RASSEGNA STAMPA 07.11.2002

 

MESSAGGERO
L’intervista. «Così è possibile programmare. E anche i partiti possono cogliere l’occasione per voltare pagina. Questa è un’eruzione politica»

Carletti: «Vince la forza del territorio»

Il sindaco di Falconara spiega l’intesa con Regione e Provincia: «E’ una svolta vera»

Oggi compie 67 anni, ma il regalo se lo era già fatto il giorno prima. Giancarlo Carletti, sindaco si può ormai dire “storico" di Falconara, ha chiuso il cerchio sul suo progetto politico di area metropolitana. Dopo le intese di massima con Ancona è riuscito a stringere un’intesa - che al momento sembra di ferro - con il finora sfuggente presidente della Regione, Vito D’Ambrosio, e con quello della Provincia, Enzo Giancarli. E a giudicare dal clima caratterizzato da sorrisi a 36 denti, si direbbe che il patto per Falconara, di cui abbiamo riferito ieri, possa anche essere destinato a reggere. Con il Comune di Falconara che ora ritiene di poter svolgere, nei confronti dell’interlocutore incandescente, l’Api, un’azione più incisiva.

Gli interessi della città potranno effettivamente imporsi d’ora in avanti come prioritari rispetto a quelli della società petrolifera o la plateale esibizione del triumvirato “di fatto" D’Ambrosio-Giancarli-Carletti è stata solo una formalità destinata a lasciare il tempo che trova?

«A me sembra una grossa novità questo incontro con le tre istruzioni Regione, Provincia e Comune chiamate a formulare un accordo, un protocollo. Di più sono stati coinvolti gli altri Comuni dell'area nord del basso Esino, presenti alla discussione di problemi rispetto ai quali Falconara ha assunto un ruolo centrale. Si è affermato il principio di “politica nuova", quella della democrazia partecipativa, la cui essenza è la possibilità di avere un nuovo criterio di programmazione, di progettazione e di coinvolgimento. E non mi pare poco».

E chi afferma che la sintesi dell'incontro si possa ridurre nell'affermazione che “l'Api resta e la ferrovia si sposta"?

«Uno slogan senza senso. La ferrovia fa parte di quelle infrastrutture che dovranno essere ridistribuite sul territorio per permettere di riappropriarsi di spazi nuovi e strategici. Nel nostro caso permetterebbe di utilizzare una parte consistente della costa marittima che può favorire il nuovo assetto economico, urbano e produttivo della città. La raffineria Api nella previsione del nostro prg dal 2008 non esiste più. Il rinnovo della concessione è un problema della Regione Marche mentre il parere della conformità urbanistica è competenza del Comune di Falconara Marittima. Per formulare una conformità diversa occorre una variante al prg adottato che allo stato attuale non è prevista. Molte condizioni dovranno verificarsi per la possibilità della variante e tra queste la realizzazione dell'assetto generale, come previsto nel prg adottato e negli atti recenti dell'amministrazione, che prevedono fra l'altro una forte mitigazione degli impatti ambientali e il ridimensionamento territoriale della Raffineria».

Regione e Provincia al Castello di Falconara, allora i rapporti sono cambiati? «Questa presenza delle istituzioni con i massimi rappresentanti conferma che esistono le premesse per questa “politica nuova". Ecco la novità dell'ente locale che si pone come elemento motore dove il problema nasce, dove va gestito e dove nascono le proposte. Questo incontro quindi rappresenta realmente un punto di svolta dove si possono rendere possibili le premesse della condivisione. E questo è solo l'inizio».

In tutto questo che ruolo hanno i partiti politici?

«E’ l'inizio di un'eruzione politica e può costituire un oggetto di studio per il rinnovamento delle organizzazioni politiche. Ma per tornare alla politica attiva servono prima di tutto cultura ed intelligenza».

E ora cosa succede ?

«Falconara ne esce presentando i suoi problemi ma anche le sue soluzioni e questa offerta nuova per una politica del territorio».

Il pensiero dei cittadini che vivono il quotidiano?

«Il cittadino vive nel quotidiano ed il quotidiano sono momenti e piccoli frammenti in cui si consuma la vita e vanno tutelati. Occorre però guardare ai frammenti più grandi che determinano il medio e lungo periodo e che determinano crescita e la modifica di una città. Creare quindi condizioni nuove di vita quotidiana e queste verranno comprese se c'è Cultura e se esisteranno intermediari politici che siano in grado di comunicarle».

 

L’Api si prepara ad affrontare il mega-tavolo «Ma sulla concessione siamo molto fiduciosi»

FALCONARA - Si apre una nuova fase nei rapporti tra Carletti e la raffineria. Con la firma del documento tra Vito D’Ambrosio, presidente della regione, Enzo Giancarli, presidente della provincia e il primo cittadino falconarese, Giancarlo Carletti, la musica cambia. Ora Carletti sarà il terzo interlocutore ufficiale, parificato a regione e provincia, a decidere del rinnovo della concessione. Mentre il by pass ferroviario all’altezza della raffineria è stato già approvato, nero su bianco. Quale il punto di vista della raffineria di fronte a questi cambiamenti? Il direttore Franco Bellucci che ribadisce la volontà di restare. «Per noi il giusto rapporto con il territorio è un presupposto culturale: investe sia la sicurezza sia l’ambiente. Da tempo la nostra società si è posta il problema e da tempo abbiamo iniziato a lavorare sulle certificazioni. Non a caso siamo stati i primi in Europa ad ottenere in contemporanea i riconoscimenti secondo gli standard ISO 14001 per l’ambiente e OHSAS 18001 per la salute e la sicurezza. Risultati di un cammino che è iniziato e che andrà avanti con la EMAS. Per questo non possiamo che giudicare con estrema positività quanto è emerso durante l’incontro di ieri tra D’Ambrosio, Enzo Giancarli e Giancarlo Carletti». Nessun riferimento esplicito, però, al nuovo ruolo attivo del Comune di Falconara sulla questione del rinnovo della concessione. «La raffineria - continua Bellocci - è diventata rilevante per il tessuto regionale, per i 450 dipendenti diretti e le 2000 unità dell?indotto. Se poi consideriamo gli scambi commerciali nella logistica regionale, allora notiamo che il 70% del traffico commerciale del porto di Ancona dipende dal nostro stabilimento. Ma vi è di più, il progetto Igcc ha forti valenze sia dal punto di vista energetico che da quello ambientale. Sotto il primo aspetto vogliamo far notare che circa il 30% del fabbisogno energetico delle Marche viene prodotto in questo stabilimento. Dal punto di vista ambientale sono innegabili le caratteristiche tecniche di questa tecnologia. Aspetti che siamo convinti peseranno nella valutazione del rinnovo della concessione, il cui iter è già stato avviato. Siamo estremamente fiduciosi sui suoi positivi risultati». Insomma se da un lato l’Api condivide il progetto del by pass, dall’altro emerge anche che ha ben chiaro chi sono i suoi interlocutori, compreso il nuovo ruolo del Comune.

 
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