci sono, fra gli altri un campionatore sequenziale di PM10 per la ricerca di polveri sottili e un fonometro per la misurazione dei rumori oltre ad una serie di apparecchi portatili come il misuratore di campi elettromagnetici funzionante sia a batteria che con un gruppo elettrogeno, una pompa peristaltica per il prelievo delle acque di falda e una sonda multi parametrica. Il mezzo, acquistato con i fondi della Regione per le aree a rischio ambientale entrerà, subito in funzione e i dati raccolti dai diversi apparecchi passeranno subito all'ufficio ambiente per lo studio e l'analisi. Quanto al convegno, cui ha preso parte per la sua prima uscita ufficiale anche il neo assessore Marco Amagliani, grande spazio è stato lasciato alle relazioni tecniche come quella di Paolo Angeloni, dirigente dell'ufficio ambiente del comune di Falconara, il quale ha parlato di messa in sicurezza e compatibilità ambientale secondo le più recenti normative ed innovazioni tecniche come le barriere impermeabili, le bio barriere e le barriere impermeabili reattive. "Alle amministrazioni comunali - ha spiegato Angeloni - è stato richiesto un grosso impegno e per questo si è resa indispensabile la creazione di uffici appositi per i controllo delle fasi previste dal D.M. 471/99. Risulta strategica, inoltre, una sinergia con gli altri enti preposti al controllo al fine di utilizzare tutte le forze disponibili. In questo senso è stata particolarmente positiva l'esperienza del comune di Falconara, che ha creato una apposita commissione tecnica permanente". Particolarmente interessante anche l'intervento del prof. Carlo Francalancia deIl'università di Camerino che ha messo in evidenza l'importanza del ruolo della vegetazione nella riqualificazione del paesaggio nel recupero dei siti inquinati. “Il ruolo delle piante nei siti inquinati - ha detto Francalancia - riguarda vari aspetti che a partire dal monitoraggio, in base agli effetti che i contaminanti provocano alle piante, si estendono alla bonifica, alla depurazione delle acque, al ripristino del territorio e alla riqualificazione estetica ed ambientale del paesaggio. La funzione delle piante non si limita però alla loro capacita di assorbimento, ma soprattutto si esplica nella capacità di favorire la proliferazione dei microrganismi che sono i principali responsabili di buona parte degli inquinanti organici"

 
inizio pagina   rassegna stampa