FALCONARA — Si
trova a Roma una delegazione dell'amministrazione comunale
per discutere assieme alla dirigenza di Trenitalia gli
ultimi dettagli per la creazione della bretella ferroviaria
e lo spostamento della stazione di Falconara nei pressi
dell'ex caserma Saracini. Un progetto in parte annunciato
anche se non si pensava che la via del nullaosta fosse così
vicina. Non si tratterà solo di uno spostamento ma al
contrario il progetto scaturisce dall'esigenza di liberare
la città dall'enorme quantità di traffico che ormai proviene
da ogni direzione. «Vogliamo accrescere il ruolo di
Falconara — ha detto il dirigente Furio Durpetti — guardando
all'intensificazione della linea ferroviaria verso Roma». Al
posto dell'attuale stazione centrale verrà creato un
ulteriore sentiero verso il mare che permetterà di allungare
la parte marittima verso nord. «Si tratta di un altro passo
verso la valorizzazione della spiaggia locale — ha aggiunto
Durpetti — sancita dalla necessità di rendere Falconara più
appetibile dal punto di vista turistico». Eppoi, da non
trascurare lo sgombero dell'attuale scalo merci che renderà
all'amministrazione, una parte di territorio molto
consistente e mai utilizzato. Lo spostamento della stazione
ferroviaria è stata pensata proprio per l'esigenza di
avvicinare e in un certo concentrare i servizi alle
infrastrutture. In tal modo, aeroporto, autostrada, strada
statale e ferrovia costituirebbero un gruppo unitario di
comunicazione. Quindi, la città pensata sta prendendo forma.
Soldi stanziati permettendo, la costituzione della bretella
ferroviaria dovrebbe avere inizio entro breve tempo. «Una
squadra di persone professionalmente competenti — ha
confidato il dirigente — sta seguendo l'intero progetto
quotidianamente. Stiamo investendo forze e uomini per lo
studio dello spostamento di quel tratto di ferrovia».
Intanto, nel mese di novembre gli architetti spagnoli
torneranno a Falconara, non più per progettare, ma per
attuare.
FALCONARA — I Comitati dei
quartieri di Villanova, Fiumesino e 25 Agosto (in tutto 50
falconaresi) si sono costituiti parte offesa per i fatti
accaduti nell'agosto del 2000. «In piena emergenza ozono —
spiegano i Comitati — interrompemmo il traffico veicolare
nel quartiere di Villanova, non fecero però altrettanto i
dirigenti dell'Api, secondo cui l'ordinanza sindacale
prevedeva l'attuazione di tutti quegli interventi per una
drastica riduzione delle emissioni rumorose». Proprio per
quella che loro ritengono una disparità di trattamento e per
i danni che hanno riportato a seguito della mancata
attuazione della prescrizione che si sono costituiti parte
offesa. Al tempo come è nello stile dei Comitati, le
associazioni presentarono un esposto alla magistratura. |