Il dirigente
dell’urbanistica, Furio Durpetti, illustra l’operazione. La
linea non taglierà Fiumesino ma passerà a 300 metri
By pass ferroviario,
cambia il tracciato
L’innesto alla ex Montedison,
poi i binari correranno dietro la Rocca e la Saracini
FALCONARA - Via libera al by
pass Api: la ferrovia verrà arretrata per evitare il
passaggio all'interno dello stabilimento petrolifero. Questa
è una di quelle cose certe, almeno per ora, sul futuro di
Falconara. Lo hanno concordato le tre massime istituzioni
del territorio, regione, provincia e comune, come conferma
il documento firmato dal presidente della regione, Vito
D'Ambrosio, quello della provincia, Enzo Giancarli, e il
sindaco di Falconara, Giancarlo Carletti. Sembra che
D'Ambrosio sia stato quello a premere di più per concludere
subito l'accordo, fissando su carta le intenzioni. I soldi
già ci sono: 129 mila euro stanziati dal governo nell'ambito
della recente firma della regione a Roma, quella del 24
ottobre scorso, sul finanziamento delle infrastrutture.
Ebbene il by pass, cosiddetto Api, vi è rientrato. Quali
però le tempistiche? «Secondo gli accordi - ci spiega Furio
Durpetti, dirigente urbanistica del comune di Falconara -
entro il 2004 deve essere cantierabile». Ossia? «Entro due
anni va appaltato». Cosa si fa nel frattempo, con che
scadenze? «Per la metà del prossimo anno dovrebbe essere
ultimato il progetto preliminare, su cui anche il comune
dovrà esprimere un parere in merito all'impatto ambientale e
la qualità architettonica». Una tappa immagino già prevista,
ma come cambia lo scenario dopo l'accordo tra Carletti,
Giancarli e D'Ambrosio? «Nella conferenza di servizi la
nostra presenza era già programmata, ma ora senz'altro il
clima è più collaborativo. Sono state, infatti, recepite le
esigenze del Comune». Come prosegue l'iter progettuale?
«Dopo i pareri delle parti coinvolte, si passa al progetto
definitivo e successivamente esecutivo col conseguente
appalto». E i lavori veri e propri a quando? «Con
l'aggiudicazione dell'appalto, a partire dal 2004. Ora, un
chiarimento. Il sindaco quest'estate aveva ribadito con
forza il suo no al by pass ferroviario, anche con un vivace
scambio di idee con l'allora assessore regionale Cecchini».
Ma adesso condivide la soluzione, cos'è cambiato? «Il
tracciato. Rfi, la società delle ferrovie che redige il
progetto, l'ha cambiato. Il primo, quello a cui lei si
riferisce, passava troppo vicino a Fiumesino e tagliava la
caserma Saracini. Non si comprendeva il quadro generale in
cui si inseriva. Adesso, invece, il tracciato è stato in
parte modificato: non taglia il quartiere di Fiumesino, ma
vi passa a distanza di 300 metri e corre dietro la Saracini.
Inoltre, così abbiamo la possibilità di eliminare gli scali
merci di Villanova e di creare nuovo spazio a nord della
foce dell'Esino che rientra nel tentativo di restituire la
città al mare». Quindi, in pratica, come è fatta e dove
passa questa bretella? «Si innesta all'altezza dell'area ex
Montedison, passa dietro la Rocca, a 300 metri da Fiumesino
e dietro la Saracini. Il tracciato è quello di una curva che
evita il passaggio all'interno della raffineria. In questo
caso il piatto della bilancia pesa di più sui pro». Oltre
alle ragioni di ordine geografico ne esistono anche di
tecniche che avallano il progetto? «Certo, questi tracciati
vengono ora realizzati con delle tecniche nuove che prestano
maggior attenzione all'uso di materiali leggeri, in armonia
con l'ambiente. C'è quindi più sensibilità verso l'impatto
col territorio e verso l'inserimento ambientale dell'opera.
Anche la permeabilità delle due parti del suolo divise dal
tracciato ha la sua importanza. Su questi fronti rispetto
all'Europa siamo un po' indietro, l'intervento di Falconara
potrebbe essere l'occasione per recuperare».
Fiumesino rompe con
Carletti: «Stretta mortale»
Anche il nuovo percorso non
convince. In arrivo documento durissimo
FALCONARA - Da oggi nero su
bianco le perplessità di Fiumesino sulle trasformazioni del
quartiere e la conseguente rottura con Carletti. E' previsto
in giornata l'arrivo del documento, destinato alla stampa,
scritto dai residenti di Fiumesino e frutto di un'intensa
riunione svoltasi mercoledì sera. Quali le questioni
cruciali? Il contratto di quartiere, il piano regolatore con
lo spostamento di alcune abitazioni di Fiumesino, la
realizzazione del by-pass della ferrovia e quello della
bretella stradale. In particolare, il comitato di Fiumesino
non ha digerito il by pass ferroviario Api la cui
collocazione anche nel nuovo tracciato è per i residenti
troppo a ridosso delle abitazioni e chiuderebbe il quartiere
in una “stretta mortale". Da un lato la raffineria,
dall'altro la ferrovia. Una situazione emersa con maggior
chiarezza dopo l'incontro a tre dell'altro giorno tra
Carletti, D'Ambrosio e Giancarli. I risultati di questo
triumvirato riportati anche dal nostro giornale hanno
particolarmente colpito i residenti al punto da cambiare un
documento già preparato. Su quei temi, infatti, era già
stato elaborato un intervento che doveva essere firmato
appunto nella riunione di mercoledì. Ma i nuovi elementi che
sarebbero emersi dopo il colloquio del sindaco col
presidente della regione e della provincia hanno convinto il
comitato a rivedere in parte lo scritto, considerato troppo
leggero. Se vogliamo troppo indulgente nei confronti delle
parti in causa. In primo luogo verso il sindaco Carletti con
cui il comitato annuncia una rottura: si sentono traditi.
Dal nuovo documento affiorerà con più evidenza il
risentimento dei cittadini nei confronti di chi li
amministra, mentre sono già in programma alcune azioni. Due
o tre manifestazioni pubbliche sono previste nell'immediato,
una sicuramente entro dicembre. Ma la loro natura è
rigorosamente top secret. Ricordiamo che tra le iniziative
di maggior impatto, organizzate dai comitati cittadini,
spicca quella nei confronti della proprietà della sponda
dell'Esino, a ridosso della raffineria. Allora falconaresi e
non si erano diretti in bicicletta fino allo stabilimento
petrolifero. Sulla sponda incriminata avevano, poi, fissato
alcuni cartelli dove si diceva Vendesi? No grazie, ribadendo
così le loro proteste. |
Concessione
Api, D'Ambrosio valuta
FALCONARA — Il presidente
della giunta regionale Vito D' Ambrosio, quello della
Provincia di Ancona Enzo Giancarli e il sindaco di Falconara
Giancarlo Carletti hanno dunque siglato un protocollo di
intesa per il risanamento e lo sviluppo del territorio
falconarese. «Era fondamentale trovare una soluzione
complessiva — ha detto il presidente D' Ambrosio — per dar
seguito alla comunanza di obiettivi fra Regione, Provincia e
Comune. D'altronde non c' è un'altra situazione simile a
questa. Sciogliere i nodi qui può aiutare a capire le strade
da percorrere per eventuali altre emergenze». L' intesa
prevede un tavolo tecnico e politico permanente per il
coordinamento del risanamento e sviluppo del territorio di
Falconara, un territorio ad alto rischio ambientale per l'
insistenza di più fattori degenerativi. Si tratta di un
patto che unisce la giunta regionale, per la quale erano
presenti anche gli assessori Roberto Ottaviani, Luciano
Agostini, Lidio Rocchi e Augusto Melappioni, alla Provincia
di Ancona e al Comune di Falconara. I temi del protocollo
sono: l' elaborazione della proposta di legge regionale
sulle aree ad alto rischio, con l' obiettivo di assicurare
la sostenibilità ambientale delle attività economiche e
regolare la progettazione urbanistica, la Pdl regionale
sulle industrie a rischio d' incidente e poi il nodo
infrastrutturale di Falconara la cui progettazione verrà
finanziata da Regione, Ferrovie e Anas e il rinnovo della
concessione Api in scadenza nel 2008. «La concessione — ha
concluso D'Ambrosio — non verrà rinnovata al buio».
«Raffineria gran risorsa»
FALCONARA — «Da sempre sono
un convinto sostenitore del rinnovo della concessione Api —
scrive in una nota Enrico Cesaroni di Forza Italia —. Negli
ultimi tre anni, diverse forze politiche hanno speso tante
parole e dato tante illusioni ai cittadini senza risolvere
alcun problema. Io, al contrario, ho sempre ribadito
l'urgenza di spostare la ferrovia e la statale 16 e di
tutelare tutti quegli abitanti della zona che hanno visto
calare sensibilmente il valore della propria casa. Oggi
apprendo con sollievo che avevo ragione: le istituzioni si
sono mosse proprio in questo senso, avendo anche a
disposizione i finanziamenti del Governo Berlusconi. Dopo lo
spostamento della ferrovia e della statale, la Raffineria
rimarrà un'area a sé e nello stesso tempo Falconara potrà
avere una grande azienda in grado di creare ricchezza ed
occupazione. A questo punto, però, serve un altro grande
sforzo: progettare una nuova zona residenziale per tutte
queste sfortunate famiglie che fino ad oggi sono state
eccessivamente penalizzate». |