RASSEGNA STAMPA 25.10.2002

 

MESSAGGERO
In Tribunale ad Ancona gli otto imputati: chiedono di essere giudicati con il rito abbreviato 25 agosto.

Rogo all’Api, al via un processo sprint

Oggi si va in camera di consiglio, l’intera causa potrebbe essere definita a porte chiuse. Saranno presenti i periti e le vedove Candolfi e Giulian

FALCONARA — Il rogo dell’Api oggi per la prima volta in Tribunale, ad Ancona, a più di tre anni di distanza da quel terribile 25 agosto ’99. A Palazzo di giustizia è in programma l’udienza preliminare per decidere se rinviare a giudizio, o meno, gli otto imputati per lo scoppio: l’allora direttore dello stabilimento petrolchimico Giovanni Saronne, il capo servizio operativo Franco Bellucci, il capo servizio manutenzione Sergio Brunelli, il responsabile della manutenzione off- site Claudio Cinti, il funzionario fiscale Silvio Re, gli operai Gaetano Bonfissuto, Pierfrancesco Carletti e Ivan Giacchetti. Il Gip Sante Bascucci potrebbe trasformare l’udienza in processo vero e proprio se ammetterà il rito speciale in camera di consiglio chiesto dagli avvocati Giacomo Vettori e Francesco Scaloni. La procedura che vogliono percorrere le difese è quella del rito abbreviato, subordinato all’esame dei periti e dei consulenti tecnici delle parti. Con il rito abbreviato, eventuali condanne sarebbero ridotte aumaticamente di un terzo come beneficio per il risparmio di tempo concesso alla giustizia. Il processo infatti si svolgerebbe solo sulle carte del Pm Cristina Tedeschini, titolare dell’indagine, senza l’interrogatorio di testimoni ed imputati. Unica eccezione quella degli esperti, e non è difficile capire in perchè. La difesa punta a smantellare la ricostruzione dell’incidente ipotizata dai periti del Tribunale Volpicelli e Godano: una concatenazione di condotte colpose (valvole e linee di carburante lasciate aperte) finita in disastro per il collasso di una pompa, all’interno della quale è stato trovato un blocco di calcestruzzo. Secondo l’Api ognuna di queste negligenze non sarebbe bastata, da sola, a provocare lo scoppio. Mentre riguardo all’evento finale, l’accusa avrebbe confuso la causa con l’effetto. Ovvero: sarebbe stato lo scoppio a provocare il cedimento strutturale della pompa P4254, e a far finire il pezzo di cemento al suo interno, e non il contrario. Per arrivare a questa verità i periti Volpicelli e Godano dovrebbero rimangiarsi lo loro conclusioni alla luce di nuovi elementi tecnici. Ecco la richiesta di sentire nel corso dell’udienza i consulenti privati dell’Api, Ortolani e Pasini, e gli stessi Volpicelli e Godano. Il confronto tra questi super-esperti dovrebbe spiegare con certezza il come e il perchè saltò in aria la linea di carburante verde dell’area Sif. Come noto, le fiamme bruciarono la vita di due operai. Mario Candolfi ed Ettore Giulian, orribilmente ustionati, morirono di lì a qualche giorno. Le vedove, risarcite dalle assicurazioni con 800 milioni di vecchie lire a testa (sono assistite dagli avvocati Francesco Nucera e Cinzia Molinaro), saranno comunque presenti in Tribunale come parti offese. A rigor di logica non potrebbero costituirsi nella causa per chiedere i danni, già pagati, ma in una vicenda complessa come il rogo all’Api nulla può essere dato per scontato.

Carletti abbandona a metà l’incontro-clou: «La raffineria deve condividere il progetto»

FALCONARA - Sfumato l'incontro tra il comune e la raffineria. Lo scopo era di trovare sinergia tra le parti. Controllo assoluto e diretto dell'ente locale su quello che accade in raffineria e partecipazione economica dell'Api alla riqualificazione urbanistica della città erano i punti su cui il sindaco cercava convergenza. Ma Carletti e il suo staff hanno interrotto l'importante vertice che doveva durare fino a tarda sera, già a metà pomeriggio. Il colloquio non è stato così agevole come invece si era pensato in un primo momento. Solo se le condizioni poste dal comune troveranno riscontro il primo cittadino riaprirà il dialogo. Mercoledì la missione a Roma, al Ministero dell'ambiente, per reperire i fondi legati ai siti inquinati di interesse nazionale. Ieri l'incontro con i vertici della raffineria Api. E' impegnato su questi due fronti il sindaco Giancarlo Carletti. Ma la giornata di ieri dedicata al dialogo con l'Api si è rivelata ben presto difficile. Il problema? Trovare un terreno comune. Carletti in un'intervista ci aveva confessato: “Non amo la guerriglia a tutti i costi, servono soluzioni vere, ma non è disposto a transigere su tutta la linea, l'Api deve fare la sua parte". Anche perché da un lato c'è il prg che prevede un'altra destinazione dopo il 2008 dell'area ora occupata dalla raffineria. Dall'altro, Carletti vuole contrattare con l'Api una nuova convenzione. Quasi un controsenso su cui la raffineria potrebbe giocare. Carletti viaggia forse su due binari diversi? Un dubbio sacrosanto che abbiamo girato al diretto interessato. Sindaco, ci chiarisca la situazione: com'è, allora, il futuro della città con o senza l'Api? «Noi stiamo prefigurando un assetto generale nuovo dell'area a nord con lo spostamento della ferrovia e della stazione, un porticciolo per le attività turistiche, una decongestione del traffico. Però, non vogliamo che un potenziale futuro turistico possa venire pregiudicato dalla raffineria e non possiamo nemmeno prendere la gomma e cancellarla. Ecco perché vogliamo bonificare l'area e porre anche delle prescrizioni severe alla convivenza, limitando l'impatto sul territorio». Come conta di farlo? «Con la condivisione del nostro progetto sulla riqualificazione dell'area a nord e l'assegnazione dei fondi legati all'emendamento della finanziaria 2001, ora congelati, per le città sedi di impianti di raffinazione. Così si potrebbero creare le condizioni per rivedere la nostra posizione. Prima il discorso era diverso perché prospettive non c'erano». Ora resta da vedere se la raffineria è interessata alle soluzioni targate Carletti, lui una possibilità l'ha offerta.

Fiumesino - Contratto di quartiere, un incontro

FALCONARA - Il contratto di quartiere di Fiumesino sarà al centro di un incontro pubblico, organizzato dalla Margherita, domani pomeriggio alle 17 presso il circolo di quartiere. Interverranno il dirigente del settore urbanistica, Furio Durpetti, i tecnici che lavorano al progetto e il sindaco di Falconara. Un momento importante di confronto per la comunità locale.

 
inizio pagina   rassegna stampa