Raffineria,
fermi i fondi per migliorare l’ambiente
FALCONARA — Parte da Falconara
una rete che coinvolge ben 10 regioni e 16 Comuni per
chiedere l'attuazione della norma della Finanziaria 2001 che
prevede, a favore dei Comuni ospitanti raffinerie, soggette
a tributi erariali, una somma pari all'uno per cento di
tutta l'accisa (l’imposta) nazionale versata da queste
stesse strutture. Sono trascorsi oltre 400 giorni, invece
dei stabiliti 180, dall'entrata in vigore di questo
articolo, il 113, ma ancora nessuna proposta è stata
presentata dal Governo. E' la denuncia di Roberto Piccinini,
direttore regionale della Legautonomie che, d'accordo col
sindaco Giancarlo Carletti, ha intrapreso un'iniziativa
nazionale. Non solo, infatti, la Legautonomie ha inviato due
lettere al ministro all'economia, Giulio Tremonti, e a
quello pari opportunità Stefania Prestigiacomo, firmataria
nel 2000 dell'emendamento ora norma di legge, per
sollecitare la sua attuazione. Ma anche ai presidenti delle
Regioni (Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia,
Sardegna, Sicilia, Toscana e Veneto) e ai sindaci dei 16
Comuni, sedi di raffinerie, a cui è stato chiesto di
costituirsi in un coordinamento per vigilare sulla rapida
attuazione della disposizione che gli enti si aspettano di
inserire nelle entrate 2001. Per la prossima settimana è
anche previsto un incontro a Falconara. «Questa norma — ha
spiegato ieri Piccinini in una conferenza stampa, presenti
anche il sindaco, il presidente del Cam Gianni Marescia e il
consigliere Alessandro Sartini (Re) — non compensa i
territori dai rischi ambientali o sanitari, ma rende
utilizzabili queste entrate per programmi ecocompatibili».
«Se esiste questa norma, — ha controbattuto carletti —
bisogna mobilitarla. L'ente locale non può sostenere le
spese da sola e oltre alle entrate erariali si potrebbero
attuare deroghe sull'Irap. Modificando la normativa, si può
vincolare la Regione a destinare parte di quelle entrate al
Comune. Possibilità da valutare nella Conferenza
Stato-Regioni». Dieci i milioni di euro che spetterebbero a
Falconara da questa norma non attuata: la somma precisa
verrà però decisa nella Conferenza. Circa 80, invece, i
milioni per la riqualificazione di Villanova e Fiumesino
prevista dal Comune. Un polmone verde tra raffineria e
quartieri, barriere naturali contro l'inquinamento
acustico,il parco fluviale, nuovi insediamenti abitativi,
nuove reti viarie, un ponte ciclabile sull'Esino. Questi
alcuni degli interventi, per cui un primo acconto farebbe
davvero comodo.
Prg, esame Provincia: si teme
uno slittamento
FALCONARA — Martedì potrebbe essere il giorno decisivo, in
Provincia, per la discussione del Prg del comune di
Falconara. Un documento importante per in cui ridisegna la
riqualificazione e lo sviluppo specialmente dell'area a
nord, quella più compromessa. Dalla sua approvazione dipende
il futuro di Falconara, la sua possibilità di una convivenza
migliore con la raffineria e di svolta se e quando lo
stabilimento petrolifero cesserà la sua attività. Ma su
questo Prg si sono addensate nubi. Situazione confermata al
Messaggero dallo stesso primo cittadino già qualche mese fa.
E Carletti torna ad esternare le sue preoccupazioni. «Se il
Prg venisse ostacolato o non approvato nei tempi utili —
commenta — si potrebbe provocare un grave danno al percorso
di rinascita della città, per non parlare dell'enorme danno
politico». Esiste, quindi, il timore che martedì
l'approvazione del Prg venga fatta scivolare. Senza contare
che i tempi stringono: il documento dovrebbe essere
approvato prima delle elezioni provinciali (questi erano i
patti). Ma resta il fatto che siamo già a marzo e che la
Provincia subisce diverse pressioni e che, invece, il Comune
ha necessità come dell'aria che respira di poter finalmente
contare sullo strumento operativo del nuovo Prg. Se non
venisse approvato, mesi di lavoro andrebbero in fumo e al
Comune toccherebbe rimettere mano con delle varianti al
precedente Prg, vecchio di ben 27 anni. Occorre allora un
segnale forte: Falconara non è sola e questo possono
confermarlo solo le azioni concrete degli altri enti. |
Piccinini:
«Entrate tributarie, il governo ci dia risposte»
FALCONARA — Dopo il danno
anche la beffa. L'associazione delle autonomie locali chiede
a gran voce i tributi erariali con finalità ambientali da
affrancare alle città che ospitano impianti di raffineria,
stabiliti nella finanziaria 2001. Questo l'appello promosso
dal direttore di «Legautonomie», Roberto Piccinini nella
conferenza stampa che si è svolta ieri nel palazzo
municipale di piazza Carducci. Presente anche il sindaco,
Giancarlo Carletti. «L'unione fa la forza» e Piccinini, che
ha denunciato la grave inadempienza al ministro
dell'economia, Giulio Tremonti nonché ai presidenti delle
giunte regionali di Emilia Romagna, Lazio, Lombardia,
Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana e
Veneto, chiede lo stanziamento delle somme destinate ai
Comuni in base alla compartecipazione. Il direttore di
Legautonomie incita alla collaborazione affinché questo
problema economico per la devoluzione di tributi erariali
per danni ambientali venga iscritto nell'ordine del giorno
della conferenza unificata tra Stato, Regioni, Città ed
Autonomie locali. Non solo. Piccinini inoltre esorta i
sindaci dei Comuni interessati a costituirsi in un
coordinamento il cui primo incontro si svolgerà la prossima
settimana. «Sono trascorsi oltre 400 giorni dall'entrata in
vigore della finanziaria — ha spiegato Roberto Piccinini —
ma a tutt'oggi nessuna proposta è stata presentata dai
governi». Un sacrifico quello sopprotato dai Comuni, dettato
dalla necessità di far fronte a misure cautelative per la
salvaguardia della salute pubblica. Un contributo economico
e costante che determina l'impoverimento delle casse
comunali. Legautonomie e il Comune di Falconara vogliono ciò
che gli è stato promesso. Nulla di più. |