La centrale elettrica
Turbogas dell’API di Falconara, decantato mostro di ecocompatibilità,
sta progressivamente mostrando il suo vero impatto sulla salute dei
cittadini e sull’ambiente.
Dal problema del
combustibile usato, il catrame denominato TAR,
che secondo la denuncia depositata presso la Procura di Ancona
è da considerarsi un «rifiuto pericoloso»
con tutto ciò che comporta a livello di rischi per la salute e
l’ambiente,
al problema delle
elevatissime emissioni di Ossidi di Azoto a cui si pretende di far
fronte con il DeNOx che a sua volta aggiungerà altri inquinanti
quali Ammoniaca, Metalli pesanti e determinerà la formazione di Solfati
e Nitrati di ammonio,
al Cloro immesso a
tonnellate nell’acqua del mare,
fino all’impatto
acustico.
A proposito dell’impatto
acustico
ribadiamo che il problema non riguarda soltanto il sibilo che, sembra,
troverà soluzione.
Esiste un livello di
innalzamento generalizzato della rumorosità ambientale ed inoltre le
centrali con generatori a Turbogas come quella dell’API sono
caratterizzate da rumore con frequenze
iperacustiche.
Quale sia il problema lo
ha chiaramente scritto il Gruppo di Studio coordinato dal Prof. De
Grassi e commissionato dalla Provincia di Ancona nel 1995:
«
Tali frequenze iperacustiche debbono essere
accuratamente misurate e si deve procedere ad uno schermaggio perché
esse possono incidere sulla funzionalità dei canali semicircolari
dell’orecchio e produrre disturbi all’equilibrio (...)
Lo schermaggio
per ridurre i livelli di rumore è fattibile con tecniche ben note
(...)»
COMITATO CITTADINO “25 AGOSTO”
COMITATO DEL QUARTIERE VILLANOVA
COMITATO DEL QUARTIERE FIUMESINO
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