RASSEGNA STAMPA 09.02.2002

 

MESSAGGERO
Nell’ultimo incidente all’Api accartocciato serbatoio d’acqua

FALCONARA - Tre, secondo la relazione tecnica dei Vigili del Fuoco, gli inconvenienti che l'altra mattina hanno causato l'incidente all'area Igcc. Il primo è una perdita di gas dalla flangia, una tubazione terminale, con conseguente arresto del gassificatore n.2. Il malfunzionamento della valvola in fase di blocco della centrale è, invece, il secondo che ha provocato il convogliamento del gas in torcia e il rumore avvertito. Il terzo inconveniente riguarda un serbatoio di acqua distillata, alto 15 metri e di 10 metri di diametro, che si sarebbe accartocciato su se stesso a causa di una depressione interna. Frattanto il capogruppo dei Verdi in Regione, Marco Moruzzi, ha presentato un'interrogazione al presidente della giunta sul guasto dell’altro ieri mattina alla centrale Igcc dell'Api, che l' azienda ha definito un «leggero inconveniente tecnico». Per Moruzzi quello di ieri è «l'ennesimo incidente che interessa la centrale termoelettrica proprio nella parte più nuova e tecnologicamente avanzata dell' impianto, la stessa che secondo l' Api sarebbe in grado di offrire il massimo delle garanzie di sicurezza». Fra le altre cose Moruzzi vuol sapere dalla giunta perché il riavvio dell' impianto, dopo una fermata, «non venga di norma preannunciato e condotto in orari tali da non seminare panico tra la popolazione residente, che farebbe volentieri a meno di questi bruschi risvegli».

Ferrocisterne, “diffidate” le autorità

FALCONARA - Un'assicurazione sulla vita per Villanova: è l'atto di diffida al prefetto, all'ispettore regionale e al Comandante provinciale dei vigili del fuoco. Il documento, reso noto solo ora, risale a giugno 2001 e denuncia che «lo spostamento delle ferrocisterne - deciso allora da Trenitalia, società delle Fs che gestisce lo scalo merci - contenenti sostanze pericolose dal primo al quarto binario dello scalo merci di via Aspromonte non innalza il livello di sicurezza per la popolazione». E proprio per garantire l'attuazione di interventi a tutela della salute pubblica sulle distanze di sicurezza a cui devono sostare le ferrocisterne che trasportano prodotti infiammabili, tossici e corrosivi, lasciate in sosta a meno di 30 metri dalle case, il comitato cittadino di Villanova ha preso carta e penna. E ha così diffidato le autorità perché con atto formale si assumano la responsabilità di non pericolosità della sosta di queste ferrocisterne. «Un atto - spiega Loris Calcina del comitato - che finora non c'è mai stato» Ma la battaglia non termina qui. Infatti, la notizia recente è quella dello spostamento dei vagoni verso l'ex Rialzo, a circa 100 metri dalle abitazioni. Novità che, però, non trova concordi i cittadini. «E' una soluzione inadeguata perché sposta semplicemente il problema da una zona all'altra zona di Villanova» dice il comitato. «Da maggio a settembre quella spiaggia è molto frequentata sia dai bagnanti che dai proprietari dei 50 manufatti della spiaggia limitrofa». E rimane una questione: «le autorità non avevano stabilito che lo scalo merci dovesse andarsene definitivamente da qui?» chiede Calcina. «A noi sembra, invece, che le decisioni di Trenitalia vadano in un'altra direzione. Nel caso, ci riserveremo altri provvedimenti come l'atto di diffida».

 
RESTO DEL CARLINO
L'Api: «E' stato un piccolo inconveniente»

FALCONARA — L'azienda Api formalizzerà in un incontro fissato per il prossimo lunedì, un documento stilato in occasione della presentazione del secondo rapporto ambientale dell'impianto petrolifero di Falconara. Un meeting nel quale interverranno tutte le massime autorità, dall'amministratore delegato dell'azienda, Clemente Napolitano al direttore della raffineria, Franco Bellucci affiancato dal suo vice, Vincenzo Cleri. L'invito rivolto esclusivamente ai giornalisti, sarà improntato sul confronto delle tematiche riguardanti la sicurezza dell'impianto e il rischio di incompatibilità ambientale. Un confronto quello proposto dal gruppo dirigenziale di Api «per permettere agli operatori dell'informazione un più agevole approfondimento dei temi di loro interesse». Il giorno dopo l'incidente non ci sono state ripercussioni. L'attività della raffineria è proseguita e l'Api tende a precisare che quello di due giorni fa «è stato un leggero inconveniente presso un'apparecchiatura dell'area Igcc». Anche se grande è stato lo spavento l'azienda petrolifera rende noto che «gli operatori hanno tempestivamente messo in atto le procedure per il blocco del gassificatore in modo da attuare i controlli necessari». La maestosità della fiamma è stata appunto determinata dal convoglio in torcia dei gas di sintesi ed è proprio durante questo passaggio che si sono verificate le emissioni rumorose. «Sono durate circa cinque minuti — rende noto l'Api — e non ci sono state fuoruscite odorigene». Dello stesso parere non sono però i cittadini dei quartieri limitrofi riversati in strada per vedere che cosa stesse accadendo.

 
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