Ore 6,20: paura
specie per i residenti a ridosso della raffineria che hanno
sentito anche un odore acre. L’azienda smentisce tale
circostanza
Un boato all’Api,
risveglio col brivido
Si è ripete l’ inconveniente
del gassificatore. Niente rischi ma il fragore ha creato
apprensione
FALCONARA - Brivido di paura
ieri mattina per gli abitanti di Falconara risvegliati
all'improvviso da un secco botto. Rumore come di un aereo,
fiamma alta e un fragore: questo lo scenario che alle 6.20
di ieri mattina ha coinvolto i cittadini di Villanova,
Fiumesino, zona del centro e Falconara Alta. Immediato
l'intervento sul posto dei Vigili ambientali del comune di
Falconara, del dirigente dell'Ufficio Ambiente, Paolo
Angeloni e dei Vigili del Fuoco. Numerose, infatti, le
segnalalozioni dei residenti pervenute al numero verde
dell'ufficio, in procura e anche in prefettura. A causare
l'ennesimo inconveniente nell'area dell'Igcc sono stati,
secondo il comune, la perdita di gas da un tubo e il
malfunzionamento di una valvola. «Abbiamo sentito un botto -
hanno raccontato i residenti - un rumore sordo, poi abbiamo
visto che la torcia della centrale si innalzava e si è
avvertita anche una forte puzza». Un odore acre percepito
anche nella zona del centro, del cimitero, con via Donaggio,
Zambelli e Cesanelli, e anche di Falconara Alta, così ci è
stato riferito. Ma cosa è successo? «Dopo un approfondito
esame - informa il Comune - si è potuto ricondurre i
fenomeni ad una perdita di gas di sintesi al termine di una
condotta e al conseguente arresto, per ragioni di sicurezza,
del gassificatore n.2. La successiva entrata in funzione
della torcia sonica, causa malfunzionamento di una valvola,
ha presumibilmente prodotto il rumore avvertito dalla
popolazione. Si è anche verificata l'implosione di un
serbatoio d'acqua». Secondo lo stabilimento petrolifero il
fenomeno di ieri mattina è imputabile ad «un leggero
inconveniente presso un'apparecchiatura dell'area Igcc. A
seguito del quale è stato deciso di bloccare un
gassificatore in modo da procedere ai controlli. Come da
prassi, sono entrati in azione i sistemi che hanno
convogliato in torcia il gas di sintesi presente nel
gassificatore. Nel passaggio si sono verificate delle
emissioni rumorose intorno alle 6.00 circa, che sono durate
5 minuti». In contrasto invece la versione ufficiale
dell’Api Secondo l’azienda innfatti «non si sono verificate
emissioni odorigene». Le stesse centraline dell'Arpam, che
rilevano inquinanti come gli Nox e l'SO2, effettivamente non
hanno registrato la loro presenza, ma ciò non toglie che
potrebbe trattarsi di altre sostanze per cui le centraline
non sono attrezzate. Situazione in passato già verificatasi.
E proprio in questi giorni l'Arpam sta predisponendo
l'installazione della rete di monitoraggio per
l'inquinamento acustico che permetterà di individuare
ufficialmente le fonti di emissione rumorosa, siano esse
auto, aerei o centrali termoelettriche. Intanto i sindacati
tornano a parlare del rapporto tra l'azienda e il territorio
in seguito alla rafforzata presa di posizione sul futuro
dell'Api da parte del consiglio comunale nell'ultima assise.
«L'attività della raffineria - scrivono Filcea Cgil, Femca
Cisl e Uilcem Uil - può essere compatibile sia con il
territorio che con la cittadinanza, ma solo la continuità
lavorativa può essere garanzia per gli impegni sulla
sicurezza da parte dell'azienda».
NELLE GRANDI SCELTE SARA’
DECISIVO IL RUOLO STRATEGICO DI FALCONARA
Pubblichiamo in anteprima,
per gentile concessione, l’articolo di fondo che Giancarlo
Carletti, sindaco di Falconara Marittima, ha scritto per “Il
Comune di Falconara", il periodico municipale che sarà in
distribuzione presso le case dei cittadini nei prossimi
giorni.
FALCONARA è il volano attorno
al quale ruotano tutte le dinamiche economiche e sociali
della Regione Marche. Una realtà unica. Sembra costruita
strategicamente per dare servizi di un’area molto vasta. Un
ideale interfaccia per il capoluogo anconetano con il resto
della provincia che ha, da sempre, nel sistema produttivo la
sua arma vincente. Un ponte ideale verso l’Est Europa ma nel
tempo stesso inevitabile snodo per nord, sud e centro
Italia. Da qui la volontà di non lasciarsi schiacciare da
vecchi schemi di spartizione e da logiche di campanile. Si
rischierebbe di non valorizzare e di snaturare le legittime
finalità se altri interlocutori istituzionali, privi di
un’adeguata visione di un sistema autentico di sviluppo in
un’area vasta, dovessero procedere nell’amministrare secondo
logiche paesane devastanti. Il tutto potrebbe
pericolosamente far imboccare una strada senza ritorno. Le
necessità concrete di una comunità e di un territorio
debbono comunque sempre prevalere.Occorre ragionare in tempi
e modalità programmatorie evitando l’insidia, tanto cara a
noi politici, di compiacere e non dispiacere. La politica
del “quotidiano" è illusoria, effimera ed incapace di
costruire qualunque opportunità per il futuro. Evitiamo
quindi soluzioni mascherate da “non scelte" che rischiano di
paralizzare l’intero sistema di sviluppo sociale ed
economico. Per evitare questo pericolo ci stiamo impegnando
con tutte le forze per progettare il terriorio nella
molteplicità delle sue espressioni: culturali, politiche e
sociali. Occorre esaltare il senso di appartenenza, la
dignità di essere e l’orgoglio per la realtà che ci
appartiene. Quello che stiamo definendo è un modello di
sviluppo in un’area vasta al servizio dei suoi cittadini che
non può, e non deve, essere suddito del potere e dei suoi
“affari". Per raggiungere questo obiettivo è indispensabile
associare tra loro le forze umane, organizzate e spontanee,
che si riconoscono in queste finalità. Occorre stringere i
tempi, scegliere la direzione e sviluppare con fermezza il
trinomio ideazione, progettazione e realizzazione. A volte è
opportuno...correre per vincere. |
All'alba
svegliati da un boato
FALCONARA — Attimi di
terrore, ieri mattina alle 6, alla raffineria Api. Per
l'ennesima volta l'azienda petrolifera ha dovuto mettere in
atto una procedura di emergenza a seguito di una perdita di
gas di sintesi nell'area Igcc. La squadra operativa della
raffineria ha così bloccato il gassificatore provocando
appunto il forte boato. La grande quantità di gas defluito
in torcia a fatto sì che le dimensioni di questa divenissero
spropositate accrescendo la paura dei residenti dei
quartieri limitrofi. All'interno dell'impianto, inoltre, è
imploso un serbatoio di acqua a causa della depressione
provocata dal mal funzionamento della valvola. Una scena già
vista dunque e una sensazione già provata. Sono passati
appena tre mesi dall'ultimo incidente dove rimase ferito,
Andrea Giannoni il falconarese che riportò gravi ustioni in
alcune parti del corpo. Al boato, attorno alle 6.30, è
seguito poi un forte odore di zolfo percepibile in diverse
zone della città. La gravità dell'incidente non è stata tale
da richiedere però l'intervento immediato dei vigili del
fuoco e delle forze dell'ordine. Sul posto, a pochi minuti
dal fatto, sono intervenuti i vigili ambientali e il
dirigente del settore Paolo Angeloni. «Siamo stati allertati
dai cittadini residenti della zona attraverso il numero
verde — spiega Angeloni — e abbiamo effettuato un
sopralluogo per capire le cause degli eventi descritti dai
cittadini». A seguito delle verifiche effettuate
dall'ufficio ambiente del Comune, il dirigente ha appurato
che il boato è stato determinato dal mal funzionamento di
una valvola.
Parte l'ennesimo esposto
dei comitati di quartiere
FALCONARA — La reazione dei
residenti dei quartieri è stata immediata. Hanno infatti
presentato un esposto alla Procura, alla Prefettura e all'Arpam.
Svegliati alle 6 del mattino dal forte boato giunto fino
alla parte alta della città, gli abitanti di Fiumesino e
Villanova hanno ripercorso momenti vissuti appena tre mesi
fa. Intimoriti dal persistere delle condizioni di precarietà
hanno denunciano ufficilamente l'ennesimo incidente alla
raffineria Api e sostengono il perenne stato di emergenza in
cui verte l'intera città. Il sindaco Carletti sostiene che
questo nuovo episodio «induce l'amministrazione a effettuare
un maggiore controllo e la necessità di una più intensa
vigilanza». Nella tarda serata di ieri è giunto anche il
«verdetto» dei Vigili del fuoco recatesi nel sito della
raffineria su richiesta dell'ufficio ambiente del Comune. Il
rapporto inviato dalla squadra di pronto intervento al primo
cittadino mette in risalto la necessità di adottare idonei
provvedimenti per la salvaguardia della pubblica incolumità.
Se una «vittoria» era stata decretata solo due giorni fa, a
seguito del riconoscimento di area ad alto rischio della
città di Falconara includendola in tal modo nel piano
nazionale di recupero, quello di ieri è un ulteriore scontro
con la realtà. Pronti a dimostrare l'incompatibilità
dell'intero impianto con l'ambiente circostante i comitati
dei quartieri sono decisi a continuare la lunga battaglia
con l'azienda petrolifera che potrebbe concludersi con la
sentenza del Consiglio di Stato.
«Il problema non si
risolve così»
FALCONARA — «Spostare le
ferro-cisterne significa solo distanziare il pericolo».
Questa in sintesi la dichiarazione del comitato dei
cittadini residenti a Villanova in merito alla decisione
presa da Trenitalia di allontanare i mezzi dallo scalo merci
di Villanova. Adesso gli autocarri stazioneranno nel
piazzale dell'ex squadra rialzo nei pressi della spiaggetta.
«La decisione di modificarne la sosta — sostengono i
rappresentanti dei cittadini di Villanova — dimostra la
cecità di fronte all'inadeguatezza logistica dello scalo
merci ferroviario. Qualunque soluzione verrà adottata —
sottolineano — non porrà fine alla situazione di pericolo
rappresentato dal fatto che contengono sostanze tossiche e
infiammabili». La battaglia degli abitanti del quartiere ha
avuto origine a seguito del perdurare della rumorosità
provocata dall'accensione delle cisterne nonchè dai gas
emessi da queste. Più volte, i cittadini di Villanova hanno
infatti richiesto l'intervento delle autorità per porre fine
alla difficile situazione. I rappresentanti dei cittadini
ritengono adesso opportuno e necessario l'intervento
dell'Amministrazione locale nonché quello della Regione
sulla decisione presa dalla società dei trasporti
ferroviari. «Distanziare le cisterne di altri 60 metri
rispetto al centro abitato — affermano — non diminuirà il
pericolo. Inoltre c'è un particolare da non trascurare: il
parcheggio dove verrano fatte sostare, confina con una
spiaggia molto frequentata dai bagnanti e dai proprietari
degli oltre 50 manufatti».
Scontro tra sindacati e
Comune
FALCONARA — Stupore viene
espresso dalle organizzazioni sindacali della raffineria Api
a seguito delle dichiarazioni del Comune in merito
all'incompatibilità dell'azienda petrolifera con l'ambiente
circostante. «Gli incontri politici — sostengono i sindacati
— avevano lo scopo esclusivo di confrontare le posizioni e
le proposte sul mantenimento dei livelli occupazionali
attuali compatibilmente al potenziamento delle misure di
sicurezza e al rispetto dell'ambiente». Le Rsu dell'azienda
Api evidenziano inoltre come tali riunioni siano avvenute
solo con i partiti di opposizione e con lo Sdi. Infatti, a
distanza di due mesi dalla prima convocazione, la
maggioranza non ha ancora fissato l'appuntamento. |