Shock
acustici, da Villanova nuove accuse «La rumorosità della
torcia dell’Api non è mai stata presa in considerazione»
FALCONARA — Dopo l'ennesimo
shock acustico verificatosi all'Api, il Comitato dei
cittadini residenti a Villanova insorge. Solo pochi giorni
fa, l'annuncio di un nuovo esposto alla Procura di Ancona
per la verifica di eventuali responsabilità per i ripetuti e
fastidiosi sibili provenienti dalla centrale Igcc della
reffineria. Ed ora lo sfogo dei cittadini. «L'inconveniente
occorso alla centrale elettrica Igcc dell'Api — fa sapere il
portavoce del Comitato Loris Calcina — alle 7,20 del 7
marzo, ha nuovamente interrotto il sonno, il riposo e la
quiete dei residenti dei quartieri Villanova, Falconara Alta
e Ville. L'ennesimo shock acustico subito dai cittadini
falconaresi a causa del rumore della torcia, è un ulteriore
elemento di prova rispetto a quanto esposto alla
Magistratura dei Comitati». Ad indignare i cittadini, come
già emerso nel corso della presentazione dell'esposto, è
soprattutto il fatto che la rumorosità della torcia (situata
in mare) non è stata valutata né nello Studio di impatto
ambientale realizzato dalla Società Api e trasmessa ai
competenti ministeri, né nella Valutazione di impatto
ambientale redatta dal ministero dell'Ambiente. «A nostro
avviso spiega ancora Calcina — i ripetuti episodi di shock
acustico, cinque dal luglio 2001, sono ancora più gravi alla
luce delle rilevazioni con cui l'Api ha chiuso la
valutazione degli effetti acustici dello Studio di impatto
ambientale della Igcc». Ai Comitati appare ormai evidente
che la rumorosità della torcia della Igcc smentisce quanto
certificato dall'Api, dal momento che i cittadini
falconaresi svegliati dal rumore risiedono ad oltre due
chilometri in linea d'aria dalla raffineria. «Ancora più
sconcertante — prosegue Calcina — è la valutazione di
impatto ambientale del ministero dell'Ambiente, che oltre a
non aver assolutamente considerato l'ubicazione urbana
dell'impianto Igcc, non sembra aver attivato sufficienti
ricerche per verificare i dati forniti dall'Api». Ed il
Comitato Villanova non risparmia strali alla Regione Marche,
rea, secondo Calcina, di essere stata finora inconcludente
nel suo registrare gli inconvenienti senza poi imporre
all'Api interventi adeguati. |