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URGENTISSIMA
Facciamo seguito alla precedente nota inviata in data 27
Dicembre 2002 tanto per porre l'accento su alcuni aspetti della
problematica di cui all'oggetto alle Autorità preposte quanto per
ribadire le richieste già formulate.
L'aspetto che non può essere taciuto riguarda le
dichiarazioni di alcuni responsabili della raffineria API S.p.A..
Avevamo già sottolineato le sconcertanti ed inspiegabili
affermazioni della Responsabile dei Rapporti con il Territorio della
raffineria API di Falconara che aveva sostenuto, in contraddizione a
quanto affermato dall'Autorità Marittima di Ancona, che la Moskovskiy
Festival è una "petroliera dotata di doppio scafo" (vedi "il Messaggero"
ed "il Resto del Carlino del 24.12.02).
In data 31.12.02, sulla pagina della cronaca locale de
"il Resto del Carlino", risulta che l'Ing. Vincenzo Cleri, Responsabile
della Sicurezza della raffineria API S.p.A., abbia rilasciato una
dichiarazione sulla petroliera in questione affermando, tra l'altro, che
«Su questa imbarcazione ci sono delle garanzie in più e una di
queste è proprio la presenza del doppio fondo ».
Se
così è, considerando che TUTTE le navi, qualsiasi prodotto
trasportino, sono costruite con il doppio fondo e considerando, altresì,
che il doppio fondo è cosa ben diversa dal doppio scafo
giacché quest'ultimo riguarda anche le fiancate, ecc., le Autorità ed i
cittadini si trovano di fronte ad un dilemma:
o i
Dirigenti della raffineria API S.p.A. si avventurano nella trattazione
di problematiche tecniche che, ahinoi, abbisognerebbero di molta più
perizia, attenzione e precisione, oppure tentano in ogni modo di
rassicurare l'opinione pubblica con ovvietà come, appunto, quella del
“doppio fondo”.
Noi, che non siamo esperti di costruzioni navali, prima di scrivere
questa nota ci siamo informati se esiste una differenza tra doppio fondo
e doppio scafo.
Eccome se esiste!
Il doppio scafo è proprio un altro “scafo”
tipico delle navi che trasportano merci pericolose, realizzato, appunto,
per evitare che a seguito di un qualsiasi incidente che provochi una
falla, una rottura, uno squarcio nello scafo non si verifichi o
l’immissione di acqua nel carico o la fuoriuscita dello stesso in mare,
con tutte le conseguenze che comporta.
Ma quanti lettori avranno avuto la possibilità ed il
tempo di documentarsi sulla differenza tra “doppio fondo” e “doppio
scafo”?
Che
idea si saranno fatti quei cittadini/lettori? Forse che i Governi di
Spagna e Francia abbiano preso una “cantonata” quando hanno interdetto
il transito alla Moskovskiy Festival?
Ed
inoltre, il Memorandum d'Intesa di Parigi del 1982 sulla facoltà di
controllo dello Stato d'approdo, la MARPOL sulla prevenzione
dell’inquinamento causato da navi e tutte le altre convenzioni
internazionali sulla sicurezza della navigazione e la salvaguardia della
vita umana in mare – con particolare riguardo alla “SOLAS” -, la
continua pressione dell’IMO e, non da ultimi, gli impegni presi dal
governo in accordo con i Sindacati ed il settore produttivo del nostro
Paese hanno l’intento di conseguire l'obiettivo di dare sempre maggiori
garanzie per la sicurezza in mare sotto tutti i suoi molteplici aspetti
nonché di eliminare dai traffici commerciali le navi "substandard" che,
oltre a comportare maggiori rischi per la sicurezza degli equipaggi,
della navigazione e dell'ambiente marino e costiero,
costituiscono una turbativa nel mercato dei noli per il
conseguente loro costo economico più favorevole.
Dunque, considerando che navi come la Moskovskiy Festival, monoscafo e
con oltre 15 anni di vita, vengono noleggiate a prezzi molto convenienti
rispetto alle altre, oggi si pone un problema di eticità nel
comportamento della/e Società che ha/hanno noleggiato la petroliera
Moskovskiy Festival, poiché probabilmente è stato scelto un maggior
rischio per convenienza economica.
In considerazione di quanto sopra rinnoviamo la richiesta
di:
accertare se la petroliera Moskovskiy Festival sia stata noleggiata
dall'ENEL S.p.A. o dalla raffineria API S.p.A. o da ambedue le Società
e, soprattutto, se tale scelta sia stata determinata per meri fini
economici, e, quindi, senza rispettare, invece, l'assoluto primario
pubblico interesse della sicurezza dell'equipaggio e della navigazione
nonché della tutela dell'ambiente.
Nell'attesa di un sollecito riscontro anche ai sensi
della legge n° 241 del 1990 e dell'art. 328 c.p. comma 2 così come
modificato dalla Legge 26.04.1990 n. 86, si porgono distinti saluti
COMITATO DEL QUARTIERE VILLANOVA
COMITATO DEL QUARTIERE FIUMESINO
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