RASSEGNA STAMPA 06.01.2002

 

MESSAGGERO
Torna il caso Api in aula, studio per la chiusura

FALCONARA — No ad un futuro con l'Api a Falconara, sì alla convivenza sicura fino al termine della concessione e sì anche ad uno studio di fattibilità da subito per la dismissione dell'impianto con il mantenimento dei livelli occupazionali. E' il senso di una mozione rafforzativa della linea dell'incompatibilità tra Api e città, ma anche della necessità del mantenimento dei livelli occupazionali, che porta la firma di Rifondazione Comunista. Se ne discuterà al prossimo consiglio comunale. Nodo cruciale sarà proprio la questione degli indirizzi politico-programmatici sul futuro della raffineria, che secondo Rifondazione comunista vanno rafforzati da una votazione comune. L'intento è appunto di riaffermare ancora una volta la linea dell'incompatibilità tra stabilimento e la città, rafforzando una via già percorsa dall'amministrazione. «Il consiglio comunale — recita la mozione proposta dal Prc — fa proprie le istanze dei lavoratori, vincolando il progetto di una riqualificazione della zona ora occupata dallo stabilimento, a termine della concessione 2008, al mantenimento dei livelli occupazionali, assunto propedeutico al progetto di dismissione dell'impianto. Si ritiene importante la condivisione delle scelte con i lavoratori, i cittadini, le associazioni di categoria e gli enti sovracomunali e per questo ne auspica un coinvolgimento diretto nelle tappe del processo di dismissione. Il consiglio comunale considera essenziale la vigilanza sui livelli di sicurezza interna ed esterna e da mandato al sindaco di continuare ad adoperarsi affinché tali livelli siano sempre più garantiti per la tutela effettiva dei lavoratori e cittadini. Si condivide inoltre la visione strategica alternativa allo sviluppo industriale di Falconara e l'impegno dell'amministrazione comunale nella ricerca di un'impostazione degli strumenti attuativi (Prg) che prefigurino sviluppi diversi ed eco-sostenibili per la città». Dunque, col voto alla mozione, che si chiede di trasmettere anche ai presidenti della giunta regionale e provinciale, per Rc, si intende rafforzare scelte già fatte, che vedono nella presenza della raffineria un'incompatibilità ambientale con la città e che devono essere coerentemente seguite da atti concreti come lo studio di fattibilità per la dismissione .

 
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