MESSAGGERO |
FALCONARA - Più
vicina la bonifica della raffineria grazie alla missione
romana di Carletti. Ieri, il primo cittadino, accompagnato
da Furio Durpetti, dirigente del settore urbanistica, e
Paolo Angeloni, dirigente settore ambiente, si è incontrato
al Ministero dell'ambiente col direttore generale,
Mascazzini. Obiettivo: aprire un canale diretto tra Comune e
ministero per recuperare le aree falconaresi inquinate. Il
blitz rientra nei tentativi del Comune di trovare fondi per
il progetto di recupero dell'area a nord. E questo
indipendentemente dai toni concilianti di recente esibiti
dallo stesso Carletti nei confronti del petrolchimico.
Positivi, d’altra parte, i riscontri del ministero sulla
documentazione tecnica fornita dal Comune che ormai dal ’99
si è dotato di un ufficio ambiente, guidato da Paolo
Angeloni, ieri pienamente soddisfatto. Proprio il lavoro
svolto in questi anni potrebbe permettere di accelerare i
tempi. Quello di ieri è stato il primo passo concreto, dopo
l'iscrizione delle aree falconaresi nella lista di quelle di
interesse nazionale, per la bonifica definitiva. E' stato
vitale individuare la perimetrazione del sito inquinato
perché, oltre all'Api, ci sono l'ex Montedison, via Monti e
Tognetti e una zona limitrofa all'aeroporto, contaminata da
idrocarburi. Di queste verrà fatta una mappa dettagliata.
Inoltre, ogni conferenza dei servizi, il tavolo tecnico tra
le parti interessate che decide come procedere, verrà
trasferito a Roma, perché coinvolgerà anche il ministero.
Prioritario, per il comune, è accedere ai fondi per i siti
inquinati di rilevanza nazionale. Cento gli ettari che vanno
salvati, di cui 70 sul territorio Api. Secondo l'ufficio
ambiente, per bonificarle serve un miliardo delle vecchie
lire ad ettaro, in totale ben cento miliardi. Intanto, sul
versante giudiziario continua la contrapposizione per il
rinnovo della concessione tra Regione, Provincia, Comune e
raffineria. Lo rende noto in un comunicato lo studio
dell'avvocato Riccardo Stecconi, legale della provincia. Due
i nuovi ricorsi discussi davanti al Consiglio di Stato lo
scorso venerdì che a breve avranno una risposta. Nel primo
l'Api chiede la revoca della sentenza che le ha annullato la
concessione ventennale per un errore di fondo. La raffineria
sostiene che il permesso rilasciatole per la lavorazione dei
residui per produrre energia elettrica comportava la
realizzazione del nuovo impianto e l'ampliamento dello
stabilimento originario. Per questo poteva comprendere anche
la lavorazione del greggio. In sostanza, la concessione per
l'Igcc vale anche per la raffineria di cui vengono
utilizzati i residui per fare energia. Per l'Api, inoltre, i
pareri del Ministero dell'interno e dell'ambiente in termini
di sicurezza e compatibilità ecologica non erano necessari.
Nel secondo ricorso, Api energia, società collegata all'Api,
reclama l'annullamento dei giudizi sul rinnovo della
concessione perché, come parte in causa, non era stata
convocata. Per gli enti coinvolti, invece, nessuna delle
precedenti autorizzazioni contemplava la lavorazione a scopo
commerciale dei residui per la produzione di energia
elettrica. |
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RESTO DEL
CARLINO |
FALCONARA — Le
'vacanze romane' del sindaco Carletti e della delegazione
falconarese che lo ha accompagnato sono iniziate con
l'incontro con il direttore generale del ministero
dell'Ambiente Mascazzini. Il primo cittadino era assieme ai
dirigenti locali: Furio Durpetti e Paolo Angeloni. Un'intesa
quella nata tra le due parti che sancisce la reciproca
volontà di accelerare qualunque iniziativa che possa
favorire la situazione ambientale falconarese. Un primo
passo di quell'iter decisivo che porterà all'assegnazione
dei finanziamenti per la bonifica dei siti inquinati.
Tecnicamente si è trattato della perimetrazione di queste
zone che pongono il territorio di Falconara come area di
interesse nazionale. Ovvero soldi per il ripristino delle
zone degradate dal punto di vista ambientale che, nel caso
specifico, raggiungono una notevole entità trattandosi di
circa 100 ettari di terreno distribuiti tra raffineria, area
ex Montedison, aeroporto e Villanova. E' stato messo a
frutto il lavoro di tre anni di attività dell'ufficio
ambiente. Se poi si considera che per la bonifica di ogni
ettaro dovrebbe essere stanziata la cifra di un miliardo di
vecchie lire si deduce con facilità l'ingente somma che
andrebbe ad ottenere il Comune di Falconara. Dalle parole
fino all'ottenimento dei finanziamenti il passo dovrebbe
essere breve: in tempi limitati verrà dato il via alla
perimetrazione delle aree dopodiché si passerà al progetto e
quindi alla bonifica vera e propria. Da quanto riferisce
l'amministrazione, il ministero nella persona del dottor
Mascazzini è rimasta soddisfatta dei progetti presentati dal
dirigente dell'ufficio ambiente Angeloni. Ma questa mattina
il tour di consultazione per l'amministrazione continua:
l'incontro di oggi è top-secret per gli organi di
informazione mentre su quello che si terrà venerdì il
Carlino ha già svelato quali saranno gli argomenti oggetto
del colloquio. Ha suscitato interesse e curiosità, infatti,
la notizia dello spostamento della ferrovia, anche se in
parte era già stata annunciata. Molti però gli interrogativi
che sono stati sollevati sull'innovativo progetto. Prima di
tutto che cosa ne sarà della vecchia stazione ferroviaria e
come verrà creato il varco verso il mare?
FALCONARA — E' attesa entro
breve la sentenza del Consiglio di Stato chiamato a
pronunciarsi nuovamente sui ricorsi, questa volta presentati
sia dalla società Api sia dall'Api Energia, contro la
precedente sentenza dello stesso organo che aveva annullato
l'anticipato rinnovo della concessione alla raffineria di
Falconara per vent'anni a partire dal 2008, confermando la
sentenza del Tar. I due ricorsi sono stati discussi il 18
ottobre scorso. Con il primo l'Api ha chiesto la revocazione
della sentenza che le aveva dato torto sostenendo che il
Consiglio di Stato, per un errore di fatto, avrebbe escluso
che prima del rinnovo della concessione avvenuto nel '98,
l'Api aveva avuto anche la concessione per la lavorazione
dei residui allo scopo di produrre energia elettrica ed
avrebbe realizzato il relativo impianto ampliando
l'originario stabilimento per cui il rinnovo della
concessione poteva comprendere sia la lavorazione del
greggio sia la lavorazione dei residui per la produzione di
energia. L'Api ha sostenuto pure che il parere del ministero
dell'Interno sulle misure di sicurezza e prevenzione nonché
quello del ministero dell'Ambiente per la compatibilità
ecologica non fossero necessari. Con il secondo ricorso,
invece, la società Api Energia ha sostenuto che la
precedente sentenza del Consiglio di Stato ha leso
gravemente i suoi diritti perché essa era stata incaricata
dall'Api di realizzare l'impianto per la produzione di
energia elettrica e aveva già stipulato un contratto con l'Enel
per la fornitura. Nei giudizi si sono costituiti la Regione,
la Provincia e il Comune di Falconara sostenendo che non c'è
stato né da parte del Tar né da parte del Consiglio di Stato
nessun errore di fatto in quanto gli atti e i documenti sono
stati esattamente e scrupolosamente vagliati dai giudici, e
sostenendo che proprio dall'esame era risultato — come
dimostrato dalla Provincia tramite l'avvocato Riccardo
Stecconi — che nessuno dei precedenti atti concessori ed
autorizzatori rilasciati all'Api prevedeva la lavorazione a
scopo commerciale dei residui per la produzione di energia
elettrica. Gli enti hanno anche sostenuto che i pareri dei
ministeri erano assolutamente necessari.
FALCONARA — E' ripartita con
rinnovato slancio l'attività politica dei Socialisti
falconaresi. Si sono riuniti, lo scorso lunedì, per
confrontarsi sul tema 'Comune e Provincia nell'area
metropolitana: ambiente, piano regolatore e viabilità'. In
qualità di relatori erano presenti il segretario dello Sdi
locale, Alessandro Guidobaldi, l'ex consigliere comunale
Mauro Bruciaferri, l'assessore al commercio, Marco Canonico,
il neo capogruppo consiliare Romeo Maiolini e l'assessore
provinciale Lorenzo Catraro. Nel corso dell'incontro sono
stati esaminati i rapporti che intercorrono tra il Comune e
gli altri Enti (Regione e Provincia) ed è stato evidenziato
il problema relativo all'ambiente e alla individuazione, da
parte della Regione, del territorio falconarese e dei Comuni
limitrofi come area ad alto rischio ambientale. Si è parlato
anche della «attivazione degli interventi statali necessari
per eliminare o ridurre i fenomeni di inquinamento e di
squilibrio ambientale». Per quanto attiene l'elaborazione
delle linee di sviluppo urbanistico del territorio, secondo
lo Sdi il primo posto spetta alla raffineria Api e proprio
in virtù di questo primato sostengono che «dovranno essere
poste in essere iniziative per gestire la convivenza (tra
impianto e territorio) con l'esigenza, altrettanto primaria,
che l'azienda dovrà concorrere in maniera diversa alla vita
sociale, economica, culturale e sportiva della città». A
conclusione dell'incontro è stata ribadita la necessità — di
rilevante importanza per i socialisti — di «realizzare un
polo fieristico ed un centro direzionale oppure prevedere il
decentramento di alcune attività portuali». |
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