«Ora basta:
servono le scogliere»
MONTEMARCIANO — Oltre due
chilometri di spiaggia ingoiati dal mare. E' questo il
triste bilancio di tre giorni di mareggiate che si sono
abbattute sul litorale di Montemarciano. Ed ora si contano i
danni, quelli che più volte si è trovato costretto a
constatare il sindaco Gerardo Cingolani. Ieri ha effettuato
l'ennesimo sopralluogo con i tecnici dell'amministrazione e
come è ormai routine in questi anni si è trovato di fronte
il solito scenario: una spiaggia che è solo un vecchio
ricordo. Al suo posto solamente i rimasugli di una
mareggiata devastante. Sono anni che si ripete sempre la
stessa scena. Attività commerciali distrutte e spiaggia
inesistente. Nonostante gli innumerevoli interventi a
protezione della costa questi sono stati solo dei palliativi
per attenuare la forza del mare che nei periodi di burrasca
si scaglia contro il litorale. Il sindaco Cingolani si è
quasi sgolato nel sostenere che è divenuta ormai
indispensabile la realizzazione di scogliere emerse che
frenino l'urto violento delle onde. Le altre alternative, di
certo di minor impatto ambientale come le barriere sommerse,
non hanno sortito gli effetti desiderati. L'unica certezza,
in quello che può essere tranquillamente visto come un
disastro ambientale e commerciale (sono in molti a non
investire più sulla spiaggia di Montemarciano e gli
stabilimenti balneari vivono periodi di crisi) è che le
scogliere soffolte (che però necessitano di controlli e
ricarichi periodici perché con il tempo si abbassano facendo
venire meno la loro funzione) e quelle a pettine non
risolvono la situazione. Le mareggiate degli scorsi giorni
sono arrivate a lambiere persino dei tratti di marciapiedi e
in alcuni punti anche la carreggiata. Mostra tutta
l'amarezza per una situazione ormai allo sbando il sindaco
Cingolani. Parole dure e incisive verso la Regione, in cui
trova alcuni sostenitori. «Spero solo che la mozione che
verrà presentata al Consiglio regionale di mercoledì 27 —
dice il sindaco — riesca ad ottenere il nullaosta per quei
provvedimenti di cui tanto abbiamo bisogno. E' necessario
che la Regione prenda a cuore questa situazione. Non voglio
fare polemica con nessuno ma il problema è cominciato molti
anni fa, 20 o 30, quando la raffineria Api ha realizzato la
piattaforma alla foce dell'Esino. E comunque sono tante le
soluzioni ipotizzabili anche a basso impatto ambientale». Il
vicino Comune di Senigallia, infatti, sarebbe contrario alle
scogliere emerse per il drastico impatto con l'ambiente
circostante. «Bisogna studiare delle soluzioni — replica il
sindaco — in cui non si danneggi la spiaggia di velluto. Ma
è venuto il momento che anche Senigallia pensi un po' a
noi». |