RASSEGNA STAMPA 12.03.2002

 

MESSAGGERO
Il ministro Matteoli: «Presto sopralluogo all’Api»

L’impegno preso durante una diretta radio dopo una telefonata dell’ex presidente del circolo cittadino di An

FALCONARA — Il ministro all’Ambiente Altero Matteoli sarà presto a Falconara per un sopralluogo alla raffineria. La notizia è arrivata ieri in diretta su Radio Studio24 che ospitava appunto il ministro. Il politico si è soffermato sulle questioni dei petrolchimici di Gela e Porto Marghera. Poi, a sorpresa, un intervento telefonico di Lamberto Astolfi, ex presidente, solo da poche settimane, del circolo falconarese di An, che ha sottolineato l'analoga situazione di Falconara. «Sono intervenuto come cittadino. — spiega Astolfi — Stavo ascoltando la trasmissione e sentivo il ministro parlare di Gela e Porto Marghera. Ho pensato: e Falconara? Così ho contattato il programma dicendo che non esistono solo quelle realtà, ma anche la raffineria di Falconara di cui abbiamo informato il ministro, chiedendo un incontro, ma senza avere finora alcuna risposta. E Matteoli mi ha assicurato che conosce la situazione e che appena gli sarà possibile verrà a Falconara». Insomma, con una telefonata in diretta, una sorta di vero e proprio colpo di mano, Astolfi è riuscito a strappare una promessa su cui An sta lavorando da tempo. Ora, per un caso fortuito, i tempi potrebbero abbreviarsi e l'arrivo del ministro a Falconara potrebbe essere questione di settimane, se intervenissero anche i vertici ufficiali regionali di An». «Ho sottolineato — prosegue Astolfi — come i comitati cittadini si battano per questa situazione e che la Regione ha fatto la dichiarazione di area ad alto rischio ambientale. Ma anche che sopra le nostre teste, sotto il governo dell'Ulivo, è stata rinnovata alla raffineria la concessione fino al 2020. E il governo di centrodestra finora non ha dato seguito ai nostri suggerimenti. Come ad esempio l'istituzione di un commissario super partes che verifichi le condizioni di convivenza ambientale tra lo stabilimento e la città, dal cui centro dista un chilometro». Ora, invece, l'arrivo di Matteoli costituirebbe un segnale forte, come spiega Giuliano Giuliani, neo presidente del circolo falconarese di An. «Sarebbe una visita importante — dice — Tutti dobbiamo impegnarci affinché non vengano prese in considerazione solo realtà come Gela o Porto Marghera, ma anche Falconara». E qualcosa in questi ultimi tempi si è già mosso, grazie all'impegno dei politici marchigiani. Ma ancora rimane un po' di strada da fare, se ad esempio ancora non viene attuato un articolo come quello 113 che prevede a favore dei Comuni ospitanti raffinerie, soggette a tributi erariali, una somma pari all'1% di tutta l'accisa nazionale versata da queste stesse strutture.

Nuovo esposto contro le raffinerie: «Utilizzano un combustibile pericoloso»

FALCONARA — Nuovo esposto dell’associazione “Ambiente e/è vita" su tre raffinerie, compresa quella falconarese, per l'utilizzo di un combustibile ritenuto pericoloso, il tar, un residuo catramoso di lavorazione del greggio classificato come rifiuto pericoloso. Dopo l'archiviazione della denuncia del 2000, con la motivazione che in astratto il tar non può essere considerato un rifiuto, l'associazione ambientalista ci riprova. Venerdì scorso, infatti, è stato presentato un nuovo esposto sulla questione. Oltre all’Api, l’associazione ha chiamato in causa la Isab Energy di priolo (Sioracusa) e la Sarlux di Saccoch (Cagliari). La sostanza verrebbe utilizzata come combustibile per la produzione di energia». Per l'associazione «questa pratica, in quanto non denunciata e perciò esclusa dagli adempimenti e dai controlli previsti dalla normativa sui rifiuti, è causa di pericoli elevati per la salute degli operatori e di rischi di contaminazione dell'aria». Al precedente esposto dell'associazione avevano aderito anche i comitati cittadini di Falconara. Secondo loro la Regione dovrebbe stabilire la quantità che l'impianto può bruciare senza che questo comporti potenziali pericoli per la salute. Ma il suo utilizzo non è denunciato, quindi niente prescrizioni. Però la Regione non dovrebbe monitorare? «Il sistema dei controlli preventivi in Italia — dice Tommaso Molinari, esponente dell’associazione ambientalista — è carente, per questo facciamo le denunce». Il nuovo esposto è stato arricchito da altri documenti tecnici. «Il problema — spiega Molinari — è il recepimento della direttiva europea n.91/689/CEE che classifica il tar rifiuto pericoloso. In Italia non è applicata con vantaggi per le Igcc che altrimenti sarebbero sottoposte a controlli rigorosi».

 
RESTO DEL CARLINO
Nuovo Prg, nervi tesi tra Carletti e Provincia

FALCONARA — C'è tensione e attesa sull'approvazione del nuovo piano regolatore e Carletti esprime rammarico per il prolungarsi della decisione del consiglio provinciale. L'amministrazione comunale scalpita per il via libero di quello che rappresenta lo strumento tecnico per progettare una nuova Falconara. Il primo cittadino, infatti, lamenta che anche in occasione della prossima seduta del consiglio la discussione sul nulla osta del nuovo Prg non è stata inserita nell'ordine del giorno. «Ci mettono in grave difficoltà — ha dichiarato il sindaco — e con delusione prendiamo atto che non è stata recepita la necessità e l'importanza di una tempestiva dibattito». I timori di Carletti in particolare sono rivolti alla possibilità che il piano regolatore non venga approvato prima dell'attuale legislatura. «Chi è causa del suo mal, pianga se stesso» ribatte invece il capogruppo di Rifondazione comunista in provincia, Giuliano Brandoni. L'esponente di sinistra ricorda che i motivi del prolungarsi dell'approvazione sono da riscontrare nella «tardiva presentazione del piano al consiglio provinciale». «E' bene che i cittadini falconaresi sappiano che la variante del Prg è giunta agli uffici della provincia incompleta — ha sottolineato, Giuliano Brandoni —. La documentazione integrativa mancante è pervenuta cinque mesi dopo e più precisamente il 21 giugno 2001. Sono state queste trascuratezze e queste lungaggini a determinare la sospensione dell'istruttoria». L'importanza del nuovo piano regolatore, come ha tenuto più volte a sottolineare il primo cittadino, è da riscontrare, soprattutto, nelle sostanziali modificazioni territoriali che prevede. «Un atto tecnico-politico e non burocratico che richiede un lavoro lungo e paziente» ha tenuto invece a precisare il capogruppo di Rifondazione.

 
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