RASSEGNA STAMPA 26.10.2002

 

MESSAGGERO
Il Comune di Falconara chiede all’Api un maxi risarcimento, parti civili anche i comitati di Villanova e Fiumesino

«Danni per 20 milioni di euro»

ANCONA — L’Api minacciata da una valanga di richieste di risarcimento danni. Quella maxi del Comune di Falconara, che pretende venti milioni di euro per la "svalutazione" legata alla presenza della raffineria. E quelle di ben undici residenti che individualmente, o in subordine come componenti dei comitati "Villanova" e "Fiumesino", vogliono rivalersi economicamente sul gruppo petrolchimico per la perdita di valore delle loro case e per la cattiva qualità della vita all’ombra delle cisterne del cavallino. La pioggia di richieste di danni, escluse quelle delle vedove di Mario Candolfi ed Ettore Giulian (presenti in Tribunale ad Ancona ma già risarcite con 800 milioni di vecchie lire a testa), hanno monopolizzato la prima giornata dell’udienza preliminare sul rogo del 25 agosto ’99, costato la vita ai due operai. Questione cruciale quella delle costituzioni di parte civile, non a caso il gip Sante Bascucci ha concesso un rinvio a tutte le difese per esaminare le richieste e muovere eventuali obiezioni. La decisione sarà presa il prossimo 13 dicembre, quando il giudice valuterà anche se ammettere gli otto imputati al rito abbreviato. Udienza breve quella di ieri, iniziata a mezzogiorno (con un’ora di ritardo) e conclusarsi verso le 13, ma già decisiva per l’enorme contenzioso economico che solleva in attesa che il processo entri nel vivo. Ad affollare l’auletta del gip, al primo piano di Palazzo di giustizia, c’era l’intero staff difensivo dell’Api: l’avvocato Giacomo Vettori che assiste i vertici dell’azienda - l’ex direttore Giovanni Saronne, i dirigenti Franco Bellucci e Sergio Brunelli - l’avvocato Simeone (il padre dell’ultima riforma penitenziaria) per l’operaio Pierfrancesco Carletti, il senatore Marina Magistrelli e Monica Clementi per il funzionario Silvio Re, l’avvocato Sergio Boldrini per l’operaio Gaetano Bonfissuto, l’avvocato Francesco Scaloni per l’operaio Ivan Carletti, unico tra gli indagati presente in Tribunale. Ad affiancare il Pm Cristina Tedeschini, gli avvocati dell’accusa privata. Rino Pirani ha illustrato le richieste del Comune: Falconara, in seguito al rogo del 25 agosto, ha sostenuto spese vive per costituire un apposito servizio ambiente, ha visto crollare il valore urbanistico e residenziale della cintura territoriale intorno allo stabilimento e ha avuto un devastante danno d’immagine per una città comunque turistica, in quanto bagnata dal male. Tradotto in soldoni: 20 milioni di euro di risarcimento. Hanno alzato il tiro anche gli undici privati, rappresentati dall’avvocato Stefano Crispiani. Chiedono cinquemila euro a testa per la svalutazione delle loro case a ridosso della raffineria e per il danno alla salute collegato all’inquinamento dell’aria. Qualore il gip non accettasse le singole costituzioni di parte civile, Crispiani chiede l’ammissione nel processo dei due comitati di Villanova e Fiumesino, con la richiesta di diecimila euro a testa.
Testimoni mute, senza poter più chiedere nulla, le vedove Candolfi e Giulian, presenti in Tribunale per sapere come e perchè sono morti i loro mariti. Dovranno aspettare a lungo perchè anche la prossima udienza, quella del 13 dicembre, sarà interamente occupata dalle questioni preliminari.

Scali merci, un passo verso l’addio

FALCONARA — Via libera alla progettazione del by-pass ferroviario all’altezza dell’Api, con conseguente eliminazione degli scali merci. L’ok arriva da Roma e la novità è emersa nel corso di un incontro tra il Comune e i vertici di Rete ferroviaria Italia. Presenti l'amministratore delegato di Rfi, il dirigente urbanistica del Comune Furio Durpetti, il consulente del comune alla viabilità e infrastrutture Rogano e l'ingegner Gloria Lucarini, segretario generale dell'autorità portuale di Ancona. Dopo il primo risultato incassato mercoledì al ministero dell'Ambiente che porterà al finanziamento per la bonifica dell'intera area a nord della città, arriva un altro segnale positivo dal vertice delle Ferrovie. Al centro del confronto la trasformazione del territorio falconarese, in particolare la riqualificazione della zona di Villanova. Prendendo spunto dalla bretella Orte-Roma si è chiesto l'assenso per ipotizzare la soppressione dello scalo merci, con conseguente spostamento all'interno. Questo permetterebbe il recupero urbano di uno spazio della costa a nord della città e di conseguenza renderebbe più concrete le progettazioni indicate nell’area anche dall'architetto Orial Boighas che prevede un porticciolo e immobili commerciali. Un progetto giudicato interessante dai vertici delle Ferrovie che così possono riconvertire il terreno di loro proprietà con il massimo dei vantaggi. E’ stata data, quindi, una sorta di benedizione. Condiviso anche lo studio di fattibilità. Intanto giovedì a Roma, nell’ambito degli accordi stipulati col ministro Lunari per il finanziamento delle infrastrutture marchigiane, è stato finanziato il by pass ferroviario all’altezza dell’Api. La linea, quindi, che taglia in due la raffineria verrà arretrata. Di più: con la missione di ieri di Durpetti è stata data un’indicazione chiara anche sul progetto da sviluppare: niente scali merci. Prossimo obiettivo: un incontro con l’Anas per discutere del by pass della statale 16

 
RESTO DEL CARLINO
Rogo Api, chiesti milioni di euro

FALCONARA — Il primo atto del processo per l'incendio del 25 agosto del '99 all'Api, che costò la vita ai due operai Mario Gandolfi ed Ettore Giulian, si è concluso ieri con le richieste di costituzione di parte civile da parte del Comune di Falconara e dei due comitati spontanei dei cittadini di Villanova e Fiumesino. La prima udienza davanti al gup Sante Bascucci, nella quale si attendeva la richiesta degli avvocati difensori degli otto imputati di procedere con il rito abbreviato, ovvero con un processo sulla base degli atti senza ricorrere al dibattimento, condizionato però dal far ascoltare i consulenti delle difese, si è conclusa con il giudice che si è riservato dopo le richieste di parti civili. Sono stati infatti gli stessi avvocati difensori a chiedere uno slittamento dell'udienza per poter esaminare appunto le proposte del Comune e dei comitati. Richieste pesanti con l'amministrazione comunale che è intenzionata a chiedere un risarcimento di 20milioni di euro. La stessa che il Comune di Ancona avanzò nei confronti del costruttore Edoardo Longarini. «Perché per noi — ha spiegato ieri l'avvocato del Comune Rino Pirani — il danno provocato alla città dall'incendio equivale a quello subito da Ancona dal costruttore». Il Comune lamenta danni sia patrimoniali sia morali: per essere stato costretto ad attivare in seguito all'incendio un ufficio ambiente permanente per monitorare la situazione, per la riduzione di una parte del territorio intorno all'Api non più utilizzabile e soprattutto per l'immagine lesa della città. Quanto ai comitati, 11 cittadini più le due associazioni spontanee singolarmente, rappresentati dall'avvocato Stefano Crispiani, la richiesta complessiva raggiunge 75mila euro per il peggioramento della qualità della vita, l'allarme sociale e la mancanza di tranquillità dopo quanto accadde il 25 agosto del '99. In sostanza danni alla salute, patrimoniali e morali. Gli imputati per incendio e omicidio colposo sono otto: l'ex direttore Giovanni Saronne, quello attuale all'epoca capo servizio operativo Franco Bellucci, il capo servizio manutenzione Sergio Brunelli, il responsabile della manutenzione off-site Claudio Conti, il funzionario fiscale Silvio Re e gli operai Gaetano Bonfissuto, Pierfrancesco Carletti e Ivan Giacchetti. I difensori sono gli avvocati Giacomo Vettori, Marina Magistrelli e Monica Clementi, Francesco Scaloni, Franco Boldrini e l'avvocato Simeone conosciuto anche per essere stato il ''padre'' della riforma penitenziaria. Prossima udienza il 13 dicembre.

Carletti-Rfi, accordo sulla bretella

FALCONARA — Carletti è ritornato a Roma. E il suo rientro a Falconara non è stato a mani vuote. L'argomento? Ovvio, il tormentone sulla creazione della bretella ferroviaria che sta riscuotendo larghi consensi ma che non si fa mancare qualche asprezza soprattutto nei partiti d'opposizione. Il sindaco ha incontrato l' amministratore delegato della Rfi (Rete Ferroviaria Italia), Moretti. Come sempre il primo cittadino aveva al seguito il dirigente Furio Durpetti, il professor Rogano, consulente del Comune alla viabilità e infrastrutture e l'ingegner Gloria Lucarini, segretario generale dell'autorità portuale di Ancona. Un incontro più che positivo visto che la Rfi ha dato il suo benestare al progetto di trasformazione viaria del territorio falconarese. Prendendo spunto dalla bretella Orte-Roma i «falconaresi» hanno chiesto l'assenso alla soppressione dello scalo merci esistente con conseguente spostamento nella parte più interna. Questo permetterebbe il recupero urbano di uno spazio prelibato della costa a nord del centro città e conseguentemente 'aprirebbe' alle progettazioni indicate anche dall'architetto Orial Boighas sul porticciolo e all'edilizia commerciale. Un progetto, fiore all'occhiello dell'amministrazione e, secondo quanto riferisce il Comune, giudicato «molto interessante anche dai vertici delle ferrovie» che così possono riconvertire il terreno di loro proprietà con il massimo dei vantaggi. Una sorta di benedizione, quella fornita da Rfi, per andare avanti sul percorso intrapreso.

Verdi chiedono le dimissioni del sindaco

FALCONARA — I Verdi giudicano uno «scandalo la possibilità prospettata dal sindaco Carletti di liquidare la questione Api con l'ipotesi di un accordo economico da concretizzarsi con una Fondazione». Ed è per questo che ne chiedono le dimissioni. Binci, Badialetti e Frullini sostengono che «non sono di certo sufficienti le certificazioni sbandierate di recente dalla raffineria a garantire salute e sicurezza dei falconaresi e a rimuovere le incompatibilità che hanno contribuito a far dichiarare l'area del territorio ad alto rischio». Punto per punto i Verdi contestano l'atteggiamento del sindaco anche in merito alla creazione della bretella ferroviaria. «Le ipotesi di spostamento della statale e della ferrovia — dicono gli esponenti del partito di opposizione — sono a nostro avviso dei segnali di resa, rispetto all'obiettivo del progressivo ridimensionamento e della riconversione degli impianti di raffinazione». Secondo i Verdi, infine, «l'Api è come un blob in continua espansione che prima o poi finirebbe per costruire serbatoi anche nella ferrovia».

(il comunicato stampa integrale)

 

 
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