RASSEGNA STAMPA 23.01.2002

 

MESSAGGERO
Via i sigilli alla Turbogas dell’Api

Oggi nuovo collaudo della centrale nella raffineria dopo lo scoppio di novembre

Dissequestrata la Turbogas. E’ stato così accolto il ricorso presentato dall’azienda, tramite l’avvocato Giacomo Vettori, e già oggi verrà effettuato un collaudo presso l’impianto dove il 13 novembre dello scorso anno avvenne l’esplosione che investì l’operaio Andrea Giannotti. Può dunque riprendere l’attività la centrale Turbogas che da novembre era stata bloccata da un dispositivo di sequestro firmato dal pm Belli dopo l’incidente. Scoppio su cui la magistratura, per fare chiarezza sulle cause e dinamica, nei mesi scorsi aveva affidato una perizia a due esperti. Secondo l'Api invece l'innalzamento della temperatura che fece esplodere la valvola e fuoriuscire l' ossigeno incandescente, sarebbe stato provocato da un'inversione nella procedura di chiusura di una delle quattro valvole, due a controllo automatico e due manuali. Proprio l'errata movimentazione di una di quelle manuali - ma questa è solo un'ipotesi che dovrà essere vagliata dai periti - avrebbe provocato l'esplosione. Un'altra circostanza sulla quale dovranno far luce gli esperti è il luogo dove si trovava l'operaio al momento dello scoppio: secondo l'azienda, Giannoni stava lavorando a un piano diverso da quello dove si sarebbe dovuto trovare secondo le procedure di riavvio dell'impianto dopo il blocco avvenuto la sera precedente. A fine dicembre intanto Giannoni aveva lasciato l’ospedale di Roma, dove era stato ricoverato dopo lo scoppio, per trasferirsi in un appartamento di un residence, messo a disposizione dall’Api.

 
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