LETTERA (Raccomandata a/r)

 

Destinatario : Egr. Sig MINISTRO delle Infrastrutture e dei Trasporti - Roma

Egr Sig. MINISTRO dell’Ambiente - Roma

Egr. Sig. Prefetto di Ancona

Egr. Sig. Presidente della Regione Marche Ancona

Egr. Sig. Presidente della Provincia di Ancona

Egr. Sig. Sindaco del Comune di Falconara

Spett. Capo del Compartimento Marittimo e Comandante del Capitaneria di Porto di Ancona

Egr. Sig. Presidente dell’Autorità Portuale di Ancona

Egr. Sig. Ispettore del Registro Italiano Navale

p.c.

Egr. Sig. Sindaco del Comune di Ancona

Egr. Sig. Sindaco del Comune di Montemarciano

Egr. Sig. Sindaco del Comune di Senigallia

Egr. Sig. Sindaco del Comune di Sirolo

Egr. Sig. Sindaco del Comune di Numana

Egr. Sig. Sindaco del Comune di Porto Recanati

Egr. Sig. Presidente del "Parco del Conero"

Egr. Sig. Presidente Azienda di Promozione Turistica Regionale A.P.T.R.

Egr. Sig.Presidente Confcommercio di Ancona

Egr. Sig. Presidente Confesercenti di Ancona

Oggetto : Scalo ad Ancona – Falconara della petroliera “Moskovskiy Festival”
Data : 03 Gennaio 2003
 

URGENTISSIMA

Facciamo seguito alla precedente nota inviata in data 27 Dicembre 2002 tanto per porre l'accento su alcuni aspetti della problematica di cui all'oggetto alle Autorità preposte quanto per ribadire le richieste già formulate.

L'aspetto che non può essere taciuto riguarda le dichiarazioni di alcuni responsabili della raffineria API S.p.A..

Avevamo già sottolineato le sconcertanti ed inspiegabili affermazioni della Responsabile dei Rapporti con il Territorio della raffineria API di Falconara che aveva sostenuto, in contraddizione a quanto affermato dall'Autorità Marittima di Ancona, che la Moskovskiy Festival è una "petroliera dotata di doppio scafo" (vedi "il Messaggero" ed "il Resto del Carlino del 24.12.02).

In data 31.12.02, sulla pagina della cronaca locale de "il Resto del Carlino", risulta che l'Ing. Vincenzo Cleri, Responsabile della Sicurezza della raffineria API S.p.A., abbia rilasciato una dichiarazione sulla petroliera in questione affermando, tra l'altro, che «Su questa imbarcazione ci sono delle garanzie in più e una di queste è proprio la presenza del doppio fondo ».

Se così è, considerando che TUTTE le navi, qualsiasi prodotto trasportino, sono costruite con il doppio fondo e considerando, altresì, che il doppio fondo è cosa ben diversa dal doppio scafo giacché quest'ultimo riguarda anche le fiancate, ecc., le Autorità ed i cittadini si trovano di fronte ad un dilemma:

o i Dirigenti della raffineria API S.p.A. si avventurano nella trattazione di problematiche tecniche che, ahinoi, abbisognerebbero di molta più perizia, attenzione e precisione, oppure tentano in ogni modo di rassicurare l'opinione pubblica con ovvietà come, appunto, quella del “doppio fondo”.

Noi, che non siamo esperti di costruzioni navali, prima di scrivere questa nota ci siamo informati se esiste una differenza tra doppio fondo e doppio scafo.

Eccome se esiste!

Il doppio scafo è proprio un altro “scafo” tipico delle navi che trasportano merci pericolose, realizzato, appunto, per evitare che a seguito di un qualsiasi incidente che provochi una falla, una rottura, uno squarcio nello scafo non si verifichi o l’immissione di acqua nel carico o la fuoriuscita dello stesso in mare, con tutte le conseguenze che comporta.

Ma quanti lettori avranno avuto la possibilità ed il tempo di documentarsi sulla differenza tra “doppio fondo” e “doppio scafo”?

Che idea si saranno fatti quei cittadini/lettori? Forse che i Governi di Spagna e Francia abbiano preso una “cantonata” quando hanno interdetto il transito alla Moskovskiy Festival?

Ed inoltre, il Memorandum d'Intesa di Parigi del 1982 sulla facoltà di controllo dello Stato d'approdo, la MARPOL sulla prevenzione dell’inquinamento causato da navi e tutte le altre convenzioni internazionali sulla sicurezza della navigazione e la salvaguardia della vita umana in mare – con particolare riguardo alla “SOLAS” -, la continua pressione dell’IMO e, non da ultimi, gli impegni presi dal governo in accordo con i Sindacati ed il settore produttivo del nostro Paese hanno l’intento di conseguire l'obiettivo di dare sempre maggiori garanzie per la sicurezza in mare sotto tutti i suoi molteplici aspetti nonché di eliminare dai traffici commerciali le navi "substandard" che, oltre a comportare maggiori rischi per la sicurezza degli equipaggi, della navigazione e dell'ambiente marino e costiero, costituiscono una turbativa nel mercato dei noli per il conseguente loro costo economico più favorevole.

Dunque, considerando che navi come la Moskovskiy Festival, monoscafo e con oltre 15 anni di vita, vengono noleggiate a prezzi molto convenienti rispetto alle altre, oggi si pone un problema di eticità nel comportamento della/e Società che ha/hanno noleggiato la petroliera Moskovskiy Festival, poiché probabilmente è stato scelto un maggior rischio per convenienza economica.

In considerazione di quanto sopra rinnoviamo la richiesta di:

accertare se la petroliera Moskovskiy Festival sia stata noleggiata dall'ENEL S.p.A. o dalla raffineria API S.p.A. o da ambedue le Società e, soprattutto, se tale scelta sia stata determinata per meri fini economici, e, quindi, senza rispettare, invece, l'assoluto primario pubblico interesse della sicurezza dell'equipaggio e della navigazione nonché della tutela dell'ambiente.

Nell'attesa di un sollecito riscontro anche ai sensi della legge n° 241 del 1990 e dell'art. 328 c.p. comma 2 così come modificato dalla Legge 26.04.1990 n. 86, si porgono distinti saluti

COMITATO DEL QUARTIERE VILLANOVA

COMITATO DEL QUARTIERE FIUMESINO

 
inizio pagina   menù lettere