Il sindaco Giancarlo Carletti
manda un segnale di apertura.
“La convivenza con l'Api passa
per la fondazione”
FALCONARA - La Raffineria può
convivere con la città. Purché venga stilato una sorta di
patto. L'idea porta la firma del sindaco Giancarlo Carletti.
Che i ragazzi dello staff chiamano Re Carletti. Sarà un
caso, ma il primo cittadino ha il suo ufficio ai piani alti
dei Castello. E dalla finestra si scorge l'intero territorio
cittadino. E' tutto a portata di vista.
L'Api ha ottenuto il
riconoscimento internazionale per la sicurezza
dell'impianto. Cambia qualcosa, questo, nei rapporti tra il
Comune e l'azienda?
“Che l'Api abbia ottenuto la
certificazione di sicurezza è il minimo che potesse
ottenere. Ma questo non risolve il probIema".
L'impianto è proprio
incompatibile?
"La raffineria non occupa
solo lo spazio fisico in cui si trova, ma anche gli spazi
che la circondano, che non possono essere utilizzate. La
ferrovia che l'attraversa dovrà essere spostata e questo
significherà utilizzare un'altra porzione di territorio.
Ecco, la raffineria limita l’uso del territorio alla
popolazione. In questo senso abbiamo dichiarato la sua
incompatibilità. Ma questo deve essere il punto di partenza
per risolvere il problema. Nessuno pensa a una cacciata ...
“.
Cioè, la permanenza della
raffineria è possibile?
“Vanno trovati gli strumenti
che rendano compatibile questa presenza. Gli strumenti
progettuali a disposizione, la prospettiva dell'intervento
governativo e la disponibilità della stessa raffineria a
condividere i progetti relativi alla gestione della
compatibilità, inducono l'amministrazione a ritenere
possibile che la raffineria va inserita nel contesto come
risulta dagli indirizzi della scuola di Barcellona, di
Boigas, e cioè come componente del tessuto economico della
città. Questo però ha un prezzo"
Un prezzo di che tipo?
"La struttura deve
urbanizzarsi. Deve essere presente attraverso un contributo
alla vita sociale. Un congruo contributo”
Ma parla di un contributo
economico?
"Un contributo economico, sì.
Penso a una fondazione che si gestisca una serie di
iniziative. La nuova università, i servizi sociali, la
politica per gli anziani, la cultura”.
Falconara è cuscinetto tra
Senigalliese, Vallesina e Ancona. E risente dei problemi
legati al traffico anche del porto. Come uscirne?
“Falconara è l'uscita a nord
di Ancona. E non si possono risolvere i problemi di un
comune senza condividere quelli dell'altro. Ma ad essere i
posizione strategica è Falconara, non Ancona. Qui passa il
traffico aereo, quello stradale, quello marittimo, legato al
porto, e quello ferroviario, che a mio avviso è un errore
imbottigliare ad Ancona".
Ha un'idea alternativa?
"Credo che l'idea giusta sia
quella di una stazione a Falconara, soprattutto per il
traffico merci, tenendo presente che qui vicino c'è
l'interporto. Abbiamo già progettato il cambiamento della
linea ferroviaria e lo spostamento della stazione in un'area
adiacente l'aeroporto. Il 25 abbiamo un incontro a Roma con
le Ferrovie".
Di che si tratta?
"E' il progetto di un'area
internodale che sia d'appoggio all'interporto, che sarà
centro di smistamento, e che sia legata al porto. Per questo
serve il raccordo con gli altri enti. Il mese prossimo
abbiamo un incontro con il presidente della Regione. Il
progetto libera l'intera area ferroviaria".
Si, ma si tratta di un
progetto molto costoso e a lungo termine...
"Si parla in un intervento
pubblico-privato. L'interesse economico è rilevante".
Parliamo di sicurezza. Negli
ultimi giorni si sono registrati atti di vandalismo...
“Birichinate che si traducono
in atti di dispetto infantile. Niente a che fare con la
sicurezza. La criminalità dei furti e delle rapine, di
questa sì bisogna aver paura. Ma questa paura non c'è. Da
parte nostra abbiamo messo in campo tutti gli strumenti
possibili ad evitare problemi. La scorsa estate ci sono
stati furti nelle ville. Ma le persone in cerca di
scorciatoie sono sempre esistite. Falconara è comune di
transito: è facile entrare, è facile sfuggire
"E' vero che vuol fare un
altro rimpasto?
"La giunta è un organismo
dinamico che deve adattarsi alle novità. Un assessore può
terminare la sua funzione ed essere sostituito da un altro".
Quindi, tutti sono avvisati?
“Penso sia una cosa normale.
Il Comune ha realizzato una struttura che consente questo,
basata sulla scelta dei tecnici. Gli assessori sono chiamati
in causa nel momento di raccordo con il sindaco. La giunta è
organismo politicamente rappresentativo. Si chiede alle
forze politiche la presenza di collaboratori opportunamente
scelti, che rappresentino il partito. Margherita. Ds...”.
Chiederà ai partiti delle
indicazioni?
“L'ho già fatto. Penso che
prima della fine dell'anno potrebbero esserci cambiamenti”
Dopo di noi l'agenda del
sindaco Carletti prevede un appuntamento con Carlo Ciccioli,
presidente del gruppo di An in Regione. Come mai un incontro
con Ciccioli, tra l'altro per parlare di infrastrutture?
"Sulle questioni di un certo
rilievo è necessaria una condivisione. Se si vuoi fare una
politica del quotidiano, bene... Ma se si vuoi intraprendere
una politica di trasformazione del territorio non si può
prescindere da realtà più vaste. Al Governo c'è una
configurazione politica diversa dal centrosinistra e questo
non si può ignorare. Dobbiamo far filtrare i nostri
progetti".
Per questo di recente ha
voluto incontrare il vice-ministro Baldassarri?
"Avremo anche un altro
incontro con Baldassarri, persona molto sensibile al tema
delle infrastrutture”.
E a sinistra, che succede?
"Voglio fare un appello alla
sinistra: torni ad occuparsi di politica, perché la politica
è importante”.
Ha la sensazione che da
quando c'è lei Falconara ha un'immagine più vivace?
"Si è creato l'interesse per
i problemi. Non c'è più l'assuefazione alle ombre
dell'esistente, a ciò che non c'è. Questo è senz'altro un
risultato". |