RASSEGNA STAMPA 09.11.2002

 

MESSAGGERO
Per Rifondazione e Verdi il passante ferroviario sottintende il via libera alla concessione Api

Fiumesino, rivolta sul by pass Fs

La gente attacca il Comune e chiede solidarietà: «Noi, nella fossa infernale»

FALCONARA - By pass Api: è chiamata così la deviazione che sposta il tracciato della ferrovia all?esterno della raffineria. Ne abbiamo parlato proprio ieri anche in chiave tecnica, spiegando l?iter progettuale ed attuativo. Ma il by pass non è solo un intervento infrastutturale è anche un?opera che impatta su un quartiere e che risveglia le convinzioni delle varie parti politiche. Tante le reazioni, quindi. Siamo andati a sentire, perciò, i diretti interessati: gli abitanti di Fiumesino, a cui la ferrovia passerà a 300 metri. Fiumesino. Davanti al bar incontriamo diversi residenti. Confabulano tra loro, parlano di raffineria, del quartiere e dell’incognita by pass. Mi mostrano la zona verde, dove secondo le cartine in loro possesso, ci sarà la bretella. «Passa davanti ad una chiesa del quattrocento» mi dicono. «Non è possibile. Si respira amarezza, sconforto e delusione. Sono loro stessi a parlare. «Ci avevano assicurato - spiega Alessandro Gramaccia - che avrebbero riqualificato il quartiere. Ma lo fanno mettendoci la ferrovia. A queste condizioni non siamo neanche interessati ai soldi del contratto di quartiere». «Cos’è un contentino?» si chiede Fernanda Barchiesi, stretta nel cappotto per il freddo, che sbotta: «Ci chiudono in una stretta. Da un lato la raffineria e la strada, dall’altro anche la ferrovia». Stessa musica per Eralda Caimmi e Maria Agostinelli: «Questo by pass non ci sta bene. Già viviamo in condizioni abbastanza disagiate. Ora vogliono aggiungere lo smog e i rumori dei treni dietro casa? Quanti ne passeranno, 300 al giorno? Perderemo quella poca tranquillità che ci rimane? Mi viene spontaneo domandare, dove deve stare questa ferrovia? «Al suo posto, dov’è adesso» mi risponde di getto Mario Bordoni. «Lavori simili dovrebbero andare a vantaggio della gente, invece non è così». Pungente verso il Comune Franco Budini, portavoce del comitato: «Tiene il piede in due staffe e non è trasparente. Siamo deturpati a livello morale ed economico, ora vogliono aggravare la situazione anche dal punto di vista infrastrutturale. L’unico progetto con ricadute positive per tutti, anche se molto più costoso, è l’arretramento della ferrovia a partire da Pesaro col passaggio del tracciato a fianco dell’autostrada». Puntano il dito contro il Comune anche Gianni Cardinali e Massimo De Paolis: «I tecnici e i politici del Comune sono stati a Fiumesino il 26 ottobre scorso per presentarci il progetto di riqualificazione. Ma sul by pass non una parola. Avevamo anche sollevato la questione, ma ci avevano risposto che ancora è tutto da definire. Carte alla mano, non ci sembra». Infine, un tentativo di coinvolgere la città. «Chiediamo - mi dicono - la solidarietà anche degli altri quartieri. In questo momento in cui c’è una vera gara di aiuti nei confronti dei terremotati del Molise, chiediamo qual è il supporto del resto della città verso Fiumesino, accettare che ci ingabbino?» Il sindaco. Insomma, su questo by pass ancora non c’è il progetto preliminare, pronto per metà del prossimo anno, ma già le prese di posizione forti non mancano. Reazioni anche pesanti, che vanno tutte in un?unica direzione: contro il sindaco. «Queste reazioni- mi spiega tranquillo al telefono - potrebbero anche avere contenuti di legittimità, o anche di scarsa conoscenza del progetto. Il discorso è complesso ed ampio, siamo solo alla fase pre-preliminare. Adesso viene quella più difficile. Oggi siamo stati a Roma (io, Durpetti e Picciafuoco) al Ministero delle Infrastrutture per parlare del by pass, attingere informazioni sulle strategie progettuali e capire come presentarlo nella maniera più razionale». A Fiumesino il clima è teso, gli faccio notare. «Reazioni epidermiche, di primo riflesso, e vanno considerate. Ma è anche vero che non hanno alcun fondamento finchè non ci sarà il progetto». Il mondo politico. Reazioni arrivano anche dal mondo politico, quello che da sempre, non va a nozze con la raffineria, come Rifondazione comunista e la Federazione Verdi Marche. Per Rc siamo tornati ai tempi in cui si vendeva una via pubblica all’Api. «Il consiglio comunale - scrive in una nota - ha sancito l’incompatibilità della raffineria e nessuno, neanche l’onnipotente sindaco, può arrogarsi il diritto di decidere autonomamente il contrario. Curioso: l’intuizione geniale, che per essere realizzata ha avuto bisogno del singolare abbraccio Carletti-An-Fi, verrà finanziata, pagata con i soldi dei contribuenti. Siamo bruscamente tornati schiavi della logica del mercato che calpesta i diritti in nome del profitto?». Per la Federazione Verdi, invece, c’è un singolare comportamento. «Si cercano di spostare i soggetti che possono venire in contatto col rischio - sottolineano i Verdi - ma non il rischio stesso. E’ l’Api il corpo estraneo a Falconara, non tutto ciò che la circonda. La tutela dell’occupazione non può comportare il rinnovo della concessione in base alla volontà dell’azienda. A questo ci sembra ispirato il progetto del by pass».

IL DOCUMENTO DEL COMITATO

PAROLE DURE

«Lei Sig. Carletti, sindaco di Falconara, ci ha chiuso la porta in faccia, padre padrone di una casa che, glielo ricordiamo, non è sua.Ci difenderemo con tutta la forza di chi conosce ormai solo la disperazione» Così il comitato di Fiumesino attacca in una nota il primo cittadino dopo l’annuncio del by pass ferroviario Api. «Il 6 Novembre - si legge nel comunicato - ci siamo riuniti. Scopo: capire il comportamento contraddittorio e quasi ostile delle amministrazioni locali verso i cittadini di Fiumesino e decidere azioni contro il by-pass. Un provvedimento politico che ci sta togliendo il sonno. Come se non bastasse la vicinanza dell’Api, dei parcheggi di autocisterne, dell’aeroporto e del depuratore, con la nuova opera ci vogliono chiudere definitivamente in un abbraccio mortale. Un progetto, così ci vogliono far capire, volto a garantire i massimi livelli di sicurezza del petrolifero, ma a noi chi garantisce la vivibilità? Di promesse ne abbiamo avute tante. A cominciare dal sig. Giancarlo Carletti, prodigo di programmi per la riqualificazione del quartiere».

INTERROGATIVI PESANTI

Diverse le domande a cui ora i cittadini vogliono una risposta: «Sig. Carletti che fine ha fatto il progetto “Fiumesino 2000"? A che serve darci, con una mano, il contentino del contratto di quartiere?per un “ventilato" recupero di Fiumesino e, con l’altra, bastonarci pesantemente gettandoci dentro una “fossa infernale" peggio che fossimo bestie terribili od appestati? Ci sentiamo pugnalati alle spalle, vigliaccamente colpiti nei valori morali del diritto ad una vita dignitosa. Ci sentiamo depredati dei risparmi dei nostri genitori investiti in case costruite in una zona verde, di 50 anni fa».

 
RESTO DEL CARLINO
Il «no» dei Comitati al by-pass ferroviario di Fiumesino

FALCONARA — Mercoledì scorso si è riunita l'assemblea dell'associazione «Quartiere Fiumesino». Obiettivo: «capire il comportamento contraddittorio e quasi ostile delle amministrazioni locali nei confronti dei cittadini di Fiumesino - scrive il delegato Franco Budini - e discutere e decidere azioni sul programma da esse approvato sul by-pass ferroviario». «Come se già non bastasse la vicinanza dell'Api, i parcheggi di autocisterne, l'aeroporto e il depuratore, con la nuova opera ci vogliono chiudere definitivamente in un abbraccio mortale». Budini si rivolge al sindaco Carletti, domandandogli che fine abbiano fatto il progetto Fiumesino 2000 e il «Patto» con i residenti del quartiere. «A che serve darci con una mano il contentino del "Contratto di quartiere" per un ventilato recupero socioeconomico di Fiumesino e con l'altra bastonarci pesantemente gettandoci dentro una fossa infernale peggio che fossimo bestie terribili o appestati?». Dall'assemblea è emerso un sentimento di «disperazione»: «Ci sentiamo illusi e traditi da promesse che ci hanno dato la speranza di migliorare l'ambito socio-strutturale del nostro rione. Ci sentiamo vigliaccamente colpiti nei valori morali del diritto a una vita dignitosa e infine ci sentiamo depredati dei risparmi nostri e dei nostri genitori investiti in case in una zona amena immersa nel verde di... 50 anni fa, ma poi negli anni deturpata dall'Api, dagli altri impianti e ora dalla ferrovia, svalutando inesorabilmente i nostri immobili, mentre il resto di Falconara sale alle stelle. Lei, sig. Carletti, ci ha chiuso la porta in faccia, padre padrone di una casa che, glielo ricordiamo qualora se ne fosse dimenticato, non è sua. Ci difenderemo e difenderemo le nostre proprietà con tutta la forza di chi conosce ormai solo la disperazione».

Prc bacchetta il sindaco

FALCONARA — «La bretella si farà, e a pagarla saremo tutti noi». Massimo Marcelli Flori e Maurizio Amagliani intervengono sul possibile spostamento della bretella ferroviaria e definiscono «curiosa l'intuizione geniale, che per essere realizzata ha avuto bisogno del singolare abbraccio Carletti-An-Fi» I due esponenti ricordano poi quella che è stata la decisione del Consiglio Comunale dove citano «veniva affermato che l'Api è incompatibile con Falconara». «Il sindaco decide che non deve essere più così — hanno detto Marcelli Flori e Amagliani — e allora via la ferrovia cosi l'Api diventa un po' più compatibile mentre Fiumesino e Villanova un po' meno vivibili. I due, nel loro duro attacco poi mostrano l'amarezza nei confronti di quella che definiscono una «logica del mercato che calpesta i diritti in nome del profitto». «Tante parole spese, tanto impegno profuso — hanno continuato — per poi accorgersi che qualcuno ha sempre remato contro ed ha guardato ad altri obiettivi tradendo la fiducia di tanti. La nefasta logica dei cinici amministratori comunali torna con prepotenza, a ricordo la convenzione per la nuova centrale con le sue conseguenze note. Ora eccola di nuovo, non si chiama più Convenzione, il sindaco di Falconara la chiama «Fondazione». Marcelli Flori e Amagliani si riferiscono alla possibilità di creare un organismo in grado di coordinare e sovraintendere tutti i progetti che riguarderanno l'area vasta. Il Consiglio Comunale ha sancito l'incompatibilità dell'Api con la città di Falconara, nessuno neanche l'onnipotente sindaco può arrogarsi il diritto di decidere autonomamente il contrario».

«Non spostate lo scalo merci»

FALCONARA — «Lo spostamento dello scalo merci di Falconara è stato deciso senza il pur minimo confronto con le parti sociali». Unitariamente la Filt-Cgil, La Fit-Cisl e Uilt-Uil, nella conferenza stampa di ieri, hanno ribadito che «non è tecnicamente possibile spostare lo scalo merci di Falconara all'interporto di Jesi senza rendersi conto che questo significherebbe lo smantellamento dell'attività che, verrebbe quindi spostata in altre regioni (Bologna o Pescara)». «Ci sembra quantomeno stravagnate — ha detto Alda Giulioni della Filt-Cgil — l'idea di uno spostamento della stazione ferroviaria di Falconara verso nord proprio perché non si tiene conto che l'attuale tracciato ferroviario, dopo il by-pass, deve necessariamente riconfluire sull'attuale linea adriatica superando l'Api». I sindacati ribadiscono la forte crisi delle Ferrovie tanto da sostenere che «stia tentando di chiudere spostando il lavoro a Bologna (impianto Onae, officina nazionale apparati elettrici) con una perdita di 25 posti di lavoro. Impianto che invece andrebbe potenziato. I sindacati contestano quindi il piano tanto decantato dall'amministrazione locale falconarese. Hanno richiesto un incontro con il presidente della giunta Vito D'Ambrosio e con l'assessore ai trasporti. Entro due anni il progetto verrà appaltato, ma non senza il parere dell'amministrazione sull'impatto ambientale della nuova bretella ferroviaria. Il nuovo tracciato, modificato dopo il rifiuto di Carletti a quello precedente, passerà a trecento metri dal quartiere di Fiumesino e dietro la caserma Saracini. Nella realizzazione del by-pass ferroviario verranno usati materiali tecnologicamente all'avanguardia in grado di attenuare l'impatto ambientale con il territorio circostante.

 
CORRIERE ADRIATICO
Per la centralina superato il limite di guardia

Aria, qualità scadente. Lo smog affila le armi

Falconara - "Scadente". Una parola che pesa come un macigno sulla qualità dell'aria di Falconara. Non lasciano appello le concentrazioni di sostanze inquinanti rilevate lunedì 4 Novembre scorso dalla centralina della Provincia. Un giudizio negativo che non lascia tranquilli in una zona già di per sé ad elevato rischio ambientale per la presenza dell'api. Un responso che non lascia spazi a dubbie ce tornerà a far riflettere e discutere sulla necessità di mettere a punto al più presto un piano non solo per monitorare lo stato dell'atmosfera, ma anche mettere in atto eventuali rimedi e sistemi di prevenzione. E' aperto da tempo ormai il confronto sulla raffineria, e sul rapporto e la convivenza con la città. Un argomento, quello dell'ambiente e della salubrità dell'aria, destinato ad essere al centro di chissà quante discussioni e contrapposizioni politiche e non. Ed una questione che chiede comunque di essere risolta. L'assessorato alla Tutela dell'Ambiente della Provincia e i tecnici dell'Arpam continuano l'opera di monitoraggio. Ma oltre alla verifica urgono interventi atti a tutelare la qualità della vita dei falconaresi. Per davvero.

 
inizio pagina   rassegna stampa