Nell’ultimo
incidente all’Api accartocciato serbatoio d’acqua
FALCONARA - Tre, secondo la
relazione tecnica dei Vigili del Fuoco, gli inconvenienti
che l'altra mattina hanno causato l'incidente all'area Igcc.
Il primo è una perdita di gas dalla flangia, una tubazione
terminale, con conseguente arresto del gassificatore n.2. Il
malfunzionamento della valvola in fase di blocco della
centrale è, invece, il secondo che ha provocato il
convogliamento del gas in torcia e il rumore avvertito. Il
terzo inconveniente riguarda un serbatoio di acqua
distillata, alto 15 metri e di 10 metri di diametro, che si
sarebbe accartocciato su se stesso a causa di una
depressione interna. Frattanto il capogruppo dei Verdi in
Regione, Marco Moruzzi, ha presentato un'interrogazione al
presidente della giunta sul guasto dell’altro ieri mattina
alla centrale Igcc dell'Api, che l' azienda ha definito un
«leggero inconveniente tecnico». Per Moruzzi quello di ieri
è «l'ennesimo incidente che interessa la centrale
termoelettrica proprio nella parte più nuova e
tecnologicamente avanzata dell' impianto, la stessa che
secondo l' Api sarebbe in grado di offrire il massimo delle
garanzie di sicurezza». Fra le altre cose Moruzzi vuol
sapere dalla giunta perché il riavvio dell' impianto, dopo
una fermata, «non venga di norma preannunciato e condotto in
orari tali da non seminare panico tra la popolazione
residente, che farebbe volentieri a meno di questi bruschi
risvegli».
Ferrocisterne, “diffidate”
le autorità
FALCONARA - Un'assicurazione
sulla vita per Villanova: è l'atto di diffida al prefetto,
all'ispettore regionale e al Comandante provinciale dei
vigili del fuoco. Il documento, reso noto solo ora, risale a
giugno 2001 e denuncia che «lo spostamento delle
ferrocisterne - deciso allora da Trenitalia, società delle
Fs che gestisce lo scalo merci - contenenti sostanze
pericolose dal primo al quarto binario dello scalo merci di
via Aspromonte non innalza il livello di sicurezza per la
popolazione». E proprio per garantire l'attuazione di
interventi a tutela della salute pubblica sulle distanze di
sicurezza a cui devono sostare le ferrocisterne che
trasportano prodotti infiammabili, tossici e corrosivi,
lasciate in sosta a meno di 30 metri dalle case, il comitato
cittadino di Villanova ha preso carta e penna. E ha così
diffidato le autorità perché con atto formale si assumano la
responsabilità di non pericolosità della sosta di queste
ferrocisterne. «Un atto - spiega Loris Calcina del comitato
- che finora non c'è mai stato» Ma la battaglia non termina
qui. Infatti, la notizia recente è quella dello spostamento
dei vagoni verso l'ex Rialzo, a circa 100 metri dalle
abitazioni. Novità che, però, non trova concordi i
cittadini. «E' una soluzione inadeguata perché sposta
semplicemente il problema da una zona all'altra zona di
Villanova» dice il comitato. «Da maggio a settembre quella
spiaggia è molto frequentata sia dai bagnanti che dai
proprietari dei 50 manufatti della spiaggia limitrofa». E
rimane una questione: «le autorità non avevano stabilito che
lo scalo merci dovesse andarsene definitivamente da qui?»
chiede Calcina. «A noi sembra, invece, che le decisioni di
Trenitalia vadano in un'altra direzione. Nel caso, ci
riserveremo altri provvedimenti come l'atto di diffida». |
L'Api: «E'
stato un piccolo inconveniente»
FALCONARA — L'azienda Api
formalizzerà in un incontro fissato per il prossimo lunedì,
un documento stilato in occasione della presentazione del
secondo rapporto ambientale dell'impianto petrolifero di
Falconara. Un meeting nel quale interverranno tutte le
massime autorità, dall'amministratore delegato dell'azienda,
Clemente Napolitano al direttore della raffineria, Franco
Bellucci affiancato dal suo vice, Vincenzo Cleri. L'invito
rivolto esclusivamente ai giornalisti, sarà improntato sul
confronto delle tematiche riguardanti la sicurezza
dell'impianto e il rischio di incompatibilità ambientale. Un
confronto quello proposto dal gruppo dirigenziale di Api
«per permettere agli operatori dell'informazione un più
agevole approfondimento dei temi di loro interesse». Il
giorno dopo l'incidente non ci sono state ripercussioni.
L'attività della raffineria è proseguita e l'Api tende a
precisare che quello di due giorni fa «è stato un leggero
inconveniente presso un'apparecchiatura dell'area Igcc».
Anche se grande è stato lo spavento l'azienda petrolifera
rende noto che «gli operatori hanno tempestivamente messo in
atto le procedure per il blocco del gassificatore in modo da
attuare i controlli necessari». La maestosità della fiamma è
stata appunto determinata dal convoglio in torcia dei gas di
sintesi ed è proprio durante questo passaggio che si sono
verificate le emissioni rumorose. «Sono durate circa cinque
minuti — rende noto l'Api — e non ci sono state fuoruscite
odorigene». Dello stesso parere non sono però i cittadini
dei quartieri limitrofi riversati in strada per vedere che
cosa stesse accadendo. |