Dopo l’ultimo
episodio nuova sfida alla raffineria: «Nello studio di
impatto ambientale questo problema è stato ignorato».
Torcia rumorosa, i
comitati si rivolgono alla procura
Un nuovo esposto alla procura
della Repubblica si aggiunge alla lunga lista di quelli già
presentati dal comitato cittadino "25 agosto" di Falconara.
Il sesto, per la precisione, nonostante i precedenti cinque
siano ancora pendenti. «L'iniziativa - spiega Loris Calcina,
esponente del Comitato dei cittadini residenti a Villanova -
prende le mosse dai ripetuti shock acustici subiti dagli
abitanti di Falconara a causa del rumore provocato dalla
torcia della centrale elettrica Igcc dell'Api. In
particolare ci riferiamo agli episodi, definiti dall'Api
"piccoli incidenti", verificatisi il 26 e 27 luglio, il 12
novembre del 2001 e, ultimo in ordine di tempo, il 7
febbraio scorso». Episodi che, spiegano insieme a Calcina
Alfredo Campanelli del Comitato Villanova, l'avvocato
Stefano Crispiani, Massimo De Paolis e Gianni Cardinali del
Comitato Fiumesino, hanno interrotto il sonno, il riposo e
la quiete dei residenti. «E' per questo - aggiunge Calcina -
che abbiamo chiesto alla Procura di verificare eventuali
responsabilità a carico dei dirigenti dell'Api». A finire
nel mirino dei Comitati cittadini, in particolare, è lo
Studio di impatto ambientale presentato dall'Api nel '94,
studio all'interno del quale non si fa minimamente cenno
alla rumorosità della torcia della centrale Igcc
protagonista dell'episodio del 7 febbraio. «Nonostante -
rileva Calcina - quel giorno il rumore fu avvertito per un
raggio di 2 chilometri, fino a via Ville e via Galilei, lo
studio dell'Api non annovera nell'elenco delle sorgenti
rumorose la torcia, situata in mare». In particolare lo
studio di impatto ambientale limita le emissioni rumorose ad
un'area non vasta (l'impianto Igcc) situata lungo la costa.
«Eppure - dice Calcina - da una documentazione successiva,
si fa intendere che l'impatto acustico della torcia doveva
essere conosciuto progettualmente». Ma alla Procura i
Comitati cittadini chiedono anche la verifica dell'esistenza
di eventuali fatti penalmente rilevanti anche a carico delle
società che hanno concorso allo Studio di impatto
ambientale: la “Tpl" (Tecnologie progetti lavori) di Roma,
la “Proteo" di Roma, la “Icaro" di Cortona e la Società
internazionale di auditing “Arthur D.Little" di Cambridge.
Stessa sorte toccherà infine ai tecnici del ministero dei
Beni culturali e di quello dell'Ambiente che hanno
partecipato alla valutazione dello studio. Lo stesso
ministero dell'Ambiente che, chiamato a suo tempo a valutare
la possibilità di installare la centrale Igcc, descrisse la
localizzazione della raffineria quasi come si trattasse di
un impianto situato in una zona desertica, definendola
delimitata dal mare a nord-est, da una proprietà della
stessa Api e da un mattatoio dismesso a sud-est, dalla
statale 16 a sud-ovest e dal fiume Esino a nord-ovest. «Del
centro abitato - rileva Calcina - nessuna menzione».
Cattivo odore, cittadini di
nuovo in allarme
Allarme, giovedì e ieri, tra i residenti del quartiere
Fiumesino. In molti hanno avvertito un odore piuttosto forte
provenire dalla zona della raffineria Api e, preoccupati, si
sono rivolti all'Ufficio ambiente del Comune di Falconara
segnalando il fenomeno e chiedendo di sapere quali fossero i
motivi di tale odore. Il Comune, a quel punto, ha
predisposto un sopralluogo presso la raffineria, sopralluogo
che fortunatamente ha dato esito negativo. «Non abbiamo
rilevato nessun parametro o elemento fuori dalla norma -
spiega Paolo Angeloni, responsabile dell'Ufficio ambiente -
ma non siamo neanche riusciti a stabilire con certezza
l'origine del cattivo odore avvertito dai cittadini.
Possiamo avanzare solo qualche ipotesi». In particolare
potrebbe esistere una relazione tra la fiamma più alta del
solito visibile in questi ultimi giorni alla raffineria ed
il forte odore. «Il fenomeno - rileva ancora Angeloni -
potrebbe derivare proprio dalla fiamma, più alta del normale
in quanto in questi giorni viene bruciata una quantità
maggiore di gas prodotto e non utilizzato per la
manutenzione. La prossima volta che si avrà una fiamma del
genere verificheremo se il fenomeno del cattivo odore si
ripresenterà». |
Esposto
contro gli choc acustici
FALCONARA — Sesto esposto
alla Procura di Ancona per i comitati di Fiumesino e
Villanova. Questa volta i battaglieri abitanti dei due
martoriati quartieri sollecitano la magistratura affinché
siano accertate eventuali responsabilità penali a carico dei
vertici dell'azienda e delle società che hanno concorso
fattivamente agli studi sui rischi di impatto ambientale
prodotti dall'impianto. Gli episodi incriminati e
dettagliatamente descritti nella conferenza stampa che si è
tenuta ieri nello studio dell'avvocato, Stefano Crispiani,
sono quelli accaduti il 26 e il 27 luglio 2001. Infatti, a
seguito dei ripetuti shock acustici, subiti a causa del
rumore della torcia della centrale Igcc, i cittadini sono
stati bruscamente svegliati e costretti dunque a
interrompere il riposo durante la notte. L'esposto, inoltre,
sottopone all'attenzione della Procura che la rumorosità
emessa dalla torcia non è stata valutata all'interno dello
studio presentato dalla raffineria Api nè tantomeno nella
relazione del Ministero dell'ambiente. «Il ripetuto
frastuono è stato percepito anche verso la parte alta della
città — ha spiegato Massimo De Paolis rappresentante del
comitato di Fiumesino — tanto da suscitare lo spavento dei
cittadini che per la paura si sono riversati in strada».
Nella denuncia dei Comitati si fa inoltre riferimento alle
affermazioni che sarebbero state fatte dall'azienda
petrolifera secondo le quali le emissioni rumorose, con
l'entrata in funzione dell'impianto Igcc, sarebbero dovute
diminuire. Altra circostanza sulla quale i comitati chiedono
lumi è l'eventuale sussistenza di una responsabilità dei
tecnici e degli esperti del ministero dell'Ambiente e dei
Beni culturali che hanno partecipato alla valutazione del
progetto e allo studio presentato dall'azienda petrolifera.
I residenti smentiscono ciò che è stato dichiarato nel
rapporto e lamentano che la progettazione dell'impatto
acustico della torcia non sia stata prevista e quindi
inserita nello studio di impatto ambientale presentato ai
ministeri competenti e agli Enti territoriali. «Va accertata
la eventuale responsabilità della mancata attivazione di
ricerche e di competenze — ha sostenuto Loris Calcina
portavoce del comitato di Villanova — al fine di verificare
la correttezza dei dati forniti dall'Api in relazione
all'impatto acustico. Con questo comportamento — sottolinea
— viene pregiudicata, di conseguenza, la possibilità di
mettere in atto interventi di eliminazione o di semplice
attenuazione dell' inquinamento acustico».
L'Api non commenta
FALCONARA — L'azienda Api non
commenta il sesto esposto-denuncia presentato dai Comitati
dei quartieri di Fiumesino e Villanova. Contattati dal
Carlino, i dirigenti dell'impianto petrolifero fanno sapere
che si riservano di esaminare il contenuto del documento
presentato alla Procura di Ancona. Essendo infatti
molteplici le accuse poste a loro carico e quelle verso i
ministeri che hanno collaborato alla stesura delle relazioni
si attendono rimostranze in merito alla presunta omissione
di dati necessari per la valutazione dell'impatto
ambientale. |