Il progetto di
Bohigas. L’architetto spagnolo dà l’ok all’arretramento
della ferrovia ma boccia il progetto della Regione
«Possibile la convivenza
con l’Api»
Va accettata la realtà, anche
se a certe condizioni. Puntare al porto turistico
FALCONARA - Recupero del
fronte marittimo integrato col tessuto urbano grazie a
quattro operazioni. Riformare il tracciato della ferroviaria
evitando il passaggio dentro la raffineria, adibire ad altro
uso gli scali merci, costruire un porto turistico sinergico
a quello di Ancona con finanziamento privato e realizzare un
nuovo polo di centralità urbana tra il porto e il quartiere
di Villanova. Questo l'antidoto Bohigas per lo sviluppo di
una città, caratterizzata negli ultimi cinquant'anni da
creazioni urbane che, come si legge nel documento da lui
redatto, «hanno agito come irruzioni fisiche squilibranti».
Gli attuali problemi per Bohigas provengono da questi
erronei interventi che non sono stati pianificati
congiuntamente ma che sono sorti da decisioni autonome e
scoordinate, a volte frutto dell'abusivismo. VIABILITA’.
«Per far ricongiungere questi elementi scrive bisogna
rendere ben accessibile l'ipotizzato nuovo nucleo turistico
e tutto il fronte marittimo. Quindi occorre correggere la
bozza della proposta delle Fs che ha ipotizzato un nuovo
tracciato ferroviario. Oltre allo spostamento del binario
che attraversa la raffineria si parla della costruzione di
un triangolo nella zona di accesso al nucleo urbano. Questo
triangolo può essere una soluzione per la ferrovia, ma non
migliorerebbe le condizioni urbane, anzi le peggiorerebbe
gravemente. Bisogna spostare questa la ricetta Bohigas a sud
questo possibile triangolo, costruendo una nuova stazione
centrale che servirebbe la linea di Roma e quella parallela
alla costa. Questa stazione potrebbe trovarsi vicino
all'aeroporto con evidenti vantaggi e libererebbe lo spazio
che attualmente occupa nella zona del fronte marittimo».
Altra condizione imprescindibile per la nuova Falconara è
realizzare «un tracciato degli accessi stradali della città
al momento scomodi e di difficile interpretazione e la
costruzione di una piazza circolare (nuova porta della
città) come punto finale della statale». SCALI MERCI. Via
anche gli scali merci. «Quello interno può essere trasferito
all'interporto e lasciare spazio per un'area di
riqualificazione urbana vicina al quartiere di Villanova. Il
secondo potrebbe essere collocato vicino alla nuova stazione
liberando un passaggio per l'accesso al mare». Infine, si
contempla la costruzione di un porto misto (da diporto e
commerciale) con almeno 500 posti barca sportivi, stazione
passeggeri e molo di attracco per imbarcazioni commerciali
medie e la creazione di un lungomare con una circolazione su
ruote ed una strada pedonale di 30-35 metri. Interventi,
comunque, successivi ad uno studio meteomarino. Tale la
conclusione alla fine della venti pagine che snocciolano
punto dopo punto le criticità di Falconara. Sono raffineria,
aeroporto, struttura viaria e ferroviaria, fronte marittimo,
porto turistico, crescita urbana, riqualificazione della
città consolidata, zona Montedison, vecchia caserma, parco
fluviale e fiera. L’API. La raffineria? «Un problema che
condiziona negativamente lo sviluppo - scrive - ma non deve
essere massimizzato. Bisogna accettare che non è possibile
eliminarla radicalmente ed immediatamente, perciò la
ristrutturazione della città deve essere fattibile con la
permanenza della raffineria per molti anni ancora. Tre i
criteri da adottare ora: risolvere i problemi derivanti
dalla convivenza pianificando le zone di protezione urbana
in un programma paesaggistico dell'ambiente circostante.
L'Api, poi, è uno spettacolo paesaggistico che può avere
addirittura una certa qualità visiva, infine a medio-lungo
termine, forse, sarà possibile farla sparire, quindi bisogna
inserire questa possibilità anche nei progetti».
L’AEROPORTO. Positivo per Bohigas il giudizio sul “Sanzio"
«se si riesce a mantenere il traffico aereo entro i limiti
imposti dalla prossimità alla città. L'ubicazione va
migliorata in tre aspetti: condizioni tecniche e qualità di
gestione, accessibilità con portata regionale (treno e
strade) e funzionalità dei servizi per i passeggeri».
TRA UN MESE NUOVO INCONTRO
Sì all’idea della grande
fiera FALCONARA - Stilato il verdetto Bohigas sul futuro di
Falconara. La sua soluzione, questa volta, potrebbe essere
quella definitiva. D'altronde ha ridisegnato realtà davvero
complicate, come Barcellona, dove esiste una raffineria,
situazione simile a Falconara. «Barcellona - ha spiegato
Bohigas - era una città del Mediterraneo, una delle più
importanti, senza mare. Ora ha la metropolitana che porta in
spiaggia e la raffineria non è più un problema». Invece
l'esperienza falconarese? «Abbiamo lavorato in maniera
intelligente e gradevole col primo cittadino e con i tecnici
della città» ha sottolineato. «Il sindaco ha le idee chiare
e una visione programmatica della situazione». Tra un mese
ci sarà di nuovo un incontro, il terzo, tra Bohigas e
l'amministrazione. Obiettivo: per il professionista spagnolo
concentrarsi sull'opera di progettazione e per il comune sul
reperimento delle risorse pubbliche e private per i piani.
Tra le convinzioni di Bohigas ci sono la possibilità di
convivenza della città con la raffineria senza rimanerne
schiacciata, l'opportunità di crescita del territorio
attraverso il porto e la Fiera. «Sembra plausibile - si
legge nel documento dell'architetto spagnolo - l'idea dei
settori amministrativi di Falconara di prevedere uno spazio
fieristico che possa accogliere non solo le eccedenze delle
fiere di Ancona ma anche il suo possibile trasferimento.
L'ubicazione proposta nel prg è idonea però si potrebbe
anche pensarla in prossimità del nuovo accesso ferroviario,
vicino all'aeroporto». E venerdì alle 17 nella sala
consiliare di Ancona proprio su tali argomenti si prospetta
un appuntamento importante tra il comune falconarese, quello
di Ancona e la Provincia. Il dibattito, organizzato dal
Circolo Riccardo Lombardi, si intitola:“Ancona e Falconara,
una strategia comune di sviluppo?" |