MESSAGGERO |
Il convegno
sull'ambiente Il
Comune ha presentato “Dusty” - La raffineria: «Siamo una
risorsa»
FALCONARA - Presentato ieri
ufficialmente il nuovo mezzo mobile per il rilevamento
ambientale in dotazione al Comune di Falconara che ci piace
chiamare Dusty, come il canguro ecologista di una vecchia
campagna pubblicitaria. Oltre 70 i milioni di euro stanziati
per l'acquisto del furgone, grazie ai finanziamenti
stanziati dalla Regione per l'area ad alto rischio. Il
laboratorio mobile è stato presentato ieri mattina prima
dell'inizio dell'ultima giornata dei lavori nell'ambito del
convegno sulla pianificazione territoriale e la bonifica dei
siti contaminati di raffineria. E sempre a margine del
convegno riportiamo un intervento dell’Api a proposito di
alcune dichiarazioni di Riccardo Picciafuoco, consulente del
Comune. «Falconara ha ricevuto e continuerà a ricevere
dall’Api un forte stimolo e un altrettanto significativo
contributo alla sua crescita e al suo sviluppo. Il polo
energetico che la raffineria rappresenta è di importanza
strategica per la regione Marche. Sono circa 2 miliardi i
KWh/anno prodotti dall’impianto Igcc a copertura del 30% del
deficit energetico della nostra regione. Sul rispetto
dell’ambiente e le garanzie di sicurezza, il ruolo che la
raffineria ha avuto e continuerà ad avere è svolto in
maniera strategica in forte considerazione degli aspetti
ambientali e di sicurezza. Le certificazioni Iso 14001 e
Ohsas 18001 hanno ribadito la capacità dell’Api di gestire
la compatibilità con il territorio, costituendo un’evidente
smentita del presunto disinteresse nei confronti
dell’ambiente e della sicurezza dei lavoratori». |
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RESTO DEL
CARLINO |
Api: «Noi
trasmettiamo risorse»
FALCONARA - In riferimento a
quanto apparso ieri sulla stampa in merito al fatto che Api
raffineria rappresenterebbe un "vincolo per la città di Falconara", poiché ne impedirebbe lo sviluppo economico e
sarebbe causa di un grave inquinamento, la stessa azienda
petrolifera intende chiarire alcuni punti fondamentali.
Sviluppo del territorio La città di Falconara ha ricevuto e
continuerà a ricevere da parte di Api raffineria un forte
stimolo e un altrettanto significativo contributo alla sua
crescita e al suo sviluppo. Non si può, infatti,
sottovalutare l'apporto sul territorio in termini di
crescita e passaggio di know-how, che si concretizza in un
continuo avanzamento tecnologico della raffineria stessa e
in una crescita di competenze e professionalità di quanti
con essa lavorano: a questo proposito, si ricorda che oltre
il 70 % della aziende che collaborano con api sono
certificate ISO (le altre sono in corso di certificazione) e
hanno intrapreso questo importante iter proprio a fronte
della collaborazione con la raffineria. Né si può
dimenticare il flusso di risorse trasmesso dalla raffineria
sul territorio, pari annualmente ad oltre 75 milioni di
euro, e il suo ruolo in termini occupazionali: sono circa
2000, tra dipendenti diretti e indiretti, le famiglie che
beneficiano della presenza della raffineria. Valore aggiunto
«Il polo energetico che la raffineria rappresenta è di
importanza strategica, come noto, per la regione Marche.
Sono circa 2 miliardi i KWh/anno prodotti dall'impianto IGCC
a copertura del 30% del deficit energetico delle nostra
regione, che è tra quelle italiane più deficitarie di
energia. E se, da un lato, forte è il contributo al
soddisfacimento della domanda di energia elettrica
attraverso una produzione che rappresenta sicuramente la
fonte energetica regionale più significativa, un ruolo
altrettanto strategico è svolto dalla raffineria in termini
di disponibilità e distribuzione di prodotti petroliferi
nella regione, che praticamente rifornisce nella totalità
dei punti vendita. Ambiente e sicurezza Il ruolo che la
raffineria ha avuto in passato, ha attualmente e continuerà
ad avere in futuro, è svolto in maniera strategica in forte
considerazione degli aspetti ambientali e di sicurezza. Le
certificazioni ISO 14001 e OHSAS 18001 - recentemente
rilasciate da uno dei massimi enti certificatori
internazionali, DNV - hanno comprovato e ribadito la
capacità della raffineria di gestire la compatibilità con il
territorio, costituendo un'evidente smentita del presunto
disinteresse nei confronti dell'ambiente e della sicurezza
dei lavoratori e, quindi, dell'esterno. Garanzie che sono
state ulteriormente confermate anche dai recenti studi
dell'Enea sulla sicurezza in raffineria e da parte della
stessa Arpam rispetto agli impatti ambientali. Da quanto
esposto, dunque, emerge chiaramente come la filosofia dello
sviluppo sostenibile rappresenti un percorso strategico che
api ha avviato da tempo, ha dimostrato di saper perseguire e
continuerà a percorrere nel futuro.
Alto rischio: ecco Dusty
FALCONARA - E' stato
presentato ieri il nuovo laboratorio mobile (Dusty)
progettato dall'ufficio Ambiente per le zone ad alto rischio
di crisi ambientale finanziato dalla Regione. All'interno
dei mezzi trovano posto gli analizzatori capaci di
verificare i livelli di inquinamento nella loro diversa
tipologia. Tutto funziona attraverso un sistema di
campionamento. Il laboratorio consente anche di erogare
servizi come la zonizzazione. |
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CORRIERE ADRIATICO |
Il direttore
della raffineria e il rapporto tra azienda e territorio
“Api, ambiente e
sicurezza”
FALCONARA - Il know how e gli
investimenti dell'Api in tema di sicurezza e di tutela
dell'ambiente sono una garanzia per tutto il territorio in
cui la raffineria opera. Lo afferma Franco Bellucci,
direttore della raffineria, intervenendo nel dibattito
apertosi in occasione dei convegno organizzato dalla
amministrazione comunale. Un'occasione per ribadire che la
filosofia dell'azienda è quella di coniugare lo sviluppo
alla tutela dei territorio. Sulla terra e in mare. BELLUCCI
afferma che i benefici della raffineria sul territorio non
sono solo riferibili, e immediatamente quantificabili, con
il valore aggiunto che ogni attività industriale produce ma
che nel caso di specie, c'è anche da tenere in
considerazione il know how e la tecnologia che questa
attività così complessa porta sull'intero territorio. "Le
attività industriali - dice il direttore della raffineria
hanno sempre dato valore aggiunto al territorio. L'economia
di queste attività resta, le bolle speculative passano ben
presto”. Le cifre, per quanto riguarda la raffineria,
parlano di circa 450 occupati, che diventano 2 mila se si
conta indotto e che crescono ancora se si considerano tutti
coloro che attorno a questo indotto gravitano. L'aspetto che
Bellucci sottolinea è che per adeguarsi allo sforzo
qualitativo che la raffineria ha intrapreso, attraverso gli
investimenti per le certificazioni di qualità ambientali e
di sicurezza sul lavoro, anche coloro che hanno relazioni
con l'Api devono adeguarsi e migliorare l'impatto della loro
attività sul territorio e l'ambiente. "Diventano necessari
inoltre nuovi mestieri - prosegue Bellucci - lo stesso corso
di laurea istituito a Falconara non avrebbe senso a
Camerino. Ha senso qui perché c'è la disponibilità della
parte tecnica e tecnologica”. C'è poi la necessità di
allargare la visuale nel considerare il rapporto tra costi e
benefici. "Sviluppo - afferma infatti Bellucci - non è solo
per chi lavora e per chi ci sta attorno ma anche la ricaduta
sul territorio. Viviamo in una regione in forte espansione
dove il consumo di energia elettrica è doppio della media
nazionale. Soddisfare questo bisogno significa contribuire a
rendere competitivo l'intero sistema marchigiano. E ciò vale
non solo per l’energia elettrica ma anche peri
combustibili”. Lo sviluppo sostenibile impraticabile a causa
della raffineria. "Sviluppo sostenibile -dice Bellucci - è
per noi è la filosofia di fondo. Lo dimostra la
certificazione della società norvegese Dnv, una delle più
grosse in Europa. La preparazione alla certificazione è
durata due anni ed è costata cospicui investimenti e ha
condotto la raffineria di Falconara ad essere una delle
prime in Europa ad avere un sistema di gestione integrato
per l'ambiente e la sicurezza e ad essere la prima
raffineria in Europa ad avere due certificazioni: Iso 14001
per l'ambiente e Ohsas 18001 per la sicurezza". Prossimo
obiettivo la certificazione Emas II, anche perché - prosegue
Bellucci – “il futuro è delle aziende che sono integrate nel
territorio. La convivenza non solo è possibile ma è
necessaria". Il discorso della tutela ambientale si estende
non solo alla città di Falconara e al territorio ma anche al
mare. E anche in questa direzione, Bellucci ha parole
rassicuranti. "La filosofia di gestione del sito - dice
Bellucci - si applica alla gestione del business in
generale: pretendiamo da chi lavora per noi e con noi gli
stessi standard che abbiamo in casa". Le petroliere che
solcano l'Adriatico verso Falconara sono circa 300 all'anno:
sono state 335 nel 2000, 344 nel 2001 e 294 fino a settembre
di quest'anno. “Nella maggior parte dei casi - afferma dal
canto suo Alessandro Pavlidi, presidente dell'Autorità
portuale - sono navi non superiori a 5 mila tonnellate e di
bandiera italiana”. Hanno perciò potuto godere dei benefici
della legge "Duca” per essere riconvertite. Su quelle
straniere, inoltre, la Capitaneria di porto effettua
costanti controlli. Per tornare all'Api, dall'inizio del
prossimo anno, entrerà in servizio una nuova nave, la Cosmo,
da 5500 tonnellate che è stata costruita in anticipo, nel
rispetto delle disposizioni comunitarie a tutela
dell’ambiente, con il doppio scafo.
Nel mirino della
strumentazione le polveri sottili e i rumori
Smog sotto controllo
Inaugurato il nuovo mezzo per
il monitoraggio
FALCONARA - Presentazione
ufficiale ieri mattina a pochi minuti dall'inizio della
seconda giornata del convegno dedicato alla pianificazione
territoriale e alla bonifica di siti contaminati di
raffineria, del nuovissimo mezzo per il monitoraggio
ambientale che sarà a disposizione dell'ufficio ambiente.
Costato complessivamente circa 75 mila euro (furgone e
attrezzature) il Renault Master è dotato di una serie di
strumentazioni che consentiranno di tenere sotto controllo
la situazione ambientale di tutta la zona di Falconara.
All'interno dei furgone ci sono, fra gli altri un
campionatore sequenziale di PM10 per la ricerca di polveri
sottili e un fonometro per la misurazione dei rumori oltre
ad una serie di apparecchi portatili come il misuratore di
campi elettromagnetici funzionante sia a batteria che con un
gruppo elettrogeno, una pompa peristaltica per il prelievo
delle acque di falda e una sonda multi parametrica. Il
mezzo, acquistato con i fondi della Regione per le aree a
rischio ambientale entrerà, subito in funzione e i dati
raccolti dai diversi apparecchi passeranno subito
all'ufficio ambiente per lo studio e l'analisi. Quanto al
convegno, cui ha preso parte per la sua prima uscita
ufficiale anche il neo assessore Marco Amagliani, grande
spazio è stato lasciato alle relazioni tecniche come quella
di Paolo Angeloni, dirigente dell'ufficio ambiente del
comune di Falconara, il quale ha parlato di messa in
sicurezza e compatibilità ambientale secondo le più recenti
normative ed innovazioni tecniche come le barriere
impermeabili, le bio barriere e le barriere impermeabili
reattive. "Alle amministrazioni comunali - ha spiegato
Angeloni - è stato richiesto un grosso impegno e per questo
si è resa indispensabile la creazione di uffici appositi per
i controllo delle fasi previste dal D.M. 471/99. Risulta
strategica, inoltre, una sinergia con gli altri enti
preposti al controllo al fine di utilizzare tutte le forze
disponibili. In questo senso è stata particolarmente
positiva l'esperienza del comune di Falconara, che ha creato
una apposita commissione tecnica permanente".
Particolarmente interessante anche l'intervento del prof.
Carlo Francalancia deIl'università di Camerino che ha messo
in evidenza l'importanza del ruolo della vegetazione nella
riqualificazione del paesaggio nel recupero dei siti
inquinati. “Il ruolo delle piante nei siti inquinati - ha
detto Francalancia - riguarda vari aspetti che a partire dal
monitoraggio, in base agli effetti che i contaminanti
provocano alle piante, si estendono alla bonifica, alla
depurazione delle acque, al ripristino del territorio e alla
riqualificazione estetica ed ambientale del paesaggio. La
funzione delle piante non si limita però alla loro capacita
di assorbimento, ma soprattutto si esplica nella capacità di
favorire la proliferazione dei microrganismi che sono i
principali responsabili di buona parte degli inquinanti
organici" |
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