Per
Rifondazione e Verdi il passante ferroviario sottintende il
via libera alla concessione Api
Fiumesino, rivolta sul by
pass Fs
La gente attacca il Comune e
chiede solidarietà: «Noi, nella fossa infernale»
FALCONARA - By pass Api: è
chiamata così la deviazione che sposta il tracciato della
ferrovia all?esterno della raffineria. Ne abbiamo parlato
proprio ieri anche in chiave tecnica, spiegando l?iter
progettuale ed attuativo. Ma il by pass non è solo un
intervento infrastutturale è anche un?opera che impatta su
un quartiere e che risveglia le convinzioni delle varie
parti politiche. Tante le reazioni, quindi. Siamo andati a
sentire, perciò, i diretti interessati: gli abitanti di
Fiumesino, a cui la ferrovia passerà a 300 metri. Fiumesino.
Davanti al bar incontriamo diversi residenti. Confabulano
tra loro, parlano di raffineria, del quartiere e
dell’incognita by pass. Mi mostrano la zona verde, dove
secondo le cartine in loro possesso, ci sarà la bretella.
«Passa davanti ad una chiesa del quattrocento» mi dicono.
«Non è possibile. Si respira amarezza, sconforto e
delusione. Sono loro stessi a parlare. «Ci avevano
assicurato - spiega Alessandro Gramaccia - che avrebbero
riqualificato il quartiere. Ma lo fanno mettendoci la
ferrovia. A queste condizioni non siamo neanche interessati
ai soldi del contratto di quartiere». «Cos’è un contentino?»
si chiede Fernanda Barchiesi, stretta nel cappotto per il
freddo, che sbotta: «Ci chiudono in una stretta. Da un lato
la raffineria e la strada, dall’altro anche la ferrovia».
Stessa musica per Eralda Caimmi e Maria Agostinelli: «Questo
by pass non ci sta bene. Già viviamo in condizioni
abbastanza disagiate. Ora vogliono aggiungere lo smog e i
rumori dei treni dietro casa? Quanti ne passeranno, 300 al
giorno? Perderemo quella poca tranquillità che ci rimane? Mi
viene spontaneo domandare, dove deve stare questa ferrovia?
«Al suo posto, dov’è adesso» mi risponde di getto Mario
Bordoni. «Lavori simili dovrebbero andare a vantaggio della
gente, invece non è così». Pungente verso il Comune Franco
Budini, portavoce del comitato: «Tiene il piede in due
staffe e non è trasparente. Siamo deturpati a livello morale
ed economico, ora vogliono aggravare la situazione anche dal
punto di vista infrastrutturale. L’unico progetto con
ricadute positive per tutti, anche se molto più costoso, è
l’arretramento della ferrovia a partire da Pesaro col
passaggio del tracciato a fianco dell’autostrada». Puntano
il dito contro il Comune anche Gianni Cardinali e Massimo De
Paolis: «I tecnici e i politici del Comune sono stati a
Fiumesino il 26 ottobre scorso per presentarci il progetto
di riqualificazione. Ma sul by pass non una parola. Avevamo
anche sollevato la questione, ma ci avevano risposto che
ancora è tutto da definire. Carte alla mano, non ci sembra».
Infine, un tentativo di coinvolgere la città. «Chiediamo -
mi dicono - la solidarietà anche degli altri quartieri. In
questo momento in cui c’è una vera gara di aiuti nei
confronti dei terremotati del Molise, chiediamo qual è il
supporto del resto della città verso Fiumesino, accettare
che ci ingabbino?» Il sindaco. Insomma, su questo by pass
ancora non c’è il progetto preliminare, pronto per metà del
prossimo anno, ma già le prese di posizione forti non
mancano. Reazioni anche pesanti, che vanno tutte in un?unica
direzione: contro il sindaco. «Queste reazioni- mi spiega
tranquillo al telefono - potrebbero anche avere contenuti di
legittimità, o anche di scarsa conoscenza del progetto. Il
discorso è complesso ed ampio, siamo solo alla fase
pre-preliminare. Adesso viene quella più difficile. Oggi
siamo stati a Roma (io, Durpetti e Picciafuoco) al Ministero
delle Infrastrutture per parlare del by pass, attingere
informazioni sulle strategie progettuali e capire come
presentarlo nella maniera più razionale». A Fiumesino il
clima è teso, gli faccio notare. «Reazioni epidermiche, di
primo riflesso, e vanno considerate. Ma è anche vero che non
hanno alcun fondamento finchè non ci sarà il progetto». Il
mondo politico. Reazioni arrivano anche dal mondo politico,
quello che da sempre, non va a nozze con la raffineria, come
Rifondazione comunista e la Federazione Verdi Marche. Per Rc
siamo tornati ai tempi in cui si vendeva una via pubblica
all’Api. «Il consiglio comunale - scrive in una nota - ha
sancito l’incompatibilità della raffineria e nessuno,
neanche l’onnipotente sindaco, può arrogarsi il diritto di
decidere autonomamente il contrario. Curioso: l’intuizione
geniale, che per essere realizzata ha avuto bisogno del
singolare abbraccio Carletti-An-Fi, verrà finanziata, pagata
con i soldi dei contribuenti. Siamo bruscamente tornati
schiavi della logica del mercato che calpesta i diritti in
nome del profitto?». Per la Federazione Verdi, invece, c’è
un singolare comportamento. «Si cercano di spostare i
soggetti che possono venire in contatto col rischio -
sottolineano i Verdi - ma non il rischio stesso. E’ l’Api il
corpo estraneo a Falconara, non tutto ciò che la circonda.
La tutela dell’occupazione non può comportare il rinnovo
della concessione in base alla volontà dell’azienda. A
questo ci sembra ispirato il progetto del by pass».
IL DOCUMENTO DEL COMITATO
PAROLE DURE
«Lei Sig. Carletti, sindaco
di Falconara, ci ha chiuso la porta in faccia, padre padrone
di una casa che, glielo ricordiamo, non è sua.Ci difenderemo
con tutta la forza di chi conosce ormai solo la
disperazione» Così il comitato di Fiumesino attacca in una
nota il primo cittadino dopo l’annuncio del by pass
ferroviario Api. «Il 6 Novembre - si legge nel comunicato -
ci siamo riuniti. Scopo: capire il comportamento
contraddittorio e quasi ostile delle amministrazioni locali
verso i cittadini di Fiumesino e decidere azioni contro il
by-pass. Un provvedimento politico che ci sta togliendo il
sonno. Come se non bastasse la vicinanza dell’Api, dei
parcheggi di autocisterne, dell’aeroporto e del depuratore,
con la nuova opera ci vogliono chiudere definitivamente in
un abbraccio mortale. Un progetto, così ci vogliono far
capire, volto a garantire i massimi livelli di sicurezza del
petrolifero, ma a noi chi garantisce la vivibilità? Di
promesse ne abbiamo avute tante. A cominciare dal sig.
Giancarlo Carletti, prodigo di programmi per la
riqualificazione del quartiere».
INTERROGATIVI PESANTI
Diverse le domande a cui ora
i cittadini vogliono una risposta: «Sig. Carletti che fine
ha fatto il progetto “Fiumesino 2000"? A che serve darci,
con una mano, il contentino del contratto di quartiere?per
un “ventilato" recupero di Fiumesino e, con l’altra,
bastonarci pesantemente gettandoci dentro una “fossa
infernale" peggio che fossimo bestie terribili od appestati?
Ci sentiamo pugnalati alle spalle, vigliaccamente colpiti
nei valori morali del diritto ad una vita dignitosa. Ci
sentiamo depredati dei risparmi dei nostri genitori
investiti in case costruite in una zona verde, di 50 anni
fa». |
Il «no» dei
Comitati al by-pass ferroviario di Fiumesino
FALCONARA — Mercoledì scorso
si è riunita l'assemblea dell'associazione «Quartiere
Fiumesino». Obiettivo: «capire il comportamento
contraddittorio e quasi ostile delle amministrazioni locali
nei confronti dei cittadini di Fiumesino - scrive il
delegato Franco Budini - e discutere e decidere azioni sul
programma da esse approvato sul by-pass ferroviario». «Come
se già non bastasse la vicinanza dell'Api, i parcheggi di
autocisterne, l'aeroporto e il depuratore, con la nuova
opera ci vogliono chiudere definitivamente in un abbraccio
mortale». Budini si rivolge al sindaco Carletti,
domandandogli che fine abbiano fatto il progetto Fiumesino
2000 e il «Patto» con i residenti del quartiere. «A che
serve darci con una mano il contentino del "Contratto di
quartiere" per un ventilato recupero socioeconomico di
Fiumesino e con l'altra bastonarci pesantemente gettandoci
dentro una fossa infernale peggio che fossimo bestie
terribili o appestati?». Dall'assemblea è emerso un
sentimento di «disperazione»: «Ci sentiamo illusi e traditi
da promesse che ci hanno dato la speranza di migliorare
l'ambito socio-strutturale del nostro rione. Ci sentiamo
vigliaccamente colpiti nei valori morali del diritto a una
vita dignitosa e infine ci sentiamo depredati dei risparmi
nostri e dei nostri genitori investiti in case in una zona
amena immersa nel verde di... 50 anni fa, ma poi negli anni
deturpata dall'Api, dagli altri impianti e ora dalla
ferrovia, svalutando inesorabilmente i nostri immobili,
mentre il resto di Falconara sale alle stelle. Lei, sig.
Carletti, ci ha chiuso la porta in faccia, padre padrone di
una casa che, glielo ricordiamo qualora se ne fosse
dimenticato, non è sua. Ci difenderemo e difenderemo le
nostre proprietà con tutta la forza di chi conosce ormai
solo la disperazione».
Prc bacchetta il sindaco
FALCONARA — «La bretella si
farà, e a pagarla saremo tutti noi». Massimo Marcelli Flori
e Maurizio Amagliani intervengono sul possibile spostamento
della bretella ferroviaria e definiscono «curiosa
l'intuizione geniale, che per essere realizzata ha avuto
bisogno del singolare abbraccio Carletti-An-Fi» I due
esponenti ricordano poi quella che è stata la decisione del
Consiglio Comunale dove citano «veniva affermato che l'Api è
incompatibile con Falconara». «Il sindaco decide che non
deve essere più così — hanno detto Marcelli Flori e
Amagliani — e allora via la ferrovia cosi l'Api diventa un
po' più compatibile mentre Fiumesino e Villanova un po' meno
vivibili. I due, nel loro duro attacco poi mostrano
l'amarezza nei confronti di quella che definiscono una
«logica del mercato che calpesta i diritti in nome del
profitto». «Tante parole spese, tanto impegno profuso —
hanno continuato — per poi accorgersi che qualcuno ha sempre
remato contro ed ha guardato ad altri obiettivi tradendo la
fiducia di tanti. La nefasta logica dei cinici
amministratori comunali torna con prepotenza, a ricordo la
convenzione per la nuova centrale con le sue conseguenze
note. Ora eccola di nuovo, non si chiama più Convenzione, il
sindaco di Falconara la chiama «Fondazione». Marcelli Flori
e Amagliani si riferiscono alla possibilità di creare un
organismo in grado di coordinare e sovraintendere tutti i
progetti che riguarderanno l'area vasta. Il Consiglio
Comunale ha sancito l'incompatibilità dell'Api con la città
di Falconara, nessuno neanche l'onnipotente sindaco può
arrogarsi il diritto di decidere autonomamente il
contrario».
«Non spostate lo scalo
merci»
FALCONARA — «Lo spostamento
dello scalo merci di Falconara è stato deciso senza il pur
minimo confronto con le parti sociali». Unitariamente la
Filt-Cgil, La Fit-Cisl e Uilt-Uil, nella conferenza stampa
di ieri, hanno ribadito che «non è tecnicamente possibile
spostare lo scalo merci di Falconara all'interporto di Jesi
senza rendersi conto che questo significherebbe lo
smantellamento dell'attività che, verrebbe quindi spostata
in altre regioni (Bologna o Pescara)». «Ci sembra quantomeno
stravagnate — ha detto Alda Giulioni della Filt-Cgil —
l'idea di uno spostamento della stazione ferroviaria di
Falconara verso nord proprio perché non si tiene conto che
l'attuale tracciato ferroviario, dopo il by-pass, deve
necessariamente riconfluire sull'attuale linea adriatica
superando l'Api». I sindacati ribadiscono la forte crisi
delle Ferrovie tanto da sostenere che «stia tentando di
chiudere spostando il lavoro a Bologna (impianto Onae,
officina nazionale apparati elettrici) con una perdita di 25
posti di lavoro. Impianto che invece andrebbe potenziato. I
sindacati contestano quindi il piano tanto decantato
dall'amministrazione locale falconarese. Hanno richiesto un
incontro con il presidente della giunta Vito D'Ambrosio e
con l'assessore ai trasporti. Entro due anni il progetto
verrà appaltato, ma non senza il parere dell'amministrazione
sull'impatto ambientale della nuova bretella ferroviaria. Il
nuovo tracciato, modificato dopo il rifiuto di Carletti a
quello precedente, passerà a trecento metri dal quartiere di
Fiumesino e dietro la caserma Saracini. Nella realizzazione
del by-pass ferroviario verranno usati materiali
tecnologicamente all'avanguardia in grado di attenuare
l'impatto ambientale con il territorio circostante. |