Emergenza da
fine luglio a settembre, Villanova venne chiusa al traffico
Si riunisce anche la commissione tecnica
FALCONARA — Più di tre miliardi
e mezzo di lire per i danni economici conseguenti alle
ordinanze emesse dal sindaco Giancarlo Carletti e dal
prefetto d'Ancona Emilio D'Acunto nell'estate del 2000 per
chiedere la riduzione degli Nox, precursori della formazione
dell'ozono. E' quanto l'Api chiede al Comune e alla
prefettura attraverso il Tar di Ancona, dove oggi inizierà
la causa. Oggetto: le ordinanze di Comune e prefettura con
cui si chiedeva la diminuzione del greggio oppure la fermata
dell'Igcc per combattere la formazione dell'ozono. In
ottemperanza agli accordi presi dopo quelle ordinanze, la
raffineria lavorò a carico ridotto passando dalle 3,6
tonnellate al giorno di Nox a 2,2 senza utilizzare il
sistema di abbattimento Denox. Inoltre l'assetto della
vecchia centrale prevedeva l'attività di una sola caldaia,
mentre all'Igcc funzionò il solo sistema di gassificazione
al 44% della potenza totale e gli olii combustibili vennero
ridotti a favore di una percentuale di gas e metano. Ora
l'azienda chiede danni per 3 miliardi e 600 milioni. Quell'estate
del 2000 l'emergenza ozono scattò a fine luglio e il Comune
emise due ordinanze - il 30 luglio e il 2 agosto - per
ridurre la produzione di ossidi di azoto derivanti dal
traffico veicolare. Villanova venne chiusa al traffico. Ma
la situazione non migliorava: i livelli di Nox si aggiravano
su una media di 250-300 microgrammi al metro cubo,
oltrepassando il limite minimo di 180 ed avvicinandosi a
quello di allarme di 360. Una nuova ordinanza sindacale, la
150, arriva il 3 agosto: si chiede all'Api di ridurre le
emissioni per contribuire al rientro dell'ozono. Lo
stabilimento, dal 6 al 9 agosto, ferma parzialmente
l'impianto di cogenerazione Igcc, che dall'11 agosto viene
riavviata. Il sindaco invita allora il prefetto ad
intervenire e arriva l'ordinanza prefettizia di chiusura
della centrale. Soluzione non applicata perché il 23 agosto,
in seguito ad un accordo con il Comune e l'Arpam, si decide
la temporanea riduzione della capacità di lavorazione dell'Igcc.
«Questo - si leggeva in una nota Api dell'epoca - comporterà
una riduzione immediata degli Nox che l'azienda si sente
comunque obbligata a perseguire nonostante sia da dimostrare
il collegamento biunivoco tra emissioni della raffineria e
il livello di ozono di Villanova». L'ozono diminuì, anche
per l'arrivo del cattivo tempo, e il 1 settembre in
Consiglio comunale l'emergenza venne dichiarata rientrata.
All'inizio dell’estate 2001, invece, per evitare situazioni
simili venne firmato un protocollo tra azienda, Regione,
Arpam e Comune che stabiliva la riduzione delle emissioni
Nox da 3 tonnellate al giorno a 1,9. Accorgimento, andato a
buon fine, che all'Api è costato qualcosa come 9 miliardi di
lire. E per domani è convocata anche l'ultima commissione
tecnica sull'ozono di quest'anno che in base ai dati degli
ultimi anni elaborerà una relazione consuntiva.
L’Api chiede a Comune e
prefettura tre miliardi e seicento milioni di danni
Tanto sarebbero costate alla
raffineria le ordinanze dell’estate 2000 per la riduzione
dei Nox |
By
pass, tanti dubbi da chiarire
FALCONARA — Si è tenuto ieri
il meeting tra l'assessore regionale ai trasporti, Cristina
Cecchini e i comitati dei quartieri di Fiumesino e Villanova.
Più che incontro è stato un confronto sulla veridicità o
meno del progetto che vede la realizzazione del by pass
ferroviario che attraversa il quartiere di Fiumesino
eliminando il tratto di linea che percorre l'impianto della
raffineria Api. Quattro esponenti dei Comitati hanno dunque
esposto dubbi, paure e angosce che riguardano il loro futuro
e quello del quartiere. Dubbi dettati da tesi contrastanti
formulate dai vari Enti e strettamente legate a ipotesi di
progetto contraddittorie. Come il disegno denominato «Fiumesino
2000» che prevede l'arretramento delle abitazioni del rione
per distanziarle ulteriormente dall'impianto petrolifero.
L'assessore ai trasporti ha confermato la presenza di una
delibera regionale e del progetto redatto da Trenitalia che
prevede appunto la realizzazione del by pass. Una curva
appositamente creata eliminerebbe il passaggio della rete
ferroviaria proprio nel tratto in cui si incanala nella
raffineria. La Cecchini ha altresì confermato che il disegno
prevede lo spostamento di una sezione della ex caserma
Saracini e che su quella «ipotesi» è stato già approntato un
preventivo di spesa. I rappresentanti dei cittadini di
Fiumesino e Villanova hanno inoltre esposto all'assessore un
altro quesito: quello riguardante lo spostamento dello scalo
merci e i lavori che Trenitalia sta effettuando presso l'ex
squadra rialzo. Per rispondere a queste domande e per avere
ulteriori informazioni, ancor più dettagliate, l'assessore
regionale ha fatto sapere di voler prima contattare i
dirigenti preposti: Antonio Minetti, dirigente del servizio
per la tutela e il risanamento ambientale e Paolo Pasquini,
dirigente del servizio trasporti. Di spostamento dello scalo
merci si è anche parlato ieri nella seduta della giunta
comunale. Alcuni dirigenti di Trenitalia hanno infatti
illustrato alla giunta il progetto di spostamento dello
scalo dal quartiere di Villanova. |