RASSEGNA STAMPA 20.03.2002

 

MESSAGGERO
Il progetto di Bohigas. L’architetto spagnolo dà l’ok all’arretramento della ferrovia ma boccia il progetto della Regione

«Possibile la convivenza con l’Api»

Va accettata la realtà, anche se a certe condizioni. Puntare al porto turistico

FALCONARA - Recupero del fronte marittimo integrato col tessuto urbano grazie a quattro operazioni. Riformare il tracciato della ferroviaria evitando il passaggio dentro la raffineria, adibire ad altro uso gli scali merci, costruire un porto turistico sinergico a quello di Ancona con finanziamento privato e realizzare un nuovo polo di centralità urbana tra il porto e il quartiere di Villanova. Questo l'antidoto Bohigas per lo sviluppo di una città, caratterizzata negli ultimi cinquant'anni da creazioni urbane che, come si legge nel documento da lui redatto, «hanno agito come irruzioni fisiche squilibranti». Gli attuali problemi per Bohigas provengono da questi erronei interventi che non sono stati pianificati congiuntamente ma che sono sorti da decisioni autonome e scoordinate, a volte frutto dell'abusivismo. VIABILITA’. «Per far ricongiungere questi elementi scrive bisogna rendere ben accessibile l'ipotizzato nuovo nucleo turistico e tutto il fronte marittimo. Quindi occorre correggere la bozza della proposta delle Fs che ha ipotizzato un nuovo tracciato ferroviario. Oltre allo spostamento del binario che attraversa la raffineria si parla della costruzione di un triangolo nella zona di accesso al nucleo urbano. Questo triangolo può essere una soluzione per la ferrovia, ma non migliorerebbe le condizioni urbane, anzi le peggiorerebbe gravemente. Bisogna spostare questa la ricetta Bohigas a sud questo possibile triangolo, costruendo una nuova stazione centrale che servirebbe la linea di Roma e quella parallela alla costa. Questa stazione potrebbe trovarsi vicino all'aeroporto con evidenti vantaggi e libererebbe lo spazio che attualmente occupa nella zona del fronte marittimo». Altra condizione imprescindibile per la nuova Falconara è realizzare «un tracciato degli accessi stradali della città al momento scomodi e di difficile interpretazione e la costruzione di una piazza circolare (nuova porta della città) come punto finale della statale». SCALI MERCI. Via anche gli scali merci. «Quello interno può essere trasferito all'interporto e lasciare spazio per un'area di riqualificazione urbana vicina al quartiere di Villanova. Il secondo potrebbe essere collocato vicino alla nuova stazione liberando un passaggio per l'accesso al mare». Infine, si contempla la costruzione di un porto misto (da diporto e commerciale) con almeno 500 posti barca sportivi, stazione passeggeri e molo di attracco per imbarcazioni commerciali medie e la creazione di un lungomare con una circolazione su ruote ed una strada pedonale di 30-35 metri. Interventi, comunque, successivi ad uno studio meteomarino. Tale la conclusione alla fine della venti pagine che snocciolano punto dopo punto le criticità di Falconara. Sono raffineria, aeroporto, struttura viaria e ferroviaria, fronte marittimo, porto turistico, crescita urbana, riqualificazione della città consolidata, zona Montedison, vecchia caserma, parco fluviale e fiera. L’API. La raffineria? «Un problema che condiziona negativamente lo sviluppo - scrive - ma non deve essere massimizzato. Bisogna accettare che non è possibile eliminarla radicalmente ed immediatamente, perciò la ristrutturazione della città deve essere fattibile con la permanenza della raffineria per molti anni ancora. Tre i criteri da adottare ora: risolvere i problemi derivanti dalla convivenza pianificando le zone di protezione urbana in un programma paesaggistico dell'ambiente circostante. L'Api, poi, è uno spettacolo paesaggistico che può avere addirittura una certa qualità visiva, infine a medio-lungo termine, forse, sarà possibile farla sparire, quindi bisogna inserire questa possibilità anche nei progetti». L’AEROPORTO. Positivo per Bohigas il giudizio sul “Sanzio" «se si riesce a mantenere il traffico aereo entro i limiti imposti dalla prossimità alla città. L'ubicazione va migliorata in tre aspetti: condizioni tecniche e qualità di gestione, accessibilità con portata regionale (treno e strade) e funzionalità dei servizi per i passeggeri».

TRA UN MESE NUOVO INCONTRO

Sì all’idea della grande fiera FALCONARA - Stilato il verdetto Bohigas sul futuro di Falconara. La sua soluzione, questa volta, potrebbe essere quella definitiva. D'altronde ha ridisegnato realtà davvero complicate, come Barcellona, dove esiste una raffineria, situazione simile a Falconara. «Barcellona - ha spiegato Bohigas - era una città del Mediterraneo, una delle più importanti, senza mare. Ora ha la metropolitana che porta in spiaggia e la raffineria non è più un problema». Invece l'esperienza falconarese? «Abbiamo lavorato in maniera intelligente e gradevole col primo cittadino e con i tecnici della città» ha sottolineato. «Il sindaco ha le idee chiare e una visione programmatica della situazione». Tra un mese ci sarà di nuovo un incontro, il terzo, tra Bohigas e l'amministrazione. Obiettivo: per il professionista spagnolo concentrarsi sull'opera di progettazione e per il comune sul reperimento delle risorse pubbliche e private per i piani. Tra le convinzioni di Bohigas ci sono la possibilità di convivenza della città con la raffineria senza rimanerne schiacciata, l'opportunità di crescita del territorio attraverso il porto e la Fiera. «Sembra plausibile - si legge nel documento dell'architetto spagnolo - l'idea dei settori amministrativi di Falconara di prevedere uno spazio fieristico che possa accogliere non solo le eccedenze delle fiere di Ancona ma anche il suo possibile trasferimento. L'ubicazione proposta nel prg è idonea però si potrebbe anche pensarla in prossimità del nuovo accesso ferroviario, vicino all'aeroporto». E venerdì alle 17 nella sala consiliare di Ancona proprio su tali argomenti si prospetta un appuntamento importante tra il comune falconarese, quello di Ancona e la Provincia. Il dibattito, organizzato dal Circolo Riccardo Lombardi, si intitola:“Ancona e Falconara, una strategia comune di sviluppo?"

 
RESTO DEL CARLINO
Il nuovo volto della città in undici punti

FALCONARA — E' stato esaminato ieri dall'amminisstrazione comunale il progetto presentato dagli architetti spagnoli che in undici punti hanno previsto il «rimodellamento» dell'intera città. Dunque, undici ipotesi focali che evidenziano ciò che Falconara deve mettere in risalto e ciò che invece deve modificare. Per primo l'impianto petrolifero dell'azienda Api che Oriol Bohigas e Albert Puigdomenech vedono in una prospettiva futuristica e cioè come una struttura dal fascino particolare e quindi come patrimonio. Non entrano in merito a particolari considerazioni visto che il futuro della raffineria è legato a procedure legali. Per quanto riguarda invece l'aeroporto «Raffaello Sanzio» Bohigas lo ritiene un buon propulsore per lo sviluppo commerciale e turistico della città purché mantenga un traffico aereo limitato e la buona qualità di gestione finora avuta. Altro «neo» del territorio falconarese è la ex Montedison. Per la fatiscente struttura gli architetti di fama mondiale prevedono non una sorta di continuazione della città ma un «piccolo quartiere satellite» dotato di propria autonomia. Per quanto riguarda invece la possibilità di creare un porto turistico gli esperti appoggiano l'idea prospettata dall'amministrazione comunale. Qualora venisse realizzato sarebbero 500 i posti barca ricavati per i tragitti costieri. «La situazione più idonea — spiegano gli architetti nel documento — pare essere quella che corrisponde ai limiti orientali della raffineria non solo per ragioni meteomarine, ma anche per la sua centralità urbana e per il fatto di essere un punto in cui, pur con interventi strutturali molto radicali, è possibile organizzare i dovuti accessi». Menzionato anche lo spostamento del trinagolo ferroviario e la chiusura di parte degli scali merci. Tra il porto e la città gli architetti ritengono che vi deve esser uno spazio sufficiente per realizzare un nuovo polo di centralità urbana. Come la ciliegina sulla torta gli architetti immaginano anche la realizzazione di un lungomare, ponti e passaggi sotterranei per l'ampliamento della spiaggia. Considerano infine plausibile l'idea di uno spazio fieristico affacciando la sua entrata nel quartiere «stadio». Per ultimo gli «spagnoli» sposano l'idea di realizzare un grande parco fluviale nel fiume Esino, ma solo dimostrando la reale possibilità di poter mantere una tale struttura.

 
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