LA SALUTE NON E' UNA
MERCE!
E' proprio vero che la medicina privata è
più economia e più efficiente della sanità pubblica? Di fronte ad una
sostanziale concordanza, con qualche marginale distinguo, tra destra e
sinistra su questo argomento, mi ha favorevolmente sorpreso un articolo
comparso quest'estate su un importante giornale medico americano, il New
England Journal of Medicine, dal titolo: "Quando il denaro è la
missione: gli alti costi della medicina for-profit (privata)".
L'articolo analizza la spesa sanitaria di Medicare, la più diffusa
assicurazione sanitaria statunitense. "Gli ospedali privati spendono
meno per il personale, evitano di erogare cure in beneficenza e riducono
la durata dei ricoveri. Ma poiché spendono molto di più per
l'amministrazione e per servizi ausiliari rispetto agli ospedali
pubblici, i loro costi totali sono maggiori"
"In aree dove gli ospedali privati
dominano il mercato, Medicare rimborsa di più non solo per le cure
ospedaliere, ma anche per le cure a domicilio ed in altri servizi"
In che modo la proprietà privata aumenta
i costi degli ospedali? "Gli amministratori vincenti negli ospedali
privati mietono premi principeschi e questi premi aumentano il loro
personale coraggio nel 'giocare' con il sistema di finanziamento…gli
ospedali privati sistematicamente (sebbene in molti casi legalmente)
gonfiano i rimborsi di Medicare:….riportando un piccolo disturbo
toracico come un'angina piuttosto che come dolore toracico, per esempio,
un ospedale può accrescere del 9.2 per cento il pagamento del suo DRG
(diagnosi di dimissione cui corrisponde una precisa tariffa, n.d.r.) e
migliorare fittiziamente i risultati del trattamento dell'angina"
Ma le cure in regime privato sono
migliori? "Ricerche preliminari non hanno rilevato ripercussioni della
natura (pubblica o privata) dell'ospedale sulla qualità. Secondo
un'analisi del 1989 la percentuale di decessi era del 6% più bassa nel
pubblico rispetto al privato. Altri studi hanno evidenziato più alti
tassi di complicazioni postoperatorie e di effetti avversi prevedibili
negli ospedali privati"
Perché, si chiedono allora gli autori, il
mercato non estirpa quelle aziende che offrono prodotti inferiori e
gonfiano i prezzi? "La risposta più semplice è che il libero mercato
competitivo descritto nei trattati non può esistere nella cura della
salute per molte ragioni". Perché molti ospedali (privati) esercitano
monopoli virtuali concentrandosi dove possono controllare la maggior
parte del mercato. Inoltre "una scelta informata dei consumatori, una
valutazione dell'efficienza (ed aggiungo io ancor più dell'efficacia)
delle cure è un miraggio nel campo della salute:…i pazienti si affidano
ai loro medici".
"Ma la nostra principale obiezione alla
cura gestita da una S.p.A non è che essa sperpera danaro delle tasse dei
cittadini e che causa un modesto decremento della qualità. Il principale
problema con questo modello (privatistico,n.d.r.) è il suo dare corpo ad
un nuovo sistema di valori che recide le radici pubbliche e la
tradizione samaritana degli ospedali, rende i dottori e gli infermieri
strumenti degli investitori e vede i pazienti come prodotti"
"Nella nostra società alcuni aspetti
della vita sono fuori della commerciabilità. Noi proibiamo la vendita
dei bambini e la compera di mogli, giurie e reni. Il sangue infetto è
un'inevitabile conseguenza del pagamento dei donatori di sangue; neanche
sofisticati test di laboratorio possono sostituire la salvaguardia della
purezza del sangue che deriva dal rapporto di donazione. Come il sangue,
la cura della salute è troppo preziosa, intima e corruttibile per essere
affidata al mercato."
"Così va spesso il mondo, anzi, andava…."
Questa lezione americana merita di essere
conosciuta anche in Italia, dove il divario tecnologico tra nord e sud
vuole essere colmato da una maggiore "iniezione" di privato. Dal 1996
usiamo il sistema di finanziamento americano, a DRG, che viene ormai
fortemente criticato, come si legge nell'articolo citato, anche lì dove
è nato. In fondo il privato può scegliere di erogare le prestazioni che
gli fruttano di più, non quelle che servono di più.. Oggi le regioni del
nord hanno una spesa sanitaria superiore a quella del sud perché hanno
più risorse tecnologiche, non perché hanno più privato. Non credo, anche
alla luce di questo articolo, che la marcia sarà invertita senza un
forte rilancio tecnologico della sanità pubblica meridionale.
Brindisi, 26.1.2000
Dott. Maurizio Portaluri |