RASSEGNA STAMPA 27.10.2002

 

MESSAGGERO
«Ricordiamo che di recente siamo stati certificati per la sicurezza e la salute»

FALCONARA - Per conto dell’Api Raffineria di Ancona spa parla l’avvocato Giacomo Vettori, difensore di alcuni degli imputati chiamati a rispondere dei reati di incendio e di omicidio colposo nel processo in corso avanti il tribunale anconetano. A Vettori abbiamo chiesto un commento circa la costituzione in parte civile proposta dal Comune di Falconara. Questa la risposta. «A proposito delle pretese civilistiche avanzate nel procedimento penale pendente avanti il giudice dell’udienza preliminare presso il tribunale di Ancona dai soggetti che sostengono di aver subito danni a seguito del drammatico evento verificatosi il 25 agosto di tre anni fa nella Raffineria, e in particolare della sconcertante domanda di risarcimento del Comune di Falconara, non mi sento di condividere il commento del vostro cronista secondo cui “chiedere non costa nulla". «Infatti - scrive Giacomo Vettori - invocare una condanna, almeno nella attuale fase del giudizio, non dell'Api, ma di quanti, su diversi livelli, si trovarono in quella disgraziata occasione a prestarvi il loro lavoro, con modalità che il pm ipotizza come colpose, ma che può confidarsi saranno invece riconosciute come assolutamente corrette, al fine di ottenere una somma di venti milioni di euro, mi sembra tentativo se non insensato, per lo meno irragionevole. «A prescindere dai profili formali della costituzione in parte civile (e quindi della, a mio parere insussistente, legittimazione a rivendicare un qualsiasi ristoro di conseguenze solo asseritamene dannose) che saranno oggetto di discussione davanti il competente magistrato, non può seriamente, ancor prima che giuridicamente, ipotizzarsi un collegamento fra un incendio circoscritto all'interno dello stabilimento e fronteggiato con immediato ed efficace intervento, e la “perdita di prestigio, di reputazione della città e dell'uso del territorio" o della compromissione della “sua vocazione balneare e turistica"». «E' evidente che ogni eventuale e, più o meno strumentale, protesta per incompatibilità ambientale, peraltro contrastata da gran parte dei cittadini falconaresi consapevoli degli insostituibili benefici che l'economia locale riceve dalla presenza dell'Api sul territorio, in questo caso risulta disancorata dagli accadimenti per cui è processo, tenuto anche conto che il sistema di gestione per quanto attiene alla sicurezza e alla salute dei lavoratori, e quindi di riflesso per tutta la comunità, come è noto, è stato recentemente approvato dall'organismo internazionale di certificazione e controllo “Det norske veritas"». L’avvocato Vettori conclude quindi il suo intervento. «Quanto poi all'esorbitante misura del reclamato indennizzo, che il fantasioso difensore dell’Amministrazione dice di aver calcolato in analogia con il risarcimento che il Comune di Ancona chiede a Longarini mi pare si tratti di un discorso tanto fuorviante da non meritare neppure un rigo di contestazione». Sulla questione delle costituzioni di parte civile, il gip Sante Bascucci ha concesso un rinvio a tutte le difese per esaminare le richieste e muovere eventuali obiezioni. La decisione sarà presa il prossimo 13 dicembre, quando il giudice valuterà anche se ammettere gli otto imputati al rito abbreviato.

Lite a Fiumesino

Scintille tra l'ex assessore all'Urbanistica Fausto Api e un residente durante la presentazione del contratto di quartiere per la riqualificazione di Fiumesino. Per il residente, in passato i progetti non avrebbero tenuto conto delle esigenze dei cittadini.

 
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