Carletti presenta il primo conto
all’Api
FALCONARA - Lotta agli
idrocarburi con un nuovo pozzo di captazione,
l'installazione delle palancole e l'implementazione del
recupero del surnatante dalle falde grazie ad uno studio
commissionato ad un luminare del campo, il prof. Francani
del Politecnico di Milano, che entro 3 mesi permetterà di
conoscere l'andamento delle acque sotterranee dell'area. Con
questi accorgimenti prosegue la bonifica all'Api, mentre il
Comune batte cassa chiedendo il rimborso sostenuto finora di
tasca propria per i lavori, circa 133 milioni. Ma ancora
tutto tace. Anche perché l'azienda petrolifera ha impugnato
l'ordinanza con cui il comune ha deciso di entrare nello
stabilimento e supervisionare la “pulizia". Quindi, pagare
ora sarebbe un po' come compiere un passo falso e dover
mettere tutto di nuovo in gioco. Dal canto suo,
l'amministrazione sembra decisa a proseguire su questa
strada e non si escludono ulteriori provvedimenti. Intanto
prosegue a ritmo serrato l'azione di bonifica che entro metà
febbraio prevede la realizzazione di palancole lungo il
fiume. Un primo tratto, il ponte lungo l'argine, è di 160
metri, mentre il secondo, più a valle, è di 130. Proprio in
quest'area verranno posizionate le barriere che impediranno
l'espansione degli idrocarburi. In questo modo, si
raccoglieranno lungo le palancole, da cui verranno captati
tramite un pozzetto, il RW11 del diametro di 1m, in fase di
ultimazione, localizzato nell'area deposito. Entro questa
settimana verranno concluse le prove di portata per
verificare l'efficacia del RW11. E secondo le stime, il
pozzetto potenzialmente riuscirà a pompare fino a 500 litri
di idrocarburi alla settimana, un buon risultato. Sempre
nell'ottica di migliorare il recupero degli idrocarburi,
l'Api, su indicazione dell'amministrazione, ha deciso di
affidare l'incarico di analisi del modello acquifero al
Politecnico di Milano sotto la direzione di uno dei luminari
nazionali nel campo, il prof. Francani. Obiettivo è capire
lo scorrimento e l'andamento delle acque sotterranee
riuscire ad ottimizzare il recupero degli idrocarburi dalle
falde. Si tratterebbe di un ulteriore passo verso la meta
finale della bonifica, almeno parziale. Da qualche giorno,
inoltre, in città è più sotto controllo anche l'inquinamento
elettromagnetico, grazie ad un rilevatore (costo 20 milioni)
che effettuerà lo screening rapido della situazione e, poi,
un'indagine suddivisa per zona. |