RASSEGNA STAMPA 10.03.2002

 

MESSAGGERO
Raffineria, fermi i fondi per migliorare l’ambiente

FALCONARA — Parte da Falconara una rete che coinvolge ben 10 regioni e 16 Comuni per chiedere l'attuazione della norma della Finanziaria 2001 che prevede, a favore dei Comuni ospitanti raffinerie, soggette a tributi erariali, una somma pari all'uno per cento di tutta l'accisa (l’imposta) nazionale versata da queste stesse strutture. Sono trascorsi oltre 400 giorni, invece dei stabiliti 180, dall'entrata in vigore di questo articolo, il 113, ma ancora nessuna proposta è stata presentata dal Governo. E' la denuncia di Roberto Piccinini, direttore regionale della Legautonomie che, d'accordo col sindaco Giancarlo Carletti, ha intrapreso un'iniziativa nazionale. Non solo, infatti, la Legautonomie ha inviato due lettere al ministro all'economia, Giulio Tremonti, e a quello pari opportunità Stefania Prestigiacomo, firmataria nel 2000 dell'emendamento ora norma di legge, per sollecitare la sua attuazione. Ma anche ai presidenti delle Regioni (Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana e Veneto) e ai sindaci dei 16 Comuni, sedi di raffinerie, a cui è stato chiesto di costituirsi in un coordinamento per vigilare sulla rapida attuazione della disposizione che gli enti si aspettano di inserire nelle entrate 2001. Per la prossima settimana è anche previsto un incontro a Falconara. «Questa norma — ha spiegato ieri Piccinini in una conferenza stampa, presenti anche il sindaco, il presidente del Cam Gianni Marescia e il consigliere Alessandro Sartini (Re) — non compensa i territori dai rischi ambientali o sanitari, ma rende utilizzabili queste entrate per programmi ecocompatibili». «Se esiste questa norma, — ha controbattuto carletti — bisogna mobilitarla. L'ente locale non può sostenere le spese da sola e oltre alle entrate erariali si potrebbero attuare deroghe sull'Irap. Modificando la normativa, si può vincolare la Regione a destinare parte di quelle entrate al Comune. Possibilità da valutare nella Conferenza Stato-Regioni». Dieci i milioni di euro che spetterebbero a Falconara da questa norma non attuata: la somma precisa verrà però decisa nella Conferenza. Circa 80, invece, i milioni per la riqualificazione di Villanova e Fiumesino prevista dal Comune. Un polmone verde tra raffineria e quartieri, barriere naturali contro l'inquinamento acustico,il parco fluviale, nuovi insediamenti abitativi, nuove reti viarie, un ponte ciclabile sull'Esino. Questi alcuni degli interventi, per cui un primo acconto farebbe davvero comodo.

Prg, esame Provincia: si teme uno slittamento

FALCONARA — Martedì potrebbe essere il giorno decisivo, in Provincia, per la discussione del Prg del comune di Falconara. Un documento importante per in cui ridisegna la riqualificazione e lo sviluppo specialmente dell'area a nord, quella più compromessa. Dalla sua approvazione dipende il futuro di Falconara, la sua possibilità di una convivenza migliore con la raffineria e di svolta se e quando lo stabilimento petrolifero cesserà la sua attività. Ma su questo Prg si sono addensate nubi. Situazione confermata al Messaggero dallo stesso primo cittadino già qualche mese fa. E Carletti torna ad esternare le sue preoccupazioni. «Se il Prg venisse ostacolato o non approvato nei tempi utili — commenta — si potrebbe provocare un grave danno al percorso di rinascita della città, per non parlare dell'enorme danno politico». Esiste, quindi, il timore che martedì l'approvazione del Prg venga fatta scivolare. Senza contare che i tempi stringono: il documento dovrebbe essere approvato prima delle elezioni provinciali (questi erano i patti). Ma resta il fatto che siamo già a marzo e che la Provincia subisce diverse pressioni e che, invece, il Comune ha necessità come dell'aria che respira di poter finalmente contare sullo strumento operativo del nuovo Prg. Se non venisse approvato, mesi di lavoro andrebbero in fumo e al Comune toccherebbe rimettere mano con delle varianti al precedente Prg, vecchio di ben 27 anni. Occorre allora un segnale forte: Falconara non è sola e questo possono confermarlo solo le azioni concrete degli altri enti.

 
RESTO DEL CARLINO
Piccinini: «Entrate tributarie, il governo ci dia risposte»

FALCONARA — Dopo il danno anche la beffa. L'associazione delle autonomie locali chiede a gran voce i tributi erariali con finalità ambientali da affrancare alle città che ospitano impianti di raffineria, stabiliti nella finanziaria 2001. Questo l'appello promosso dal direttore di «Legautonomie», Roberto Piccinini nella conferenza stampa che si è svolta ieri nel palazzo municipale di piazza Carducci. Presente anche il sindaco, Giancarlo Carletti. «L'unione fa la forza» e Piccinini, che ha denunciato la grave inadempienza al ministro dell'economia, Giulio Tremonti nonché ai presidenti delle giunte regionali di Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana e Veneto, chiede lo stanziamento delle somme destinate ai Comuni in base alla compartecipazione. Il direttore di Legautonomie incita alla collaborazione affinché questo problema economico per la devoluzione di tributi erariali per danni ambientali venga iscritto nell'ordine del giorno della conferenza unificata tra Stato, Regioni, Città ed Autonomie locali. Non solo. Piccinini inoltre esorta i sindaci dei Comuni interessati a costituirsi in un coordinamento il cui primo incontro si svolgerà la prossima settimana. «Sono trascorsi oltre 400 giorni dall'entrata in vigore della finanziaria — ha spiegato Roberto Piccinini — ma a tutt'oggi nessuna proposta è stata presentata dai governi». Un sacrifico quello sopprotato dai Comuni, dettato dalla necessità di far fronte a misure cautelative per la salvaguardia della salute pubblica. Un contributo economico e costante che determina l'impoverimento delle casse comunali. Legautonomie e il Comune di Falconara vogliono ciò che gli è stato promesso. Nulla di più.

 
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