L’intervista.
«Così è possibile programmare. E anche i partiti possono
cogliere l’occasione per voltare pagina. Questa è
un’eruzione politica»
Carletti: «Vince la forza
del territorio»
Il sindaco di Falconara
spiega l’intesa con Regione e Provincia: «E’ una svolta
vera»
Oggi compie 67 anni, ma il
regalo se lo era già fatto il giorno prima. Giancarlo
Carletti, sindaco si può ormai dire “storico" di Falconara,
ha chiuso il cerchio sul suo progetto politico di area
metropolitana. Dopo le intese di massima con Ancona è
riuscito a stringere un’intesa - che al momento sembra di
ferro - con il finora sfuggente presidente della Regione,
Vito D’Ambrosio, e con quello della Provincia, Enzo
Giancarli. E a giudicare dal clima caratterizzato da sorrisi
a 36 denti, si direbbe che il patto per Falconara, di cui
abbiamo riferito ieri, possa anche essere destinato a
reggere. Con il Comune di Falconara che ora ritiene di poter
svolgere, nei confronti dell’interlocutore incandescente,
l’Api, un’azione più incisiva.
Gli interessi della città
potranno effettivamente imporsi d’ora in avanti come
prioritari rispetto a quelli della società petrolifera o la
plateale esibizione del triumvirato “di fatto" D’Ambrosio-Giancarli-Carletti
è stata solo una formalità destinata a lasciare il tempo che
trova?
«A me sembra una grossa
novità questo incontro con le tre istruzioni Regione,
Provincia e Comune chiamate a formulare un accordo, un
protocollo. Di più sono stati coinvolti gli altri Comuni
dell'area nord del basso Esino, presenti alla discussione di
problemi rispetto ai quali Falconara ha assunto un ruolo
centrale. Si è affermato il principio di “politica nuova",
quella della democrazia partecipativa, la cui essenza è la
possibilità di avere un nuovo criterio di programmazione, di
progettazione e di coinvolgimento. E non mi pare poco».
E chi afferma che la sintesi
dell'incontro si possa ridurre nell'affermazione che “l'Api
resta e la ferrovia si sposta"?
«Uno slogan senza senso. La
ferrovia fa parte di quelle infrastrutture che dovranno
essere ridistribuite sul territorio per permettere di
riappropriarsi di spazi nuovi e strategici. Nel nostro caso
permetterebbe di utilizzare una parte consistente della
costa marittima che può favorire il nuovo assetto economico,
urbano e produttivo della città. La raffineria Api nella
previsione del nostro prg dal 2008 non esiste più. Il
rinnovo della concessione è un problema della Regione Marche
mentre il parere della conformità urbanistica è competenza
del Comune di Falconara Marittima. Per formulare una
conformità diversa occorre una variante al prg adottato che
allo stato attuale non è prevista. Molte condizioni dovranno
verificarsi per la possibilità della variante e tra queste
la realizzazione dell'assetto generale, come previsto nel
prg adottato e negli atti recenti dell'amministrazione, che
prevedono fra l'altro una forte mitigazione degli impatti
ambientali e il ridimensionamento territoriale della
Raffineria».
Regione e Provincia al
Castello di Falconara, allora i rapporti sono cambiati?
«Questa presenza delle istituzioni con i massimi
rappresentanti conferma che esistono le premesse per questa
“politica nuova". Ecco la novità dell'ente locale che si
pone come elemento motore dove il problema nasce, dove va
gestito e dove nascono le proposte. Questo incontro quindi
rappresenta realmente un punto di svolta dove si possono
rendere possibili le premesse della condivisione. E questo è
solo l'inizio».
In tutto questo che ruolo
hanno i partiti politici?
«E’ l'inizio di un'eruzione
politica e può costituire un oggetto di studio per il
rinnovamento delle organizzazioni politiche. Ma per tornare
alla politica attiva servono prima di tutto cultura ed
intelligenza».
E ora cosa succede ?
«Falconara ne esce
presentando i suoi problemi ma anche le sue soluzioni e
questa offerta nuova per una politica del territorio».
Il pensiero dei cittadini che
vivono il quotidiano?
«Il cittadino vive nel
quotidiano ed il quotidiano sono momenti e piccoli frammenti
in cui si consuma la vita e vanno tutelati. Occorre però
guardare ai frammenti più grandi che determinano il medio e
lungo periodo e che determinano crescita e la modifica di
una città. Creare quindi condizioni nuove di vita quotidiana
e queste verranno comprese se c'è Cultura e se esisteranno
intermediari politici che siano in grado di comunicarle».
L’Api si prepara ad
affrontare il mega-tavolo «Ma sulla concessione siamo molto
fiduciosi»
FALCONARA - Si apre una nuova
fase nei rapporti tra Carletti e la raffineria. Con la firma
del documento tra Vito D’Ambrosio, presidente della regione,
Enzo Giancarli, presidente della provincia e il primo
cittadino falconarese, Giancarlo Carletti, la musica cambia.
Ora Carletti sarà il terzo interlocutore ufficiale,
parificato a regione e provincia, a decidere del rinnovo
della concessione. Mentre il by pass ferroviario all’altezza
della raffineria è stato già approvato, nero su bianco.
Quale il punto di vista della raffineria di fronte a questi
cambiamenti? Il direttore Franco Bellucci che ribadisce la
volontà di restare. «Per noi il giusto rapporto con il
territorio è un presupposto culturale: investe sia la
sicurezza sia l’ambiente. Da tempo la nostra società si è
posta il problema e da tempo abbiamo iniziato a lavorare
sulle certificazioni. Non a caso siamo stati i primi in
Europa ad ottenere in contemporanea i riconoscimenti secondo
gli standard ISO 14001 per l’ambiente e OHSAS 18001 per la
salute e la sicurezza. Risultati di un cammino che è
iniziato e che andrà avanti con la EMAS. Per questo non
possiamo che giudicare con estrema positività quanto è
emerso durante l’incontro di ieri tra D’Ambrosio, Enzo
Giancarli e Giancarlo Carletti». Nessun riferimento
esplicito, però, al nuovo ruolo attivo del Comune di
Falconara sulla questione del rinnovo della concessione. «La
raffineria - continua Bellocci - è diventata rilevante per
il tessuto regionale, per i 450 dipendenti diretti e le 2000
unità dell?indotto. Se poi consideriamo gli scambi
commerciali nella logistica regionale, allora notiamo che il
70% del traffico commerciale del porto di Ancona dipende dal
nostro stabilimento. Ma vi è di più, il progetto Igcc ha
forti valenze sia dal punto di vista energetico che da
quello ambientale. Sotto il primo aspetto vogliamo far
notare che circa il 30% del fabbisogno energetico delle
Marche viene prodotto in questo stabilimento. Dal punto di
vista ambientale sono innegabili le caratteristiche tecniche
di questa tecnologia. Aspetti che siamo convinti peseranno
nella valutazione del rinnovo della concessione, il cui iter
è già stato avviato. Siamo estremamente fiduciosi sui suoi
positivi risultati». Insomma se da un lato l’Api condivide
il progetto del by pass, dall’altro emerge anche che ha ben
chiaro chi sono i suoi interlocutori, compreso il nuovo
ruolo del Comune. |