Il ministro
Matteoli: «Presto sopralluogo all’Api»
L’impegno preso durante una
diretta radio dopo una telefonata dell’ex presidente del
circolo cittadino di An
FALCONARA — Il ministro
all’Ambiente Altero Matteoli sarà presto a Falconara per un
sopralluogo alla raffineria. La notizia è arrivata ieri in
diretta su Radio Studio24 che ospitava appunto il ministro.
Il politico si è soffermato sulle questioni dei
petrolchimici di Gela e Porto Marghera. Poi, a sorpresa, un
intervento telefonico di Lamberto Astolfi, ex presidente,
solo da poche settimane, del circolo falconarese di An, che
ha sottolineato l'analoga situazione di Falconara. «Sono
intervenuto come cittadino. — spiega Astolfi — Stavo
ascoltando la trasmissione e sentivo il ministro parlare di
Gela e Porto Marghera. Ho pensato: e Falconara? Così ho
contattato il programma dicendo che non esistono solo quelle
realtà, ma anche la raffineria di Falconara di cui abbiamo
informato il ministro, chiedendo un incontro, ma senza avere
finora alcuna risposta. E Matteoli mi ha assicurato che
conosce la situazione e che appena gli sarà possibile verrà
a Falconara». Insomma, con una telefonata in diretta, una
sorta di vero e proprio colpo di mano, Astolfi è riuscito a
strappare una promessa su cui An sta lavorando da tempo.
Ora, per un caso fortuito, i tempi potrebbero abbreviarsi e
l'arrivo del ministro a Falconara potrebbe essere questione
di settimane, se intervenissero anche i vertici ufficiali
regionali di An». «Ho sottolineato — prosegue Astolfi — come
i comitati cittadini si battano per questa situazione e che
la Regione ha fatto la dichiarazione di area ad alto rischio
ambientale. Ma anche che sopra le nostre teste, sotto il
governo dell'Ulivo, è stata rinnovata alla raffineria la
concessione fino al 2020. E il governo di centrodestra
finora non ha dato seguito ai nostri suggerimenti. Come ad
esempio l'istituzione di un commissario super partes che
verifichi le condizioni di convivenza ambientale tra lo
stabilimento e la città, dal cui centro dista un
chilometro». Ora, invece, l'arrivo di Matteoli costituirebbe
un segnale forte, come spiega Giuliano Giuliani, neo
presidente del circolo falconarese di An. «Sarebbe una
visita importante — dice — Tutti dobbiamo impegnarci
affinché non vengano prese in considerazione solo realtà
come Gela o Porto Marghera, ma anche Falconara». E qualcosa
in questi ultimi tempi si è già mosso, grazie all'impegno
dei politici marchigiani. Ma ancora rimane un po' di strada
da fare, se ad esempio ancora non viene attuato un articolo
come quello 113 che prevede a favore dei Comuni ospitanti
raffinerie, soggette a tributi erariali, una somma pari
all'1% di tutta l'accisa nazionale versata da queste stesse
strutture.
Nuovo esposto contro le
raffinerie: «Utilizzano un combustibile pericoloso»
FALCONARA — Nuovo esposto
dell’associazione “Ambiente e/è vita" su tre raffinerie,
compresa quella falconarese, per l'utilizzo di un
combustibile ritenuto pericoloso, il tar, un residuo
catramoso di lavorazione del greggio classificato come
rifiuto pericoloso. Dopo l'archiviazione della denuncia del
2000, con la motivazione che in astratto il tar non può
essere considerato un rifiuto, l'associazione ambientalista
ci riprova. Venerdì scorso, infatti, è stato presentato un
nuovo esposto sulla questione. Oltre all’Api, l’associazione
ha chiamato in causa la Isab Energy di priolo (Sioracusa) e
la Sarlux di Saccoch (Cagliari). La sostanza verrebbe
utilizzata come combustibile per la produzione di energia».
Per l'associazione «questa pratica, in quanto non denunciata
e perciò esclusa dagli adempimenti e dai controlli previsti
dalla normativa sui rifiuti, è causa di pericoli elevati per
la salute degli operatori e di rischi di contaminazione
dell'aria». Al precedente esposto dell'associazione avevano
aderito anche i comitati cittadini di Falconara. Secondo
loro la Regione dovrebbe stabilire la quantità che
l'impianto può bruciare senza che questo comporti potenziali
pericoli per la salute. Ma il suo utilizzo non è denunciato,
quindi niente prescrizioni. Però la Regione non dovrebbe
monitorare? «Il sistema dei controlli preventivi in Italia —
dice Tommaso Molinari, esponente dell’associazione
ambientalista — è carente, per questo facciamo le denunce».
Il nuovo esposto è stato arricchito da altri documenti
tecnici. «Il problema — spiega Molinari — è il recepimento
della direttiva europea n.91/689/CEE che classifica il tar
rifiuto pericoloso. In Italia non è applicata con vantaggi
per le Igcc che altrimenti sarebbero sottoposte a controlli
rigorosi». |
Nuovo Prg,
nervi tesi tra Carletti e Provincia
FALCONARA — C'è tensione e
attesa sull'approvazione del nuovo piano regolatore e
Carletti esprime rammarico per il prolungarsi della
decisione del consiglio provinciale. L'amministrazione
comunale scalpita per il via libero di quello che
rappresenta lo strumento tecnico per progettare una nuova
Falconara. Il primo cittadino, infatti, lamenta che anche in
occasione della prossima seduta del consiglio la discussione
sul nulla osta del nuovo Prg non è stata inserita
nell'ordine del giorno. «Ci mettono in grave difficoltà — ha
dichiarato il sindaco — e con delusione prendiamo atto che
non è stata recepita la necessità e l'importanza di una
tempestiva dibattito». I timori di Carletti in particolare
sono rivolti alla possibilità che il piano regolatore non
venga approvato prima dell'attuale legislatura. «Chi è causa
del suo mal, pianga se stesso» ribatte invece il capogruppo
di Rifondazione comunista in provincia, Giuliano Brandoni.
L'esponente di sinistra ricorda che i motivi del prolungarsi
dell'approvazione sono da riscontrare nella «tardiva
presentazione del piano al consiglio provinciale». «E' bene
che i cittadini falconaresi sappiano che la variante del Prg
è giunta agli uffici della provincia incompleta — ha
sottolineato, Giuliano Brandoni —. La documentazione
integrativa mancante è pervenuta cinque mesi dopo e più
precisamente il 21 giugno 2001. Sono state queste
trascuratezze e queste lungaggini a determinare la
sospensione dell'istruttoria». L'importanza del nuovo piano
regolatore, come ha tenuto più volte a sottolineare il primo
cittadino, è da riscontrare, soprattutto, nelle sostanziali
modificazioni territoriali che prevede. «Un atto
tecnico-politico e non burocratico che richiede un lavoro
lungo e paziente» ha tenuto invece a precisare il capogruppo
di Rifondazione. |