«Ricordiamo che di recente siamo
stati certificati per la sicurezza e la salute»
FALCONARA - Per conto dell’Api Raffineria di Ancona spa
parla l’avvocato Giacomo Vettori, difensore di alcuni degli
imputati chiamati a rispondere dei reati di incendio e di
omicidio colposo nel processo in corso avanti il tribunale
anconetano. A Vettori abbiamo chiesto un commento circa la
costituzione in parte civile proposta dal Comune di
Falconara. Questa la risposta. «A proposito delle pretese
civilistiche avanzate nel procedimento penale pendente
avanti il giudice dell’udienza preliminare presso il
tribunale di Ancona dai soggetti che sostengono di aver
subito danni a seguito del drammatico evento verificatosi il
25 agosto di tre anni fa nella Raffineria, e in particolare
della sconcertante domanda di risarcimento del Comune di
Falconara, non mi sento di condividere il commento del
vostro cronista secondo cui “chiedere non costa nulla".
«Infatti - scrive Giacomo Vettori - invocare una condanna,
almeno nella attuale fase del giudizio, non dell'Api, ma di
quanti, su diversi livelli, si trovarono in quella
disgraziata occasione a prestarvi il loro lavoro, con
modalità che il pm ipotizza come colpose, ma che può
confidarsi saranno invece riconosciute come assolutamente
corrette, al fine di ottenere una somma di venti milioni di
euro, mi sembra tentativo se non insensato, per lo meno
irragionevole. «A prescindere dai profili formali della
costituzione in parte civile (e quindi della, a mio parere
insussistente, legittimazione a rivendicare un qualsiasi
ristoro di conseguenze solo asseritamene dannose) che
saranno oggetto di discussione davanti il competente
magistrato, non può seriamente, ancor prima che
giuridicamente, ipotizzarsi un collegamento fra un incendio
circoscritto all'interno dello stabilimento e fronteggiato
con immediato ed efficace intervento, e la “perdita di
prestigio, di reputazione della città e dell'uso del
territorio" o della compromissione della “sua
vocazione balneare e turistica"». «E' evidente che ogni
eventuale e, più o meno strumentale, protesta per
incompatibilità ambientale, peraltro contrastata da gran
parte dei cittadini falconaresi consapevoli degli
insostituibili benefici che l'economia locale riceve dalla
presenza dell'Api sul territorio, in questo caso risulta
disancorata dagli accadimenti per cui è processo, tenuto
anche conto che il sistema di gestione per quanto attiene
alla sicurezza e alla salute dei lavoratori, e quindi di
riflesso per tutta la comunità, come è noto, è stato
recentemente approvato dall'organismo internazionale di
certificazione e controllo “Det norske veritas"». L’avvocato
Vettori conclude quindi il suo intervento. «Quanto poi
all'esorbitante misura del reclamato indennizzo, che il
fantasioso difensore dell’Amministrazione dice di aver
calcolato in analogia con il risarcimento che il Comune di
Ancona chiede a Longarini mi pare si tratti di un discorso
tanto fuorviante da non meritare neppure un rigo di
contestazione». Sulla questione delle costituzioni di parte
civile, il gip Sante Bascucci ha concesso un rinvio a tutte
le difese per esaminare le richieste e muovere eventuali
obiezioni. La decisione sarà presa il prossimo 13 dicembre,
quando il giudice valuterà anche se ammettere gli otto
imputati al rito abbreviato.
Lite a Fiumesino
Scintille tra l'ex assessore
all'Urbanistica Fausto Api e un residente durante la
presentazione del contratto di quartiere per la
riqualificazione di Fiumesino. Per il residente, in passato
i progetti non avrebbero tenuto conto delle esigenze dei
cittadini. |