RASSEGNA STAMPA 12.02.2002

 

MESSAGGERO
Bilancio triennale, lo sfogo di Carletti. «Atteggiamento disinvolto e spregiudicato». Gli investimenti in cantiere

Regione “avara” con Falconara

«Incassa 13 miliardi di Irap dall’Api ma ci dà sempre gli stessi soldi»

FALCONARA - Ben 21 milioni di euro previsti nel bilancio triennale 20002-2004 per l’anno in corso, seguiti da 10 milioni per il 2003 e da 11 per il 2004. E nonostante il comune si sia avventurato in programmi di investimento rilevanti è comunque riuscito a mantenere il fondo di riserva con 1 miliardo e 600 milioni di lire, da utilizzare per far fronte alle emergenze. E sul versante tasse? Non sono previsti aumenti rilevanti, anche perchè Ici e Irpef hanno già raggiunto il livello massimo. Congelata, invece, per il 2002 la tassa sui rifiuti, che però subirà un ritocco nel 2003. Ad incrementare, attorno al 5%, sono la tassa sulla pubblicità e le affissioni, mentre viene eliminata quella sull’ombra. Nota dolente, però, è l’Irap. L’Api l’anno scorso ha trasferito la ragione sociale sul territorio marchigiano, e la quota Irap è finita nelle casse della Regione che però negli ultmi cinque anni ha mantenuto invariati i trasferimenti al Comune. Ma dalla Regione non ci sono stati segnali in questo senso, quindi nel bilancio comunale 2002-2004 non si sono potuti prevedere quei soldi. Sulla questione la stessa Margherita locale intende chiedere delucidazioni a livello regionale. L’Api, infatti, ha già versato il primo acconto (il 65% sul 90% dell’intera quota) a novembre 2001, mentre a giugno 2002 è previsto il saldo che ammonta attorno ai 13 miliardi di lire l’anno. Una cifra da capogiro di cui Falconara, almeno in parte, dovrebbe beneficiare, invece, in realtà, almeno per ora, non è così. «L’Irap per il Comune di Falconara - spiega il sindaco Carletti - è rimasta sempre allo stesso importo, anche perché corrisponde alla vecchia Iciap. Sta alla Regione decidere se versare parte dell’Irap derivante dall’Api nelle nostre casse, perché non è tenuta a farlo». Ma l’intenzione non sembra esserci. «E’ un atteggiamento - sottolinea Carletti che conforta la mia convinzione: in Regione c’è molta disinvoltura e spregiudicatezza». Per i lavori pubblici ben 12.175.398 euro sono previsti per il 2002. Tra i lavori più significativi: 154.937 euro per la ristrutturazione dell’ex sala comunale piazza Municipio da adibire a sede universitaria per settembre 2002, quasi 500 mila euro per l’adeguamento alle normative di sicurezza delle scuole Peter Pan e Giulio Cesare, 384.00 euro per lo stabile per la musica di via Marsala. Oltre 2 i milioni di euro per la ristrutturazione di strade e marciapiedi, 103 mila euro per la realizzazione dell’edificio polivalente per lo sport a Castelferretti, 25 mila euro per adeguare il Palabadiali per la pallamano, 139 mila euro per il completamento della discarica, al massimo in due anni esaurita, 51.646 euro per lo studio di fattibilità per il parcheggio sotterraneo a parco Kennedy e 8.249 euro per le vie di fuga a Villanova e Fiumesino. Poco più di 7 milioni di euro, invece, i finanziamenti per il settore lavori pubblici, dove tra i progetti più importanti spicca l’acquisto del castello di Castelferretti e la chiesetta interna, ormai ufficiale, per 420 mila euro, rintracciabili attraverso i fondi previsti per il recupero di edifici storici. Il sogno, così, finalmente si realizza. 1.560.800 euro sono per Montedomini, per cui verrà redatta una scheda progettuale, 53 mila euro per il monitoraggio del rischio idrogeologico sul versante costiero di Falconara, 129 euro per la riconversione delle attività economiche a Villanova, 700 mila euro per l’acquisto dell’area dell’ex Molino, 130 mila euro per il nuovo parcheggio in via flaminia 473. Per il 2003 sono previsti anche 516 mila euro (altrettanti nel 2004) per l’adeguamento alle normative di sicurezza ed antincendio degli edifici scolastici.

SICUREZZA

Raffineria, dimezzata l’anidride solforosa Ma sindaco e giunta snobbano il vertice

FALCONARA - Un rapporto quello presentato ieri all’Api da cui emerge un quadro in miglioramento, su cui, però, non tutti i politici si sono trovati d’accordo, mentre tra le autorità non c’era il sindaco o un rappresentante della falconarese. Un vuoto chiarito così da Carletti: «E’ un momento molto impegnativo per l’amministrazione. E poi non siamo attratti da questo tipo di incontri, tanto più quando precedono un appuntamento per noi rilevante: il ricorso dell’Api al Consiglio di Stato a Roma. I nostri rapporti col territorio e con l’azienda sono impostati in modo corretto e, in questo momento, abbiamo ritenuto di evitare atteggiamenti che potessero influenzare i fatti prima di una vigilia così importante». Il bilancio è stato tracciato dall’ing. Franco Bellucci, direttore dell’Api, da Vincenzo Cleri, responsabile sicurezza e da Clemente Napolitano, amministratore delegato di Api raffineria di Ancona nel corso della presentazione del 2° Rapporto Ambiente e sicurezza. Cleri, in particolare, ha riferito che le tonnellate di anidride solforosa diffuse nell' aria sono passate in quattro anni da 7.000 a 3.000, con una previsione per il 2001 di un' ulteriore discesa a 2.000. Gli ossidi di azoto, precursori della formazione dell' ozono, sono pure calati da 1200 tonnellate a sotto quota mille (biennio 1999-2000), con la previsione che nel 2001 si attesteranno attorno alle 900 tonnellate». Sul fronte formazione, poi, nel 2000 su 27.000 ore di addestramento il 36% è stato dedicato alla sicurezza e all’ambiente per i dipendenti diretti, mentre 5000 le ore per le ditte appaltatrici». Ben 26 milioni di euro, inoltre, i soldi spesi nel 2000 dall’azienda, di cui 12 milioni per l’ambiente e 14 per la sicurezza. Obiettivi del 2002: le certificazioni Iso 140001 (ambiente) e la Ohsas 18001 (sicurezza), poi nel 2003 anche la Emas II. Ma nel corso della presentazione pubblica, critiche sono venute da Giancarlo Scortichini, capogruppo comunale ds: «Riconosco all’azienda gli sforzi fatti, ma non tutto è perfetto. L’impatto della nuova centrale, da cui ci si aspetterebbe efficienza, è avvertito in modo pesante. Il Comune ha previsto, al termine delle concessioni, un’altra destinazione per l’area: una realtà con cui l’azienda deve iniziare a fare i conti». Tra gli intervenuti Carlo Ciccioli, Marco Lucchetti e Marco Amagliani che ha sottolineato il ruolo di Rifondazione nell' inserimento della Raffineria fra gli elementi a ragione della dichiarazione ad alto rischio dell' area, mentre la Sbarbati, riferendosi all’assenza di Carletti, ha sottolineato «che gli assenti hanno sempre torto».

 
RESTO DEL CARLINO
Ottaviani: ok per il by-pass Amagliani: dov'è Carletti?

FALCONARA — «Molti passi sono stati fatti verso la compatibilità tra la raffineria e il territorio circostante e ulteriori se ne faranno con l'approvazione del progetto per il by pass ferroviario». E' l'assessore regionale all'ambiente, Roberto Ottaviani, a confermare la fattibilità del progetto per il quale la regione stanzierà 500 milioni di lire. Il disegno prevede l'eliminazione della parte di rete ferroviaria che attraversa la raffineria Api. Una curva creata appositamente a pochi metri dall'inizio dell'impianto petrolifero e che, stando al progetto, costeggia la ex caserma Saracini. In tal modo sarà necessario, così come risulta dal piano «Fiumesino 2000», indietreggiare il quartiere antistante la raffineria. Ottaviani ha inoltre sottolineato come siano state messe in atto «soluzioni interessanti per risolvere la conflittualità tra impianto e territorio grazie all'investimento di ingenti somme per migliorare le condizioni di sicurezza e nel rispetto dell'ambiente circostante». Non sono però mancate le polemiche nella lunga giornata dell'Api. A sollevarle, il consigliere regionale di Rifondazione comunista, Marco Amagliani che ha evidenziato ai presenti l'assenza del sindaco, Giancarlo Carletti. Infatti, solo alcuni esponenti del governo falconarese erano presenti. Giancarlo Scortichini, capogruppo dei Ds, ha preso atto dei progressi effettuati nel campo della salvaguardia per la pubblica incolumità nel pieno rispetto dell'ambiente, ma ha evidenziato come sia necessaria la dismissione dell'impianto per la rinascita della città.

Sicurezza, un obiettivo raggiunto

FALCONARA — Il 2000 è stato l'anno dell'«obiettivo centrato» per quanto riguarda la sicurezza all'interno della raffineria Api. Questo in sintesi ciò che emerso dall'incontro che si è tenuto ieri, nella sala convegni dell'impianto petrolifero falconarese. La relazione è stata tenuta dall'aministratore delegato, Clemente Napolitano, alla presenza del diretttore, Franco Bellucci, e del vice, Vincenzo Cleri. Un confronto, aperto anche al pubblico, necessario per tracciare un quandro completo della situazione relativa alle performance ambientali e della sicurezza dello stabilimento di Falconara. In sostanza il 2000 è stato definito come l'anno della svolta verso una raffieneria «bianca»: più ambientale e volta al rispetto dell'ambiente circostante e con il fine di ridurre anno dopo anno l'impatto con il territorio circostante. Dall'analisi dei dati si denota come tutte le emissioni sono in forte calo e i consumi di acqua sono stati ridotti di un quarto. Anche i rifiuti, soprattutto quelli speciali, sono inferiori. Degno di nota il sempre maggiore utilizzo di combustibili puliti rispetto a quelli più pesanti. Clemente Napolitano, nel suo intervento, ha posto in risalto la disponibilità e la responsabilità nei confronti del territorio. Un'attenzione confermata anche dal trasferimento della sede legale di tre società del gruppo Api da Roma a Falconara e che si traduce in un sostanziale intervento economico regionale. «Abbiamo mantenuto tutti gli impegni assunti — ha detto il direttore dell'impianto, Franco Bellucci — oltre che agevolare il dialogo con gli enti di controllo, le istituzioni di riferimento e i sindacati». Bellucci ha inoltre evidenziato gli ingenti investimenti che sono stati messi in atto per «formare» il personale in materia di sicurezza e di ambiente. Oltre 27mila ore di addestramento pari a un dispendio economico di 14 milioni di euro per il settore sicurezza e circa 12 milioni di euro per quello ambientale. Dal 1998 al 2000, inoltre, progressi tangibili sono stati ottenuti per ciò che concerne la gravità degli incidenti diminuiti del 10%. Risultati ottimali, quelli raggiunti, grazie alla convergenza di tre fattori: uomini, mezzi e impianti ad alta tecnologia. «Esiti positivi questi — ha spiegato Vincenzo Cleri — che si apprestano a essere confermati nel 2001». Adesso l'Api si pone altri obiettivi ambiziosi: quelli rappresentati dalle certificazioni Iso 14001 per l'ambiente e Ohsas 18001 per la sicurezza. Soddisfazione è stata inoltre espressa, dai vertici dell'azienda, per i risultati ottenuti dal nuovo impianto Igcc che nel 2001 ha prodotto oltre 1,4 miliardi di Kilowatt.

 
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