Bilancio
triennale, lo sfogo di Carletti. «Atteggiamento disinvolto e
spregiudicato». Gli investimenti in cantiere
Regione “avara” con
Falconara
«Incassa 13 miliardi di Irap
dall’Api ma ci dà sempre gli stessi soldi»
FALCONARA - Ben 21 milioni di
euro previsti nel bilancio triennale 20002-2004 per l’anno
in corso, seguiti da 10 milioni per il 2003 e da 11 per il
2004. E nonostante il comune si sia avventurato in programmi
di investimento rilevanti è comunque riuscito a mantenere il
fondo di riserva con 1 miliardo e 600 milioni di lire, da
utilizzare per far fronte alle emergenze. E sul versante
tasse? Non sono previsti aumenti rilevanti, anche perchè Ici
e Irpef hanno già raggiunto il livello massimo. Congelata,
invece, per il 2002 la tassa sui rifiuti, che però subirà un
ritocco nel 2003. Ad incrementare, attorno al 5%, sono la
tassa sulla pubblicità e le affissioni, mentre viene
eliminata quella sull’ombra. Nota dolente, però, è l’Irap.
L’Api l’anno scorso ha trasferito la ragione sociale sul
territorio marchigiano, e la quota Irap è finita nelle casse
della Regione che però negli ultmi cinque anni ha mantenuto
invariati i trasferimenti al Comune. Ma dalla Regione non ci
sono stati segnali in questo senso, quindi nel bilancio
comunale 2002-2004 non si sono potuti prevedere quei soldi.
Sulla questione la stessa Margherita locale intende chiedere
delucidazioni a livello regionale. L’Api, infatti, ha già
versato il primo acconto (il 65% sul 90% dell’intera quota)
a novembre 2001, mentre a giugno 2002 è previsto il saldo
che ammonta attorno ai 13 miliardi di lire l’anno. Una cifra
da capogiro di cui Falconara, almeno in parte, dovrebbe
beneficiare, invece, in realtà, almeno per ora, non è così.
«L’Irap per il Comune di Falconara - spiega il sindaco
Carletti - è rimasta sempre allo stesso importo, anche
perché corrisponde alla vecchia Iciap. Sta alla Regione
decidere se versare parte dell’Irap derivante dall’Api nelle
nostre casse, perché non è tenuta a farlo». Ma l’intenzione
non sembra esserci. «E’ un atteggiamento - sottolinea
Carletti che conforta la mia convinzione: in Regione c’è
molta disinvoltura e spregiudicatezza». Per i lavori
pubblici ben 12.175.398 euro sono previsti per il 2002. Tra
i lavori più significativi: 154.937 euro per la
ristrutturazione dell’ex sala comunale piazza Municipio da
adibire a sede universitaria per settembre 2002, quasi 500
mila euro per l’adeguamento alle normative di sicurezza
delle scuole Peter Pan e Giulio Cesare, 384.00 euro per lo
stabile per la musica di via Marsala. Oltre 2 i milioni di
euro per la ristrutturazione di strade e marciapiedi, 103
mila euro per la realizzazione dell’edificio polivalente per
lo sport a Castelferretti, 25 mila euro per adeguare il
Palabadiali per la pallamano, 139 mila euro per il
completamento della discarica, al massimo in due anni
esaurita, 51.646 euro per lo studio di fattibilità per il
parcheggio sotterraneo a parco Kennedy e 8.249 euro per le
vie di fuga a Villanova e Fiumesino. Poco più di 7 milioni
di euro, invece, i finanziamenti per il settore lavori
pubblici, dove tra i progetti più importanti spicca
l’acquisto del castello di Castelferretti e la chiesetta
interna, ormai ufficiale, per 420 mila euro, rintracciabili
attraverso i fondi previsti per il recupero di edifici
storici. Il sogno, così, finalmente si realizza. 1.560.800
euro sono per Montedomini, per cui verrà redatta una scheda
progettuale, 53 mila euro per il monitoraggio del rischio
idrogeologico sul versante costiero di Falconara, 129 euro
per la riconversione delle attività economiche a Villanova,
700 mila euro per l’acquisto dell’area dell’ex Molino, 130
mila euro per il nuovo parcheggio in via flaminia 473. Per
il 2003 sono previsti anche 516 mila euro (altrettanti nel
2004) per l’adeguamento alle normative di sicurezza ed
antincendio degli edifici scolastici.
SICUREZZA
Raffineria, dimezzata
l’anidride solforosa Ma sindaco e giunta snobbano il vertice
FALCONARA - Un rapporto
quello presentato ieri all’Api da cui emerge un quadro in
miglioramento, su cui, però, non tutti i politici si sono
trovati d’accordo, mentre tra le autorità non c’era il
sindaco o un rappresentante della falconarese. Un vuoto
chiarito così da Carletti: «E’ un momento molto impegnativo
per l’amministrazione. E poi non siamo attratti da questo
tipo di incontri, tanto più quando precedono un appuntamento
per noi rilevante: il ricorso dell’Api al Consiglio di Stato
a Roma. I nostri rapporti col territorio e con l’azienda
sono impostati in modo corretto e, in questo momento,
abbiamo ritenuto di evitare atteggiamenti che potessero
influenzare i fatti prima di una vigilia così importante».
Il bilancio è stato tracciato dall’ing. Franco Bellucci,
direttore dell’Api, da Vincenzo Cleri, responsabile
sicurezza e da Clemente Napolitano, amministratore delegato
di Api raffineria di Ancona nel corso della presentazione
del 2° Rapporto Ambiente e sicurezza. Cleri, in particolare,
ha riferito che le tonnellate di anidride solforosa diffuse
nell' aria sono passate in quattro anni da 7.000 a 3.000,
con una previsione per il 2001 di un' ulteriore discesa a
2.000. Gli ossidi di azoto, precursori della formazione
dell' ozono, sono pure calati da 1200 tonnellate a sotto
quota mille (biennio 1999-2000), con la previsione che nel
2001 si attesteranno attorno alle 900 tonnellate». Sul
fronte formazione, poi, nel 2000 su 27.000 ore di
addestramento il 36% è stato dedicato alla sicurezza e
all’ambiente per i dipendenti diretti, mentre 5000 le ore
per le ditte appaltatrici». Ben 26 milioni di euro, inoltre,
i soldi spesi nel 2000 dall’azienda, di cui 12 milioni per
l’ambiente e 14 per la sicurezza. Obiettivi del 2002: le
certificazioni Iso 140001 (ambiente) e la Ohsas 18001
(sicurezza), poi nel 2003 anche la Emas II. Ma nel corso
della presentazione pubblica, critiche sono venute da
Giancarlo Scortichini, capogruppo comunale ds: «Riconosco
all’azienda gli sforzi fatti, ma non tutto è perfetto.
L’impatto della nuova centrale, da cui ci si aspetterebbe
efficienza, è avvertito in modo pesante. Il Comune ha
previsto, al termine delle concessioni, un’altra
destinazione per l’area: una realtà con cui l’azienda deve
iniziare a fare i conti». Tra gli intervenuti Carlo
Ciccioli, Marco Lucchetti e Marco Amagliani che ha
sottolineato il ruolo di Rifondazione nell' inserimento
della Raffineria fra gli elementi a ragione della
dichiarazione ad alto rischio dell' area, mentre la
Sbarbati, riferendosi all’assenza di Carletti, ha
sottolineato «che gli assenti hanno sempre torto». |
Ottaviani:
ok per il by-pass Amagliani: dov'è Carletti?
FALCONARA — «Molti passi sono
stati fatti verso la compatibilità tra la raffineria e il
territorio circostante e ulteriori se ne faranno con
l'approvazione del progetto per il by pass ferroviario». E'
l'assessore regionale all'ambiente, Roberto Ottaviani, a
confermare la fattibilità del progetto per il quale la
regione stanzierà 500 milioni di lire. Il disegno prevede
l'eliminazione della parte di rete ferroviaria che
attraversa la raffineria Api. Una curva creata appositamente
a pochi metri dall'inizio dell'impianto petrolifero e che,
stando al progetto, costeggia la ex caserma Saracini. In tal
modo sarà necessario, così come risulta dal piano «Fiumesino
2000», indietreggiare il quartiere antistante la raffineria.
Ottaviani ha inoltre sottolineato come siano state messe in
atto «soluzioni interessanti per risolvere la conflittualità
tra impianto e territorio grazie all'investimento di ingenti
somme per migliorare le condizioni di sicurezza e nel
rispetto dell'ambiente circostante». Non sono però mancate
le polemiche nella lunga giornata dell'Api. A sollevarle, il
consigliere regionale di Rifondazione comunista, Marco
Amagliani che ha evidenziato ai presenti l'assenza del
sindaco, Giancarlo Carletti. Infatti, solo alcuni esponenti
del governo falconarese erano presenti. Giancarlo
Scortichini, capogruppo dei Ds, ha preso atto dei progressi
effettuati nel campo della salvaguardia per la pubblica
incolumità nel pieno rispetto dell'ambiente, ma ha
evidenziato come sia necessaria la dismissione dell'impianto
per la rinascita della città.
Sicurezza, un obiettivo
raggiunto
FALCONARA — Il 2000 è stato
l'anno dell'«obiettivo centrato» per quanto riguarda la
sicurezza all'interno della raffineria Api. Questo in
sintesi ciò che emerso dall'incontro che si è tenuto ieri,
nella sala convegni dell'impianto petrolifero falconarese.
La relazione è stata tenuta dall'aministratore delegato,
Clemente Napolitano, alla presenza del diretttore, Franco
Bellucci, e del vice, Vincenzo Cleri. Un confronto, aperto
anche al pubblico, necessario per tracciare un quandro
completo della situazione relativa alle performance
ambientali e della sicurezza dello stabilimento di
Falconara. In sostanza il 2000 è stato definito come l'anno
della svolta verso una raffieneria «bianca»: più ambientale
e volta al rispetto dell'ambiente circostante e con il fine
di ridurre anno dopo anno l'impatto con il territorio
circostante. Dall'analisi dei dati si denota come tutte le
emissioni sono in forte calo e i consumi di acqua sono stati
ridotti di un quarto. Anche i rifiuti, soprattutto quelli
speciali, sono inferiori. Degno di nota il sempre maggiore
utilizzo di combustibili puliti rispetto a quelli più
pesanti. Clemente Napolitano, nel suo intervento, ha posto
in risalto la disponibilità e la responsabilità nei
confronti del territorio. Un'attenzione confermata anche dal
trasferimento della sede legale di tre società del gruppo
Api da Roma a Falconara e che si traduce in un sostanziale
intervento economico regionale. «Abbiamo mantenuto tutti gli
impegni assunti — ha detto il direttore dell'impianto,
Franco Bellucci — oltre che agevolare il dialogo con gli
enti di controllo, le istituzioni di riferimento e i
sindacati». Bellucci ha inoltre evidenziato gli ingenti
investimenti che sono stati messi in atto per «formare» il
personale in materia di sicurezza e di ambiente. Oltre
27mila ore di addestramento pari a un dispendio economico di
14 milioni di euro per il settore sicurezza e circa 12
milioni di euro per quello ambientale. Dal 1998 al 2000,
inoltre, progressi tangibili sono stati ottenuti per ciò che
concerne la gravità degli incidenti diminuiti del 10%.
Risultati ottimali, quelli raggiunti, grazie alla
convergenza di tre fattori: uomini, mezzi e impianti ad alta
tecnologia. «Esiti positivi questi — ha spiegato Vincenzo
Cleri — che si apprestano a essere confermati nel 2001».
Adesso l'Api si pone altri obiettivi ambiziosi: quelli
rappresentati dalle certificazioni Iso 14001 per l'ambiente
e Ohsas 18001 per la sicurezza. Soddisfazione è stata
inoltre espressa, dai vertici dell'azienda, per i risultati
ottenuti dal nuovo impianto Igcc che nel 2001 ha prodotto
oltre 1,4 miliardi di Kilowatt. |