LETTERA (Raccomandata a/r)

 

Destinatario : Al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Al Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio

Alla Regione Marche Ancona

  • Presidente
  • Autorità di Bacino
  • Servizio Tutela e Risanamento Ambientale
  • Responsabile Procedimento V.I.A.

Alla Provincia di Ancona

  • Presidente
  • VII Settore assetto del Territorio
  • Area Tutela dell’Ambiente
  • Area Tutela Acqua Territorio e Demanio

Al Comune di Falconara M.ma

  • Sindaco
  • Dirigente Ufficio Tecnico
  • Dirigente Ufficio Ambiente

All’Agenzia del Demanio filiale di Ancona

Alla Capitaneria di Porto di Ancona

All’Autorità Portuale di Ancona

Oggetto : proprietà sponda dx foce Esino, competenze demanio idrico e demanio marittimo
Data : 28 Agosto 2002
 

Nell’approfondire il problema concernente la realizzazione della palancolata, sulla sponda dx del fiume Esino, da parte della società API ed anche la notizia relativa all’acquisto, da parte della stessa società API, di una porzione di terreno demaniale sulla stessa sponda del suddetto fiume, abbiamo avuto la possibilità di visionare alcuni documenti:

  1. Verbale di consegna, datato 30/08/1973, per l’acquisizione al patrimonio dello Stato dell’area demaniale sita in comune di Falconara M.ma, distinta a catasto alla sez. C, foglio II°, mappale 319, della superficie di m2 7416, da parte del Ministero dei LL.PP. a quello delle Finanze – Direzione Generale del Demanio;

  2. Gazzetta Ufficiale n° 113 in data 03/05/1973, su cui è stato pubblicato il decreto n° 466 del 06/02/1973 del Ministro per i LL.PP. di concerto con il Ministro per le Finanze, con cui “è stato disposto il passaggio dal demanio al patrimonio dello Stato di un terreno dell’alveo del fiume Esino in comune di Falconara Marittima (Ancona);

  3. Gazzetta Ufficiale, n° 290 del 1984, contenente l’avviso d’asta per la vendita del bene immobile sopra descritto;

  4. Verbale della riunione relativa al sopralluogo della foce del fiume Esino avente lo scopo di proporre al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti gli estremi della delimitazione per la fissazione dei limiti del demanio marittimo. Riunione tenutasi nei giorni 13/09/2001 e 25/09/2001 tra Capitaneria di Porto di Ancona, Agenzia del Demanio filiale di Ancona e il Capo Servizio Demanio dell’Autorità Portuale di Ancona;

  5. Nota, dell’Agenzia del Demanio filiale di Ancona, prot. n° 2001/6638/FAN in data 05/02/2002, diretta all’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Ancona, concernente quesiti sul perfezionamento dell’iter dell’alienazione a favore della ditta API (verbale di aggiudicazione Rep. 898 del 29/11/1984) dell’immobile sopra descritto;

  6. Successiva nota dell’Agenzia del Demanio filiale di Ancona, prot. n° 2002/1057/FAN in data 26/02/2002, diretta all’Agenzia del Demanio – Direzione Centrale Area Operativa e Direzione Gestione del Patrimonio – con la quale, nel riferire il parere dell’Avvocatura Generale dello Stato, si prospettano soluzioni per il perfezionamento della cessione all’API dell’immobile patrimoniale più volte citato;

  7. Nota del Servizio Tutela e Risanamento Ambientale della Regione Marche, prot. n° 7676 del 19/06/2002, concernente la realizzazione di una palancolata impermeabile in sponda dx del fiume Esino;

  8. Interrogazione dell’On. Lion, al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ed al Ministro dell’Economia e delle Finanze, in merito alla cessione, alla società API, di una parte della sponda dx del fiume Esino da parte del Demanio;

  9. Risposta alla suddetta interrogazione (n° 4-01754) n° UL/2002/5733 del 18/07/2002, nella quale si dichiara:

    • che il limite del Demanio Marittimo situato sulla sponda Sud del fiume Esino è chiaramente rilevabile dal verbale di delimitazione sopracitato,

    • che, d’altra parte, “in assenza di apposita istruttoria promossa ex articolo 35 C.N. ...(omissis)… nessuna diretta concessione di Demanio Pubblico Marittimo a privati è possibile alla luce del vigente Codice della Navigazione”.

In base al combinato contenuto della documentazione sopracitata, sorgono per gli scriventi notevoli e cospicui dubbi che alle Autorità ed alle Amministrazioni in indirizzo chiediamo di volerci chiarire, ognuno per la propria competenza. In particolare:

  1. All’Agenzia del Demanio filiale di Ancona, alla Capitaneria di Porto ed all’Autorità Portuale di Ancona in merito alla delimitazione effettuata a Settembre del 2001 chiediamo:

  1. per quale motivo si è proceduto alla delimitazione a Settembre del 2001? Da chi è stata richiesta tale delimitazione? Essa è collegata con la problematica della palancolata e della cessione all’API della particella 319?

  2. confrontando le fotografie con il disegno planimetrico allegati al verbale, la linea partente dal Punto 2 verso il ponte non sembra scorrere sull’identico sito in quanto sulla fotografia si vede tracciata nettamente sulla scogliera mentre sulla planimetria corre addirittura su un tratto di corpo idrico. Perché tale disuguaglianza tra fotografia e planimetria?

  3. confrontando la mappa catastale antecedente al 1996 con la mappa catastale vigente dal 1996 sulla base di rilievo aerofotogrammetrico e con il disegno planimetrico allegato al verbale di delimitazione di cui trattasi, si rilevano delle discrepanze sulla reale configurazione dei luoghi e quindi sulla reale consistenza del demanio marittimo (demanio naturale), tra le quali la più evidente è che la linea sul disegno planimetrico (facente parte integrante del verbale di delimitazione) esclude dal demanio marittimo (o fluviale) parte di vera e propria sponda o di foce del fiume come risultante dalla mappa catastale vigente e da base del SID. Poiché, come è noto, il demanio marittimo è un demanio naturale e per norma comprende le foci dei fiumi, si chiede di avere chiarimenti al riguardo e se non sia il caso di approfondire la ricognizione di tali confini.

  1. All’Agenzia del Demanio filiale di Ancona, anche sulla scorta di quanto esposto nel precedente punto A, chiediamo anche:

  1. di ben segnalare la particella 319 mediante l’apposizione di idonei picchetti in quanto vorremmo conoscere ed identificare chiaramente la reale attuale consistenza e gli attuali esatti confini della medesima (vedi rilievi aerofotogrammetrici su cui si basa la mappa vigente dal 1996), in quanto secondo il nostro modesto avviso e dopo aver anche confrontato due vecchie fotografie - una fine anni ’60 e l’altra del Sett. del 1972 - che si allegano in copia, addirittura potrebbe sorgere il dubbio che anche la scogliera sia stata realizzata su area demaniale; ciò in quanto dalla foto del ’72 la scogliera risulta già esistente, ma come è noto, la sdemanializzazione della particella 319 è avvenuta con decreto interministeriale (sopracitato) del 1973. Se così fosse per la realizzazione della scogliera la società API ha ottenuto la concessione demaniale?

  2. se l’alienazione a favore della società API della particella suddetta sia ormai perfezionata e, viste le considerazioni esposte nel precedente punto A, se non si possa correre il rischio di cedere ora materialmente a quella società parte di alveo fluviale (demanio naturale), cosa quindi che sarebbe illegittima. D’altra parte, anche l’Agenzia del Demanio Filiale di Ancona, nelle note sopracitate evidenzia qualche perplessità al riguardo, non da ultimo per il lasso di tempo intercorso tra la sottoscrizione dell’atto e la sua formalizzazione

  1. All’Agenzia del Demanio filiale di Ancona, alla Capitaneria di Porto ed all’Autorità Portuale di Ancona si chiede di conoscere se l’API abbia avanzato domanda di concessione per la realizzazione della palancolata che, in base agli elementi sopra evidenziati, dovrebbe sicuramente insistere, secondo noi, almeno in gran parte, su territorio demaniale, in quanto, come è noto, almeno 140 metri della stessa vengono realizzati nel corso d’acqua del fiume.

Noi temiamo, e vorremmo scongiurarlo, il pericolo che con la palancolata si possa anche “ricostituire” l’originaria consistenza e configurazione della particella 319, che risultano oggi, a seguito del rilievo fotogrammetrico catastale del 1996, assai diverse da quelle del momento della sua aggiudicazione alla società.

Fra l’altro, nel verbale dell’incontro tecnico del 14/06/2002 tenutosi presso il Servizio Tutela e Risanamento Ambientale della regione Marche sull’esame della palancolata, proprio per individuare i confini demaniali è stato presentato dal rappresentante della Capitaneria di Porto (presente a tale incontro) il verbale di delimitazione che secondo noi potrebbe contenere delle incongruenze sulle linee di confine.

Considerata l’importanza e l’urgenza della questione, si rimane in attesa di cortese sollecito riscontro comunque entro 30 giorni dalla data della ricezione della presente, ai sensi della legge n° 241 del 1990  e dell’art. 328 del C.P. così come modificato dalla legge N° 86 del 26.04.1990.

Siamo ovviamente disponibili per una eventuale convocazione, qualora lo si ritenga necessario, da parte di codesti Enti.

COMITATO CITTADINO “25 AGOSTO”

COMITATO DEL QUARTIERE VILLANOVA

COMITATO DEL QUARTIERE FIUMESINO

 
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