RASSEGNA STAMPA 02.03.2002

 

MESSAGGERO
Dopo l’ultimo episodio nuova sfida alla raffineria: «Nello studio di impatto ambientale questo problema è stato ignorato».

Torcia rumorosa, i comitati si rivolgono alla procura

Un nuovo esposto alla procura della Repubblica si aggiunge alla lunga lista di quelli già presentati dal comitato cittadino "25 agosto" di Falconara. Il sesto, per la precisione, nonostante i precedenti cinque siano ancora pendenti. «L'iniziativa - spiega Loris Calcina, esponente del Comitato dei cittadini residenti a Villanova - prende le mosse dai ripetuti shock acustici subiti dagli abitanti di Falconara a causa del rumore provocato dalla torcia della centrale elettrica Igcc dell'Api. In particolare ci riferiamo agli episodi, definiti dall'Api "piccoli incidenti", verificatisi il 26 e 27 luglio, il 12 novembre del 2001 e, ultimo in ordine di tempo, il 7 febbraio scorso». Episodi che, spiegano insieme a Calcina Alfredo Campanelli del Comitato Villanova, l'avvocato Stefano Crispiani, Massimo De Paolis e Gianni Cardinali del Comitato Fiumesino, hanno interrotto il sonno, il riposo e la quiete dei residenti. «E' per questo - aggiunge Calcina - che abbiamo chiesto alla Procura di verificare eventuali responsabilità a carico dei dirigenti dell'Api». A finire nel mirino dei Comitati cittadini, in particolare, è lo Studio di impatto ambientale presentato dall'Api nel '94, studio all'interno del quale non si fa minimamente cenno alla rumorosità della torcia della centrale Igcc protagonista dell'episodio del 7 febbraio. «Nonostante - rileva Calcina - quel giorno il rumore fu avvertito per un raggio di 2 chilometri, fino a via Ville e via Galilei, lo studio dell'Api non annovera nell'elenco delle sorgenti rumorose la torcia, situata in mare». In particolare lo studio di impatto ambientale limita le emissioni rumorose ad un'area non vasta (l'impianto Igcc) situata lungo la costa. «Eppure - dice Calcina - da una documentazione successiva, si fa intendere che l'impatto acustico della torcia doveva essere conosciuto progettualmente». Ma alla Procura i Comitati cittadini chiedono anche la verifica dell'esistenza di eventuali fatti penalmente rilevanti anche a carico delle società che hanno concorso allo Studio di impatto ambientale: la “Tpl" (Tecnologie progetti lavori) di Roma, la “Proteo" di Roma, la “Icaro" di Cortona e la Società internazionale di auditing “Arthur D.Little" di Cambridge. Stessa sorte toccherà infine ai tecnici del ministero dei Beni culturali e di quello dell'Ambiente che hanno partecipato alla valutazione dello studio. Lo stesso ministero dell'Ambiente che, chiamato a suo tempo a valutare la possibilità di installare la centrale Igcc, descrisse la localizzazione della raffineria quasi come si trattasse di un impianto situato in una zona desertica, definendola delimitata dal mare a nord-est, da una proprietà della stessa Api e da un mattatoio dismesso a sud-est, dalla statale 16 a sud-ovest e dal fiume Esino a nord-ovest. «Del centro abitato - rileva Calcina - nessuna menzione».

Cattivo odore, cittadini di nuovo in allarme

Allarme, giovedì e ieri, tra i residenti del quartiere Fiumesino. In molti hanno avvertito un odore piuttosto forte provenire dalla zona della raffineria Api e, preoccupati, si sono rivolti all'Ufficio ambiente del Comune di Falconara segnalando il fenomeno e chiedendo di sapere quali fossero i motivi di tale odore. Il Comune, a quel punto, ha predisposto un sopralluogo presso la raffineria, sopralluogo che fortunatamente ha dato esito negativo. «Non abbiamo rilevato nessun parametro o elemento fuori dalla norma - spiega Paolo Angeloni, responsabile dell'Ufficio ambiente - ma non siamo neanche riusciti a stabilire con certezza l'origine del cattivo odore avvertito dai cittadini. Possiamo avanzare solo qualche ipotesi». In particolare potrebbe esistere una relazione tra la fiamma più alta del solito visibile in questi ultimi giorni alla raffineria ed il forte odore. «Il fenomeno - rileva ancora Angeloni - potrebbe derivare proprio dalla fiamma, più alta del normale in quanto in questi giorni viene bruciata una quantità maggiore di gas prodotto e non utilizzato per la manutenzione. La prossima volta che si avrà una fiamma del genere verificheremo se il fenomeno del cattivo odore si ripresenterà».

 
RESTO DEL CARLINO
Esposto contro gli choc acustici

FALCONARA — Sesto esposto alla Procura di Ancona per i comitati di Fiumesino e Villanova. Questa volta i battaglieri abitanti dei due martoriati quartieri sollecitano la magistratura affinché siano accertate eventuali responsabilità penali a carico dei vertici dell'azienda e delle società che hanno concorso fattivamente agli studi sui rischi di impatto ambientale prodotti dall'impianto. Gli episodi incriminati e dettagliatamente descritti nella conferenza stampa che si è tenuta ieri nello studio dell'avvocato, Stefano Crispiani, sono quelli accaduti il 26 e il 27 luglio 2001. Infatti, a seguito dei ripetuti shock acustici, subiti a causa del rumore della torcia della centrale Igcc, i cittadini sono stati bruscamente svegliati e costretti dunque a interrompere il riposo durante la notte. L'esposto, inoltre, sottopone all'attenzione della Procura che la rumorosità emessa dalla torcia non è stata valutata all'interno dello studio presentato dalla raffineria Api nè tantomeno nella relazione del Ministero dell'ambiente. «Il ripetuto frastuono è stato percepito anche verso la parte alta della città — ha spiegato Massimo De Paolis rappresentante del comitato di Fiumesino — tanto da suscitare lo spavento dei cittadini che per la paura si sono riversati in strada». Nella denuncia dei Comitati si fa inoltre riferimento alle affermazioni che sarebbero state fatte dall'azienda petrolifera secondo le quali le emissioni rumorose, con l'entrata in funzione dell'impianto Igcc, sarebbero dovute diminuire. Altra circostanza sulla quale i comitati chiedono lumi è l'eventuale sussistenza di una responsabilità dei tecnici e degli esperti del ministero dell'Ambiente e dei Beni culturali che hanno partecipato alla valutazione del progetto e allo studio presentato dall'azienda petrolifera. I residenti smentiscono ciò che è stato dichiarato nel rapporto e lamentano che la progettazione dell'impatto acustico della torcia non sia stata prevista e quindi inserita nello studio di impatto ambientale presentato ai ministeri competenti e agli Enti territoriali. «Va accertata la eventuale responsabilità della mancata attivazione di ricerche e di competenze — ha sostenuto Loris Calcina portavoce del comitato di Villanova — al fine di verificare la correttezza dei dati forniti dall'Api in relazione all'impatto acustico. Con questo comportamento — sottolinea — viene pregiudicata, di conseguenza, la possibilità di mettere in atto interventi di eliminazione o di semplice attenuazione dell' inquinamento acustico».

L'Api non commenta

FALCONARA — L'azienda Api non commenta il sesto esposto-denuncia presentato dai Comitati dei quartieri di Fiumesino e Villanova. Contattati dal Carlino, i dirigenti dell'impianto petrolifero fanno sapere che si riservano di esaminare il contenuto del documento presentato alla Procura di Ancona. Essendo infatti molteplici le accuse poste a loro carico e quelle verso i ministeri che hanno collaborato alla stesura delle relazioni si attendono rimostranze in merito alla presunta omissione di dati necessari per la valutazione dell'impatto ambientale.

 
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