Villanova,
scatta l’sos-traversine
FALCONARA - Traversine che
puzzano, ferme da quindici giorni, sui binari periferici
della ferrovia della stazione di Falconara a ridosso delle
abitazioni di Villanova. Precisamente lungo via Quadrio.
Numerose le segnalazioni dei residenti per la presenza di
questo cattivo odore, attribuito alle solite traversine
trattate con creosolo. La settimana scorsa diversi i
sopralluoghi effettuati dall'Ufficio ambiente del comune per
controllare la situazione ed evitare il protrarsi della
situazione. In quella tratta su alcuni binari ci sono dei
lavori di adeguamento e le traversine vanno inseriti
temporaneamente nei punti più delicati. E per questo sono
state posizionate nella zona. Ma anche ieri i residenti
hanno denunciato la situazione: la sosta di questi vagoni,
col loro carico non certo salubre, che pare sia aumentata. I
residenti, infatti, ieri mattina, si sono trovati davanti
casa altri carri.
Estimi alle stelle,
Falconara troppo cara
La città non è più da tempo
zona residenziale di pregio ma per il catasto non è cambiato
nulla
FALCONARA - Estimi catastali
alle stelle per Falconara, tanto che la rendita supera il
valore reale delle case. Uno scherzo? No è la cruda realtà:
questo territorio, una volta considerato come la zona
residenziale degli anconetani, specialmente per la parte
sud, lo è di fatto restato per il catasto. Nel 93 con
l'avvento dell'Ici il Ministero assegnò gli estimi catastali
a tutti i comuni d'Italia. Ma per Falconara era dietro
l'angolo la beffa. Alla città vennero attribuiti gli estimi
catastali tra i più alti d'Italia. Non solo, esistono
differenze consistenti anche tra il centro città,
paradossalmente con quote più basse, e la periferia, davvero
cara. «Il problema - spiega Anna Maria Sacchi, dirigente del
settore tributi del Comune - si presentò appunto negli anni
90 quando il Ministero assegnò questi estimi non esatti. In
pratica, è alta la base del calcolo dell'estimo. Stessa
questione in Ancona, dove la zona del Pinocchio ha tariffe
più alte rispetto al centro. Il comune falconarese all'epoca
fece ricorso, ma venne respinto perché non del tutto
corretto nella forma. E il fatto paradossale è che la
differenza tra l'estimo catastale di una civile abitazione,
un normale appartamento, e una villetta è esiguo. Per la
prima, infatti, si parla di circa 100 euro al vano, mentre
per la seconda di 117 euro al vano». E ora che si può fare?
«Bisogna aspettare» spiega. «Quando il catasto verrà passato
come competenza ai comuni, il che avverrà nel febbraio 2004,
si potrà cambiare la situazione. Per allora già ci stiamo
attrezzando dal punto di vista urbanistico. L'ufficio
tecnico sta, infatti, censendo le zone del territorio,
suddividendole in microzone in base a criteri di
ubicazione». Così gli estimi potranno essere rivisti e
calibrati sulla realtà. Intanto per i falconaresi questo si
è tramutato in redditi catastali e imposte non del tutto
esatti. E a peggiorare le cose hanno contribuito anche i
mancati trasferimenti di fondi statali. Il governo centrale,
infatti, forte di questi estimi catastali elevati, non
poteva considerare la città come bisognosa di denaro e i
trasferimenti sono via via diminuiti, tanto da risultare tra
gli ultimi comuni nelle Marche beneficiario di fondi
pubblici. La situazione ha cominciato a cambiare con la
dichiarazione di area ad alto rischio ambientale. Ma come la
mettiamo con le decine di milioni di euro perse negli anni
addietro? Ormai gettati al vento per incompetenza e cattiva
burocrazia oppure a Falconara spetta una sorta di
indennizzo? |