L’ULTIMO
INCIDENTE IN RAFFINERIA
Controlli sul serbatoio
imploso
FALCONARA - Tre anomalie
nell'area Igcc susseguitesi nell'arco di tre ore dalle 4.00
alle 7.00 della mattina di mercoledì 7 febbraio. E' la
ricostruzione effettuata dal Comando provinciale dei Vigili
del Fuoco, in seguito al sopralluogo avvenuto nelle prime
ore del pomeriggio di quello stesso giorno, su quanto
accaduto nello stabilimento petrolifero. L'intervento si è
reso necessario anche a seguito della richiesta del Comune
di Falconara di verificare gli inconvenienti rilevati e,
come si apprende dal documento dei Vigili, già segnalati al
Comando provinciale dalla stessa Api. Dopo le prime
generiche e insoddisfacenti versioni sull’episodio,
catalogato come un «leggero inconveniente» è finalmente
possibile fare chiarezza. Quella che proponiamo qui di
seguito è, in sintesi, la sequenza degli inconvenienti come
sono stati ricostruiti nel rapporto dei pompieri: la perdita
di gas dalla flangia con arresto, per motivi di sicurezza,
del gassificatore n.2., il malfunzionamento di una valvola
con conseguente rumorosità e l'implosione di un serbatoio
d'acqua distillata, alto 15 metri e di 10 metri di diametro.
Ore 4.30 circa, prima anomalia: «è stata rilevata secondo la
relazione dei Vigili del Fuoco, inviata anche al Ministero
dell'Interno una modesta perdita di gas combustibile sulla
linea di gassificazione del gassificatore n°2. E' stata,
perciò, effettuata la procedura di fermata del gassificatore
n°2 e il conseguente convogliamento del gas prodotto nella
torcia idrocarburica». Poi, alle 6.30 circa il secondo
inconveniente: «il blocco di una valvola regolatrice del
flusso di gas alla turbina che ha costretto gli operatori al
convogliamento del restante gas verso il sistema di torcia».
Conseguenza? «Si è determinato dice il documento un
consistente reflusso di gas in torcia. Tale fenomeno, avendo
effetti acustici rilevanti, corrispondenti al botto
avvertito dai cittadini ha determinato allarme presso la
popolazione e i tecnici del comune di Falconara». Infine
alle 7.00 la terza anomalia: «durante la fermata del
gassificatore n°2 l'acqua di raffreddamento è stata inviata
al serbatoio di stoccaggio acqua, denominato TK8101. Alle
7.00 lo stesso serbatoio subiva un'implosione con
conseguente deformazione plastica del mantello». In altri
termini, si è accartocciato su se stesso e l'invito dei
Vigili del Fuoco alla raffineria Api è di verificarne la
staticità per evitare che costituisca pericolo e di
ricercare le cause che ne hanno determinato l'implosione.
Intanto prosegue la trafila legale per il ricorso presentato
dall'Api contro la dichiarazione di area ad alto rischio.
Hanno accettato l'incarico, infatti, i cinque consulenti
tecnici d'ufficio, i super periti super partes. Periti,
invece, di parte per l’amministrazione comunale di Falconara
Marittima sono il dott. Paolo Angeloni, dirigente
dell'ufficio ambiente, e il prof. Latini, preside della
facoltà di Ingegneria.
VERTICE-SICUREZZA ALL’API
RAPPORTO AMBIENTE - La
raffineria scende in campo per spiegare obiettivi e
risultati raggiunti in un anno di lavoro. Rapporto ambiente
e sicurezza 2000: è questo il documento che la raffineria
Api presenterà domani nel corso di un incontro con la stampa
e i suoi referenti sul territorio. Si tratta del 2° Rapporto
Ambientale dello stabilimento petrolifero Api, quest'anno
esteso anche alla Sicurezza, secondo le tendenze e gli
standard internazionali.
GLI OBIETTIVI - In pratica
l'azienda, illustrerà gli obiettivi prefissati e quelli
raggiunti nel corso del 2000 e confermati anche nel 2001.
Presenti all'iniziativa i massimi vertici aziendali:
l'amministratore delegato di Api raffineria di Ancona S.p.a.,
ing. Clemente Napolitano, il direttore, ing. Franco Bellucci,
e il vice direttore della raffineria, ing. Vincenzo Cleri.
LE MODALITA’ - Uno spazio
particolare sarà dedicato alla stampa che potrà contare su
un incontro riservato, alle 10, nella sala ottagonale dello
stabilimento. Seguirà la presentazione del documento al
pubblico che vede tra gli invitati tutti i principali
referenti dell'azienda sul territorio. |
Api,
Carletti scrive alla Procura
FALCONARA — Il sindaco
Carletti ha inviato alla Procura di Ancona e al sostituto
procuratore Andrea Belli, la relazione dei vigili del fuoco
a seguito dell'incidente alla raffineria Api, dichiarando l'
impossibilità di adottare provvedimenti idonei per la
salvaguardia della pubblica e privata incolumità. L'
amministrazione comunale vuole insomma maggiore chiarezza
sul contenuto del rapporto dei vigili e sui fatti realmente
accaduti giovedì 7 febbraio. Nel documento che Carletti ha
inviato alle autorità preposte, sottolinea che «nel testo
non vengono specificate le ragioni per le quali sono stati
richiesti provvedimenti cautelativi» e le cause che hanno
condotto ad un giudizio così severo. Dunque la «patata
bollente» passa adesso in mano alla Procura che indagherà
sul perché i vigili del fuoco, nella persona del comandante
provinciale, Adriano Pallone, hanno emesso tale verdetto.
Nel frattempo non si placano le polemiche del dopo
incidente. I cittadini a sostegno dell'azienda petrolifera
puntano sulla permanenza della stessa nel territorio e a
spada tratta difendono il mantenimento dei livelli
occupazionali, che l'Api ha sempre garantito. Contro sono
invece i comitati cittadini dei quartieri di Villanova e
Fiumesino estenuati dai ripetuti allarmi. In particolare la
loro apprensione è rivolta non tanto ai singoli incidenti
quanto al perenne stato di emergenza con cui convivono dal
momento dell'espansione dell'impianto e considerano
l'episodio dello scorso giovedì «la prova dell'assoluta
incompatibilità dell'intero impianto con il territorio, la
salute e la tranquillità dei cittadini». La raffineria dal
canto suo si difende definendo quello dello scorso giovedì
«un leggero inconveniente presso l'apparecchiatura dell'area
Igcc» e giustifica il boato delle 6.30 come la diretta
conseguenza del blocco tempestivo del gassificatore, da
parte degli operatori, per consentire i controlli necessari.
Poco ancora si dovrà inoltre attendere per un altro
giudizio, quello dell'approvazione o meno al Senato
dell'emendamento presentato dal Verde, Marco Lion che
inserisce Falconara tra i siti di importanza nazionale da
bonificare e riqualificare.
Il documento della
«discordia»
FALCONARA — L'intervento dei
vigili del fuoco presso la raffineria Api, è avvenuto
attorno alle 14 dello scorso 7 febbraio. Sono stati
preventivamente avvertiti dalla stessa azienda petrolifera
e, assieme ai tecnici dell'Api, hanno rilevato «una modesta
perdita di gas combustibili sulla linea di gassificazione
procedendo in tal modo al blocco del gassificatore n°2 e
facendo convogliare in torcia il gas prodotto». «Dopodiché —
spiegano i vigili del fuoco nella relazione — si è
verificato il blocco parziale di una valvola regolatrice del
flusso di gas che ha costretto gli operatori a dirigere il
restante gas in torcia». E' stato proprio quest'ultimo
episodio a determinare il forte boato percepito in diverse
zone della città. Un altro incidente è seguito solo poche
ore dopo. Infatti a seguito della fermata del gassificatore,
l'acqua di raffreddamento è stata inviata nel serbatoio che
ha subito un implosione tale da deformarne la plastica. Al
momento dell'intervento dei vigili del fuoco l'impianto
risultava comunque sotto controllo e gli operatori della
raffineria avevano provveduto a transennare l'area
limitrofa. Il comandante provinciale che ha stilato il
rapporto, a chiusura del documento, ha sancito la necessità
di effettuare le dovute verifiche all'impianto e di
stabilire le cause che hanno determinato gli incidenti.
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