In Tribunale ad
Ancona gli otto imputati: chiedono di essere giudicati con
il rito abbreviato 25 agosto.
Rogo all’Api, al via un
processo sprint
Oggi si va in camera di
consiglio, l’intera causa potrebbe essere definita a porte
chiuse. Saranno presenti i periti e le vedove Candolfi e
Giulian
FALCONARA — Il rogo dell’Api
oggi per la prima volta in Tribunale, ad Ancona, a più di
tre anni di distanza da quel terribile 25 agosto ’99. A
Palazzo di giustizia è in programma l’udienza preliminare
per decidere se rinviare a giudizio, o meno, gli otto
imputati per lo scoppio: l’allora direttore dello
stabilimento petrolchimico Giovanni Saronne, il capo
servizio operativo Franco Bellucci, il capo servizio
manutenzione Sergio Brunelli, il responsabile della
manutenzione off- site Claudio Cinti, il funzionario fiscale
Silvio Re, gli operai Gaetano Bonfissuto, Pierfrancesco
Carletti e Ivan Giacchetti. Il Gip Sante Bascucci potrebbe
trasformare l’udienza in processo vero e proprio se
ammetterà il rito speciale in camera di consiglio chiesto
dagli avvocati Giacomo Vettori e Francesco Scaloni. La
procedura che vogliono percorrere le difese è quella del
rito abbreviato, subordinato all’esame dei periti e dei
consulenti tecnici delle parti. Con il rito abbreviato,
eventuali condanne sarebbero ridotte aumaticamente di un
terzo come beneficio per il risparmio di tempo concesso alla
giustizia. Il processo infatti si svolgerebbe solo sulle
carte del Pm Cristina Tedeschini, titolare dell’indagine,
senza l’interrogatorio di testimoni ed imputati. Unica
eccezione quella degli esperti, e non è difficile capire in
perchè. La difesa punta a smantellare la ricostruzione
dell’incidente ipotizata dai periti del Tribunale Volpicelli
e Godano: una concatenazione di condotte colpose (valvole e
linee di carburante lasciate aperte) finita in disastro per
il collasso di una pompa, all’interno della quale è stato
trovato un blocco di calcestruzzo. Secondo l’Api ognuna di
queste negligenze non sarebbe bastata, da sola, a provocare
lo scoppio. Mentre riguardo all’evento finale, l’accusa
avrebbe confuso la causa con l’effetto. Ovvero: sarebbe
stato lo scoppio a provocare il cedimento strutturale della
pompa P4254, e a far finire il pezzo di cemento al suo
interno, e non il contrario. Per arrivare a questa verità i
periti Volpicelli e Godano dovrebbero rimangiarsi lo loro
conclusioni alla luce di nuovi elementi tecnici. Ecco la
richiesta di sentire nel corso dell’udienza i consulenti
privati dell’Api, Ortolani e Pasini, e gli stessi Volpicelli
e Godano. Il confronto tra questi super-esperti dovrebbe
spiegare con certezza il come e il perchè saltò in aria la
linea di carburante verde dell’area Sif. Come noto, le
fiamme bruciarono la vita di due operai. Mario Candolfi ed
Ettore Giulian, orribilmente ustionati, morirono di lì a
qualche giorno. Le vedove, risarcite dalle assicurazioni con
800 milioni di vecchie lire a testa (sono assistite dagli
avvocati Francesco Nucera e Cinzia Molinaro), saranno
comunque presenti in Tribunale come parti offese. A rigor di
logica non potrebbero costituirsi nella causa per chiedere i
danni, già pagati, ma in una vicenda complessa come il rogo
all’Api nulla può essere dato per scontato.
Carletti abbandona a metà
l’incontro-clou: «La raffineria deve condividere il
progetto»
FALCONARA - Sfumato
l'incontro tra il comune e la raffineria. Lo scopo era di
trovare sinergia tra le parti. Controllo assoluto e diretto
dell'ente locale su quello che accade in raffineria e
partecipazione economica dell'Api alla riqualificazione
urbanistica della città erano i punti su cui il sindaco
cercava convergenza. Ma Carletti e il suo staff hanno
interrotto l'importante vertice che doveva durare fino a
tarda sera, già a metà pomeriggio. Il colloquio non è stato
così agevole come invece si era pensato in un primo momento.
Solo se le condizioni poste dal comune troveranno riscontro
il primo cittadino riaprirà il dialogo. Mercoledì la
missione a Roma, al Ministero dell'ambiente, per reperire i
fondi legati ai siti inquinati di interesse nazionale. Ieri
l'incontro con i vertici della raffineria Api. E' impegnato
su questi due fronti il sindaco Giancarlo Carletti. Ma la
giornata di ieri dedicata al dialogo con l'Api si è rivelata
ben presto difficile. Il problema? Trovare un terreno
comune. Carletti in un'intervista ci aveva confessato: “Non
amo la guerriglia a tutti i costi, servono soluzioni vere,
ma non è disposto a transigere su tutta la linea, l'Api deve
fare la sua parte". Anche perché da un lato c'è il prg che
prevede un'altra destinazione dopo il 2008 dell'area ora
occupata dalla raffineria. Dall'altro, Carletti vuole
contrattare con l'Api una nuova convenzione. Quasi un
controsenso su cui la raffineria potrebbe giocare. Carletti
viaggia forse su due binari diversi? Un dubbio sacrosanto
che abbiamo girato al diretto interessato. Sindaco, ci
chiarisca la situazione: com'è, allora, il futuro della
città con o senza l'Api? «Noi stiamo prefigurando un assetto
generale nuovo dell'area a nord con lo spostamento della
ferrovia e della stazione, un porticciolo per le attività
turistiche, una decongestione del traffico. Però, non
vogliamo che un potenziale futuro turistico possa venire
pregiudicato dalla raffineria e non possiamo nemmeno
prendere la gomma e cancellarla. Ecco perché vogliamo
bonificare l'area e porre anche delle prescrizioni severe
alla convivenza, limitando l'impatto sul territorio». Come
conta di farlo? «Con la condivisione del nostro progetto
sulla riqualificazione dell'area a nord e l'assegnazione dei
fondi legati all'emendamento della finanziaria 2001, ora
congelati, per le città sedi di impianti di raffinazione.
Così si potrebbero creare le condizioni per rivedere la
nostra posizione. Prima il discorso era diverso perché
prospettive non c'erano». Ora resta da vedere se la
raffineria è interessata alle soluzioni targate Carletti,
lui una possibilità l'ha offerta.
Fiumesino - Contratto di
quartiere, un incontro
FALCONARA - Il contratto di
quartiere di Fiumesino sarà al centro di un incontro
pubblico, organizzato dalla Margherita, domani pomeriggio
alle 17 presso il circolo di quartiere. Interverranno il
dirigente del settore urbanistica, Furio Durpetti, i tecnici
che lavorano al progetto e il sindaco di Falconara. Un
momento importante di confronto per la comunità locale. |