RASSEGNA STAMPA 08.02.2002

 

MESSAGGERO
Ore 6,20: paura specie per i residenti a ridosso della raffineria che hanno sentito anche un odore acre. L’azienda smentisce tale circostanza

Un boato all’Api, risveglio col brivido

Si è ripete l’ inconveniente del gassificatore. Niente rischi ma il fragore ha creato apprensione

FALCONARA - Brivido di paura ieri mattina per gli abitanti di Falconara risvegliati all'improvviso da un secco botto. Rumore come di un aereo, fiamma alta e un fragore: questo lo scenario che alle 6.20 di ieri mattina ha coinvolto i cittadini di Villanova, Fiumesino, zona del centro e Falconara Alta. Immediato l'intervento sul posto dei Vigili ambientali del comune di Falconara, del dirigente dell'Ufficio Ambiente, Paolo Angeloni e dei Vigili del Fuoco. Numerose, infatti, le segnalalozioni dei residenti pervenute al numero verde dell'ufficio, in procura e anche in prefettura. A causare l'ennesimo inconveniente nell'area dell'Igcc sono stati, secondo il comune, la perdita di gas da un tubo e il malfunzionamento di una valvola. «Abbiamo sentito un botto - hanno raccontato i residenti - un rumore sordo, poi abbiamo visto che la torcia della centrale si innalzava e si è avvertita anche una forte puzza». Un odore acre percepito anche nella zona del centro, del cimitero, con via Donaggio, Zambelli e Cesanelli, e anche di Falconara Alta, così ci è stato riferito. Ma cosa è successo? «Dopo un approfondito esame - informa il Comune - si è potuto ricondurre i fenomeni ad una perdita di gas di sintesi al termine di una condotta e al conseguente arresto, per ragioni di sicurezza, del gassificatore n.2. La successiva entrata in funzione della torcia sonica, causa malfunzionamento di una valvola, ha presumibilmente prodotto il rumore avvertito dalla popolazione. Si è anche verificata l'implosione di un serbatoio d'acqua». Secondo lo stabilimento petrolifero il fenomeno di ieri mattina è imputabile ad «un leggero inconveniente presso un'apparecchiatura dell'area Igcc. A seguito del quale è stato deciso di bloccare un gassificatore in modo da procedere ai controlli. Come da prassi, sono entrati in azione i sistemi che hanno convogliato in torcia il gas di sintesi presente nel gassificatore. Nel passaggio si sono verificate delle emissioni rumorose intorno alle 6.00 circa, che sono durate 5 minuti». In contrasto invece la versione ufficiale dell’Api Secondo l’azienda innfatti «non si sono verificate emissioni odorigene». Le stesse centraline dell'Arpam, che rilevano inquinanti come gli Nox e l'SO2, effettivamente non hanno registrato la loro presenza, ma ciò non toglie che potrebbe trattarsi di altre sostanze per cui le centraline non sono attrezzate. Situazione in passato già verificatasi. E proprio in questi giorni l'Arpam sta predisponendo l'installazione della rete di monitoraggio per l'inquinamento acustico che permetterà di individuare ufficialmente le fonti di emissione rumorosa, siano esse auto, aerei o centrali termoelettriche. Intanto i sindacati tornano a parlare del rapporto tra l'azienda e il territorio in seguito alla rafforzata presa di posizione sul futuro dell'Api da parte del consiglio comunale nell'ultima assise. «L'attività della raffineria - scrivono Filcea Cgil, Femca Cisl e Uilcem Uil - può essere compatibile sia con il territorio che con la cittadinanza, ma solo la continuità lavorativa può essere garanzia per gli impegni sulla sicurezza da parte dell'azienda».

NELLE GRANDI SCELTE SARA’ DECISIVO IL RUOLO STRATEGICO DI FALCONARA

Pubblichiamo in anteprima, per gentile concessione, l’articolo di fondo che Giancarlo Carletti, sindaco di Falconara Marittima, ha scritto per “Il Comune di Falconara", il periodico municipale che sarà in distribuzione presso le case dei cittadini nei prossimi giorni.

FALCONARA è il volano attorno al quale ruotano tutte le dinamiche economiche e sociali della Regione Marche. Una realtà unica. Sembra costruita strategicamente per dare servizi di un’area molto vasta. Un ideale interfaccia per il capoluogo anconetano con il resto della provincia che ha, da sempre, nel sistema produttivo la sua arma vincente. Un ponte ideale verso l’Est Europa ma nel tempo stesso inevitabile snodo per nord, sud e centro Italia. Da qui la volontà di non lasciarsi schiacciare da vecchi schemi di spartizione e da logiche di campanile. Si rischierebbe di non valorizzare e di snaturare le legittime finalità se altri interlocutori istituzionali, privi di un’adeguata visione di un sistema autentico di sviluppo in un’area vasta, dovessero procedere nell’amministrare secondo logiche paesane devastanti. Il tutto potrebbe pericolosamente far imboccare una strada senza ritorno. Le necessità concrete di una comunità e di un territorio debbono comunque sempre prevalere.Occorre ragionare in tempi e modalità programmatorie evitando l’insidia, tanto cara a noi politici, di compiacere e non dispiacere. La politica del “quotidiano" è illusoria, effimera ed incapace di costruire qualunque opportunità per il futuro. Evitiamo quindi soluzioni mascherate da “non scelte" che rischiano di paralizzare l’intero sistema di sviluppo sociale ed economico. Per evitare questo pericolo ci stiamo impegnando con tutte le forze per progettare il terriorio nella molteplicità delle sue espressioni: culturali, politiche e sociali. Occorre esaltare il senso di appartenenza, la dignità di essere e l’orgoglio per la realtà che ci appartiene. Quello che stiamo definendo è un modello di sviluppo in un’area vasta al servizio dei suoi cittadini che non può, e non deve, essere suddito del potere e dei suoi “affari". Per raggiungere questo obiettivo è indispensabile associare tra loro le forze umane, organizzate e spontanee, che si riconoscono in queste finalità. Occorre stringere i tempi, scegliere la direzione e sviluppare con fermezza il trinomio ideazione, progettazione e realizzazione. A volte è opportuno...correre per vincere.

 
RESTO DEL CARLINO
All'alba svegliati da un boato

FALCONARA — Attimi di terrore, ieri mattina alle 6, alla raffineria Api. Per l'ennesima volta l'azienda petrolifera ha dovuto mettere in atto una procedura di emergenza a seguito di una perdita di gas di sintesi nell'area Igcc. La squadra operativa della raffineria ha così bloccato il gassificatore provocando appunto il forte boato. La grande quantità di gas defluito in torcia a fatto sì che le dimensioni di questa divenissero spropositate accrescendo la paura dei residenti dei quartieri limitrofi. All'interno dell'impianto, inoltre, è imploso un serbatoio di acqua a causa della depressione provocata dal mal funzionamento della valvola. Una scena già vista dunque e una sensazione già provata. Sono passati appena tre mesi dall'ultimo incidente dove rimase ferito, Andrea Giannoni il falconarese che riportò gravi ustioni in alcune parti del corpo. Al boato, attorno alle 6.30, è seguito poi un forte odore di zolfo percepibile in diverse zone della città. La gravità dell'incidente non è stata tale da richiedere però l'intervento immediato dei vigili del fuoco e delle forze dell'ordine. Sul posto, a pochi minuti dal fatto, sono intervenuti i vigili ambientali e il dirigente del settore Paolo Angeloni. «Siamo stati allertati dai cittadini residenti della zona attraverso il numero verde — spiega Angeloni — e abbiamo effettuato un sopralluogo per capire le cause degli eventi descritti dai cittadini». A seguito delle verifiche effettuate dall'ufficio ambiente del Comune, il dirigente ha appurato che il boato è stato determinato dal mal funzionamento di una valvola.

Parte l'ennesimo esposto dei comitati di quartiere

FALCONARA — La reazione dei residenti dei quartieri è stata immediata. Hanno infatti presentato un esposto alla Procura, alla Prefettura e all'Arpam. Svegliati alle 6 del mattino dal forte boato giunto fino alla parte alta della città, gli abitanti di Fiumesino e Villanova hanno ripercorso momenti vissuti appena tre mesi fa. Intimoriti dal persistere delle condizioni di precarietà hanno denunciano ufficilamente l'ennesimo incidente alla raffineria Api e sostengono il perenne stato di emergenza in cui verte l'intera città. Il sindaco Carletti sostiene che questo nuovo episodio «induce l'amministrazione a effettuare un maggiore controllo e la necessità di una più intensa vigilanza». Nella tarda serata di ieri è giunto anche il «verdetto» dei Vigili del fuoco recatesi nel sito della raffineria su richiesta dell'ufficio ambiente del Comune. Il rapporto inviato dalla squadra di pronto intervento al primo cittadino mette in risalto la necessità di adottare idonei provvedimenti per la salvaguardia della pubblica incolumità. Se una «vittoria» era stata decretata solo due giorni fa, a seguito del riconoscimento di area ad alto rischio della città di Falconara includendola in tal modo nel piano nazionale di recupero, quello di ieri è un ulteriore scontro con la realtà. Pronti a dimostrare l'incompatibilità dell'intero impianto con l'ambiente circostante i comitati dei quartieri sono decisi a continuare la lunga battaglia con l'azienda petrolifera che potrebbe concludersi con la sentenza del Consiglio di Stato.

«Il problema non si risolve così»

FALCONARA — «Spostare le ferro-cisterne significa solo distanziare il pericolo». Questa in sintesi la dichiarazione del comitato dei cittadini residenti a Villanova in merito alla decisione presa da Trenitalia di allontanare i mezzi dallo scalo merci di Villanova. Adesso gli autocarri stazioneranno nel piazzale dell'ex squadra rialzo nei pressi della spiaggetta. «La decisione di modificarne la sosta — sostengono i rappresentanti dei cittadini di Villanova — dimostra la cecità di fronte all'inadeguatezza logistica dello scalo merci ferroviario. Qualunque soluzione verrà adottata — sottolineano — non porrà fine alla situazione di pericolo rappresentato dal fatto che contengono sostanze tossiche e infiammabili». La battaglia degli abitanti del quartiere ha avuto origine a seguito del perdurare della rumorosità provocata dall'accensione delle cisterne nonchè dai gas emessi da queste. Più volte, i cittadini di Villanova hanno infatti richiesto l'intervento delle autorità per porre fine alla difficile situazione. I rappresentanti dei cittadini ritengono adesso opportuno e necessario l'intervento dell'Amministrazione locale nonché quello della Regione sulla decisione presa dalla società dei trasporti ferroviari. «Distanziare le cisterne di altri 60 metri rispetto al centro abitato — affermano — non diminuirà il pericolo. Inoltre c'è un particolare da non trascurare: il parcheggio dove verrano fatte sostare, confina con una spiaggia molto frequentata dai bagnanti e dai proprietari degli oltre 50 manufatti».

Scontro tra sindacati e Comune

FALCONARA — Stupore viene espresso dalle organizzazioni sindacali della raffineria Api a seguito delle dichiarazioni del Comune in merito all'incompatibilità dell'azienda petrolifera con l'ambiente circostante. «Gli incontri politici — sostengono i sindacati — avevano lo scopo esclusivo di confrontare le posizioni e le proposte sul mantenimento dei livelli occupazionali attuali compatibilmente al potenziamento delle misure di sicurezza e al rispetto dell'ambiente». Le Rsu dell'azienda Api evidenziano inoltre come tali riunioni siano avvenute solo con i partiti di opposizione e con lo Sdi. Infatti, a distanza di due mesi dalla prima convocazione, la maggioranza non ha ancora fissato l'appuntamento.

 
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