RASSEGNA STAMPA 20.02.2002

 

MESSAGGERO
Emergenza da fine luglio a settembre, Villanova venne chiusa al traffico Si riunisce anche la commissione tecnica

FALCONARA — Più di tre miliardi e mezzo di lire per i danni economici conseguenti alle ordinanze emesse dal sindaco Giancarlo Carletti e dal prefetto d'Ancona Emilio D'Acunto nell'estate del 2000 per chiedere la riduzione degli Nox, precursori della formazione dell'ozono. E' quanto l'Api chiede al Comune e alla prefettura attraverso il Tar di Ancona, dove oggi inizierà la causa. Oggetto: le ordinanze di Comune e prefettura con cui si chiedeva la diminuzione del greggio oppure la fermata dell'Igcc per combattere la formazione dell'ozono. In ottemperanza agli accordi presi dopo quelle ordinanze, la raffineria lavorò a carico ridotto passando dalle 3,6 tonnellate al giorno di Nox a 2,2 senza utilizzare il sistema di abbattimento Denox. Inoltre l'assetto della vecchia centrale prevedeva l'attività di una sola caldaia, mentre all'Igcc funzionò il solo sistema di gassificazione al 44% della potenza totale e gli olii combustibili vennero ridotti a favore di una percentuale di gas e metano. Ora l'azienda chiede danni per 3 miliardi e 600 milioni. Quell'estate del 2000 l'emergenza ozono scattò a fine luglio e il Comune emise due ordinanze - il 30 luglio e il 2 agosto - per ridurre la produzione di ossidi di azoto derivanti dal traffico veicolare. Villanova venne chiusa al traffico. Ma la situazione non migliorava: i livelli di Nox si aggiravano su una media di 250-300 microgrammi al metro cubo, oltrepassando il limite minimo di 180 ed avvicinandosi a quello di allarme di 360. Una nuova ordinanza sindacale, la 150, arriva il 3 agosto: si chiede all'Api di ridurre le emissioni per contribuire al rientro dell'ozono. Lo stabilimento, dal 6 al 9 agosto, ferma parzialmente l'impianto di cogenerazione Igcc, che dall'11 agosto viene riavviata. Il sindaco invita allora il prefetto ad intervenire e arriva l'ordinanza prefettizia di chiusura della centrale. Soluzione non applicata perché il 23 agosto, in seguito ad un accordo con il Comune e l'Arpam, si decide la temporanea riduzione della capacità di lavorazione dell'Igcc. «Questo - si leggeva in una nota Api dell'epoca - comporterà una riduzione immediata degli Nox che l'azienda si sente comunque obbligata a perseguire nonostante sia da dimostrare il collegamento biunivoco tra emissioni della raffineria e il livello di ozono di Villanova». L'ozono diminuì, anche per l'arrivo del cattivo tempo, e il 1 settembre in Consiglio comunale l'emergenza venne dichiarata rientrata. All'inizio dell’estate 2001, invece, per evitare situazioni simili venne firmato un protocollo tra azienda, Regione, Arpam e Comune che stabiliva la riduzione delle emissioni Nox da 3 tonnellate al giorno a 1,9. Accorgimento, andato a buon fine, che all'Api è costato qualcosa come 9 miliardi di lire. E per domani è convocata anche l'ultima commissione tecnica sull'ozono di quest'anno che in base ai dati degli ultimi anni elaborerà una relazione consuntiva.

L’Api chiede a Comune e prefettura tre miliardi e seicento milioni di danni

Tanto sarebbero costate alla raffineria le ordinanze dell’estate 2000 per la riduzione dei Nox

 
RESTO DEL CARLINO
By pass, tanti dubbi da chiarire

FALCONARA — Si è tenuto ieri il meeting tra l'assessore regionale ai trasporti, Cristina Cecchini e i comitati dei quartieri di Fiumesino e Villanova. Più che incontro è stato un confronto sulla veridicità o meno del progetto che vede la realizzazione del by pass ferroviario che attraversa il quartiere di Fiumesino eliminando il tratto di linea che percorre l'impianto della raffineria Api. Quattro esponenti dei Comitati hanno dunque esposto dubbi, paure e angosce che riguardano il loro futuro e quello del quartiere. Dubbi dettati da tesi contrastanti formulate dai vari Enti e strettamente legate a ipotesi di progetto contraddittorie. Come il disegno denominato «Fiumesino 2000» che prevede l'arretramento delle abitazioni del rione per distanziarle ulteriormente dall'impianto petrolifero. L'assessore ai trasporti ha confermato la presenza di una delibera regionale e del progetto redatto da Trenitalia che prevede appunto la realizzazione del by pass. Una curva appositamente creata eliminerebbe il passaggio della rete ferroviaria proprio nel tratto in cui si incanala nella raffineria. La Cecchini ha altresì confermato che il disegno prevede lo spostamento di una sezione della ex caserma Saracini e che su quella «ipotesi» è stato già approntato un preventivo di spesa. I rappresentanti dei cittadini di Fiumesino e Villanova hanno inoltre esposto all'assessore un altro quesito: quello riguardante lo spostamento dello scalo merci e i lavori che Trenitalia sta effettuando presso l'ex squadra rialzo. Per rispondere a queste domande e per avere ulteriori informazioni, ancor più dettagliate, l'assessore regionale ha fatto sapere di voler prima contattare i dirigenti preposti: Antonio Minetti, dirigente del servizio per la tutela e il risanamento ambientale e Paolo Pasquini, dirigente del servizio trasporti. Di spostamento dello scalo merci si è anche parlato ieri nella seduta della giunta comunale. Alcuni dirigenti di Trenitalia hanno infatti illustrato alla giunta il progetto di spostamento dello scalo dal quartiere di Villanova.

 
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