RASSEGNA STAMPA 24.10.2002

 

MESSAGGERO
FALCONARA - Più vicina la bonifica della raffineria grazie alla missione romana di Carletti. Ieri, il primo cittadino, accompagnato da Furio Durpetti, dirigente del settore urbanistica, e Paolo Angeloni, dirigente settore ambiente, si è incontrato al Ministero dell'ambiente col direttore generale, Mascazzini. Obiettivo: aprire un canale diretto tra Comune e ministero per recuperare le aree falconaresi inquinate. Il blitz rientra nei tentativi del Comune di trovare fondi per il progetto di recupero dell'area a nord. E questo indipendentemente dai toni concilianti di recente esibiti dallo stesso Carletti nei confronti del petrolchimico. Positivi, d’altra parte, i riscontri del ministero sulla documentazione tecnica fornita dal Comune che ormai dal ’99 si è dotato di un ufficio ambiente, guidato da Paolo Angeloni, ieri pienamente soddisfatto. Proprio il lavoro svolto in questi anni potrebbe permettere di accelerare i tempi. Quello di ieri è stato il primo passo concreto, dopo l'iscrizione delle aree falconaresi nella lista di quelle di interesse nazionale, per la bonifica definitiva. E' stato vitale individuare la perimetrazione del sito inquinato perché, oltre all'Api, ci sono l'ex Montedison, via Monti e Tognetti e una zona limitrofa all'aeroporto, contaminata da idrocarburi. Di queste verrà fatta una mappa dettagliata. Inoltre, ogni conferenza dei servizi, il tavolo tecnico tra le parti interessate che decide come procedere, verrà trasferito a Roma, perché coinvolgerà anche il ministero. Prioritario, per il comune, è accedere ai fondi per i siti inquinati di rilevanza nazionale. Cento gli ettari che vanno salvati, di cui 70 sul territorio Api. Secondo l'ufficio ambiente, per bonificarle serve un miliardo delle vecchie lire ad ettaro, in totale ben cento miliardi. Intanto, sul versante giudiziario continua la contrapposizione per il rinnovo della concessione tra Regione, Provincia, Comune e raffineria. Lo rende noto in un comunicato lo studio dell'avvocato Riccardo Stecconi, legale della provincia. Due i nuovi ricorsi discussi davanti al Consiglio di Stato lo scorso venerdì che a breve avranno una risposta. Nel primo l'Api chiede la revoca della sentenza che le ha annullato la concessione ventennale per un errore di fondo. La raffineria sostiene che il permesso rilasciatole per la lavorazione dei residui per produrre energia elettrica comportava la realizzazione del nuovo impianto e l'ampliamento dello stabilimento originario. Per questo poteva comprendere anche la lavorazione del greggio. In sostanza, la concessione per l'Igcc vale anche per la raffineria di cui vengono utilizzati i residui per fare energia. Per l'Api, inoltre, i pareri del Ministero dell'interno e dell'ambiente in termini di sicurezza e compatibilità ecologica non erano necessari. Nel secondo ricorso, Api energia, società collegata all'Api, reclama l'annullamento dei giudizi sul rinnovo della concessione perché, come parte in causa, non era stata convocata. Per gli enti coinvolti, invece, nessuna delle precedenti autorizzazioni contemplava la lavorazione a scopo commerciale dei residui per la produzione di energia elettrica.
 
RESTO DEL CARLINO
FALCONARA — Le 'vacanze romane' del sindaco Carletti e della delegazione falconarese che lo ha accompagnato sono iniziate con l'incontro con il direttore generale del ministero dell'Ambiente Mascazzini. Il primo cittadino era assieme ai dirigenti locali: Furio Durpetti e Paolo Angeloni. Un'intesa quella nata tra le due parti che sancisce la reciproca volontà di accelerare qualunque iniziativa che possa favorire la situazione ambientale falconarese. Un primo passo di quell'iter decisivo che porterà all'assegnazione dei finanziamenti per la bonifica dei siti inquinati. Tecnicamente si è trattato della perimetrazione di queste zone che pongono il territorio di Falconara come area di interesse nazionale. Ovvero soldi per il ripristino delle zone degradate dal punto di vista ambientale che, nel caso specifico, raggiungono una notevole entità trattandosi di circa 100 ettari di terreno distribuiti tra raffineria, area ex Montedison, aeroporto e Villanova. E' stato messo a frutto il lavoro di tre anni di attività dell'ufficio ambiente. Se poi si considera che per la bonifica di ogni ettaro dovrebbe essere stanziata la cifra di un miliardo di vecchie lire si deduce con facilità l'ingente somma che andrebbe ad ottenere il Comune di Falconara. Dalle parole fino all'ottenimento dei finanziamenti il passo dovrebbe essere breve: in tempi limitati verrà dato il via alla perimetrazione delle aree dopodiché si passerà al progetto e quindi alla bonifica vera e propria. Da quanto riferisce l'amministrazione, il ministero nella persona del dottor Mascazzini è rimasta soddisfatta dei progetti presentati dal dirigente dell'ufficio ambiente Angeloni. Ma questa mattina il tour di consultazione per l'amministrazione continua: l'incontro di oggi è top-secret per gli organi di informazione mentre su quello che si terrà venerdì il Carlino ha già svelato quali saranno gli argomenti oggetto del colloquio. Ha suscitato interesse e curiosità, infatti, la notizia dello spostamento della ferrovia, anche se in parte era già stata annunciata. Molti però gli interrogativi che sono stati sollevati sull'innovativo progetto. Prima di tutto che cosa ne sarà della vecchia stazione ferroviaria e come verrà creato il varco verso il mare?

FALCONARA — E' attesa entro breve la sentenza del Consiglio di Stato chiamato a pronunciarsi nuovamente sui ricorsi, questa volta presentati sia dalla società Api sia dall'Api Energia, contro la precedente sentenza dello stesso organo che aveva annullato l'anticipato rinnovo della concessione alla raffineria di Falconara per vent'anni a partire dal 2008, confermando la sentenza del Tar. I due ricorsi sono stati discussi il 18 ottobre scorso. Con il primo l'Api ha chiesto la revocazione della sentenza che le aveva dato torto sostenendo che il Consiglio di Stato, per un errore di fatto, avrebbe escluso che prima del rinnovo della concessione avvenuto nel '98, l'Api aveva avuto anche la concessione per la lavorazione dei residui allo scopo di produrre energia elettrica ed avrebbe realizzato il relativo impianto ampliando l'originario stabilimento per cui il rinnovo della concessione poteva comprendere sia la lavorazione del greggio sia la lavorazione dei residui per la produzione di energia. L'Api ha sostenuto pure che il parere del ministero dell'Interno sulle misure di sicurezza e prevenzione nonché quello del ministero dell'Ambiente per la compatibilità ecologica non fossero necessari. Con il secondo ricorso, invece, la società Api Energia ha sostenuto che la precedente sentenza del Consiglio di Stato ha leso gravemente i suoi diritti perché essa era stata incaricata dall'Api di realizzare l'impianto per la produzione di energia elettrica e aveva già stipulato un contratto con l'Enel per la fornitura. Nei giudizi si sono costituiti la Regione, la Provincia e il Comune di Falconara sostenendo che non c'è stato né da parte del Tar né da parte del Consiglio di Stato nessun errore di fatto in quanto gli atti e i documenti sono stati esattamente e scrupolosamente vagliati dai giudici, e sostenendo che proprio dall'esame era risultato — come dimostrato dalla Provincia tramite l'avvocato Riccardo Stecconi — che nessuno dei precedenti atti concessori ed autorizzatori rilasciati all'Api prevedeva la lavorazione a scopo commerciale dei residui per la produzione di energia elettrica. Gli enti hanno anche sostenuto che i pareri dei ministeri erano assolutamente necessari.

FALCONARA — E' ripartita con rinnovato slancio l'attività politica dei Socialisti falconaresi. Si sono riuniti, lo scorso lunedì, per confrontarsi sul tema 'Comune e Provincia nell'area metropolitana: ambiente, piano regolatore e viabilità'. In qualità di relatori erano presenti il segretario dello Sdi locale, Alessandro Guidobaldi, l'ex consigliere comunale Mauro Bruciaferri, l'assessore al commercio, Marco Canonico, il neo capogruppo consiliare Romeo Maiolini e l'assessore provinciale Lorenzo Catraro. Nel corso dell'incontro sono stati esaminati i rapporti che intercorrono tra il Comune e gli altri Enti (Regione e Provincia) ed è stato evidenziato il problema relativo all'ambiente e alla individuazione, da parte della Regione, del territorio falconarese e dei Comuni limitrofi come area ad alto rischio ambientale. Si è parlato anche della «attivazione degli interventi statali necessari per eliminare o ridurre i fenomeni di inquinamento e di squilibrio ambientale». Per quanto attiene l'elaborazione delle linee di sviluppo urbanistico del territorio, secondo lo Sdi il primo posto spetta alla raffineria Api e proprio in virtù di questo primato sostengono che «dovranno essere poste in essere iniziative per gestire la convivenza (tra impianto e territorio) con l'esigenza, altrettanto primaria, che l'azienda dovrà concorrere in maniera diversa alla vita sociale, economica, culturale e sportiva della città». A conclusione dell'incontro è stata ribadita la necessità — di rilevante importanza per i socialisti — di «realizzare un polo fieristico ed un centro direzionale oppure prevedere il decentramento di alcune attività portuali».

 
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